St Mungo è ritenuto l’apostolo del regno di Strathclyde ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa anglicana e dalla Chiesa ortodossa. St Mungo è il leggendario fondatore della città di Glasgow.
Si pensa che St Mungo abbia avuto un ruolo molto importante nella Cristianizzazione dello Strathclyde e del Galloway, nel periodo precedente all’arrivo di San Columba di Iona, in Scozia.
Glasgow Mural trail espone un murale per le vie della città, diventato presto molto famoso, che ritrae St Mungo e uno dei suoi miracoli.

Cosa troverai in questo articolo
Origine del nome St Mungo
Kentigern è il vero nome di Mungo. Il nome con cui è più conosciuto in Scozia, Mungo, deriva dalla parola gaelica scozzese Munghu, che significa “caro“. È un nomignolo affettivo di origine familiare, che gli fu dato dal suo maestro.
Joceline di Furness, ha dato una spiegazione non scientifica del suo nome sostenendo che Kentigern significhi “Capo del Signore”. Altri hanno suggerito che il nome “Kentigern” possa significare “Signore dei cani”. Clicca qui se vuoi saperne di più sull’origne del suo nome.
La storia di St Mungo
La sua biografia ci è giunta grazie a Jocelyn di Furness (vissuto seicento anni dopo), un agiografo inglese vissuto tra il XII ed il XIII secolo e autore dell’opera “Lives of S. Ninian and S. Kentigern”. La sua biografia è piena di lacune e non esiste nulla di scritto su di lui prima del XII secolo, tanto che alcuni hanno addirittura pensato, che Mungo non sia mai esistito; cosa alquanto improbabile.
La madre di Mungo, Teneu (in seguito St Enoch), era una principessa, figlia del re Lleuddun, che governava un territorio attorno a quello che oggi è il Lothian. Teneu rimase incinta, dopo essere stata violentata dal principe Owain mab Urien, impazzito per il suo rifiuto.
Suo padre furioso, la fece buttare dall’alto di una collina, Traprain Law. Sopravvissuta per miracolo Teneu, attraversò il Forth con una piccola barca, fino a Culross nel Fife. Qui nacque Mungo, figlio illeggittimo di un principe e una principessa.
Tenu affidò Mungo a Saint Serf, che lo allevò. Si pensa che Serf facesse parte del popolo dei Pitti, un loro servo che viveva in quella zona. Kentigern visse con lui in un monastero a Culross e fu proprio Serf a dargli il nome Mungo. Tuttavia esistono diverse viarianti della sua storia, che si differenziano un pò tra di loro.
Tuttavia altri resoconti storici forniscono versioni differenti della storia. Owain e Teneu si amavano ma Owain era sposato con Penarwen. Suo padre, il re Lot, separò la coppia dopo la gravidanza. Più tardi, presumibilmente, dopo la morte di Penarwen, Tenue tornò dal re Owain e la coppia riuscì a sposarsi prima, che il re Owain morisse combattendo contro Bernicia nel 597 d.C.
Chi era St Mungo
Nel 540 ottenne la carica di vescovo di Cathures, luogo nella regione di Strathclyde All’età di venticinque anni, Mungo iniziò i suoi lavori missionari sul Clyde, nel sito della moderna Glasgow. Il re cristiano Roderick Hael, lo accolse con favore e lo nominò vescovo. Costruì la sua chiesa vicino al Molendinar Burn, dove ora sorge l’attuale cattedrale medievale.
Per circa tredici anni egli lavorò nella zona, vivendo una vita austera e convertendo molte persone con il suo esempio e con la predicazione. Si formò così una grande comunità intorno a lui, conosciuta come Clasgu, in gaelico scozzese “cara famiglia”, uno dei termini da cui deriva, probabilmente, il nome della città di Glasgow.
Nel 553 circa giunse una forte ondata anti cristiana nello Strathclyde, tanto che Kentigern fuggì dalla Scozia per rifugiarsi in Galles, dove fondò un monastero (oggi noto come Sant Asaph).
Dopo varie peripezie, che qui non sto ad approfondire, tornò a Glasgow intorno al 581 dove, uno o due anni dopo, ricevette la visita di San Columba di Iona. La leggenda di San Mungo, fissa la data della sua morte il 13 gennaio 603, a Glasgow. Non tutti concordano sulla data della morte o sui particolari della sua vita perchè la sua figura è ancora avvolta nel mistero.
La leggenda di St Mungo

si narra che St Mungo compì quattro miracoli nella città di Glasgow. Ancora oggi si utilizza una filastrocca, per ricordarli ai bambini, che è molto cara e conosciuta dagli abitanti di Glasgow e in Scozia.
“Here’s the Bird that never flew;
the Tree that never grew;
Here’s the Bell that never rang;
Here’s the Fish that never swam”
Ovvero: ecco l’uccello che mai volò, l’albero che mai crebbe, la campana che mai suonò, il pesce che mai nuotò.
I versi sopra citati si riferiscono alle seguenti storie, raccontate nella leggenda e ritroverai questi simboli rappresentati in diverse parti della città.
Nei lampioni davanti alla cattedrale di Glasgow è rappresentato uno dei simboli dei miracoli di St Mungo, ci avevi mai fatto caso?
Il miracolo dell’uccello
Un compagno di classe di St Mungo al monastero, uccise un pettirosso, con l’intenzione di farlo accusare del malfatto e farlo rimproverare dal maestro ma Mungo, prese tra le mani la piccola creatura, pregò su di essa e le restituì la vita.
L’albero e il miracolo del fuoco
Mungo doveva badare al fuoco acceso nel camino del refettorio ma, finì con l’addormentarsi. Mentre dormiva, alcuni ragazzi invidiosi, spensero il fuoco per farlo rimproverare. Al suo risveglio, Mungo prese alcuni rami gelati (era inverno) da un albero di nocciolo e li mise nel camino. Pregò e il fuoco si riaccese miracolosamente.
La campana
il terzo miracolo fa riferimento a questo simbolo ed è il meno chiaro dei quattro. Si pensa che Mungo portò la campana da Roma e che questa risuonasse nelle funzioni religiose e nei lamenti per i defunti. La campana originale è perduta; ora c’è una copia, risalente al 1640, che si può vedere a Glasgow.
Il miracolo del pesce
Questo miracolo è legato all’immagine di un pesce, raffigurato con un anello in bocca. Il re di “Cadzow”, Hydderch Hael, lo diede in dono alla propria regina, Languoreth. Esistono due varianti di questa storia.
Nella prima la donna è sospettata di infedeltà e tradimento dal marito, nella seconda Languoreth dà spontaneamente l’anello ad un cavaliere, per confessarsi da Kentigern, quando il re la scopre e la minaccia di morte se non gli dimostra di avere ancora l’anello. Pare che in realtà il re avesse gettato lui stesso l’anello nel fiume Clyde.
Trovandosi di fronte al rischio di una condanna a morte, la donna si appellò all’aiuto di Mungo, che ordinò al messaggero della regina di prendere un pesce dal fiume. L’anello fu miracolosamente ritrovato dentro il pesce. In questo modo la regina potè dimostrare la sua innocenza.
Il giorno di St Mungo

Prima di morire, San Mungo ricevette la visita di San Colombano, il grande “Apostolo della Scozia” e i due parlarono e si scambiarono i loro punti di vista.
Nel luogo dove è sepolto Kentigern, oggi sorge la cattedrale di Glasgow, dedicata al Santo e i suoi resti riposano tutt’ora nella cripta. Il giorno della sua festa, ufficialmente riconociuto in tutta la Scozia è il 13 gennaio.
Kentigern fondò molte chiese e oggi è venerato in molte parti del mondo, non solo in Scozia.
Harry Potter e l’ospedale San Mungo
J.K. Rowling ha reso omaggio al fondatore di Glasgow in Harry Potter, chiamando l’ospedale per la cura delle ferite e delle malattie magiche, “ospedale San Mungo”. Il fondatore dell’Ospedale fu un mago e un guaritore del XVII secolo, Mungo Bonham, il cui emblema, che poi divenne lo stemma dell’Ospedale stesso, era una bacchetta magica incrociata con un osso.
Sembra che anche la storia della madre di Kentigern abbia ispirato la Rowling: il tema della madre abbandonata incinta ricorre infatti nella storia di Merope Gaunt, la madre di Tom Orvoloson Riddle (Lord Voldemort), che fu abbandonata sia dalla propria famiglia che dal marito.
“Si trovavano in quella che sembrava una reception affollata dove file di streghe e maghi sedevano su sedie di legno traballanti, alcune sembravano normali e sfogliavano copie antiquate di Witch Weekly, altre sfoggiavano orribili deturpazioni come tronchi di elefante o mani che fuoriuscivano dal petto … Streghe e maghi in abiti verde lime camminavano su e giù per le file, facendo domande e prendendo appunti sugli appunti.
J.K. Rowling

St Mungo e i legami con la città di Glasgow
Glasgow Necropolis costruito nel 1832 si ispira all’ideale del cimitero-giardino, come il bellissimo Père Lachaise di Parigi. Gli obelischi, i pinnacoli, le statue e i monumenti che si ammirano sono stati realizzati dagli architetti più influenti dell’epoca.Si accede alla Necropoli da un ponte detto “Ponte dei Sospiri” perchè faceva parte dell’itinerario percorso dai cortei funebri.
La cattedrale di Glasgow distante circa 200 metri dal cimitero è famosa per le sue vetrate dai colori sgargianti e per le sue pietre scure è ospita al suo interno la salma di St Mungo.
Mentre sei a Glasgow vale vale la pena visitare anche al St. Mungo Museum of Religious Life and Art, un museo collocato all’interno di un palazzo vescovile, che raccoglie opere d’arte relative alle principali religioni del mondo.

La leggenda di St Mungo è talmente radicata nell’identità culturale degli abitanti di Glasgow, che i quattro miracoli compiuti a dal Santo sono rappresentati sia nello stemma dell’Università di Glasgow, che in quello della città.
Il motto della città di Glasgow è “Let Glasgow flourish by the preaching of His word and the praising of His name“; ce n’è anche uno più secolare: “Let Glasgow flourish” .
Il motto è ispirato a una preghiera di Kentigern“Let Glasgow flourish by the preaching of the word” ovvero “Che Glasgow prosperi per la predicazione della Parola“.
Una statua rappresentante San Mungo patrono delle arti si trova anche davanti al Kelvingrove Museum and Art Gallery di Glasgow. Ci sono molte altre Chiese e scuole dedicate al Santo sia in Scozia che nel resto del mondo, dove è ancora venerato.
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Foto copertina Kamyq
2 comments
Ho visitato Glasgow un paio di anni fa, ma non sapevo fosse stata fondata da San Mungo, o magari lo avevo letto al tempo e poi rimosso. Molto interessante leggere la storia di questo personaggio e vedere come si ricolleghi alle vicende della Scozia, Paese che tra l’altro ho amato davvero tanto visitare!
La Scozia è un paese di incredibile fascino e bellezza … più la scopriamo e più ci rendiamo conto di quante cose ci sono da vedere e scoprire!