Non si può dire Scozia senza pensare a un Highlander in kilt che suona la cornamusa scozzese. La musica tradizionale scozzese così stridente e magnetica, ti entra nel sangue e nelle orecchie senza andarsene più! Rieccheggia per le strade, davanti ad un castello, dalla porta aperta di un pub.
Tra gli strumenti suonati dagli scozzesi, la cornamusa è indubbiamente il più caratteristco e particolare.
La musica della cornamusa ti fa sentire a casa, invita a ballare, ma può essere anche struggente e malinconica, come il vento che si abbatte sulle scogliere del nord e spazza via le brughiere. È maestosa e imponente, suggestiva e accattivante. Tocca il cuore in modo dolce ma allo stesso tempo indelebile.
La Great Highland Bagpipe non è la sola cornamusa originaria della Scozia, ma sicuramente è una delle più conosciute e quella che viene in mente per prima quando si pensa alla cornamusa scozzese.
Cos’è la Cornamusa?
La cornamusa è uno strumento popolare a fiato ad ancia, noto nella forma attuale fin dal Medioevo. È costituita da una sacca di pelle di pecora, alla quale sono collegati una canna corta o un soffietto per l’insufflazione dell’aria e una o più canne sonore ad ancia semplice o doppia. Uno dei tubi è munito di fori digitali e serve per eseguire la melodia (chanter); gli altri sono a intonazione fissa e fungono da accompagnamento o bordone.
È diffusa tuttora in molte regioni d’Europa, dalla Romania all’Irlanda e soprattutto nelle isole britanniche, dove ha avuto un peso notevole nella musica popolare e militare ed è considerata, specie in Scozia (con il nome di bagpipe), uno strumento nazionale. In Italia è diffusa sopratutto in Calabria, Abruzzo, Ciociaria e Sicilia e si identifica spesso con la zampogna.
Vocabolario Treccani
La più famosa delle cornamuse ad aria calda è quella scozzese, conosciuta come Great Highland Bagpipe, tutt’oggi impiegata nelle pipe bands, che si distingue per la sua particolare sonorità.
In questo articolo ti racconto di più sulla storia e l’origine di questo strumento musicale: le leggende, l’uso che se ne è fatto negli anni; gli eventi più importanti e i musei dove vederla. Ci sono tante curiosità da scoprire su uno dei simboli più conosciuti della Scozia, la cornamusa.
La storia della cornamusa scozzese
La cornamusa così come la conosciamo oggi, è uno strumento introdotto in Scozia intorno al XVII secolo. In seguito, gli Scozzesi apportarono delle modifiche, fino a trasformarla nell’attuale Highland bagpipe, la possente cornamusa scozzese.
Great Highland bagpipe in gaelico scozzese: “phòb mhòr” è un tipo di cornamusa nativo della Scozia. Nel corso degli anni è stata utilizzata nelle forze armate britanniche e dalle bande di tubi in tutto il mondo. La cornamusa, descritta per la prima volta in Scozia intorno al 1400, era apparsa precedentemente in opere d’arte europee, come in Spagna nel XIII secolo.
Il primo testo che menziona la cornamusa in Scozia risale al 1396 ed è un resoconto della battaglia di North Inch of Perth, detta Battle of the Clans.
I primi riferimenti alla cornamusa
I primi riferimenti alla cornamusa in Scozia risalgono al 1400 e si ritrovano per lo più in ambito militare. E’ in questo contesto che The Great Highland bagpipe si stabilsce nell’esercito britannico e ottiene la diffusa importanza di cui gode oggi, mentre altre tradizioni di cornamusa in tutta Europa, vanno per lo più in declino, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Anche se la Great Highland Bagpipe è nota per il suo ruolo nelle bande militari e civili, è utilizzata anche per eseguire uno stile virtuoso solista chiamato “pìobaireachd” o semplicemente “pibroch”.
Sebbene la credenza popolare stabilisca date diverse per l’introduzione della cornamusa in Scozia, si hanno poche prove concrete fino al XV secolo. Un clan scozzese dice di possiedere dei resti di una serie di canne, portate nella battaglia di Bannockburn nel 1314 anche se la veridicità di questa affermazione, è tutta da dimostrare.

Cornamusa scozzese: leggende e storie
Ci sono molte antiche storie e leggende sulla cornamusa, trasmesse attraverso i canti e la tradizione orale, le cui origini purtroppo sono andate perdute.
Si iniziano ad avere prove scritte più sostanziali a partire dal 1396, dopo il ritrovamento di alcuni documenti riguardanti le “perdite di guerra” della battaglia del North Inch a Perth, che fanno riferimento a delle “warpipes”. Questi riferimenti possono essere considerati delle prove dell’esistenza della cornamusa scozzese e dei suoi suonatori.
Tuttavia la prova di una forma peculiare di cornamusa, ovvero della Great Highland bagpipe, appare in una poesia scritta nel 1598, che fa riferimento a diversi tipi di carnamusa tra cui le Highland.
Dopo la battaglia di Culloden
Nel 1746 dopo che le forze fedeli al governo britannico, avevano sconfitto i giacobiti nella battaglia di Culloden, re Giorgio II, tentò di assimilare gli Highlanders alla Gran Bretagna, indebolendo la cultura gaelica e il sistema dei clan scozzesi – per approfondire leggi il tartan e i clan.
Gli inglesi hanno sostenuto che l’atto di persecuzione del 1746, che vietava persino l’uso delle conrnamuse, non è provato da nulla di scritto. Tuttavia, la perdita del potere del capo Clan e l’emigrazione diffusa verso altri luoghi, hanno contribuito al suo declino.
Presto ci si rese conto che gli Highlanders, avevano delle truppe eccellenti tanto che un certo numero di reggimenti furono richiamati dalle Highlands nella seconda metà del XVIII secolo. Anche se la storia dei suonatori di cornamusa in questi reggimenti non è ben documentata, ci sono prove dell’uso della cornamusa.
L’abbandono delle cornamuse scozzesi in battaglia
Anche se gli attacchi avevano successo, questa pratica, che continuò per molti anni, fu abbandonata durante la prima guerra mondiale a causa dell’elevato tasso di vittime.

Questa usanza è stata ripresa dalla 51° divisione delle Highland per l’assalto alle linee nemiche, durante la seconda battaglia di El Alamein il 23 ottobre 1943.
Ogni compagnia era guidata da un suonatore di cornamusa, che suonando permetteva alle altre unità di riconoscere quali soldati appartenevano al reggimento delle Highlands.
Sebbene l’attacco ebbe successo, morirono troppi pipers e le cornamuse non furono più utilizzate in combattimento durante la guerra.
Un altro episodio riguarda i Calgary Highlanders, che usarono i pipers durante la prima battaglia dell’unità in Normandia, nel luglio 1944.
L’utilizzo finale delle cornamuse in combattimento è stato nel 1967 durante l’emergenza di Aden, quando il primo battaglione degli Highlanders di Argyll e Sutherland, condotti nel distretto di Crater, furono detenuti dai ribelli (per saperne di più continua a leggere).
Come è composta una cornamusa
Com’è fatto questo strumento scozzese? La cornamusa si compone di una sacca di pelle di montone a cui sono collegati un insufflatore e delle canne musicali. Il suonatore soffia nell’insufflatore per riempire la sacca, che raggiunta la pressione adeguata fa suonare lo strumento.
L’uso della sacca permette di dare aria a più canne contemporaneamente e dona allo strumento un suono continuo perchè la sacca funge da riserva d’aria mentre l’esecutore inspira.

La pressione viene controllata dal musicista bilanciando l’aria immessa attraverso l’insufflatore e l’aria che esce attraverso la canna musicale detta “chanter” e viene controllata tramite il movimento dell’avambraccio che avvolge la sacca.
La cornamusa è composta anche da tre bordoni che forniscono al chanter una nota fissa d’accompagnamento. I bordoni non cadono perchè sono legati con una corda che impedisce loro di cadere, dal momento che solo il basso appoggia sulla spalla dell’esecutore.
I bordoni, il chanter e l’insufflatore sono innestati nella sacca grazie agli stock, che sono parti in legno fissate saldamente alla sacca per permettere una tenuta stagna.
Il “chanter” o canna del canto, che consente al suonatore di eseguire la melodia; ha una estensione di un’ottava completa più una nota al di sotto.
I tubi erano costruiti originariamente con i legni disponibili in loco come agrifoglio, laburno e bosso. Più tardi sono stati usati anche legni più esotici, come quelli dei Caraibi, l’ebano dall’Africa occidentale e il legno nero africano.
Oggi si usano anche materiali sintetici che sono diventati piuttosto popolari, soprattutto tra le bande di tubi in cui l’uniformità dei suoni è auspicabile. L’ornamento sui tubi può essere realizzato in avorio, in corno, nichel, in argento tedesco, in argento classico, acciaio inossidabile e con imitazioni di avorio.
Ti è mai capitato di tenerne in mano una o vederla da vicino? Ha mai provato a farla suonare?
Impressioni ed emozioni sulla cornamusa
Se trascorrerai un po’ di tempo in Scozia, ascoltare una tonalità di toe-tapping, vedere una danza giovanile o sentir cantare, sarà quasi una garanzia.
La musica tradizionale scozzese ancora riverbera in tutto il paese. Sentirai i tamburi di strada esplodere, le cornamuse riempire l’aria, i violini e le dolci melodie di canzoni popolari risuonare dai pub fino in strada. Ti verrà assolutamente voglia di ballare, garantito! Il suono della cornamusa è inconfondibile e riesce in un attimo a farti diventare malinconico o felice.
Viaggiando sentirai i suoni iconici delle cornamuse nell’aria e probabilmente assisterai ad una sfilata di suonatori di cornamusa.

Li sentirai arrivare ancora prima di vederli! E ancora parate, Highland games, concerti e festival musicali un pò tutto l’anno e ovunque in Scozia.
La musica della cornamusa ha forti legami con la cultura gaelica e ci sono due stili principali di suonati: il Ceòl Mór e il Ceòl Beag.
La musica della cornamusa personalmente mi mette sempre allegria e mi da la carica, i miei piedi iniziano a muoversi a ritmo e non riesco più a smettere.
Alcune canzoni famose con la cornamusa che puoi ascoltare, per capire se questo genere di sonorità fanno per te sono:
- Skye Boat Song, che è anche la colonna sonora della serie tv Outlander
- Caledonia
- Sunshine of Leith dei Proclaimers, che trovi anche nell’omonimo film;
- Auld Lang Syne
- Flower of Scotland.
Queste sono solo alcune canzoni che puoi ascoltare ma ce ne sono molte altre; ti interessa un articolo tutto dedicato alla musica scozzese?
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National Piping Center
Molti musei e castelli raccontano storie interessanti sui tubi e la cornamusa e spesso ci sono in mostra splendide collezioni. Se sei veramente interessato a scoprire di più su questo strumento scozzese, non perdere una visita al National Piping Center di Glasgow.
Qui si possono esplorare più di 300 anni di storia della cornamusa e dei tubi. Non c’è posto migliore di questo centro per conoscere più da vicino questo iconico strumento musicale.
Il costo per entrare al National Piping Center è di £2.5 che saranno spese più che bene. È un centro di eccellenza nazionale ed internazionale per la cornamusa scozzese e il museo ospita manufatti provenienti dalle ricche collezioni dei Musei Nazionali della Scozia.
L’esposizione è la più autorevole del suo genere in tutto il mondo. Tra questa splendida collezione trovi anche l’Iain Dall MacKay Chanter, il pezzo più antico di tubo al mondo e una reliquia appartenuta a Robert Burns.
Il National Piping Center è un centro di eccellenza anche per l’insegnamento e lo studio della musica e della storia degli Highland Bagpipes. Ci sono vari corsi e sessioni disponibili, se ti fermerai a lungo in zona puoi anche pensare di fare una prova!


Le melodie della cornamusa scozzese
La musica della cornamusa ha forti legami con la cultura gaelica e ci sono all’incirca due stili musicali principali suonati sulle cornamuse: Ceòl Mór e Ceòl Beag. In gaelico questi termini significano “grande musica” e “piccola musica“.
Ceòl Mór include lo stile pibroch, una forma lenta e più classica della musica tradizionale della cornamusa, mentre il Ceòl Beag è il tipo di musica con abbellimenti che attirano le persone sulla pista da ballo.
La parola gaelica scozzese “pìobaireachd” significa “pipe music“. Il Ceòl mòr consiste in un lento movimento detto “terreno” (o ùrlar in gaelico scozzese).
È un tema semplice e poi una serie di variazioni sempre più complesse su questo tema, che termina con un ritorno al suono iniziale.
Il Ceo beag include le marce, le melodie da ballo, i lentissimi e molto altro ancora. Lo stile ceòl mòr è stato sviluppato nel tempo e sembra emerso come una forma distinta nel XVII secolo.
Rispetto a molti altri strumenti musicali, il Great Highland bagpipe è limitato alla sua gamma (nove note), alla mancanza di dinamiche e allo stile legato forzato, dovuto al flusso continuo dell’aria dalla borsa.

Gli abbellimenti
La cornamusa è uno strumento a canna chiusa, il che significa che le quattro canne sono completamente racchiuse all’interno dello strumento.
Il suonatore non può cambiare il suono dello strumento tramite la posizione della bocca o la linguetta. Di conseguenza, le note non possono essere separate semplicemente fermando il soffio o il linguaggio e si utilizzano note di grazia o combinazioni di note di grazia, chiamate “abbellimenti”.
Ci sono poi ornamenti più complicati che usano due o più note di grazia o un insieme di ornamenti. Alcuni di questi abbellimenti hanno trovato la loro strada nella musica leggera, nel corso del XX secolo. Questi abbellimenti sono usati anche per dare enfasi alla nota. Queste tre singole note di grazia (Sol, Re e Mi) sono le più comunemente utilizzate e spesso eseguite in successione.
Tutte le note di grazia sono eseguite rapidamente, con movimenti veloci dei denti, dando un effetto simile a quello del vento con la lingua. A causa della mancanza di riposo e di dinamiche, tutta l’espressione nella musica, deriva dall’uso di abbellimenti e in misura maggiore, variando la durata delle note.
Nonostante il fatto che la maggior parte della musica sia strutturata in maniera altamente ritmica, il fraseggio appropriato di tutti i tipi di musica dipende fortemente dalla capacità del suonatore di allungare note specifiche all’interno di una frase o di una misura.
La Great Highland Bagpipe svolge un ruolo sia come strumento solista che d’insieme. Una forma notevole di lavoro come solista in passato è stata la posizione di suonatore di cornamusa del sovrano, una posizione che risale al periodo della regina Vittoria.


Come le cornamuse siano arrivate in Scozia è un po’ un mistero
Il termine cornamusa comprende una grande famiglia di strumenti a fiato con caratteristiche tra loro molto diverse. I primi esemplari di cornamusa apparvero nel bacino del Mediterraneo più di 2000 anni fa.
La prima cornamusa con la sacca compare durante l’Impero Romano ma, i Romani le attribuivano un’origine più antica che si perde tra la Greca o Etruria. Partendo dal Mediterraneo la cornamusa si è diffusa in tutta Europa, in Asia e del Nord Africa, in forme differenti e con diversi stili e tecniche.
Alcuni storici credono che le cornamuse siano originare dell’antico Egitto e siano state portate in Scozia con l’invasione delle Legioni Romane, quando ancora lo strumento era composto solo di semplici canne dotate di ance ma sprovviste di sacca. Altri sostengono che lo strumento sia arrivato via mare, dalle colonie delle tribù scozzesi dall’Irlanda. L’Antico Egitto sembra avere una precedenza sullo strumento.
Già nel 400 avanti Cristo si hanno riferimenti ai “suonatori di cornamusa di Tebe” che soffiavano dei tubi fatti di pelle di cane con dell’osso. Qualche centinaio di anni dopo uno dei più famosi esponenti di questo strumento si pensava fosse il grande imperatore romano Nerone.
Le cornamuse nel mondo
Certamente la cornamuse sono esistite in varie forme, in molti luoghi in tutto il mondo. In ogni paese la costruzione dello strumento di base comprende le stesse parti. Il metodo più comune per mandare aria alla borsa, è soffiando con la bocca, anche se alcune innovazioni comprendevano l’uso di soffietti.
Tuttavia sono davvero molte le idee e le opinioni in merito all’arrivo della cornamusa in Scozia e come poi gli scozzesi abbiano trasformato, adattato e fatto loro questo strumento, oggi riconosciuto in tutto il mondo come un simbolo di questa nazione.
La borsa comunemente fatta di pelle animale è semplicemente un serbatoio ermetico, per contenere l’aria e regolare il flusso, permettendo così al suonatore di respirare e mantenere un suono continuo. Il cancello è il tubo della melodia di solito suonato da una o due mani. Generalmente comprende due o più parti scorrevoli, il drone consente di modificare l’altezza dei tubi.

La cornamusa scozzese
Mentre gli storici possono solo speculare sulle origini effettive del “piob mhor” o della grande cornamusa delle Highland, gli Highlanders stessi svilupparono lo strumento nella sua forma attuale, creandolo come strumento musicale nazionale, sia in tempi di guerra che di pace. I tubi originali probabilmente erano costituiti da singolo drone, il secondo si aggiunse nella metà del 1500. Il terzo è entrato in uso qualche volta nei primi anni del 1700.
Nelle Lowlands scozzesi, i pipers facevano parte della classe dei menestrelli viaggiavano e suonando in matrimoni, feste e fiere in tutto il Paese di frontiera, suonando canzoni e musica da ballo. Si ritiene che nel 1700 il suonatore di cornamusa avesse iniziato a sostituire l’arpista, come primo musicista celtico all’interno del sistema dei Clans.
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La Cornamusa scozzese in battaglia

La prima menzione della cornamusa come strumento musicale di guerra, risale al 1549 nella battaglia di Pinkie. I tubi hanno sostituito le trombe per aiutare ed ispirare gli Highlanders in battaglia.
Si dice che il suono penetrante abbia funzionato bene nel ruggito della battaglia e che i tubi potessero essere uditi fino a 10 miglia di distanza!
Per la loro capacità d’ispirare, i bagpipes sono stati classificati come strumenti di guerra, durante le rivolte delle Highland, degli inizi del 1700.
Dopo la sconfitta di Bonnie Prince Charlie, nella battaglia di Culloden nel 1746, il governo di Londra tentò di schiacciare il sistema ribelle del Clan.
Un atto del Parlamento, che ha vietato di trasportare armi, come quelle degli suonatori di cornamusa e di indossare i kilts. Era considerato un reato penale, non rispettare questa regola.
L’atto fu abolito nel 1785 e l’espansione dell’Impero Britannico diffuse la fama degli Highland pigpipes degli altopiani in tutto il mondo.
Spesso chi guidava le varie campagnie dell’esercito britannico era un membro dei famosi reggimenti dell’altopiano, i così detti “Diavoli in gonnella”.
A capo di ogni reggimento c’era un suonatore di cornamusa solitario e disarmato che guidava le truppe in e oltre le “mandibole della morte”. Se sei curioso di scoprire gli altri simboli della Scozia, puoi leggere il cardo scozzese.
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Foto copertina lumix2004