Oggi ti presento Silvia expat in Lussemburgo e autrice di Dritte on the road Trave blog. Leggo sempre con piacere il suo blog, perchè racconta di luoghi che amo molto anche io.
Una frase di Silvia nella sua descrizione ha attirato la mia attenzione “Ma forse proprio nello spazio e nell’assenza di suoni si trova uno dei più grandi tesori del mondo: se stessi”, conosciamola meglio in questa intervista che ci porta dritti del cuore della sua nuova vita e scopriamo com’è vivere in Lussemburgo!
Un’altra intervista che dopo quella di Deianira, si aggiunge alla nostra rubrica dedicata agli Italiani all’estero.
Ciao Silvia raccontaci in breve chi sei, per farti conoscere dai nostri lettori
Grazie Ale, è un vero piacere! Dunque… dai…mi piace definirmi una travelblogger (per passione) alla scoperta soprattutto dei paesi nordici e della natura incontaminata. Dritte on the road Trave blog è lo spazio virtuale dove racconto le mie avventure in Europa e nel mondo.
Viaggiare è parte integrante della mia vita e un bel giorno mio marito ed io abbiamo deciso di intraprendere il nostro Viaggio più grande. Quello di trasferirci all’estero, a Lussemburgo!
Da che regione italiana vieni?
Sono di origine veronese ma da sempre ho vissuto a Bassano del Grappa, una graziosa cittadina in provincia di Vicenza. Conosciuta ai più per il famoso Ponte Vecchio e per la grappa!!

Come andavano le cose in Italia prima di partire?
Andavano tutto sommato bene! Un ruolo di responsabilità a tempo indeterminato in banca, una casa tutta nostra e una vita comune a quella di tante persone.
Ancora oggi sono in molti a non comprendere fino in fondo la nostra scelta.
Cosa ti ha spinto a partire?
Vivere all’estero è sempre stato uno di quei sogni che avremmo sempre voluto realizzare. Specialmente nell’Europa del nord o addirittura in Canada.
Ci sentiamo più affini alla cultura nordica insomma.
Entrambi lavoriamo da molti anni nel settore finanziario e il nostro desiderio era quello di avere maggiori possibilità di carriera, di immergerci in un ambiente più stimolante, più internazionale e di trovare una città che offrisse una qualità di vita più alta.
Come sei approdata in Lussemburgo?
Inizialmente avevamo puntato Dublino e Londra, ma la proposta di lavoro è arrivata dal Lussemburgo! … cosi dopo aver raccolto info su info da chi già viveva qui abbiamo fatto il salto.
Quando hai lasciato l’Italia avevi già un lavoro o sei partita all’avanscoperta?
Non subitissimo. Ho raggiunto mio marito qui 6 mesi dopo la sua partenza. È stata dura restare separati tutti questi mesi. Alla fine a maggio 2019 ho deciso che i tempi erano maturi…Ho potuto “congelare” per alcuni mesi il mio contratto di lavoro in Italia e piena di speranze mi sono trasferita qui, ora definitivamente.
Come ti sei organizzata? Conoscevi qualcuno? Raccontaci il pre-partenza e come ti sei mossa appena arrivata.
Ho avuto tutto il tempo di potermi organizzare ma non è stato affatto semplice: dovevamo iniziare una nuova vita qui daccapo. Amici, casa, lavoro e tutta la burocrazia che ci sta dietro. Un paio di amici, fortunatamente, che vivono qui da qualche anno, ci hanno date le prime dritte e qualche consiglio prezioso.

Parlavi la lingua? Come hai fatto senza aiuti?
Qui a Lussemburgo ci sono 3 lingue ufficiali. Il lussemburghese, il francese e il tedesco. Io parlavo (e parlo) perlopiù inglese. Ma mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a studiare il francese e a ripassare il tedesco. Fortunatamente qui i corsi di lingua non mancano e i prezzi sono accessibili a tutti!
Cosa hai fatto nei primi mesi per integrarti?
Mi sono sentita accolta fin da subito. Tanta gente si è trovata nella nostra situazione e quindi si fa amicizia abbastanza in fretta, al lavoro, in palestra, a spasso col cane o a scuola di lingua.
Le persone qui sono disponibili, educate e gentili. Poi c’è da dire che il 40% della popolazione residente è straniera, ho conosciuto anche parecchi italiani e la mentalità aperta aiuta molto nei rapporti sociali.
Come hai cercato di far diventare una nuova nazione la tua casa? Raccontaci qualche piccolo gesto di ogni giorno, che ha costruito la tua vita …
Per me è stato fondamentale l’approccio mentale. Essere aperti e abbracciare la “nuova casa” senza rimpianti o troppi confronti con la vecchia. Una cosa bella è stata accerchiarci anche di amici che non parlassero italiano.
Uscire dalla nostra zona di comfort insomma. Ovvio che non è facile, specialmente quando il livello del tuo inglese non è perfetto e come tutte le cose ci vuole pratica ma è un arricchimento in tutti i sensi.
Dopo quanto tempo non ti sei più sentita un’ospite?
Dopo 4/5 mesi di assestamento ora mi sento veramente a casa. Non ho più tanti timori di non riuscire ad esprimermi come vorrei e sono entusiasta di come questa esperienza mi abbia fortificato e messa alla prova.

Hai avuto paura prima di partire? Non esserci e lasciare quello che ti era familiare è stata dura?
Ovvio che si. Soprattutto i primissimi tempi. Ho dovuto contare sulle mie sole forze. Mie e di mio marito. E i momenti di nostalgia, soprattutto per la famiglia, ci sono stati eccome. Ma non mi sono mai pentita nemmeno per un giorno della scelta. Avere un obiettivo e arrivare dove ti sei prefissata è una soddisfazione davvero grande.
Cosa ti piace del luogo in cui vivi?
Tante cose. Sicuramente come già detto per la qualità della vita e le possibilità di crescita nel lavoro. Per non parlare del senso di sicurezza in ogni angolo, l’ordine, il rispetto delle regole e la cordialità delle persone. Un Paese tranquillo dove poter vivere bene insomma!
C’è qualcosa che non riesci proprio a capire della cultura in cui vivi? Che stona per te?
Non saprei, onestamente no per ora… mi piace la cultura nordica e credo di essere in uno dei Paesi che si avvicina al mio modo di vivere.
Cosa fai adesso e quali sono i tuoi sogni per il futuro?
Sono felice di essere riuscita a rilanciare la mia carriera come avrei voluto e parallelamente voglio continuare a raccontare le mie avventure di viaggio attraverso il blog. Anche se Lussemburgo non è proprio una meta turistica siamo proprio in centro Europa quindi mi auguro di poter viaggiare ancora di più!
Un tuo suggerimento mirato a chi sta valutando l’idea di trasferirsi all’estero: cosa serve assolutamente per decidere di partire?
Serve tanta, tanta determinazione, spirito d’iniziativa e resilienza. Fiducia in sé stessi e cercare di non abbattersi di fronte agli imprevisti o alle difficoltà. Esperienze di questo tipo ti forgiano il carattere senza alcun dubbio. Sei una persona nuova, anche migliore. Se hai questo sogno…. fai un passo alla volta per arrivare a raggiungerlo.

Torneresti mai in Italia?
Sono partita 5 mesi fa e ora come ora direi di no. Certo, mai dire mai. Onestamente dell’Italia sento più di ogni altra cosa la nostalgia per la mia famiglia, gli amici e, perché no, il clima mite e la cucina!
Abbiamo lottato, stretto i denti e ci siamo sudati quello che siamo riusciti ad ottenere qui. Per me il concetto di “casa” non è in senso propriamente fisico, quando siamo io, mio marito, il nostro cane nella nostra quotidianità ci sentiamo a casa.
Il mio motto è “ogni esperienza anche la più piccola è un viaggio”. Oggi sto vivendo non solo il mio viaggio più grande ma anche quello senza fine.
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Tutte le foto sono di Silvia
6 comments
Il Lussemburgo è uno di quei territori che faccio fatica a inquadrare ma che mi incuriosiscono alla grande. Grazie per questa intervista!
Anche io lo trovo interessante e ancora tutto da scoprire! Chissà che non capiti la giusta occasione prima o poi.
Il Lussemburgo, un luogo davvero magico! Forse talvolta poco preso in considerazione, ma che non mancherò di esplorare non appena potremo tornare a muoverci! Certo, un’esperienza da expat vale il doppio!
Anche io non lo conosco quasi per nulla sai? Queste interviste mi hanno dato modo di scoprire tanti angoli di mondo, tutti stupendi da visitare! Spero che ci potremmo mettere in movimento di nuovo, al più presto 🙂
Molto bella questa intervista, mi ha colpito molto non solo l’originalità della scelta del paese, ma soprattutto una delle condizioni di partenza: la situazione di sicurezza e stabilità che c’erano prima. Eccome se lo capisco, che possa stupire. Io stessa sono emigrata lontanissimo proprio perché in un momento di disperazione… ma se fossi stata già bene non lo so. Per questo da un lato penso che ci voglia ancora più coraggio a fare come Silvia.
Credo veramente che per fare questo tipo di scelta ci voglia molto coraggio. Ci si rimette completamente in gioco e la vita prende una direzione completamente diversa!