Pointe du Hoc è una falesia che si trova sulla costa della Normandia in Francia, diventata famosa nella storia per la battaglia che si svolse qui all’alba del 6 giugno 1944, tra i Ranger degli Stati Uniti e le truppe tedesche.
I 900 Ranger americani che assaltarono la scogliera, facevano parte delle truppe impiegate nell’Operazione Overlord, in particolare nella fase di assalto anfibio, nota come Operazione Nettuno.
Pointe du Hoc è un punto elevato che si trova tra due delle cinque spiagge dello sbarco del D-Day, Utah e Omaha. Se vuoi scoprire di più sull’operazione Overlord, potrebbe interessarti l’articolo dedicato alle spiagge dello sbarco in Normandia.
Cosa troverai in questo articolo
Perchè visitare Pointe du Hoc?
Per comprendere l’inferno di quella notte, occorre recarsi in questo luogo dall’aspetto quasi spettrale, disseminato di enormi crateri dove caddero le bombe lanciate dagli alleati.
La notte del 6 giugno tirava un vento forte che non solo rallentò, ma ostacolò le operazioni di lancio. Qui sbarcarono circa 900 ranger americani, con l’obiettivo di arrampicarsi lungo la scogliera e annientare le difese tedesche.
Il primo ranger americano riuscì ad arrivare in cima alla scogliera dopo soli cinque minuti e trenta minuti più tardi Pointe du Hoc era conquistata, al costo di oltre seicento vittime.
Anche 225 ranger canadesi, che dovevano essere paracadutati a Juno Beach, a causa della scarsa visibilità vennero sganciati a Point du Hoc e furono costretti a scalare delle scogliere sotto il fuoco nemico. Quando riuscirono a impossessarsi delle casematte e del comando tedesco, ne erano rimasti in vita solamente 90!
Cosa vedere a Pointe du Hoc
Prenditi almeno un paio di ore per visitare Pointe du Hoc, perchè c’è molto da scoprire e da camminare. Per visitarlo segui un percorso circolare che parte del centro visitatori e che ti permetterà di raggiungere i punti di maggiore interesse.
Tutta l’area è considerata terreno sacro di sepoltura e non potrai portare i nostri amici pelosi, nemmeno tenendoli all’interno di un trasportino. La zona a differenza di quanto ci aspettavamo, non è manutentata molto bene e tutto il promontorio è pieno di sterpaglie e aree interdette.
Nonostante questo vale indubbiamente la pena visitare Pointe du Hoc, perchè la sua triste solitudine permette di capire più nel profondo che cosa accadde qui durante il D-Day. Il promontorio ha una lunga storia da raccontare e volendo si possono fare anche delle visite guidate.
Altro motivo per visitare Pointe du Hoc sono le viste meravigliose sulla manica e tutto il paesaggio circostante, che riescono a togliere il fiato: nonostante quello che è successo qui, la sua bellezza resta impressionante.
NB: Puoi camminare lungo le fortificazioni, ma non avvicinarti alle scogliere perchè l’erosione le ha rese pericolose, tanto che alcune zone sono interdette e non raggiungibili.
I bunker e le casematte
Camminando lungo il sito di Pointe du Hoc, vedrai i resti di diversi Bunker antiaerei. Alcuni dei bunker presenti nell’area potevano dare riparo anche a 10 o 20 soldati, comprese le attrezzature. Le pareti e tetti dei bunker sono tutti costruiti con due metri di calcestruzzo.
I bunker da 20 soldati erano divisi in zone per l’equipaggio, una sala di osservazione e un “Tobruk” in cemento armato annesso alla struttura difensiva, che aveva un’apertura adatta a contenere un osservatore o un cannoniere.
A Pointe du Hoc ci sono anche i resti di bunker da soccorso e tre Bunker di munizioni, che servivano per rifornire i soldati durante le operazioni.
Le casematte sono delle posizioni fortiticate costruite per la guerra, che permettevano di sparare attraverso una cannoniera posta nella parte anteriore.
Continuando a camminare potrai vedere anche cinque postazioni in cemento per le pistole da 155 mm. Al centro c’è il perno della pistola.
I crateri lasciati dalle bombe
Durante tutto il lungo percorso che ti condurrà alla scoperta del sito di Pointe du Hoc, dovrai stare attendo agli enormi crateri causati dalle bombe. Alcune buche sono davvero molto profonde e per evitare di cadere e farsi male, le più grandi sono state recintate.
Vedendo queste immense voragini è facile e allo stesso tempo terribile, immaginare l’orrore di quel giorno. I soldati e il fuoco nemico che arrivava un pò da tutte le parti, quasi a creare uno scenario apocalittico.
Lungo tutto il percorso vedrai questi crateri e anche le recinsioni con filo spinato, che ancora resistono se pur intrecciate da rovi ed erba, che vi è ricresciuta attorno negli anni a seguire. Il terreno è martoriato delle bombe e questa devastazione è in grado di rattristare l’animo ancora oggi.
Ranger Monument a Pointe du Hoc
l monumento ai Ranger di Pointe Du Hoc si trova a picco su una scogliera a otto miglia del cimitero americano della Normandia. Fu eretto dai francesi per onorare i soldati del 2 battaglione ranger americano, sotto il comando del tenente colonnello James E. Rudder.
Il monumento è costituito da un semplice pilone di granito posizionato in cima a un bunker di cemento tedesco, alla cui base ci sono due scritte: una in francese, l’altra in inglese. La forma ricorda quella di una lama e guarda lontano verso l’orizzonte infinito davanti a se.
Questa area sfregiata dalla battaglia avvenuta, è rimasta ancora oggi come l’hanno lasciata i Ranger. Avevi mai sentito parlare di Pointe du Hoc prima? Se hai già visitato questo luogo, cosa ti ha lasciato dentro?
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Cosa accadde a Pointe du Hoc
L’obbiettivo del 2º e 5º Battaglione Ranger era quello di creare una testa di ponte sullo sperone della scogliera e penetrare nell’entroterra. Era necessario impossessarsi delle fortificazioni costruite dai tedeschi sulla cima della scogliera e dei cannoni di lunga portata, che avrebbero potuto decimare le unità americane durante lo sbarco a Omaha e Utah Beach.
I Ranger dovevano neutralizzare l’artiglieria tedesca prima che i soldati nemici aprissero il fuoco. I tedeschi avevano rafforzato le difese per gli attacchi dall’entroterra, perchè ritenevano impossibile un attacco alla scogliera che era difesa in modo serrato, data la sua importanza.
Gli alleati decisero di attaccare proprio da qui, approfittando del fatto che i tedeschi ritenevano impossibile scalare Point de Hoc e arrivare da mare, passando per la spiaggia sottostante.
Il piano prevedeva un assalto iniziale della scogliera da ovest e da est. Raggiunta la cima sarebbero arrivati altri soldati alleati per poi penetrate nell’entroterra e distruggere l’artiglieria nemica.
Un piano alternativo prevedeva lo sbarco della seconda ondata di Ranger a Omaha, nel caso in cui gli uomini di Rudder non avessero segnalato la conquista della scogliera. In entrambi i casi i Ranger, dovevano rendere inoffensiva l’artiglieria tedesca.
Point du Hoc fu pesantemente colpita dai bombardamenti e prima dell’assalto, la nave da battaglia USS Texas aprì il fuoco sulle difese della scogliera.
Lo sbarco e le difficoltà
Le pessime condizioni meteo e gli errori di manovra delle navi costarono tante vite umane. I primi Ranger arrivarono alle pendici della parete rocciosa in ritardo rispetto al piano e questo pesò sulle operazioni dei giorni successivi.
Le altre unità Ranger, attendevano un segnale al largo della costa francese, sapendo che se non fosse arrivato entro le 7:00 del mattino, avrebbero dovuto cambiare zona di sbarco.
Il ritardo nelle operazioni, obbligò il 5º Battaglione e le restanti unità del 2º Battaglione Ranger a sbarcare a Vierville. I Ranger sulla scogliera si videro così costretti ad affrontare la battaglia da soli, coperti solamente dal fuoco di due cacciatorpedinieri che bombardarono i tedeschi, mentre la fanteria sbarcava a est della scogliera.
Anche la Compagnia D sbarcò qui, perché le navi non poterono correggere la rotta per via del maltempo.
L’assalto alla scogliera di Pointe du Hoc
I nove mezzi da sbarco rimasti avevano l’ordine di scalare autonomamente la scogliera, ma gli ostacoli da affrontare furono diversi. Uno dei tanti fu quello di superare quasi trenta metri di sabbia ammassati sulla riva, prima di raggiungere l’alta scogliera.
L’area era piena di crateri causati dai bombardamenti che hanno ostacolato le manovre dei Ranger.
Quando i primi soldati giunsero alle pendici della scogliera, i tedeschi cominciarono a lanciare bombe a mano e aprire il fuoco sia dalla cima della rupe che con delle mitragliatrici sulla spiaggia. Ai piedi della scogliera i Ranger trovarono un po’ di riparo nei punti cechi, obbligando i tedeschi a sporgersi per sparare o lanciare le granate.
Durante l’attraversamento della spiaggia persero la vita 15 Ranger. I crateri impedirono lo sbarco di munizioni e il supporto per la fanteria, ma furono usati dai soldati come protezione dal fuoco nemico. I bombardamenti favorirono i tedeschi liberandogli la visuale, ma diminuirono l’altezza della scogliera e crearono crateri sulla cima, dove i Ranger trovarono riparo.
Trenta minuti dopo aver toccato la spiaggia, tutti i Ranger ancora vivi erano arrivati in cima alla scogliera, pronti ad eseguire gli ordini che gli erano stati assegnati.
La conquista di Pointe du Hoc
Lo scenario che gli americani si trovarono davanti, una volta arrivati in cima a Pointe du Hoc, fu quello di una devastazione totale provocata dai bombardamenti che resero quasi irriconoscibile il paesaggio studiato per mesi dalle foto aeree.
I Ranger combatterono in modo caotico, infilandosi tra le linee nemiche appena raggiunta la scogliera, senza aspettare i compagni. Ogni soldato conosceva gli obiettivi della sua unità e non perse un minuto per attuarli. C’era chi doveva conquistare il punto d’osservazione tedesco, chi doveva occuparsi delle batterie, chi della postazione delle mitragliatrici.
Una volta completati gli incarichi, le tre compagnie dovevano raggrupparsi e proseguire verso sud per creare un blocco difensivo, mentre un plotone sarebbe rimasto a difesa del perimetro conquistato. Nonostante le difficoltà i Ranger portarono a termine tutti gli obiettivi.
Quando i Ranger si addentrarono dalla cima della scogliera non trovarono molta resistenza, il problema maggiore fu trovare gli obiettivi spostati probabilmente prima dell’inizio dei bombardamenti.
Cosa accadde dopo
I Ranger che si erano addentrati incontrarono i tedeschi lungo la strada principale. I compagni che li avevano seguiti nella scalata invece, non poterono raggiungerli perché restarono impegnati in una nuova resistenza tedesca in cima alla rupe.
Si crearono così due gruppi principali di avanzata: la Compagnia D ed E diretti verso sud e la Compagnia F diretta verso le postazioni delle mitragliatrici a est.
I Ranger diretti verso sud evitarono il fuoco tedesco, finché non dovettero uscire allo scoperto per conquistare ciò che restava di una fattoria, operazione che per fortuna, non portò alla perdita di ulteriori vite umane.
Giunti sulla strada, i Ranger posizionarono il blocco difensivo in direzione di Grandcamp, attendendo l’arrivo degli altri soldati. Trovarono i pezzi d’artiglieria tedesca poco distanti lasciati lì senza protezioni, così neutralizzarono gli ordigni.
Informazioni per visitare Pointe du Hoc
Pointe Du Hoc è aperto tutti i giorni. Il centro visitatori rispetta i seguenti orari: 9:00 – 18:00 dal 1 aprile al 30 settembre e 9:00 – 17:00 il resto dell’anno.
Puoi raggiungere Pointe du Hoc in macchina da Parigi, percorrendo l’autostrada A-13 direzione Caen. Continua lungo la N-13 verso Bayeux in direzione di Cherbourg. A questo punto prendi la D-517 per St. Laurent-sur-Mer e poi svolta a sinistra sulla D-514 verso Pointe Du Hoc.
In alternativa puoi raggiungere Pointe du Hoc in treno da Parigi: Gare St. Lazare – Bayeaux. Una volta arrivato è disponibile un servizio di taxi o autobus turistici. Il viaggio richiede circa tre ore.