La costa di madreperla che ospita le spiagge dello sbarco in Normandia, copre un tratto di circa 100 Km: un susseguirsi di dune, erba, bunker e relitti, che inesorabilmente ci ricordano la storia e il nostro passato.
La bellezza selvaggia e le spiagge infinite dove oggi regna pace e silenzio, sono in netto contrasto con gli orrori e il sangue versato durante la II guerra Mondiale. Qui la storia si percepisce ancora nell’aria, come un eco lontano. Visitare questi luoghi per certi versi mette i brividi, ma secondo noi è un viaggio da fare almeno una volta nella vita.
L’invasione della Normandia iniziò la notte del 6 giugno 1944 quando le truppe alleate di americani, inglesi e canadesi, sbarcarono ognuna in un settore specifico. Per dar vita all’Operazione Overlord e liberare l’Europa dalla Germania nazista, gli alleati scelsero 5 aree a cui diedero dei nomi in codice:
- Sword Beach, dove sbarcarono i britannici
- Juno Beach, il settore dei canadesi
- Gold Beach dove sbarcarono i britannici
- Omaha Beach, dove sbarcarono gli americani
- Utah Beach, settore americano
I nomi in codice delle spiagge vennero scelti dai comandanti in capo dell’operazione. Utah Beach e Omaha Beach a ricordo dei paesi di provenienza dei superiori che dirigevano le azioni militari. Montgomery scelse i nomi Sword Beach e Gold Beach. Juno Beach invece è il nome della moglie del tenente colonnello Dawnay.


Quanto tempo serve per visitare le spiagge dello sbarco in Normandia
Noi abbiamo avuto a disposizione 4 giorni e mezzo circa, ma per visitare con calma tutte le spiagge del D-Day, i punti panoramici, i vari musei, i memoriali e i cimiteri monumentali che si snodano lungo il percorso, consigliamo 7 giorni.
Per farti un’idea delle distanze che dovrai percorrere, tieni conto che da Sword Beach a Utah Beach sono circa 100 Km e serve un’oretta abbondante di viaggio in auto.
Le spiagge della Normandia sono immense e lo sguardo si perde all’orizzonte: una vastità che non ci aspettavamo e ci ha davvero sorpresi.
Noi abbiamo scelto come base di partenza per visitare i luoghi dello sbarco Courseulles-sur-Mer, nella zona di Juno beach, più o meno a metà strada. Per chi ama le città, si può far base anche Caen, perfetta per visitare i luoghi del D-Day o Bayeux.
Alla fine dell’articolo ti racconto dove mangiare e dormire per visitare i luoghi dello sbarco in Normandia.


Cosa è stato il D-Day
Lo sbarco sulle spiaggie della Normandia è stata la più grande invasione marittima della storia. All’alba del 6 giugno 1944, arrivarono sulle coste della Normandia più di 135.000 soldati che iniziarono a riversarsi sul suolo francese, cambiando le sorti della storia.
Allo sbarco seguì una battaglia durata settantasei giorni dove morirono 37.000 soldati. Le perdite furono circa 200.000 e morirono anche 14.000 civili francesi.
I luoghi dello sbarco si trovano lungo il tratto di costa di madreperla compresa tra il Pegasus Bridge e Sainte-Mère-Église. Oggi queste coste della Manica sono infinite distese di sabbia, dove le risate dei bambini e le grida dei bagnanti, rendono quasi impossibile pensare agli orrori della guerra.
Tuttavia ci sono alcuni resti che sempiterni, lo riportano alla memoria come: il Vallo Atlantico, le fortificazioni volute da Hitler, i tanti bunker in cemento che ancora presidiano le coste ed emergono dalle sabbie del tempo. Da visitare inoltre musei, cimiteri e monumenti commemorativi legati a quei giorni.
Spiagge dello sbarco in Normandia: quali sono e mappa completa
Ecco una mappa delle spiagge del D-Day: in blu puoi vedere i luoghi della sbarco, mentre in rosso abbiamo evidenziato i molti luoghi di interesse legati allo sbarco in Normandia come: memoriali, musei, villaggi e altri imperdibili stop da non perdere.
Gia a colpo d’occhio puoi capire perchè all’inizio dell’articolo abbiamo suggerito almeno 7 giorni pieni per visitare questi 80/100 chilometri di costa. Fatte queste premesse iniziamo a scoprire le spiagge dello sbarco in Normandia e cosa non perdere visitandole.
Il modo migliore per visitare le spiagge dello sbarco è avere un’auto, per spostarsi in autonomia e raggiungere tutti i luoghi di interesse lungo la costa. In questo modo non avrai limiti di tempo e spostamenti.
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Juno Beach – spiagge dello sbarco in Normandia
Questa è una delle spiagge più selvagge della La Côte de Nacre in Normandia: è lunghissima e sembra che La Manica non arrivi mai! Ci siamo seduti per un pò sulla sabbia, tra le dune d’erba a guardare l’oceano: faceva caldissimo, tirava una brezza leggera e si respirava una pace e un silenzio quasi surreali.
Juno Beach si trova nel settore canadese ed è il nome in codice dato dagli Alleati al luogo. Questo settore si estende da Bernières-sur-Mer a Courseulles-sur-Mer. Questa spiaggia ha un che di surreale ed è piena di contrasti: la bellezza di oggi stride profondamente con il sangue versato su questa costa.
I canadesi dovevano prendere le difese costiere del settore Courseulles-Bernières e poi spostarsi nell’entroterra per collegarsi con le truppe britanniche a Gold e Sword beach.
Dopo le gravi perdite sulle spiagge, la 3° divisione liberò il suo settore e circondò il campo radar di Douvres la Délivrande. Tra le 5 zone dello sbarco, questo settore ha visto la più profonda incursione alleata durante la notte del D-Day. Per un mese i Canadesi combatterono per togliere al nemico la RN 13, Carpiquet e Caen.
La spiagga è piena di monumenti e vecchi resti di bunker, alcuni memoriali e c’è persino qualche carro armato e la Croce di Lorena, chiaramente visibile dalla spiaggia. È stata installata qui per commemorare il luogo in cui il Generale Charle de Gaulle sbarcò per la prima volta, un punto di svolta importante nella Battaglia di Normandia.






Juno beach Center
Imperdibile una visita al Juno Beach Center: l’unico museo canadese lungo le spiagge dello sbarco in Normandia. Per molti rappresenta una pagina minore della storia, mentre invece da come ci hanno spiegato visitandolo, i canadesi ebbero un ruolo fondamentale durante la guerra.
Di fronte all’ingresso ci sono delle piramidi rovesciate con migliaia di targhe, a commemorare i canadesi che servirono la patria nella I e nella II Guerra Mondiale. Mi hanno ricordato per alcuni versi i memoriali visti all’ingresso di Auschwitz, con i nomi di tutte le vittime della furia nazista.
Il museo ripercorre i fatti salienti dello sbarco a Juno Beach, con documenti d’epoca e oggetti raccolti sulla spiaggia. Rende omaggio ai 45.000 canadesi che persero la vita durante la Seconda Guerra Mondiale e lo staff è sempre disponibile a guidarti e fornirti ogni informazione.
Se hai tempo di prendere parte alla visita guidata, puoi entrare nei due fortini che si trovano sulla spiaggia, che consigliamo di prenotare. E’ un museo dog friendly e lo abbiamo apprezzato molto.
Il costo del biglietto del museo è di 7,50 euro per adulti, che diventano 12 se vuoi aggiungere il tour guidato ai bunker. La visita dura circa 45 minuti e permette di entrare nel posto di comando tedesco e nel bunker di osservazione.



Juno beach park
Juno Park si snoda tra le dune di sabbia e il museo di Juno beach e offre diverse cose interessanti da scoprire, tra cui due statue particolari.
La prima è opera dell’artista canadese Colin Gibson: 5 soldati che si riuniscono e guardano lontano a rappresentare l’unione di chi ha servito il Canada. La seconda è l’Inuksuk: un simbolo di sopravvivenza per gli Inuit in Canada, che rappresenta anche una guida per chi passa in questo luogo.
Camminando in questa cornice quasi surreale a due passi dalla spiaggia, vedrai le pistole a fuoco rapido Mark II, il posto di comando sotterraneo tedesco, una trincea ancora coperta e alcuni tetraedri: ostacoli alla spiaggia creati per impedire l’atterraggio di veicoli e carri armati.
Il Juno park ospita anche il Memoriale polacco, il Memoriale di Graye-sur-mer con la 7ª Brigata di Candia e all’altra estremità della spiaggia un carro armato Sherman recuperato nel 1970 e trasformato in un monumento al valore dei ranger canadesi.
Proseguendo il tuo sguardo sarà inevitabilmente attratto dalla Croce di Lorena: un monumento opera dell’architetto Guy Lemerre, eretta nel punto dove arrivò il Generale Charle de Gaulle sul suolo francese dopo 4 anni di esilio. Questo evento segnò una svolta importante nella battaglia di Normandia.



Croix de Lorraine
Si tratta di una croce a doppia trave alta oltre 18 metri, che pesa ben 6 tonnellate. La croce di Lorraine è apparsa nel simbolismo dei Duchi di Anjou, che divennero in seguito Duchi di Lorena nel 1431. La indossava anche Giovanna d’Arco e per questo è diventata un simbolo dell’indipendenza nazionale e un segno di raduno sia nella vittoria che nella sconfitta.
Le Free French Forces adottarono questo simbolo il 1 ° luglio 1940 come risposta alla svastica nazista. In seguito è stato usato in tutta la Francia libera ed è apparso su molte insegne e monumenti.
Il 14 giugno 1944, tra Courselles-sur-Mer e Graye-sur-Mer, il generale De Gaulle atterrò accompagnato da 18 persone a bordo del cacciatorpediniere libero delle forze navali francesi “La Combattante”. A seguito di un lungo processo, De Gaulle fu autorizzato ad andare alla testa di ponte alleato in Normandia.
Fu accolto dal maggiore scozzese Sanderson, prima di essere portato nel suo quartier generale istituito al Château de Creullet a Creully. Alle 15:30, il generale de Gaulle arrivò a Bayeux dove venne accolto dal Consiglio comunale. Poco più tardi De Gaulle incontrò Rochat per discutere della situazione, tenne un discorso nella piazza del castello e ripartì per l’Inghilterra la stessa sera.

Gold Beach e Arromanches-les-Bains
Alcuni reggimenti dell’esercito britannico sbarcarono a Gold beach con lo scopo di liberare la città di Bayeux e unirsi alle forze arrivate a Sword Beach. Tappa imperdibile di ogni viaggio in Normandia è il villaggio di Arromanches e la sua spiagga unica nel suo genere.
Arromanches-les-Bains è uno dei luoghi dove abbiamo lasciato il cuore. La sua struggente bellezza, le maree portentose e i resti del porto artificiale di Port Mulberry, lasciano senza parole! Abbiamo trascorso un pomeriggio bellissimo su questa spiaggia, aspettando fino al tramonto che risalisse la marea per goderci lo spettacolo.
Puoi camminare sulla spiaggia durante la bassa marea, fino a raggiungere i resti di Port Mulberry: un’esperienza veramente suggestiva! Dai uno sguardo da vicino alla spiaggia: non resterai deluso!
Sulla spiaggia di Arromanches-les-Bains tutto sembra immenso e ci si sente piccoli al cospetto della natura che ti circonda. Le risate, le persone che fanno il bagno, sembra impossibile pensare che qui in tanti persero la vita.
PS. Consulta gli orari delle maree per partire preparato e avere la possibilità di camminare lungo gold beach fino a raggiungere i relitti.



Whiston Churchill
Il primo ministro inglese era convinto che chi controllava i porti, avrebbe vinto la guerra e non riuscendo a prenderne nessuno, tentò un’impresa mai realizzata prima: costruirne uno e trasportalo qui in gran segreto.
Arromanches, nome in codice Gold Beach durante le operazioni militari, era un importante punto di approdo e la sua spiaggia venne scelta per accogliere il porto di sbarco artificiale noto come Port Mulberry.
Per preparare l’invasione delle Normandia, Whiston Churchill fece costruire sul Tamigi due porti prefabbricati che vennero trasportati in gran segreto e montati uno Vierville (abbattuto) e l’altro nella baia di Arromanches.
Sono 146 cassoni in cemento affondati a cui furono ancorati dei ponti galleggianti. Sono stati costruiti più di 15 km di pontili, per scaricare 400.000 veicoli e 3 milioni di tonnellate di materiale, lo sapevi? Durante i cento giorni di Normandia in questo porto sbarcarono circa due milioni e mezzo di soldati, diventando il porto più grande di qualsiasi altro al mondo.




D-Day garden, Museo dello sbarco di Arromanches e Cap Manvieux
Vicino al Belvedere sulla Gold Beach, si sviluppa il D-Day Garden: un’area verde dedicata ai soldati che presero parte alla battaglia di Normandia. Fu innaugurato nel 2019, in occasione del 75° anniversario dello sbarco.
All’ingresso c’è una statua in pietra dedicata al veterano Bill Pendell. Le sculture degli altri soldati sono invece state realizzate in 3D, con migliaia di rondelle metalliche saldate tra loro.
Al Museo dello Sbarco di Arromanches puoi scoprire tutti i dettagli della battaglie e il funzionamento dei porti artificiali in modo approfondito. Le viste su Gold beach e tutta la baia da quassù sono uno spettacolo.
Poco distante da qui, ti suggerisco di visitare un altro punto panoramico vertiginoso, nascosto tra le scogliere: Cap Manvieux. Da qui si vedono oltre alle scogliere, i resti del porto artificiale di Mulberry e c’è anche un sentiero che costeggia le falesie.



Sword Beach e Ouistreham
in questo tratto di spiagga compreso tra la città di Ouistreham e quella di Saint-Aubin-sur-Mer, sbarcarono 30.000 uomini, fra soldati britannici e le truppe della Francia che arrivavano dall’Inghilterra. Qui morirono solo 700 soldati, pochissimi se pensiamo alle stragi avventue sulle altre spiagge. L’obiettivo dell’attacco era di collegarsi alle truppe sbarcate a Juno Beach.
Il museo del 4 commando, inaugurato il 6 giugno 1984 dal presidente François Mitterrand è diventato uno dei principali centri della memoria nel settore di Sword Beach. Sorge su un’ex guarnigione del Vallo Atlantico sormontata da una torretta fortificata francese presa dalla Linea Maginot.
Il monumento a forma di fiamma, che si trova nelle vicinanze, simboleggia gli sbarchi in Normandia. Il monumento porta il nome dei 177 fucilieri di marina che sbarcarono a Colleville-sur-Orne. Di fronte al monumento vi sono dieci stele con i nomi dei dieci soldati caduti a Ouistreham il 6 giugno 1944.
Ognuno dei sette scalini che portano al monumento simboleggiano un commando caduto tra il monumento e il casinò. Infine, una stele di pietra, opera dello scultore Petrus, si erge sulle altre ed è dedicata al Comandante Kieffer.




Le Grand Bunker – Musée du Mur de l’Atlantique
Ouistreham e la più orientale delle Spiagge dello Sbarco e ospita uno dei musei più particolari tra tutti quelli dedicati al D-Day: Le Grand Bunker – Musée du Mur de l’Atlantique.
Questo bunker era il quartier generale dell’esercito tedesco che stava di guardia all’estuario del fiume Orne. Tra gli oggetti in mostra c’è il mezzo da sbarco originale utilizzato nella scena dello sbarco a Omaha nel film con Tom Hanks “Salvate il Soldato Ryan” di Steven Spielberg.
Le grand bunker Musee è una fedele ricostruzione di uno dei luoghi chiave dell’operazione: il posto di comando del Vallo Atlantico. Visitandolo comprenderai le tattiche dell’attacco e il coordinamento delle forze belliche in campo. E’ stato salvato dalla demolizione dagli attuali proprietari e oggi è uno dei luoghi imperdibile per capire lo sbarco anche dal punto di vista dei soldati tedeschi.
Il Vallo dell’Atlantico è lungo 4000 Km e ha richiesto circa 13 milioni di metri cubi di cemento per la sua costruzione e ha causato la morte di circa 10.000 soldati alleati.
A poca distanza da Ouistreham puoi visitare il Musée de la Batterie de Merville: una delle più importanti batterie di difesa tedesca e il Mémorial Pegasus, divenuto famoso come Pegasus Bridge nel film Il Giorno Più Lungo.



Il monumento a Piper Bill Millin
Poco distante da qui puoi vedere il monumento a Piper Bill Millin, il suonatore di cornamusa personale di Lord Lovat Fraser, la cui brigata Commando è atterrata a Sword Beach nel D-Day. La Statua rappresenta un ringraziamento dai francesi ai liberatori della seconda guerra mondiale.
I suonatori di cornamusa hanno guidato le truppe scozzesi in battaglia per lungo tempo. Il tasso di piper uccisi in battaglia fu così alto durante la prima guerra mondiale, che questa pratica fu abolita.
Lord Lovat, ignorò gli ordini e il giovane Bill Millin suonò “Highland Laddie” e “The Road to the Isles” tra i suoi compagni caduti durante l’atterraggio a Colleville-Montgomery (settore Sword Beach) e durante l’avanzata al ponte Pegasus. Diversi soldati tedeschi in seguito hanno testimoniato di non averlo preso di mira, pensando che fosse pazzo.
La sua figura appare anche nel film “il giorno più lungo” – The Longest Day. Le sue cornamuse sono conservate al Mémorial Pegasus a Ranville. La statua ha 3 placche di ringraziamento e tutto intorno ci sono piccole corone, soldatini, oggetti scozzesi e tanti poppy appeal.

Omaha Beach – spiagge del D-Day
ll giorno più lungo, ovvero il 6 giugno del 1944, è universalmente riconosciuto come il D–Day, e indica l’inizio dello sbarco in Normandia.
Lungo la costa di Omaha beach si è combattuta la battaglia più drammatica del D-Day: il momento dello sbarco, raccontato nel film con Tom Hanks “Salvate il soldato Ryan”. Fu un massacro per gli americani, che cercavano di raggiungere la spiaggia, mentre i tedeschi dall’alto sparavano all’impazzata.
Anche per questo la spiaggia è nota come bloody Omaha, anche se vedendola oggi è quasi impossibile immaginare l’orrore di quei giorni infernali.
Gli attacchi progettati per colpire le batterie tedesche sulla costa non furono efficaci e gli accessi alla spiaggia rimasero ben difesi. Sfortuna volle che quella tragica notte il mare era agitato e il vento spinse le barche alleate contro gli ostacoli messi dai tedeschi.
La sabbia ospita un monumento commemorativo in acciaio opera di Anilore Banon, chiamato Les Braves (i coraggiosi), composto da tre sculture che si innalzano dalla sabbia come lame. Al centro “alzati per la libertà” incastonato fra le Ali della Speranza e le Ali della Fraternità.




D-Day museum Omaha
Se vuoi conoscere una parte della storia che ha segnato per sempre le sorti del mondo, è imperdibile una visita al D-Day museum Omaha.
Il D-Day museum di Omaha di trova in un autentico edificio di era americana ed espone una collezione privata, ma molto interessante. Trovi esposti migliaia di pezzi originali, una serie di reperti, oggetti e informazioni storiche che ti faranno conoscere molti aspetti di quei giorni.
Situato tra il cimitero americano e il Pointe du Hoc, questo museo è il frutto di una raccolta avvenuta nell’arco di cinquant’anni. Il vecchio proprietario, Mr. Michel Brissard, ormai deceduto, ha lasciato ai suoi due figli il dovere di mantenere vivo questo luogo di memoria.
Il cimitero americano di Normandia è stato immortalato anche nel film di Steven Spielberg “Salvate il soldato Ryan” e rende omaggio a tutti i caduti in battaglia.







Utah Beach e Pointe du Hoc
Su questa spiaggia poco sorvegliata dai tedeschi, arrivarono i soldati dell’8° reggimento di fanteria americana. Di fronte alla spiagga c’è il museo dello sbarco di Utah Beach, dove c’è esposto un vero bombardiere B26.
Non siamo riusciti a visitare come si deve Utah beach, perchè c’era rimasto poco tempo a disposizione e abbiamo scelto di raggiungere Pointe du Hoc, uno dei luoghi più spettacolari della Normandia.
Pointe du Hoc è il punto più elevato tra le spiagge di Utah beach e Omaha. Il sito è stato costruito come punto chiave del Vallo Atlantico dai tedeschi, perchè era un ottimo luogo di osservazione per avvistare eventuali arrivi via mare.
È famoso per l’assalto condotto il 6 giugno 1944 dal 2° Battaglione Ranger degli Stati Uniti nel tentativo di neutralizzare la batteria di artiglieria tedesca. Sulla vetta della scogliera ci sono ancora dei bunker in cemento armato e il filo spinato delle postazioni tedesche.
Per comprendere appieno l’inferno di quella notte ti consigliamo di visitare questo luogo solitario, disseminato di immensi crateri dove caddero le bombe lanciate dagli alleati. La notte del 6 giugno tirava un vento forte che ostacolò le operazioni di lancio.
In questo articolo ti racconto tutto su cosa vedere a Pointe du Hoc e perchè visitarlo.
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Monumenti, cimiteri e musei lungo le spiagge dello sbarco in Normandia
Lungo le spiagge dello sbarco in Normandia potrai facilmente vedere tanti monumenti e memoriali in onore di chi ha sacrificato la vita per le generazioni future. Sono a tutti gli effetti dei luoghi della memoria a cui rendere omaggio, da visitare con rispetto, dedicandogli tutto il tempo che meritano.
Ci sono tante cose da fare e da vedere visitando i luoghi dello sbarco, come:
- salire sul mezzo da sbarco originale utilizzato nel film con Tom Hanks “Salvate il Soldato Ryan” di Steven Spielberg a Le Grand Bunker – Musée du Mur de l’Atlantique
- entrare in un aliante utilizzato per l’atterraggio al Pegasus Bridge Museum
- esplorare un vero bunker nascosto tra le dune
- camminare per i luoghi che hanno visto fare la storia, scovando i resti ancora visibili di quei giorni.
Al Caen Memorial Center, potrai capire cosa ha significato quel momento per le persone che se ne sono trovate coinvolte. Il museo inizia la sua ricostruzione con gli anni ’20 e spiga come si è arrivati alla Seconda Guerra Mondiale. L’esposizione continua esponendo lettere e resoconti personali dei soldati. Un’attenzione speciale è dedicata alla battaglia di Normandia con un film che ne documenta lo svolgimento.
Poco distante da Omaha beach puoi visitare il cimitero americano, che ospita circa 9.386 tombe contrassegnate da lapidi in marmo bianco, a poca distanza da un memoriale che domina la spiaggia. Sempre in questo tratto di costa ti segnalo il Museo Overlord che espone circa 10.000 reperti di veicoli, carri armati e cannoni e riproduce alcuni momenti della battaglia che aprì la strada alla liberazione di Parigi.






Dove dormire e dove mangiare per visitare le spiagge dello sbarco in Normandia
Abbiamo soggiornato a La Crémaillère, un hotel che si trova proprio a due passi dalla spiagga. Una delle stanze più belle e accoglienti del nostro viaggio in Normandia: ampia, con vista sul giardino, matrimoniale più 2 letti singoli e bagno super spazioso: un vero e proprio sogno!
La prima cena l’abbiamo fatta fronte spiaggia proprio nel ristorante del nostro hotel. Personale giovane e dinamico, musica di sottofondo, piatti non troppo abbondati e prezzi altini per la qualità. Una valida alternativa è anche il mercato del pesce vicino a Juno Beach, Maison Daubert: prezzi contenuti e discreta scelta.
A Ouistreham fermati a prendere un hambuger a les delices de la plage e poi siediti su una panchina lungo la spiagga, aspetta il tramonto e goditi la magia dell’oceano.
Ti suggerisco di restare ad Arromanches-les-Bains fino al tramonto, gustando una omelette e un bel bicchiere di sidro alla Creperie de la Plage: prezzi onesti, piatti abbondanti e viste sulla spiaggia da perdere la testa.
A Sword Beach ti consiglio di prendere un hamburger al chioschetto che si trova proprio all’ingresso della spiagga e sederti su una panchina lungo mare a guardare il tramonto! Romantico, economico e location pazzesca.
Dalle parti di Omaha Beach ti puoi fermare nel delizioso bus ristorante in pieno stile inglese L’em Busqué: hamburger tra i migliori mai assaggiati e location suggestiva. Dai un’occhiata al nostre reel.
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Tour guidati per visitare la spiagge dello sbarco in Normandia
Se non vuoi visitare le spiagge dello sbarco in Normandia da solo, ecco qualche valida alternativa di tour guidati tra i meglio recensiti che abbiamo trovato:
Tour di un’intera giornata delle spiagge dello sbarco in Normandia da Parigi: Omaha Beach, i bunker tedeschi, il Museo dell’Operazione Overlord e Pointe du Hoc. Infine rendi omaggio alle oltre 10.000 croci bianche dei soldati nel cimitero americano. I biglietti dingresso alle attrazioni sono compresi nel costo del tour. La guida è in lingua inglese.
Tour dei luoghi dello sbarco in Normandia da Bayeux: prima tappa il villaggio di Sainte-Mère-Eglise, dove un paracadutista americano rimase impigliato nella torre della chiesa. Il tour prosegue verso Utah Beach Museum e Pointe du Hoc, una falesia mozzafiato con una vista stupenda sul Canale della Manica. Si prosegue poi per la spiaggia di Omaha per finire nel cimitero militare degli Stati Uniti.
Escursione privata delle spiagge del D-Day da Parigi in italiano: Pegasus Bridge, il primo villaggio e la prima casa liberati durante il D-Day. Juno Beach per scoprire come 12.000 canadesi conquistarono l’area in poche ore, si prosegue per Arromanches e poi Omaha Beach. Pointe du Hoc e per finire il cimitero e memoriale americano.
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