Perchè castelli infestati e racconti horror, fantasmi e storie macabre ci attirano tanto? Perchè andiamo al cinema per vedere un film che sappiamo ci farà paura? Cosa ci spinge ad avvicinarci a racconti inquietanti che ci fanno venire i brividi?
Molte persone sono attratte da ciò che fa paura e ricercano un modo per provare questa emozione, altri invece li rifuggono, perchè?
Sapevi che una delle spiegazioni per questo comportamento risiede in una risposta del cervello? La paura è un’emozione primaria che ci preserva dai pericoli inattesi e da situazioni potenzialmente dannose, che minacciano la nostra sicurezza.
Tuttavia non esiste solo questo tipo di paura ma c’è anche quella che viene ricercata di proposito.
Ti è mai capitato di voler guardare un film horror anche se sapevi che ti avrebbe fatto paura o di ascoltare fatti di croncaca che ti fanno rabbrividire? Hai mai sentito quella scarica di adrenalina salendo sulle montagne russe?
Perchè fantasmi, castelli infestati, Halloween, storie di streghe e leggende macabre attirano da sempre persone di tutte le età?
Alcune persone hanno bisogno di stimoli ed emozioni che esorcizzino le nostre paure inconsce come essere aggrediti, perdere qualcuno, sentirsi impotenti o essere abbandonati. Ecco perchè alcuni vedono film horror, leggono libri gialli o sono affascinati da storie di streghe e fantasmi.
Questa tensione fa sentire vivi e in allerta, ci fanno immedesimare e ci avvicinano a ciò che ci spaventa, permettendoci di mantenere una distanza di sicurezza.
In questo articolo non parlerò in modo esaustivo di tutte le teorie e gli studi inerenti a questo argomento, ma voglio dare alcuni spunti per stimolare la curiosità, su un tema che è di grande interesse ancora oggi.

Che effetto ha la paura sul cervello?
La paura, a differenza di quello che potremmo pensare non attiva il cervello ma, lo calma. Difronte alla paura solitamente reagiamo in tre modi: ci congeliamo, scappiamo o combattiamo – fight, freezing o flight. In queste situazioni il cervello mette in pausa alcune aree inutilizzate in quel momento e ne attiva altre più utili.
Quando abbiamo paura il cervello rilascia dopamina; ma il cervello di alcune persone ne rilascia quantità maggiori rispetto alla media e questo è uno dei motivi per cui alcune persone, si divertono quando provano paura.
La paura è come spingere il piede sull’accelleratore; se non ho paura di schiantarmi, posso premere il piede sul pedale un pò più a lungo rispetto alle altre persone. Ecco uno dei motivi per cui alcuni praticano sport estremi, dove la paura è di casa e il pericolo è palpabile.
Quando abbiamo paura l’amigdala, cioè la parte del cervello che gestisce le emozioni, innesca un meccanismo che coinvolge tutto il corpo: i palmi delle mani sudano, le pupille si dilatano e l’adrenalina invade tutto il corpo.
In pratica, stando per due ore davanti allo schermo si ha lo stesso mix di eccitazione e sgomento che si provano praticando sport estremi o affrontando situazioni di pericolo, in cui i brividi finiscono con l’amplificare stati d’animo positivi e dare infine piacere.
In condizioni di “finta” paura, quando non ci sono pericoli reali come quando si vede un film, si legge thriller, si partecipa a un tour sui fantasmi o si ascoltano fatti di cronca nera, la reazione alla paura permette ad alcune persone di rilassarsi, poichè si spengono alcune aree del cervello e ci si distrae dalle preoccupazioni.

Perchè castelli infestati e racconti horror ci attirano tanto?
Le storie che fanno paura ci attirano, ma perchè? Secondo Glenn Walters sono 3 i fattori che attirano verso l’horror: la tensione generata dal mistero; la rilevanza con la nostra personalità e le nostre paure e l’irrealismo – dobbiamo sapere che quello che stiamo vedendo non è vero, perchè solo così possiamo mantenere il controllo.
Tuttavia ci sono molte teorie che si sono sviluppate nel corso degli anni per tentare di rispondere al perchè siamo attratti da queste storie e perchè lo siamo per motivi differenti.
Lo psicoanalista Jung, sostenne che gli horror e le storie macabre sono “collegate ad archetipi primordiali sepolti nel profondo del nostro subconscio collettivo – dove immagini come l’ombra e la madre giocano un ruolo essenziale”.
Altri si avvicinano all’horror e a quello che fa paura per ottenere una sorta di catarsi, come accennavo all’inizio di questo articolo. Le immagini violente o spaventose pulirebbero l’animo e la mente dalle emozioni negative e ci permetterebbero di esprimere la nostra rabbia repressa.
Altri ancora si immedesimano nel cattivo o nella vittima, traendo piacere dall’ottenere giustizia e vedere punito il cattivo.

Perchè siamo attratti dal male?
Alcuni famosi psichiatri forensi hanno teorizzato che il male è presente in ognuno di noi e ciò che distingue un criminale dalle persone comuni è che i criminali passano all’azione, mentre gli altri si limitano a sognarlo o immaginarlo.
Siamo affascinati dal male perché in realtà ce l’abbiamo un pò tutti dentro; non siamo solo buoni o cattivi ma a secondadelle situazioni cambiamo e ci trasformiamo.
C’è chi ha represso il male; chi lo ha incanalato in modo socialmente rispettabile; chi l’ha vissuto e chi pensa di non averlo affatto e leggendo queste parole si sentirà tirato in causa inguistamente.
Comunque sia abbiamo bisogno di partecipare, di vedere e avvicinarci il più possibile, di sapere fino a che punto possiamo spingerci. Forse è la paura della morte a renderci così affascinante il crimine, l’orrore e le storie macabre. In questo modo ci avviciniamo ad essa, per osservarla e studiarla, restando distanti e al sicuro.
Tu sei attratto dai castelli infestati e dai racconti horror? Dai fantasmi e dai racconti sulle streghe? Commenta e se ti va facci sapere la tua.
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Foto copertina Peter H da Pixabay