Oggi con la rubrica dedicata alle “storie di vita on the road” ti presento Erica expat in Spagna, per la precisione in Andalusia. Erica è autrice del blog Rivoglio la Barbie insieme a suo marito Fabio che l’ha raggiunta in questa avventura.
Conosciamo Erica e Fabio di persona perchè come noi sono ambassador per Destinazione Marche ed abbiamo fatto diversi tour insieme! Siamo davvero tanto curiosi di scoprire com’è vivere in Spagna.
Cosa troverai in questo articolo
Ciao Erica raccontaci in breve chi sei, per farti conoscere dai nostri lettori.
Da che regione Italiana vieni?
Sia io che Fabio siamo entrambi dell’Emilia Romagna, nati e cresciuti in provincia di Rimini.
Come andavano le cose in Italia prima di partire?
Non molto bene, il mio lavoro era molto incostante, quello di Fabio non più sostenibile a causa del turno di notte.
Cosa vi ha spinto a partire?
La volontà di dare una svolta alla nostra vita, o perlomeno provarci. Avevamo bisogno di ritrovare una situazione un po’ più stabile, di tornare a condividere la vita di tutti i giorni. Io, nello specifico, avevo anche bisogno di dare una spinta alla carriera da insegnante.

Come sei approdata in Spagna?
Poiché si tratta della prima esperienza da expat, non volevamo scegliere paesi troppo lontani dalla madrepatria. Inoltre, considerata l’età di alcuni familiari, ci tenevamo a scegliere un paese ben collegato con l’Italia così da poter tornare in tempi ragionevoli in caso di emergenze.
Quando hai lasciato l’Italia avevi già un lavoro o sei partita all’avanscoperta?
Io sono partita con il contratto già in mano, Fabio ha concluso il suo contratto alla fine di ottobre e mi ha raggiunta a novembre, sebbene senza un lavoro.
Come ti sei organizzata? Conoscevi qualcuno? Raccontateci il pre-partenza e come ti sei mossa appena arrivata.
Pre-partenza? Ansia, paura, entusiasmo, ottimismo, insomma un bel mix di emozioni, le montagne russe. Non conoscevamo nessuno, il mio unico riferimento era il mio capo! Appena arrivata il mio capo mi ha aiutata nella ricerca dell’appartamento, un dettaglio non da poco perché non parlando spagnolo avrei avuto non pochi problemi a comunicare.
Parlavi la lingua? Come hai fatto senza aiuti?
Sfortunatamente no, conoscevo solo alcune parole in spagnolo, cosa che non ha aiutato tanto perché l’accento andaluso è piuttosto diverso e più complicato dallo spagnolo standard.
Cosa hai fatto nei primi mesi per integrarti?
Integrarsi in una piccola realtà come Bollullos del Condado non è semplice: tutti si conoscono, tutti capiscono al volo che non sei del posto e, ammettiamolo, non fanno granché per aiutarti quando capiscono che non parli la loro lingua.
Ancora non mi sento del tutto integrata (Fabio ancor meno dato che è arrivato da poco), l’ostacolo della lingua gioca un ruolo importante ma siamo sicuri che non appena il nostro livello di spagnolo si alzerà sarà più semplice integrarsi.

Come hai cercato di far diventare una nuova nazione la tua casa? Raccontaci qualche piccolo gesto di ogni giorno, che ha costruito la tua vita …
Da italiani abbiamo puntato subito sulla cucina: a casa, soprattutto all’inizio, abbiamo mantenuto (e ancora lo facciamo) le nostre tradizioni culinarie, anche se con risultati talvolta insoddisfacenti lol.
A volte facciamo colazione al bar – anche se a base di pane e prosciutto, tentiamo piccole conversazioni con il barista “di fiducia” che ormai ci conosce e adesso che anche Fabio è qui, abbiamo ripreso a viaggiare!
Dopo quanto tempo non ti sei più sentita un ospite?
Io sono il tipico esempio di “dove mi metti sto” quindi non trovo grandi difficoltà di adattamento, Fabio ha di solito bisogno di più tempo ma dobbiamo ammettere che abitare in una regione splendida come l’Andalusia aiuta.
Ci sentiamo ancora ospiti, è passato ancora troppo poco tempo dal nostro arrivo ma siamo certi che questa sensazione – che tuttavia non ci condiziona – sparirà presto.
Hai avuto paura prima di partire? Non esserci e lasciare quello che ti era familiare è stata dura?
È stata molto dura per un unico motivo: sono partita da sola, senza Fabio, e questo, per una persona abituata a viaggiare sempre con l’altra metà è destabilizzante. Lasciare la mia casa, devo ammettere, non è stato un grande choc.

Cosa ti piace del luogo in cui vivi?
I ritmi lenti, il clima, la convivialità e il godersi la vita.
C’è qualcosa che non riesci proprio a capire della cultura in cui vivi? Che stona per te?
Ma quanto urlano gli spagnoli quando parlano! Scherzi a parte (anche noi italiani non scherziamo a decibel), al momento non ci sono cose che ci hanno colpito particolarmente e che non riusciamo a comprendere.
Cosa fai adesso e quali sono i sogni per il futuro?
La nostra esperienza da expat, al momento, terminerà a fine maggio, termine del mio contratto ma, se tutto andrà bene, abbiamo tutta l’intenzione di tornare a fine estate per un’altra esperienza.
Il lavoro in una scuola di lingue, in estate, cala quindi io probabilmente tornerò a luglio in Inghilterra e sfrutteremo gli altri due mesi estivi per viaggiare e stare un po’ in famiglia. In ogni caso, al momento è troppo presto per fare progetti.

Un suggerimento mirato a chi sta valutando l’idea di trasferirsi all’estero: cosa serve assolutamente per decidere di partire?
Non pensarci troppo: noi avevamo in testa l’idea di trasferirci all’estero da diverso tempo ma abbiamo sempre posticipato la decisione per motivi che, oggi, ci sembrano ridicoli. Tuttavia, trasferirsi non è una cosa da nulla e la Spagna non è il paese dei balocchi: non è solo una cerveza al tramonto ascoltando flamenco, non è solo paella e ottimo clima.
Se si sta pensando di trasferirsi all’estero, è necessario avere un progetto, altrimenti si finisce per restare qualche mese per poi tornare a casa come succede a tanti ragazzi che partono per Londra e dopo 5 o 6 mesi tornano a casa da mamma e papà, con meno soldi in tasca di quelli con cui erano partiti.
Torneresti mai in Italia?
Siamo in Andalusia da troppo poco tempo per poter rispondere a questa domanda. Che dite, ci riaggiorniamo tra qualche mese? 😉
Se ti sei perso l’intervista di Silvia expat in Lussembrugo, la puoi trovare a questo link.
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NB. Tutte le foto sono di Erica e fabio
6 comments
Ragazzi grazie per averci ospitati nel vostro blog, è stato bello riflettere sui primi mesi di vita da expat, aggiungerei in modo particolare in questo periodo… Speriamo di vederci presto, Italia o Andalusia che sia!
Grazie a voi per aver partecipato alla nostra rubrica ragazzi! Si, speriamo di rivederci presto in Italia o perchè no, nella splendida Andalusia! E che la situazione migliori al più presto per tutti noi.
Da expat (ormai decennale) in Andalusia ho letto davvero con grande interesse l’intervista di Erica. Mi ha fatto rivivere sensazioni e sentimenti che si erano affievoliti con il passare del tempo. Il mio primo contatto con l’Andalusia però è stato a Malaga e non in un piccolo paesino come quello dove vive e lavora Erica. Quindi mi sento di dedicare un grande applauso di incoraggiamento!
Mi fa piacere averti riportato alla mente vecchi ricordi, belli e intensi! Quante cose avrai da raccontare sulla vita da expat! Com’è stato approdare a Malaga?
Ciao mi chiamo Gian. Con la mia compagna abbiamo deciso di trasferirci in Andalusia, forte del fatto che il mio lavoro è per fortuna abbastanza richiesto. Sarebbe possibile cortesemente contattarti per fare qualche domanda più precisa su alcuni punti? Ti ringrazio tantissimo per l’eventuale risposta.
Gian.
Ciao, io ho solamente intervistato Erica, la ragazza che si è trasferita qui! Spero legga il tuo commento e ti risponda 🙂