Com’è vivere a Varsavia? Oggi ti presento Paola expat in Polonia e autrice del blog Bella Varsavia che ci racconta la sua vita in Polonia e ci fa scoprire posti bellissimi. Ce lo racconta chi questo salto nel vuoto lo ha fatto davvero!
Tanti italiani nel mondo, scopriremo le loro storie con questa rubrica dedicata alle “storie di vita on the road”. Hai già letto la storia di Valentina che vive in Texas?
Ciao Paola raccontaci in breve chi sei, per farti conoscere dai nostri lettori
Ciao sono Paola, romana e da sempre nomade. Mi piace viaggiare per passione e l’ho fatto anche per lavoro, durante i miei anni di carriera nel settore alberghiero.
Come andavano le cose in Italia prima di partire?
Direi bene ma non ero soddisfatta e la cosa che mi mancava era un ambiente internazionale con cui confrontarmi.
Cosa ti ha spinto a partire?
La ricerca di una migliore qualità di vita.
foto di Paola
Come sei approdata in Polonia?
Sono arrivata in Polonia, a Varsavia esattamente, circa cinque anni fa, pensando di restarci per poco tempo, invece, ogni anno decidevo di stare un altro anno.
Quando hai lasciato l’Italia avevi già un lavoro o sei partita all’avanscoperta?
Non avevo un lavoro in Polonia ma trovarlo è stato molto semplice, occupandomi di turismo da circa vent’anni.
Come ti sei organizzata? Conoscevi qualcuno? Raccontaci il pre-partenza e come ti sei mossa appena arrivata.
Semplicemente sono stata contattata su Facebook dal manager di un’azienda di turismo con sede a Varsavia. Scrivo un blog sulla capitale polacca che ho chiamato Bella Varsavia e mi leggono tanti italiani ma anche i polacchi che vivono in Italia o quelli in Polonia che vogliono imparare la nostra lingua.
Appena arrivata bisogna gestire la burocrazia, registrarsi all’AIRE, fare i documenti di domicilio e residenza al comune di Varsavia, aprire un conto corrente bancario, iscriversi ad una compagnia medica privata (la preferisco rispetto alla sanità pubblica polacca).

Parlavi la lingua? Come hai fatto senza aiuti?
Non parlavo nulla di polacco ma in città circa il 70% parla inglese e dove non ti capiscono pazienza, si portano i soldi nei negozi in cui ti capiscono in inglese 😉
Poi ho frequentato un corso serale di polacco, con molti sacrifici e difficoltà, visto che si usciva dalla classe alle 21 trovando anche meno 25°C, la lingua è davvero difficile e senza praticarla ogni giorno poi si scordano le cose imparate.
Cosa hai fatto nei primi mesi per integrarti?
Ho partecipato a tantissimi eventi degli italiani a Varsavia, a cui vengono anche ragazze polacche in cerca del marito!!!
Come hai cercato di far diventare una nuova nazione la tua casa? Raccontaci qualche piccolo gesto di ogni giorno, che ha costruito la tua vita …
Ho raccontato Varsavia tutti i giorni attraverso post e foto sulla mia fan page. La gente si appassionava ai miei racconti e io mi appassionavo a scoprire la città. Mi piaceva passeggiare senza mappe e scoprire da sola tante cose.
Più scoprivo più decidevo di allungare il mio tempo qui e ora, Varsavia è la mia casa.

Dopo quanto tempo non ti sei più sentita un’ospite?
Purtroppo mi ci sento ancora, dato che alcuni polacchi ti ricordano sempre che il Paese è loro. Sono molto nazionalisti e chiusi caratterialmente, non è facile farci amicizia, ma per fortuna non sono tutti così.
Ma in fondo nemmeno mi creo troppi problemi, starò qui finchè avrò più cose positive che negative che mi fanno decidere di vivere qui. Quando, e se, la passione che ho per Varsavia scenderà cambierò città!
Hai avuto paura prima di partire? Non esserci e lasciare quello che ti era familiare è stata dura?
Per niente. Ho già vissuto all’estero prima di approdare in Polonia e mi piace conoscere gente in ogni luogo del mondo.
Cosa ti piace del luogo in cui vivi?
L’orgoglio con cui la città è rinata dopo la seconda guerra mondiale.
C’è qualcosa che non riesci proprio a capire della cultura in cui vivi? Che stona per te?
Sono spesso permalosi e sempre sulla difensiva. Comprensibile, ma ormai la guerra è finita e potrebbero essere un po’ più rilassati. Invece sono sempre pronti ad attaccare o ad offendersi per nulla. Questo lo riscontro meno nei polacchi che hanno studiato o vissuto fuori dalla Polonia, avendo mentalità più aperte.

Cosa fai adesso e quali sono i tuoi sogni per il futuro?
Mi occupo del mio blog e pianifico cosa fare della mia carriera alberghiera. Mi piacerebbe viaggiare ed esplorare qualche posto caldo, anche per breve tempo.
Un tuo suggerimento mirato a chi sta valutando l’idea di trasferirsi all’estero: cosa serve assolutamente per decidere di partire?
Serve un pò di positività, a volte bisogna buttarsi e rischiare e pensare che se pure va male sarà stata comunque un’esperienza. Sono una che vede il bicchiere mezzo pieno e spesso sono impulsiva, faccio quello che l’istinto mi suggerisce. Se non si è felici o soddisfatti della propria vita meglio provare a cambiarla, anche per poco tempo.
Torneresti mai in Italia?
Sono una che non è mai riuscita a vivere bene in Italia. Sicuramente è il Paese più bello del mondo, abbiamo tutto, ma ci manca l’orgoglio di dirci siamo italiani rispettiamo il nostro Paese. La gente si lamenta su una tastiera e manco il rispetto per il bene pubblico. Litigherei ogni 5 minuti con chi mette i piedi su una panchina o chi butta carta a terra.
Quindi per me l’Italia va bene per vedere la famiglia e gli amici, fare qualche giorno di turismo e poi via. Al momento è così, non saprei dire quando e se un giorno tornerò a vivere in Italia.
Ognuno ha la sua storia e nessuno può indossare le scarpe di un’altra persona e non possiamo giudicare le scelte altri! Non dimenticarlo.
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NB. Tutte le foto sono Paola
2 comments
E’ una scelta coraggiosa quella di vivere in paesi che arrivano a -25 gradi la sera 🙂 Io molto sinceramente farei proprio fatica…piuttosto sceglierei un posto caldo.
come ben sai, io con i 40 gradi e l’afa, svengo per la pressione bassa! Per me sarebbe sempre più indicato un posto tendente al freddo 🙂
Ti capisco però, ad ognuno, il suo posto ideale!