Dunfermline, l’antica capitale della Scozia, è un ex borgo reale del Fife e dista circa 20 Km da Edimburgo.
La città è caratterizzata da uno dei paesaggi medievali più belli sopravvissuti in Scozia e ospita un affascinante quartiere storico, che tra le altre cose comprende: Dunfermline Abbey and Palace, Abbot House e il Museo di Andrew Carnegie, uno degli imprenditori di maggior successo al mondo, nato proprio qui.
Questa incantevole cittadina occupa un posto speciale nel cuore della Nazione e fu il luogo di sepoltura di alcuni dei più grandi monarchi medievali scozzesi come Robert the Bruce oltre ad essere un centro che ispirò musicisti, poeti e artisti.
Ci sono 179 edifici storici a Dunfermline, come la Carnegie Hall, ma anche negozi, pub, hotel e una cabina telefonica degli anni ’20. Un tempo Dunfermline ospitava fabbriche che producevano lino e seta di fama internazionale. L’ultimo grande stabilimento, Pilmuir Works, chiuse nel 2005, ma la sua eredità è ancora viva.
E’ una cittadina incantevole, che nonostante il traffico delle ore di punta, trasmette una quiete senza eguali. Spesso è una destinazione a cui si presta poca attenzione, ma spero che con questa guida completa su cosa vedere a Dunfermline ti faremo venire voglia di visitarla.
Se cerchi ispirazione per organizzare il tuo viaggio in Scozia, ti consiglio di iscriverti al nostro gruppo Facebook “Scozia on the road“. Qui troverai tante informazioni utili sulle principali attrazioni da visitare, come viaggiare con i mezzi pubblici o noleggiare una macchina: una guida ai castelli, pass turistici e consigli su itinerari; insomma tutto quello di cui hai bisogno per pianificare il tuo viaggio perfetto!
Cosa troverai in questo articolo
Accenni alla storia della città di Dunfermline
Dunfermline prende il suo nome da tre parole gaeliche “Dun – Fearam – Lin” che possono essere tradotte come: “il forte nella curva del fiume”. Poco lontano dalla cattedrale, infatti, scorre il piccolo Tower Bun. Dunfermline divenne la capitale della Scozia quando Malcolm III, noto come Canmore, salì al trono nel 1058.
Margaret, moglie di Malcolm, fondò una chiesa e un priorato in questa città che tanto amava e l’antico villaggio si sviluppò tutto intorno. Proprio grazie all’intervento della sovrana, Dunfermline divenne un Royal Burgh nel 1588.
La regina Margherita fu canonizzata nel 1250, diventando Santa Margherita, l‘unica santa reale della Scozia. Il grande priorato benedettino fondato da Margaret, divenne un mausoleo reale e anche l’ultima dimora di re Robert the Bruce, ma non del suo cuore.
La Regina Margherita ha fatto molto sia per Dunfermline che per tutta la Scozia. Fece costruire St. Margaret’s Chapel nel Castello di Edimburgo, intervenì per far restaurare l’Abbazia di Iona e fece in modo che venisse istituito un traghetto gratuito per i pellegrini che si recavano a Saint Andrews. Il traghetto, noto come “Queen’s ferry” attraversava il Firth of Forth e “Queen” si riferisce proprio dalle Regina Margherita.
Grazie al ferry nacquero diversi villaggi su entrambi i lati del Forth come North Queensferry e South Queensferry. Dopo la morte della Regina nel 1093, i pellegrini visitarono la sua tomba nell’abbazia di Dunfermline per pregare e si dice che ci furono molti miracoli di guarigione.
Anche se Abbazia e Palazzo oggi sembrano due edifici distinti, un tempo erano un unico grande complesso monastico benedettino. La famiglia reale risiedeva qui quando Dunfermline era la capitale della Scozia, per questo prese il nome di Palazzo.
Storia dell’abbazia di Dunfermline
Re Malcom e la regina Margaret si sposarono in una piccola cappella a Dunfermline e fu proprio qui che ella decise di stabilire un priorato. Nel 1070, la regina Margherita invitò un gruppo di monaci di Canterbury a stabilirsi qui per creare la prima comunità benedettina in Scozia.
Il figlio di Margherita, Davide I, nel 1128 ampliò la chiesa che divenne una vera e propria abbazia, consacrata nel 1150. Nel 1249, come anticipato poco fa, divenne un santuario dedicato a Santa Margherita.
Per un lungo periodo Dunfermline è stata scelta come luogo di nascita per reali, per essere vicini al santuario di Santa Margherita. Le regine scozzesi sceglievano di usare il potere delle reliquie di Santa Margherita come aiuto durante il parto.
Pensa che Mary, regina di Scozia, chiese addirittura che la testa di Santa Margherita fosse portata al Castello di Edimburgo per averla vicino durante la nascita di suo figlio Giacomo VI.
Supportati dalla Corona, i monaci continuarono a vivere all’Abbazia fino al 1303. A quel punto tutto cambiò, perchè Edoardo d’Inghilterra invase la Scozia e utilizzò Dunfermline Abbey come base e quando se ne andò distrusse tutto, risparmiando solo la chiesa.
L’avvento della riforma
Re Robert the Bruce contribuì alla ricostruzione dell’Abbazia, ma i monaci erano sempre meno e con l’avvento della Riforma Protestante Scozzese nel 1560, la chiesa abbaziale venne saccheggiata e tutto finì. Nel 1563 gran parte dell’estremità orientale era senza tetto e in rovina.
Nel 1570 iniziarono i lavori di ristrutturazione e costruirono i grandissimi archi rampanti che si vedono ancora oggi, nel tentativo di impedire il crollo dell’intero edificio. In seguito, Dunfermline, fu donata da Giacomo VI a sua moglie Anna di Danimarca come regalo di nozze e nel Palazzo nacque il loro figlio, il futuro re Carlo I – l’ultimo monarca nato in Scozia.
Ulteriori lavori, come la ricostruzione della torre risalgono al 1590 come parte della conversione dell’Abbazia in un Palazzo Reale per la regina Anna di Danimarca. Tuttavia con l’unione delle Corone del 1603, la corte si spostò in Inghilterra e Dunfermline Palace perse di importanza.
Il resto della vecchia chiesa abbaziale ebbe una sorte diversa. Nel 1672 i resti del coro furono distrutti da un temporale; il timpano crollò nel 1726 e anche la torre centrale qualche anno dopo, staccandosi dalla navata.
Curiosità: Lo stemma dell’abbazia di Dunfermline è stato formalmente riconosciuto nel 2005. Lo stemma di Edoardo il Confessore, era una croce con martelli in oro su uno sfondo blu. Morendo senza un erede diretto, ll suo stemma passò a Margaret, che in seguito sposò Malcolm III di Scozia. Poiché Dunfermline Abbey è stata fondata da Margaret, ha il diritto di utilizzare il suo stemma.
Seguici sui nostri social: Instagram, Facebook, Pinterest e Trip Advisor – ti aspettiamo con tanti contenuti inediti! Se i nostri articoli ti sono stati utili, offrirci un caffè su Ko-fi e sostieni il nostro lavoro.
Le sepolture reali a Dunfermline
Dunfermline è rinomata come luogo di sepoltura di molti reali scozzesi. La prima fu la regina Margherita (in seguito Santa Margherita) nel 1093 e l’ultima quella di Robert, il figlio neonato di Giacomo VI e Anna di Danimarca, nel 1602.
La sepoltura più famosa è quella di Robert the Bruce, sepolto nell’abbazia di Dunfermline nel 1329, ma senza il suo cuore. Stando alle volontà del sovrano, The heart of Robert the Bruce, doveva essere portato in una bara di piombo fino in Terra Santa, prima di essere sepolto nell’abbazia di Melrose. Tuttavia, pare che non ci arrivò mai.
Durante la costruzione della nuova chiesa abbaziale nel 1819 trovarono delle ossa, ritenute quelle di Robert the Bruce, a causa della loro posizione e dello sterno tagliato (per consentire la rimozione del suo cuore). Robert fu reinterrato al centro della nuova chiesa abbaziale, 560 anni dopo la sua morte.
La sua tomba ora si trova sotto il magnifico pulpito coperto da una grande lapide in ottone. Ne parleremo in modo più approfondito tra poco.
Per celebrare la sua presenza a Dunfermline, le parole “King Robert the Bruce” sono state scolpite con grandi lettere in pietra attorno ai quattro lati della corona della torre. E’ a dir poco suggestivo veder apparire questo tributo al Re, man mano che ci si avvicina all’ingresso.
Quando morì la madre di William Wallace, il re desiderava seppellirla in un posto speciale. Sapeva che una lapide avrebbe attratto i suoi nemici, così decise di seppellirla nel terreno dell’Abbazia di Dunfermline, segnando il punto con un albero spinoso. Una leggenda locale racconta che quell’albero è stato sostituito nel tempo, ma la gente del luogo lascia ancora piccoli ricordi in onore della mamma di Wallace.
L’abbazia di Dunfermline
A sud di High Street c’è una delle chiese più insolite della Scozia: la chiesa abbaziale di Dunfermline composta da due chiese, unite al centro. The Abbey Church è suddivisa in New Abbey Church – la parte più nuova, visitabile gratuitamente e Old Abbey Church – la parte più antica, a cui si accede acquistando un biglietto presso il palazzo reale.
Tieni presente che le due parti della chiesa abbaziale hanno orari di apertura differenti, soprattutto in inverno, quando solo Old Abbey church è aperta, in quanto parte del sito gestito da Historic Environment Scotland. Alla fine dell’articolo trovi tutte le informazioni su costi e orari di apertura.
Da queste parti si respira la storia della Scozia, che è quasi palpabile per quanto è forte e redicata. Ci sono pochi altri posti così densi e ricchi da scoprire se ti interessa saperne di più sulle origini di questa nazione.
Old Abbey Church
Old Abbey Church ha tre navate separate da alti pilastri ed è costruita in pietra. Le navate laterali sono sormontate da splendidi soffitti a volta, mentre quella centrale contornata da grandi finestre, era in legno.
La navata risale al XII secolo ed era la parte più antica della chiesa dell’abbazia. Dopo la distruzione dell’abbazina del 1560, durante la riforma, ricostruirono la torre, il campanile e i contrafforti che si vedono oggi. La navata era anche la parte della chiesa accessibile ai cittadini di Dunfermline, mentre il resto dell’abbazia dove oggi sorge New Abbery Church, era riservata ai monaci.
Il soffitto ospita magnifici intonaci dipinti e sono visibili i nomi di Paolo, Pietro e la croce di Sant’Andrea. La navata dell’abbazia è l’esempio più eccezionale di architettura Romanica in Scozia.
L’interno è dominato da pilastri cilindrici, alcuni con particolari motivi a chevron. I pilastri potrebbero aver segnato il luogo di sepoltura originale di Santa Margherita. Assomigliano in modo sorprendente a quelli della Cattedrale di Durham ed è probabile che sia opera degli stessi scultori.
Dentro l’abbazia c’è ancora un pannello di legno decorato, chiamato rood screen, che separava i monaci in preghiera dagli occhi dei fedeli. Poi vederlo poco prima di entrare nella parte nuova dell’abbazia.
Tutta l’Abbazia di Dunfermline è stupenda e l’atmosfera al suo interno è molto suggestiva, sopratutto quando le vetrate dipinte sono trapassate dalla luce. Due di essere, raffigurano la Regina Margaret, Re Malcolm, Robert the Bruce e William Wallace.
The Gatehouse
Il recinto monastico di Dunfermline era circondato da un muro di pietra, il cui scopo non era solo quello di assicurare l’isolamento spirituale dei monaci, ma anche di difenderli da attacchi fisici e intrusi.
Nel medioevo, molti malintenzionati erano pronti a saccheggiare i possedimenti dei monaci e per questo vennero erette diverse gatehouse, alcune delle quali sono ancora intatte. All’interno delle mura c’erano frutteti, granai, stagni, un birrificio, un forno, un’infermeria e anche la residenza per l’abate e il priore.
Frammenti del Nether Yett, noto anche come South Port si trovano lungo St Margaret’s street, a circa 250 metri dall’abbazia. L’ingresso principale, Pen’s Gate risalente al 1400 è quasi intatto.
A livello della strada c’erano due ingressi: quello dedicato alle carozze e quello per i pedoni. All’ultimo piano c’è una camera con volte in pietra con un grande camino, che forse era utilizzata dal cellario, incaricato di fornire le provviste a tutta l’abbazia.
La guesthouse forniva ospitalità a tutti, ma era suddivisa in ostello e foresteria a seconda del rango dell’ospite. Probabilmente vista la sua funzione, la guesthouse venne usata come residenza reale sin dall’inizio. Solo la parte sud sopravvive oggi e ne parleremo nel dettaglio tra poco.
Pietre scolpite e piccola mostra espositiva
In una parte importante del palazzo reale – probabilmente nella foresteria, erano collacati gli stemmi di re Giacomo V e Mary de Guise. Gli stemmi, probabilmente, sono stati scolpiti tra il 1538 e il 1542. Qualche idea di come potevano essere stati esposti, te la puoi fare visitando il palazzo di Linlithglow.
I gargoil probabilmente risalgono ai tempi delle regina Anna di Danimarca e furono aggiunti non solo come drenaggi per l’acqua, ma come abbellimenti architettonici. Tante le staute, i simbolismi, molti i ricami e gli abbellimenti dati dalle innumerevoli sculture.
Un pò come accadde alla cattedrale di Elgin, gli scultori e gli scalpellini che lavorarono alla realizzazione dell’abbazia di Dunfermline, misero il loro marchio sul lavoro eseguito, per diverse ragioni. La prima era quella di aiutare chi doveva assemblare le varie parti a non sbagliare, la seconda per tenere conto del lavoro svolto e della loro parcella finale.
New Abbey Church
La parte più nuova della chiesa venne costruita nel 1818 sui resti semi distrutti di una parte dell’antica cattedrale ed è in uso ancora oggi. Anche se la chiesa ha sempre avuto un organo, fu solo nel 1882 che ne venne installato per la prima volta uno ufficiale, oggi considerato uno dei migliori strumenti del paese.
La chiesa abbaziale è in stile neogotico a pianta cruciforme con navata, transetti e presbiterio. New Abbey Church è costruita con mura in pietra arenaria e le finestre ospitano splendide vetrate colorate.
Il vecchio pulpito fu sostituito con uno nuovo in quercia nel 1890. Le incisioni raffigurano Matteo, Marco, Luca e Giovanni con i loro simboli davanti a loro: l’Angelo con il libro, il leone, il bue del sacrificio e l’Aquila della Visione. Le figure degli evangelisti sono scolpite su un unico pezzo, frutto di un talento enorme. Su tre lati del pulpito ci sono quattro piccoli pannelli che rappresentano i dodici discepoli.
La tomba di Robert The Bruce
Personalmente ho trovato più evocativa la visita alla Old Abbey Church, ma New Abbey è imperdibile per un motivo: ospita la tomba di Robert the Bruce, segnalata da una placca d’ottone a grandezza naturale, donata dal conte di Elgin nel 1889. La targa di ottone è stata incastonata in una lastra di marmo rosso.
Il sovrano indossa abiti regali sopra la sua armatura di maglia, le mani sono giunte in preghiera, mentre i piedi poggiano sulla figura di un leone. La sua grande spada, giace di fianco e la punta è rivolta verso il basso, in un atteggiamento di pace. A sinistra c’è il suo stemma come di re di Scozia, a destra il suo stemma come di conte di Carrick. In ogni angolo si vede un motivo a forma di cuore in riferimento all’ultimo desiderio del re.
L’iscrizione latina attorno alla targa può essere tradotta come: “La tomba di Robert the Bruce, re di Scozia, fortunatamente scoperta tra le rovine nel 1818, è stata nuovamente contrassegnata da questo ottone nel 560° anno dopo la sua morte“.
Vicino al coro, poco distante dalla sua tomba, puoi vedere il calco di gesso del teschio di Robert the Bruce, fatto nel 1818. Il design della tomba di Bruce è stato oggetto di molte speculazioni, tanto che gli enti del patrimonio scozzese si sono uniti per riesaminarne i resti e presentare una ricostruzione digitale del feretro nel suo ambiente storico, nota come: la tomba perduta di Robert the Bruce.
Il risultato è il primo modello digitale tridimensionale della tomba e una riproduzione in miniatura della stessa, che oggi si possono ammirate all’interno della chiesa.
Com’era veramente il volto di Robert the Bruce
In occasione del settantesimo anniversario della nascita di Robert the Bruce è stata fatta una ricostruzione in 3D del suo volto, in mostra per la prima volta nella Old Abbey Church di Dunfermline.
Robert salì al trono nel 1306 sconfiggendo i suoi rivali e ponendo fine alla supremazia inglese sulla Scozia con la sbaragliante vittoria di Bannockburn nel 1314. Si assicurò l’indipendenza scozzese con il trattato di Edimburgo, prima di morire nel 1329 ed è certamente una delle figure più amate e più enigmatiche della storia di questa nazione.
E’ stato celebrato in diversi film girati in Scozia, come Brave Heart e Outlaw King, The Bruce e il più recente Robert The Bruce.
Quando la sua tomba fu scoperta a Dunfermline nel 1818, venne fatto un calco del suo cranio, la cui copia è in mostra vicino al coro dentro New Abbey Church. Il calco del sovrano ha ispirato diverse interpretazioni nel corso degli anni e ha permesso di effettuare diverse analisi scientifiche.
Come monarca il suo volto è stato fondamentale per il suo status, il potere, come espresione del suo carattere e della sua forza come leader. Ben sette secoli dopo, questa questione spinosa è ancora aperta e la discussione tra gli esperti forensi è tutt’altro che chiusa. Maggiori informazioni sul volto di re Robert the Bruce sono disponibili sul sito di HES.
I monumenti e le finestre
Nel transetto sud della chiesa abbaziale di Dunfermline si trovano diversi monumenti alla famiglia Bruce. Il più sorprendente è quello eretto dalla vedova del generale, in memoria del marito che per alcuni anni fu il tutore re Edoardo VII.
Il monumento è espressione del dolore della vedova in lutto. La figura del Generale è adagiata su un letto con la moglie chinata su di lui. I tre pannelli sotto, raccontano la storia di una spedizione in Terra Santa dove il Generale si ammalò e morì. Il marmo è scolpito e se guardi da vicino la mano tiene un ramoscello d’ulivo.
Si dice che quando la regina Vittoria vide la scultura, chiese perché non ci fosse nulla che mostrasse il legame del generale con il principe di Galles. Lo scultore così aggiunse le piume del Principe di Galles al cuscino su cui poggia la testa di Bruce.
Sulla parete est della cappella commemorativa c’è la finestra Livingstone, donata da Charles Edward Livingston. ll soggetto è “l’amore” e mostra i sei atti di misericordia come descritta da san Matteo. Sul lato sud c’è la finestra di Poole, progettata da Ballantyne di Edimburgo nel 1914, donata dalla signora Margaret Poole in memoria del marito, William Poole, ex sarto a Dunfermline.
Accanto alla finestra Tiffany, nella navata spicca la finestra James Ballatine che mostra i ritratti della regina Margherita, Malcolm Canmore, William Wallace e Robert the Bruce. Non c’era quasi nessuno dentro la chiesa e abbiamo potuto visitarla immersi in una pace quasi surreale, avendo il tempo di ammirare tutto con calma.
La finestra Tiffany
La spettacolare Tiffany window fu commissionata da Andrew Carnegie nel 1913 in memoria della sua famiglia, che aveva lasciato Dunfermline per andare negli Stati Uniti nel 1848.
La finestra doveva essere installata nella navata medievale dell’Abbazia, perchè questo luogo era particolarmente caro a Carnegie che ne conservava cari ricordi d’infanzia, ma il permesso venne rifiutato dalle autorità dell’epoca perché si pensava che non fosse “in armonia con le vetrate già esistenti”.
Da quando è stata completata, la finestra Tiffany ha avuto diverse sistemazioni a Dunfermline che però avevano problemi sia di accesso che di conservazione. Dopo il restauro, è stata finalmente installata nella chiesa abbaziale, durante una cerimonia speciale nell’agosto del 2019, avvenuta in concomitanza con il centenario della morte di Andrew Carnegie.
Carnegie aveva commissionato la realizzazione della finestra ai famosi Tiffany Studios di New York di cui era un affezionato cliente. La scena mostra un tramonto pastorale e pare che Carnegie suggerì di aggiungere dei cardi scozzesi in primo piano, ma poiché l’artista non li conosceva, li sostituì con dei rododendri!
All’inizio del XX secolo il nuovo stile di vetrate colorate di Tiffany era molto di moda e per realizzarle si utilizza solo il vetro Favrile (un tipo di vetro iridescente con effetti multicolori) da lui brevettato nel 1880. “Favrile” deriva dall’antica parola inglese “fabrile” che significa fatto a mano.
Gli artigiani impiegati negli studi di New York erano quasi tutti donne e questa finestra è stata probabilmente elaborata da Agnes Fairchild Northrop che morì nel 1953 all’età di 96 anni. Ci sono altre quattro finestre commemorative Tiffany in Scozia e due in Inghilterra.
Il sepolcro di St Margaret e il cimitero
All’esterno della chiesa si possono ancora vedere i resti di St Margaret’s Shrine. Nel 1180 i resti della Regina Margaret vennero dissotterrati e messi all’interno di una bara decorata con foglie d’oro e immagini intagliate.
Nel 1249 le relique della Santa vennero nuovamente spostate e poste in una bara di legno, decorata con oro e pietre preziose, posta in una cappella costruita per la Santa, dove i pellegrini si recavano per chiedere perdono per i loro peccati o aiuto per guarire.
L’anno successivo alla sua canonizzazione, le reliquie della Santa vennero spostate in processione solenne, sotto il pavimento della navata. Si diceva che il giovane Alessandro III sentì un odore dolce quando la tomba venne aperta, il cosidetto “odore di santitià”, probabilmente causato dal processo di imbalsamazione.
Il corpo di Malcolm venne spostato nello stesso momento e secondo la leggenda, i resti di Margaret si rifiutarono di muoversi oltre quello del marito.
Nel 1560, durante la Riforma Protestante, il santuario venne distrutto, così come la chiesa. Si dice che la testa di Santa Margherita venne donata alla Regina Mary Stuart, mentre il corpo venne mandato dalla madre, Mary of Guise, in qualche santuario in Spagna (dove ancora resisteva la fede Cattolica).
Ti racconto di più sui miracoli di Santa Margherita e i pellegrinaggi in epoca medievale verso la fine di questo articolo.
Ps. Cerca i fossili dei crostacei nel piedistallo di marmo del santuario dedicato a Santa Margherita.
Dunfermline Palace
Le rovine a fianco dell’Abbazia di Dunfermline comprendono una serie di edifici riservati ai monaci (refettorio, cantine, cucine) e una foresteria spesso occupata dai Reali Scozzesi e per questo chiamata Palace, un vero e proprio Palazzo Reale.
Probabilmente fu costriuto nel XIII secolo come foresteria dell’Abbazia (guesthouse) e solo in seguito divenne un Palazzo Reale, anche se venne usato fin dall’inizio per ospitare reali in visita. All’interno del Palazzo reale trovi la biglietteria gestita da Historic Sotland, dove puoi acquistare il biglietto d’ingresso per Old Abbey Church e il palazzo stesso.
Edoardo I, lo occupò il palazzo reale di Dunfermline per invadere la Scozia, distruggendo tutto prima di andarsene, tranne la chiesa. Forse un segno di rispetto del legame di Santa Margherita con Canterbury? Dunfermline Palace venne ricostruito più volte nel corso dei secoli e ha una lunga storia.
A Dunfermline Palace nacquero molti reali: Davide II nel 1323, Giacomo I nel 1394, re Carlo I nel 1600 – ultimo monarca nato in Scozia e la principessa Elisabetta nel 1596, nonna di Giorgio I, primo re di Hannover e predecessore dell’attuale famiglia reale.
La tradizione narra di presagi malvagi sull’infazia del futuro re Carlo I. Uno di questi parla di un mantello insanguinato, arrivato misteriosamente sulla culla del bambino. Carlo divenne erede al trono nel 1612, dopo la morte improvvisa del fratello maggiore Enrico e fu incoronato nell’Abbazia di Westminister.
Nel 1633 tornò per la prima volta a Dunfermline dove non era più stato dalla sua infanzia. Nell’occasione conferì il titolo di conte a Sir Robert Kent e il titolo di cavalieri a cinque suoi favoriti scozzesi. Il regno di Carlo I fu caratterizzato da aspri conflitti e culminò con la guerra civile. La prigionia e la sconfitta lo fecero processare come tiranno, traditore e assassino e venne giustiziato nel 1649 davanti al palazzo di Whitehall.
Il Royal Palace era anche molto frequentato dai reali che durante i loro regni vi si recavano in visita. Ospirò infatti personaggi come James IV, James V e Mary Stuart. Nel 1587 i monaci lasciarono l’abbazia e la Regina Anna di Danimarca, moglie di Giacomo VI, restaurò il palazzo costruendo una nuova parte demolita nel 1797, dove ora si trova l’entrata di Pittencrieff Park.
Quando Giacomo I divenne re d’Inghilterra, dovette lasciare il Palazzo per trasferirsi alla Corte di Londra e da quel momento in poi Dunfermline palace venne usato sempre più raramente e già nel 1708 cadde in rovina.
Gli affascinanti resti che vedi oggi sono l’eco della sua bellezza di un tempo. Le pareti erano ricopertea di pannelli di legno, arazzi, mobili e oggetti preziosi. Tra il palazzo e l’ex refettorio c’era la cantina.
Le vecchie cucine
Le vecchie cucine dell’abbazia servivano il referettorio dei monaci che si trovava dall’altra parte della strada. Questo significava correre da una parte all’altra per portare il cibo.
C’erano tre grandi camini in questa cucina e per paura dei danni del fuoco erano ben distanti dalla foresteria e tutto era fatto in pietra. Ma questo non impediva di servire adeguatamnte gli ospiti importanti.
Le cucine di Dunfermline erano insolitamente grandi, perchè servivano sia il refrettorio che la foresteria. I monaci mangiavano cibo semplice e porzioni scarse, mentre i pasti richiesti dalla foresteria erano composti da cacciagione, carne, cereali, birra, frutta, verdura e vini pregiati.
La cantina e il chiostro
Questa cantina buia e fresca con una bella volta e porte per ricevere i prodotti, era perfetta per conservare gli alimenti.
Le fattorie circostanti fornivano all’abbazia cereali, frutta, verdura e carne. I mugniai la farina e i commercianti spezie e vini pregiati. Dalla foresta reale di Falkland provenivamento cervi e uccelli selvatici. L’abbazia aveva persino uno stagno e i monaci coltivavano erbe, allevavano api e producevano birra.
Dove oggi c’è il cimitero un tempo c’era un chiostro, un giardino quadrato racchiuso da altri edifici dove i monaci vivevano e lavoravano. Alla base del refettorio si trovavano cantine e magazzini dove il cibo e il vino erano tenuti al fresco; al piano superiore c’era la sala da pranzo decorata con la magnifica finestra lavorata che si può tutt’oggi ammirare.
Abbiamo incontrato un cacciatore di fantasmi esplorando i resti del palazzo reale, munito di tutta la sua attrezzatura e ci abbiamo scabiato qualche parola. Stando ai suoi racconti il palazzo sarebbe infestato da una serie di spiriti. Guarda il nostro video su You Tube e se ti interessano i luoghi spettrali della Scozia sul blog trovi diversi articoli che potrebbero interessarti.
Curiosità:
- La dinastia Stuart fece un uso frequente del Palazzo Reale di Dunfermline fino al XVII secolo.
- L’ultimo reale a soggiornare nel Palazzo fu Carlo II prima della battaglia di Pitreavie nelle Guerre dei Tre Regni, luglio 1651.
Informazioni, costi e orari per visitare Dunfermline Abbey e Palace
Il costo per visitare l’Abbazia di Dunfermline e il Palazzo Reale è di 9 £ per adulto, gratis con Explorer pass. Gli orari e i giorni di apertura sono i seguenti:
- 1 Aprile – 30 Settembre: tutti i giorni tranne la domenica dalle 10 alle 16.30. Domenica 13 – 16.30.
- 1 Ottobre – 31 Marzo: da martedì a venerdì dalle 10 alle 15. Chiuso sabato e domenica
- il 24 Dicembre fino alle 14
- chiusa dal 25 Dicembre al 2 Gennaio
New Abbey church è aperta solo da Aprile a Ottobre, dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 16.30 e la domenica dalle 14.00 alle 16.30 (o su appuntamento). Per conoscere giorni e orari aggiornati di apertura della nuova chiesa abbaziale, controlla il sito ufficiale.
Garden for Heroes e Dunfermline war memorial
A due passi dall’ingresso dell’abbazia, si trova il silenzioso Garden for Heroes, un’area designata dalle famiglie dei militari, dalle donne e dalle gente del Fife, come un luogo dove andare, sedersi e contemplare le vite dei nostri cari. E’ un piccolo angolo appartato, che passa spesso inosservato.
Non è la cosa più bella che abbiamo visto in città, ma troviamo l’idea per cui è stato concepito davvero toccante. E’ pensato per ricordare la famiglia, gli amici, le persone che attraverso le loro azioni hanno influenzato o toccato le nostre vite, in un modo per cui potrebbero essere definiti eroi.
Dopo distante da questo piccolo giardino, si erge il Dunfermline war memorial, eretto in ricordo dei 610 uomini e donne del Royal Burgh of Dunfermline che morirono per il loro paese durante la prima guerra mondiale.
Abbot House
Abbot House è la casa più antica di Dunfermline, un bellissimo edificio che risale al XVI secolo. Si trova all’interno dell’Heritage Quarter di Dunfermline ed è immerso nella ricca storia dell’antica capitale della Scozia.
Per molti anni Abbot House fu conosciuta come “The Old Grey House”, ma negli anni ’90 quando venne ridipinta di rosa, prese il nome “The Pink House”. Probabilmente quest’ultimo era il suo colore originale, quando la calce veniva spesso tinta con sangue animale o pigmento di terra per conferire un caratteristico colore rosa.
La posizione di Abbot House non potrebbe essere più perfetta: si trova vicino all’Abbazia di Dunfermline e alla Carnegie Library & Galleries. Durante tutto questo tempo, ha resistito alla distruzione del Grande Incendio del 1624, alle guerre nazionali e ai disordini religiosi.
Si pensa che la parte centrale della casa sia stata trasformata nel 1500 in un modesto edificio a due piani ad uso dei commendatori dell’abbazia di Dunfermline.
I giardini di Abbot House
Il grazioso giardino recintato sul retro di Abbot House si erge maestoso e offre viste mozzafiato da tutti gli angoli su Dunfermline Abbey and Palace. Parte del giardino comprende un orto di erbe aromatiche dedicato a Lady Anne Halket. E’ il luogo perfetto per fare una pausa, mangiare qualcosa e godere di quest’atmosfera calma e suggestiva.
Tra i dettagli interessanti c’è da notare la fontana incorporata nel muro del cimitero: “The spirit of eternity” – lo Spirito dell’Eternità. Si basa su un disegno dall’artista scozzese John Duncan per Sir Patrick Geddes, noto botanico e urbanista. Il serpente con la coda in bocca è il simbolo dell’Eternità. L’Angelo è stato realizzato dal famoso scultore scozzese Tim Pomeroy.
Altro particolare da notare sono i cancelli detti Henryson Gates, che sono un omaggio al più famoso poeta e studioso di Dunfermline, Robert Henryson (1400) e illustrano gli animali che compaiono nelle sue favole. Una raccolta delle sue opere, è conservata nella Dunfermline Carnegie Library and Galleries.
Su Maygate spicca l’altro elaborato cancello dell’edificio che porta l’immagine di Unicorno, simbolo della Scozia.
Ultima ma non per importanza la meridiana, realizzata da Lesley Alan Reid in memoria di James Marshall che è stata realizzata con lastre di pietra del Caithness decorate con simboli dei Pitti. James Marshall, era un appassionato camminatore e molte delle pietre che aveva raccolto nel corso delle sue passeggiate, sono state poste sotto la meridiana.
Il motto attorno al bordo recita: “Tak Tent o’ Time Be Tint” che si può tradurre come: “Usa il tempo con attenzione”, un suggerimento estremamente saggio, non credi?
Gli abitanti di Abbot House
I residenti di Abbot House sono stati numerosi a cominciare dagli abati e dai commendatori dell’abbazia di Dunfermline. Il più noto fu Robert Pitcairn, un personaggio di spicco della Riforma scozzese guidata dai protestanti del 1560, che in seguito divenne Segretario di Stato per la Scozia.
Si dice che Pitcairn sia responsabile del motto inciso sopra la porta principale, un severo avvertimento contro le chiacchiere inutili: “Sen vord is thrall and thocht is free, Keep veill thye tonge, I counsel the” che si traduce approssimativamente come: “le parole sono emozionanti e i pensieri sono liberi, ma ti consiglio di tenere ferma la lingua”.
Nel 1593 la casa cadde nelle mani della Corona. Una delle residenti più note fu Lady Anne Halkett, scrittrice, erborista e ostetrica. Si dice che abbia scritto le sue memorie all’interno di Abbot House intorno al 1677. Anne raccontò di intrighi politici e romanticismo in modo estremamente sincero per una donna del suo tempo. Come erborista praticante, Lady Anne guariva i malati che accorrevano da ogni parte del mondo.
Nel 1700 la casa divenne della gente di Dunfermline, inclusi mercanti, sarti, un maestro navale e un farmacista. Gli amministratori della Carnegie Dunfermline e di Hero Fund Trustees ne acquisirono una parte nel 1909 e l’intera proprietà nel 1948.
Abbot House fino al 2015 ospitava un centro culturale, che purtroppo oggi è chiuso, ma al suo intero c’è ancora un delizioso caffè. Come ogni luogo scozzese che si rispetti non poteva mancare la presenza di uno spirito inquieto a Abbot House: il fantasma di un monaco di cui si odono ancora i passi sulle cale principali.
Pittencrieff Park
Se hai voglia di rilassati ti suggerisco di visitare questo bellissimo parco di 76 acri, acquistato nel 1902 da Andrew Carnegie e donato alla città di Dunfermline l’anno successivo. Si trova a pochi passi dall’abbazia ed è un mix di incantevoli boschi, impressionanti giardini e grandi aree erbose, perfette per immergersi in un’atmosfera fatata.
Abbiamo visto tantissimi scoiattoli sfrecciare tra i rami degli alberi e avvicinarsi curiosi alle persone per rubare qualche noce. All’ingresso, proprio vicino al cancello, trovi un enorme cartello con tanto di mappa che ti aiuterà ad orientarti all’interno del parco. Scoprirai che c’è molto da vedere qui, come: the kitchen garden, HaHa Wall, Laird’s garden & Glasshouse e molto altro.
ll giardino roccioso (rock garden) e il padiglione giapponese sono meravigliosi e immersi in una cornice da cartolina tra glen e una piccola cascata. Questo giardino fu creato nel 1950 mentre il padiglione giapponese risale al 1906. E’ un susseguirsi di scalini ricavati dalla roccia e stretti sentieri che si celano tra gli alberi.
Si ritiene che William Wallace si sia nascosto dai suoi nemici in una grotta nel fitto bosco intorno all’Abbazia di Dunfermline. Questa grotta, è conosciuta come Wallace’s Well, e si trova a Pittencrieff Park. Maggiori dettagli su cosa vedere in questa cittadina meravigliosa nostro video You Tube.
Pittencrieff Park è davvero enorme e ci abbiamo trascorso alcune ore meravigliose: colori e suggestioni così belli che sono impossibili da descrivere. Sei hai tempo arriva fino ai Laird’s Garden: un giardino ricco di piante e fiori, che si trova proprio di fronte alle serre.
Malcolm Canmore’s Tower
Segui le orme di re Malcolm e della regina Margherita a Pittencrieff Park, conosciuto localmente come ‘the Glen’, per ammirare i resti della Torre di Malcolm Canmore. Non ci sono riferimenti storici alla torre di Dunfermline prima del 1070 quando Malcolm e Margaret non convolarono a nozze.
La torre fu adottata in tempi antichi come stemma del borgo di Dunfermline e i vecchi sigilli di cera, mostrano che era un edificio a due piani con soffitta e conteneva circa venti piccoli appartamenti.
Prima che si formasse la strada a sud che costituiva l’accesso occidentale alla città, la torre, arroccata sulla sua roccia peninsulare era una fortezza quasi inespugnabile. Questo fatto senza dubbio portò al motto di Dunfermline: “esto rupes inaccessa”.
La grotta di Santa Margherita, dove la sovrana solitamente pregava, si trova vicino al parcheggio di Glen Bridge ma attualmente pare sia chiusa al pubblico. Non siamo arrivati fin qui perchè iniziava a farsi tardi e dovevamo rientrare a Edimburgo.
Pittencrieff House
Poco prima di arrivare alle glasshouse vedrai la coloratissima Pittencrieff House: una maestosa casa seicentesca di tre piani più mansarda. Avvicinandoti cerca la targa Forbes Marker che commemora il generale britannico John Forbes, la cui casa ancestrale era Pittencrieff House.
Comandò la spedizione che conquistò Fort Duquesne nel 1758 e cambiò il nome da Duquesne a Pittsburgh, che divenne la seconda casa di Andrew Carnegie all’età di 13 anni quando la sua famiglia emigrò in America da Dunfermline.
La casa è attualmente chiusa al pubblico, ma un’ottima opportunità fotografica.
Dunfermline City Chambers
Questa iconica torre, caratterizza indubbiamente lo skyline della città di Dunfermline. L’edificio, costruito nel periodo 1875-79, fu creato da James C Walker che progettò anche la prima Carnegie Library. E’ un mix armonioso di stili architettonici diversi: baronale francese, gotico e scozzese e presenta un’importante torre dell’orologio a quattro facce.
Fu costruita sul sito di una vecchia Town House del 1771 che a sua volta sostituì la Town House del XVII secolo, demolita nel XVIII secolo per far posto a Bridge Street.
L’edificio presenta molte caratteristiche di significato storico e architettonico. Dunfermline City Chambers contiene pietre araldiche recuperate dalla Casa Comunale demolita nel 1771. Si ritiene che facessero parte dall’ormai abbandonato Palazzo Reale di Dunfermline, che si trova poche centinaia di metri più a sud.
Gli interni finemente progettati incorporano molte caratteristiche degne di nota come il tetto fatto con travi di quercia che funge da soffitto per la Sala del Consiglio. Sono state conservate anche le storiche celle della polizia, sebbene non siano più in uso.
L’arredamento è arricchito da una serie di opere d’arte tra cui diversi busti di sovrani scozzesi, una statua di Robert Burns, il dipinto di Sir Joseph Noel Paton e un ritratto dell’inizio del XX secolo del re Malcolm e della regina Margaret.
Andrew Carnegie birthday place
Dunfermline ospita l’unico cottage di tessitori supravvissuto in città, dove nel 1835 naque Andrew Carnegie.
Qui puoi scoprire la storia del figlio più famoso dell’ex borgo reale e immergerti nella vita di una Dunfermline del XIX secolo, mentre ammiri una vasta collezione di oltre 5000 oggetti tra fotografie storiche, cofanetti, fossili, oggetti personali, attrezzature artistiche e scientifiche.
A Pittencrieff Park c’è una grande statua di Andrew Carnegie, uno dei grandi scozzesi del XIX secolo. Di umili origini, emigrò in America all’età di 12 anni e divenne l’uomo più ricco del mondo. Magnate dell’acciaio, agente di cambio, scrittore, docente, imprenditore e filantropo.
Andrew ha lasciato un’enorme eredità in tutto il mondo e soprattutto nella sua città natale. Ha donato Pittencrieff Estate al popolo e attraverso il lavoro del Carnegie Dunfermline Trust, ha finanziato molti edifici pubblici della città, continuando a farla crescere e prosperare.
Purtroppo stava chiudendo quando siamo arrivati e non abbiamo potuto visitarlo internamente – qui è disponibile un tour digitale del museo.
The Old Inn
Questa taverna situata nell’antico Kirkgate di Dunfermline era conosciuta come The “Old” Inn fino alla fine del 1800 e già allora era considerata di notevole autorità. Il kirkgate stesso è uno dei più vecchi, se non il più venerabile della città,
Il pub su questo sito risale al 1600. Originariamente era allestito come locanda per la sosta delle carrozze e offrire riposo e sostentamento ai numerosi commercianti itineranti dell’epoca.
The Fife Pilgrim way
La regina Margaret morì nel 1093, pochi giorni dopo aver appreso della morte del marito in battaglia e furono entrambi sepolti nell’Abbazia di Dunfermline. Ben presto i pellegrini vennero a venerare la tomba di Margherita che, in seguito ai miracoli avvenuti attorno ad essa, venne canonizzata da Papa Innocenzo IV nel 1249/1250.
Margaret ha reso il Fife il regno dei pellegrini – the Pilgrim Kingdom ed è celebrata in tutta Dunfermline: nei nomi delle strade, in una scuola elementare, in un ospedale e nella stazione ferroviaria. La chiesa RC di Santa Margherita ospita una reliquia della santa: un osso della spalla.
A Dunfermline passa un percorso di pellegrinaggio che collega varie zone della Scozia, come puoi vedere dalla mappa qui in alto.
Il pellegrinaggio nel Medioevo
Per 400 anni, St Andrews è stata una delle principali destinazioni di pellegrinaggio nell’Europa medievale, insieme a Roma (San Pietro) e Santiago de Compostela (San Giacomo Magno). Ricchi e poveri accorrevano per avvicinarsi alle ossa di Sant’Andrea, uno dei discepoli di Gesù.
St Andrews era sicuramente l’attrazione principale, ma i pellegrini si recavano anche a Dunfermline per visitare il santuario miracoloso di Santa Margherita all’interno dell’abbazia.
Una schiera di altri Santi erano rappresentati da chiese, cappelle e pozzi curativi presenti lungo la strada per St Andrews. Questi fornivano luoghi perfetti per una sosta, nonché destinazioni importanti per i pellegrini locali.
Il pellegrinaggio ha lasciato un segno permanente nel paesaggio del Fife. Molte delle sue strade, ponti e punti di attraversamento, incluso il famoso Queen’s Ferry, furono creati centinaia di anni fa per facilitare il percorso del flusso costante di pellegrini.
Furono costruite locande, cappelle e ospizi per offrire ai viandanti un luogo dove riposarsi, ristorarsi e ricevere assistenza medica. Fornire queste strutture era considerato un atto di pietà che aiutava a spianare la strada verso il Paradiso. Il pellegrinaggio cambiò per sempre il volto di Fife e gli valse il soprannome di “Regno dei Pellegrini”.
Perchè il culto del pellegrinaggio era così sentito
C’erano due principali ragioni per intraprendere un pellegrinaggio in epoca medievale. Una era per fare un atto di penitenza e espiare le proprie colpe, ottenendo il perdono di Dio.
La seconda ragione era dovuta al fascino medievale per il culto dei santi e delle loro reliquie, per cui le persone credevano che la vicinanza alle reliquie avrebbe consentito loro di assorbire parte del potere del Santo. Era diffusa la convinzione che i santi potessero compiere miracoli postumi, in particolare miracoli di guarigione.
Nel santuario della regina Margherita a Dunfermline si dice che un impiegato di Inverkeithing si sia ripreso dopo aver perso i sensi a causa del troppo studio e che una donna avesse recuperato l’uso del suo braccio disabile. Fu compilato un elenco di 45 miracoli avvenuti attorno alla sua tomba che portarono alla canonizzazione della Regina Margherita nel 1249/1250.
I pellegrini non dovevano solo affrontare un lungo cammino, ma anche i banditi che spesso si aggiravano lungo alcune vie di pellegrinaggio. Il pellegrino rischiava di essere ingannato, attaccato, derubato e persino ucciso. Pertanto, viaggiava in grandi gruppi.
Tra il XI secolo fino e il XV secolo, St Andrews fu una delle destinazioni di pellegrinaggio più popolari in Europa, preceduta solo da Roma, Santiago de Compostela e Canterbury. Tuttavia, verso la fine del XV secolo i pellegrinaggi andarono in declino, ancor prima che si avvertissero le prime ondate della Riforma protestante.
La Riforma scozzese fu il processo attraverso il quale la Scozia ruppe con il papato e sviluppò un Kirk (chiesa) nazionale prevalentemente calvinista, che era fortemente presbiteriano nella sua prospettiva. Faceva parte della più ampia Riforma protestante europea avvenuta a partire dal XVI secolo.
A questo link trovi maggiori informazioni sulla Fife Pilgrim Way
Come raggiungere Dunfermline e l’Abbazia
L’abbazia di Dunfermline si raggiunge comodamente in auto da tutte le zone della Scozia. Una volta arrivato in città puoi parcheggiare a sinistra su Monastero Street o nel parcheggio di St Margaret Street. Con un pizzico di fortuna potresti trovare un parcheggio gratuito su Abbey Park Place dove si può sostare per 2 ore.
Qui trovi tutte le informazioni per noleggiare e un buono sconto dale 10% per i nostri lettori.
Se viaggi con l’autobus dovrai arrivare fino alla stazione dei bus di Dunfermline. Lasciata la stazione, procedi su Queen Anne Street e prendi il sentiero di fronte a te fino a High Street. Raggiungi the City Chambers (Town Clock) su Kirkgate e prosegui dritto lungo St Catherine’s Wynd. L’Abbazia è proprio di fronte a te. La passeggiata dovrebbe durare meno di cinque minuti.
Se viaggi in treno ci sono corse regolari da Edimburgo (e le città principli della Scozia) fino alla stazione ferroviaria di Dunfermline Town. Una volta arrivato puoi prendere un taxi o raggiungere l’Abbazia con una passeggiata di circa 15 minuti.
Ti abbiamo incuriosito un pò? Ti aspettiamo anche su You Tube: iscriviti al canale per non perdere i prossimi video.