Oggi ti propongo un’escursione in barca fino ad Inchcolm Abbey, una solitaria abbazia che si trova su una piccola isola nel Firth Of Forth, nota come Inchcolm Island.
Inchcolm Island è una delle più belle isole del Firth of Forth, conosciuta come la Iona dell’Est. Per raggiungere l’isola tra natura e simpatiche foche, passeremo sotto ai tre giganti di ferro che incorniciano il Firth, patrimonio Unesco.
Non si può fare un viaggio in Scozia, senza visitare almeno un’isola e questa meraviglia, si raggiunge da Edimburgo in pochissimo tempo.
Partendo dalla capitale scozzese, dirigiti verso South Queensferry, perchè è da qui che dovrai imbarcarti. Non preoccuparti, alla fine dell’articolo troveri informazioni dettagliate su come arrivare, traghetti per raggiungere l’isola e tour organizzati.
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Cosa vedere a Inchcolm Abbey
Inchcolm Abbey è una delle abbazie medievali meglio conservate di tutta la Scozia, fondata nel 1123 da monaci agostiniani.
L’Abbazia e i suoi giardini sono incantevoli da scoprire e per godere di una vista spettacolare sull’isola, puoi salire in cima alla torre. Ad Inchcolm Island non c’è solamente l’abbazia omonima, ma anche interessanti fortificazioni risalenti al tempo della guerra, spiagge selvagge e tanto verde.
L’isola ospitò circa 500 soldati durante le due guerre mondiali e face parte delle “Fortezze del Forth“. Tutte le isole del Forth erano presidiate per proteggere la base della Royal Navy a Rosyth e il ponte ferroviario dagli attacchi nemici. Nel 1916 dagli ingegneri reali, scavarono un tunnel attraverso l’estremità orientale dell’isola, che è aperto e si può esplorare.
Inchcolm Abbey mostra i resti meglio conservati di una casa monastica scozzese. I chiostri, la sala capitolare e il refettorio sono integri e la maggior parte degli edifici claustrali rimanenti, sopravvivono in gran parte completi.

La Chiesa monastica
La chiesa monastica è la parte un pò più in rovina del complesso, curato da Historic Scotland. La sala macchine, risalente alla prima guerra mondiale, negli anni ’30 venne riadattata e oggi ospita il centro visitatori.
Un’iscrizione medievale scolpita sopra l’ingresso dell’Abbazia recita: “Stet domus haec donec fluctus formica marinos ebibat, et totum testudo perambulet orbem” – “Possa questa casa resistere fino a quando una formica non prosciughi il mare che scorre e una tartaruga non cammini per il mondo intero”.
Passeggiando tra i resti di Inchcolm Abbey e nel chiosto, puoi immaginare come fosse la vita monastica in questo luogo remoto, rimasto straordinariamente intatto fino ai giorni nostri. All’interno dell’abbazia si trova un raro affresco medievale: un dipinto rurale raffigurante un corteo funebre che risale al XIII secolo.
Ecco uno pò delle meraviglie che vedrai una volta sbarcato sull’isola, se poi avrai anche la fortuna di trovare una giornata di sole, tutto sarà ancora più bello.


Dentro gli stretti corridoi di Inchcolm Abbey
Nel 1609 venne aggiunta una nuova serie di edifici, tra cui una torre fortificata che si eleva per quattro piani con un parapetto. Tramite una stretta scala, attraverso il muro est del chiostro, si accede a una stanza sopra la sala capitolare.
Stranamente questa stanza godeva del calore di un caminetto e, presumibilmente, era il luogo dove i canonici potevano riscaldarsi.
Questa stanza, aggiunta tardivamente rispetto alla sala capitolare, aveva sul muro a sinistra del camino dei frammenti di scrittura dipinti in caratteri gotici, scomparsi nel corso dei secoli. Inchcolm Abbey è un labirinto di stanze e stretti corridoi che rimandano un’idea abbastanza chiara di come dovesse essere la vita qui al tempo dei monaci.
Una stretta scala a chiocciola conduce al tetto di Inchcolm Abbey: se non soffri di claustrofobia o vertigini, ti consiglio si salire per ammirare il panorama, perchè lo sguardo si perde all’orizzonte verso l’infinito.
Una volta esplorata l’Abbazia di Inchcolm e i resti delle fortificazioni delle guerre mondiali, puoi rilassarti sulla spiaggia o passeggiare alla scoperta dei verdi prati di Inchcolm Island.
Continua a leggere, perchè dopo averti detto come raggiungere l’isola, ti racconterò l’interessante storia dell’isola e dicome venne costruita Inchcolm Abbey.




Come arrivare a Inchcolm Abbey su Inchcolm Island
Per raggiungere Inchcolm Abbey dovrai prendere un traghetto, che parte dalla banchina per gli imbarchi nel piccolo villaggio di South Queensferry.
Puoi raggiungere il villaggio di South Queensferry, che merita assolutamente di essere scoperto, hai tre opzioni:
- noleggiare un’auto, come abbiamo fatto noi – qui trovi maggiori informazioni sulla guida ed il noleggio in Scozia.
- prendere un treno da Edimburgo Waverley station, direzione Dalmeny, come ha fatto la nostra amica Laura. Dalla stazione del treno con una passeggiata nel bosco arriverai all’imbarco dei traghetti.
- con un autobus che da Edimburgo arriva fino a South Queensferry. Arrivato ti basteranno 10 minuti di passeggiata lungo High Street, per arrivare alla banchina per l’imbarco.
Se decidi di arrivare qui in treno, attraverso una scorciatoia nel bosco, con indicazioni abbastanza chiare, puoi raggiungere l’Hawes Pier (la banchina per gli imbarchi). Clicca qui maggiori informazioni su come viaggiare in Scozia con i mezzi pubblici
Dalla stazione di Dalmany alla banchina di South Queensferry: tragitto di andata
Questa è la strada da seguire una volta arrivato alla stazione dei treni di Dalmeny, per arrivare alla banchina d’imbarco traghetti di South Queensferry.
Durante il percorso passerai sotto al ponte ferroviario e camminerai in mezzo agli alberi, trovando anche qualche lampone pittoresco, qua e là.
Quando esci dalla stazione di Dalmeny, attaccato al ponte sotto cui passano le auto, vedrai un cartello marrone che indica l’imbarco traghetti. Gira, dove ti indica la freccia per entrare dentro al sentiero che passa per un fitto boschetto. Segui le indicazioni che trovi lungo il percorso e il gioco è fatto.





Gita in barca verso Inchcolm Abbey: compagnie, biglietti e costi per raggiungere Inchcolm Island
Seguendo il percorso che ti ho mostrato, arriverai all’Hawes Pier di South Queensferry, dove ti potrai imbarcare per la tua escursione a Inchcolm Island alla scoperta di Inchcolm Abbey.
Attualmente ci sono due servizi di traghetto e una compagnia di yacht charter che effettuano viaggi verso l’isola di Inchcolm:
- Maid of the Forth: parte da Hawes pier a South Queensferry, da Pasqua a fine ottobre
- Forth Belle: parte anch’essa dal molo di Hawes tra Pasqua e fine ottobre.
- Edinburgh Boat Charters: opera tutto l’anno da Port Edgar
Noi saliremo a bordo della Maid of the Forth. La compagnia mette a disposizione varie possibilità di crociera: alcune girano solo intorno all’isola, mentre altre ti permetteranno di sbarcare e visitare isola e abbazia. Ovviamente il consiglio è quello di scegliere questa seconda opzione un po’ più costosa, ma certamente più ricca.

Il costo del biglietto della Maid of the Forth, che comprende anche l’ingresso all’abbazia, si aggira intorno alle £ 15. Non dovrai pagare l’ingresso all’abbazia se hai acquistato Explorer Pass di Historic Scotland. La traversata dura circa 30 minuti e potrai restare sull’isola per circa 1 ora e 30 minuti.
Se vai lentamente come noi e ti fermi a fotografare, il tempo a disposizione non sarà tantissimo, ma a questo ne sappiamo questo è l’unico modo per visitare Inchcolm Island e Inchcolm Abbey: quindi o così o niente!
Durante la traversata per raggiungere Inchcolm Abbey, ti potrà capitare di vedere grandi colonie di gabbiani, fulmari e occasionali pulcinelle di mare. Farai anche interessanti incontri con le foche, che spesso dormono sopra le grandi boe e approfittano del sole.
Se viaggi in Scozia con i bambini, potrebbe essere una cosa simpatica da fare con loro, non credi?
Un solo avvertimento: se hai la fobia dei gabbiani questa escursione in nave probabilmente non fa per te!
Dalla banchina di South Queensferry alla stazione di Dalmeny: tragitto di ritorno
Esplorata l’isola di Inchcolm e l’abbazia si torna al battello, che ti riporterà a South Queensferry. Una volta arrivato alla banchina per gli imbarchi, ecco il tragitto da fare a ritroso per tornare alla stazione ferroviaria.
Le foto dei tragitti di andata e ritorno nel bosco, sono di Laura Bertazzini, che gira spesso la Scozia con i mezzi pubblici, noi ci muoviamo per lo più in macchina e per arrivare a South Queensferry abbiamo usato quella.
Anche il video in mezzo al Firth of Forth è stato girato da Laura e montato da me, perchè quando due che amano così tanto la Scozia si incontrano, nasce sempre qualcosa di bello!




Accenni alla storia antica di Inchcolm Island
Inchcolm Island, dal gaelico scozzese Innis Choluim, significa isola di Columba. L’isola è lunga 800 metri e ospita le rovine di Inchcolm Abbey, una delle abbazie medievali meglio conservate di tutta la Scozia.
Nel 567, San Columba (un monaco missionario irlandese) probabilmente visitò l’isola, che prese il suo nome nel XII secolo. Inchcolm è nota coma la Iona dell’Est per i suoi legami con i monaci di San Columba.
San Columba prima di morire incontrò anche St Mungo, il leggendario fondatore di Glasgow ed è un figura molto interessanteda scoprire.
Proprio come Iona, si pensa che anche Inchcolm Island un tempo fosse un’importante isola sacra e un luogo in cui essere sepolto con grande onore. All’interno del piccolo museo che si trova presso il centro visitatori, è conservata una rara pietra tombale a schiena d’asino dell’XI secolo, tipica di quelli dell’era vichinga.
L’isola di Inchcolm viene menzionata persino nel Macbeth di Shakespeare. Macbeth mette a tacere i danesi con una grande somma d’oro e dice loro che potrebbero seppellire qui i morti per “diecimila dollari”. In Scozia, la pratica di seppellire i morti sulle isole era molto usuale e era anche un deterrente per cani e lupi selvaggi, che scavavano per mangiare i cadaveri.


Al tempo di Alessandro I
l’isola di Inchcolm era utilizzata anche come dimora per gli eremiti. Alcune prove suggeriscono che nel XII secolo un eremita curò re Alessandro I, abbandonato sull’isola dopo una tempesta nel 1123, salvandogli la vita.
Alessandro I, sognava di stabilire un monastero ad Inchcolm Island in segno di ringraziamento per l’aiuto ricevuto, ma mortì prima di poterlo fare. Suo fratello David I, invitò i canonici agostiniani a stabilire un monastero e un priore sull’isola, a cui in seguito, concessero il titolo di abbazia.
Inchcolm Abbey è stata fondata in origine come un monastero da David I nel 1235.
Una piccola curiosità: il canale che separa Inchcolm Island dalla terraferma, Mortimer’s Deep, probabilmente deve il suo nome ad alcuni monaci dell’isola, che buttarono la bara di Sir Alan Mortimer in mare, invece di trasportare il suo corpo sull’isola per seppelirlo nella chiesa.


Inchcolm durante le guerre d’indipendenza scozzesi
Come le isole vicine, anche Inchcolm fu attaccata ripetutamente dai predoni inglesi nel XIV secolo. Questo era il periodo delle guerre di indipendenza scozzesi quando si combattevano battaglie decisive e l’isola, si trovava sulla rotta di qualsiasi nave di rifornimento o attacco.
Nel 1335 ci fu un raid particolarmente brutto da parte di una nave inglese, quando rubarono i tesori dell’abbazia e una statua di Columba. La storia narra che la nave fu quasi distrutta da Inchkeith e dovette attraccare a Kinghorn.
I marinai religiosi, pensarono che questa disgrazia fosse dovuta all’ira di Columba, così restituirono la statua e i tesori. Nel 1384, un’incursione inglese tentò di bruciare Inchcolm Abbey, ma un forte vento spense in tempo le fiamme.
Questo luogo strategico passò negli mani degli inglese e anche dei francesi per un certo periodo, prima di essere abbandonata e diventare terra di pirati. Sono molte le storie e le vicissitudini che racchiudono queste vecchie e stanche mura.
Peccato che il tempo quando si fa un’escursione è sempre contato e non si riesce a girovagare e scovare ogni angolo senza fretta. Non sto mai del tutto tranquilla quando ho il tempo contato e devo tenere spesso d’occhio l’orologio.

La storia di Inchcolm Abbey fino al 1800
Nel XVI secolo l’isola subì ulteriori depredazioni da parte degli inglesi. Nel 1547, il conte di Angus tentò di riconquistare lnchcolm Island ormai nelle mani degli inglesi, attaccando con cinque navi. Il comandante inglese John Luttrell abbandonò l’isola e distrusse le fortificazioni costruite fino a quel momento.
Inchcolm Island fu usata anche come una specie di prigione. Tra i prigionieri ricordiamo l’arcivescovo Patrick Graham di St Andrews e Euphemia, la madre di Alessandro, Signore delle Isole. Grazie alla loro posizione, gli edifici religiosi dell’isola di Inchcolm sono in condizioni migliori rispetto alla maggior parte di quelli sulla terraferma, perchè non potrevano essere facilmente distrutti dalla folla dei riformatori.
Nel XVI secolo Inchcolm Island, divenne proprietà di Sir James Stewart, il cui nipote divenne terzo Conte di Moray. Da esso deriva il titolo del conte Lord St Colme.
Curiosità: nel 1880, fu trovato uno scheletro murato dentro una delle mura dell’abbazia; era in piedi.

Inchcolm Island durante le guerre mondiali
Durante la prima e la seconda guerra mondiale, Inchcolm faceva parte delle difese del Firth of Forth. Inchcolm era il quartier generale delle difese, grazie al suo boom antisommergibile e anti-barca attraverso il fiume, costruiti per proteggere la base navale di Rosyth, il Forth Bridge e Edimburgo.
Le difese avevano lo scopo di proteggere l’ancoraggio navale tra Inchcolm e il Forth Rail Bridge. Le difese di Inchcolm furono rafforzate nel 1916-17 quando decisero di spostare la Grande Flotta da Scapa Flow, nelle Isole Orcadi al Forth.
Come parte di questi lavori, costruirono un tunnel sotto la collina, all’estremità orientale dell’isola, per collegare una nuova batteria di pistole, sul un lato protetto dell’isola.
L’isola fu nuovamente occupata nel 1939, quando spostarono il boom antisommergibile e antimbarcazione. Molti resti di entrambe le guerre, sopravvivono ancora oggi su Inchcolm Island.

Dove mangiare e dove dormire a South Queensferry
Tornato dalla gita a Inchcolm Abbey avrai sicuramente un pò di fame. Se non hai fretta di tornare alla stazione dei treni, ci sono diversi locali interessanti, dove si mangia anche bene.
The Railbridge Bistro: dolcetti deliziosi e ottimo tea caldo, panini e piatti semplici. All’interno sono appesa delle belle foto dei ponti sul Forth con delle spiegazioni sulla costruzione del ponte ferroviario. I locali a South Queensferry non sono tantissimi, per cui sarà facile trovarlo.
Un altro posto molto carino è Orocco Pier, che noi personalmente adoriamo! Se vuoi fermarti qui per una cena deliziosa con viste sui ponti, non possiamo che consigliartelo. Ci siamo stati ormai diverse volte e ci siamo sempre trovati benissimo.
Per dormire a South Queensferry, ti suggerisco questa struttura che si trova proprio sotto il ponte, che offre un’ottima colazione: Innkeeper’s Lodge.
Se invece non ti fermerai a dormire, non ti resta che dirigerti nuovamente verso la stazione ferroviaria e tornare idietro.

Perchè arrivare fino a South Queensferry?
Questo villaggio assopito ai piedi di un fiordo, è uno dei nostro posti del cuore in Scozia e merita indibbiamente una visita, specie per ammirare i tre fantastici ponti che attraversano il Firth of Forth.
I ponti, oggi patrimonio mondiale dell’Umanità sono tre e te li racconto nell’articolo interamente dedicato a questo villaggio pittoresco:
- Forth Bridge dal classico colore rosso
- Forth Road Bridge utilizzato fino ad oggi per il traffico in auto
- Queensferry Crossing, innaugurato il 30 Agosto 2017
Se cerchi ispirazione per organizzare il tuo viaggio in Scozia, ti consiglio di iscriverti al nostro gruppo Facebook “Scozia on the road“. Qui troverai tante informazioni utili sulle principali attrazioni da visitare, come viaggiare con i mezzi pubblici o noleggiare una macchina: una guida ai castelli, pass turistici e consigli su itinerari; insomma tutto quello di cui hai bisogno per pianificare il tuo viaggio perfetto!
NB. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e Ivan Balducci 2017 – 2023 o concesse in uso dai legittimi proprietari. Vietato ogni uso.
Ringrazio Laura Bertazzini per le foto.
2 comments
Ho fatto lo stesso tour e mi sono anche fermata nello stesso locale nei pressi del ponte! 🙂 un ricordo bellissimo
Davvero??!! 🙂 che bello! grazie