I giardini di Étretat sono una di quelle attrazioni imperdibili quando si visita la Normandia: un capolavoro di arte topiaria a picco sul mare, suddivise in 7 ambienti tematici e racchiuse sul costone di una falesia. I giardini sono patrimonio Unesco e alcune delle esposizioni in mostra, cambiano di anno in anno, quindi non vedrai mai questi giardini del tutto uguali.
Les Jardins d’Étretat e le sculture vegetali che li caratterizzano, si affacciano sulla famosa falesia d’Amont con il suo iconico “Aiguille” che la affianca e si trovano a un passo dalla Chapelle Notre-Dame de la Garde.
Siamo lungo la costa di alabastro in Normandia, un luogo caratterizzato da una bellezza drammatica e sorprendente. Se vuoi saperne di più su cosa vedere da queste parti, potrebbe interessarti: itinerario di 20 giorni in Normandia.
L’arte topiaria è l’antica arte di potare alberi e arbusti a scopo ornamentale, nata all’epoca dei romani. Già allora questa maestria abbelliva ville signorili e antichi palazzi. Raggiunge la massima espansione nei giardini italiani del Rinascimento e tutt’ora affascina esperti del settore e viaggiatori curiosi.
La topiaria può essere bella tutto l’anno da ammirare, ma è fondamentale scegliere le giuste piante: fogliame denso e tempra forte adatta a sopportare le frequenti potature. Bosso, l’agrifoglio, alloro, ginepro, ligustro, tasso ed edera sono perfetti per questo scopo.
Cosa troverai in questo articolo
Madame Thébault e villa Roxelane
La storia di questi giardini inizia nel 1903 quando la famosa attrice francese, Madame Thébault, piantò il primo albero ispirata dal padre dell’impressionismo. L’attrice era una grande amica di Claude Monet, che soggiornò qui numerose volte, immortalando lo spettacolare paesaggio in circa 50 dipinti.
Madame Thébault s’innamorò così perdutamente di questo paesaggio che desiderò vi fosse costruita la sua dimora, l’imponente Villa Roxelane, così chiamata in onore del suo personaggio preferito, che con il suo coraggio e amore, eclissò la fama del marito, il Sultano Solimano il Magnifico.
La straordinaria vita di Roxelana è stata fonte d’ispirazione per innumerevoli opere letterarie, cinematografiche e teatrali.
La Thébault desiderava trasformare il suo giardino in un’opera d’arte e così iniziò ad ampliarlo e a curare le orchidee, con l’aiuto di un giardiniere locale, Auguste Lècanu. Nel suo immaginario questi fiori le ricordavano le mogli del sultano e l’hanno aiutata a lavorare sul suo personaggio.
Proprio questo ruolo ha portato Madame Thèbault alla ribalta e oggi le orchidee dei giardini di Ètretat commemorano la creatività della fondatrice del giardino.
Chi ha progettato i giardini di Étretat
Nel 2015 il famoso architetto paesaggista russo Alexander Grivko, che dirige lo studio di landscape Il Nature, acquistò villa “La Roxelane” e il suo giardino, ampliandolo fino ad oltre 10.000 mq. Grivko ridisegnò completamente il luogo, trasformandolo in un’opera d’arte contemporanea. Un giardino all’avanguardia dove tutto è una scoperta.
Visitando si ha la possibilità di ammirare il lavoro di Grivko, che prima di questi giardini, aveva lavorato quasi sempre per privati.
Grazie a metodi scientifici avanzati, il giardino resiste ai venti e alle brezze marine del luogo, preservando la forma scultorea delle piante. Un’opera d’arte in una cornice da cartolina!
I giardini di Étretat uniscono in maniera armoniosa natura, arte e landscape design. Oggi ospitano oltre 35.000 piante e numerose opere d’arte sia permanenti che temporanee. Del giardino originario è rimasta solamente la trama arborea costituita da tanti Acer platanoides che si stagliano tra le sinuose architetture vegetali.
Cosa vedere a Ètretat? Te lo racconto in questo articolo!
I 7 giardini di Étretat
Sei pronto ad immergerti in un luogo magico? Dal momento esatto in cui entrerai sarai invaso da un profondo senso di pace e meraviglia. Un leggero sottofondo musicale renderà la tua visita ancora più suggestiva.
I giardini sono un vero e proprio laboratorio sperimentale il cui obiettivo è ricercare e testare nuove tecnologie per curare le piante e sperimentare la potatura scultorea. Lo spazio è organizzato con l’aiuto di composizioni vegetali su vasta scala, le cui forme evocano paesaggi e caratteristiche naturali della Normandia.
Le piante assumono forme diverse come le onde de “La Manica”, spirali, voritici marini e “allevamenti di ostriche”. I giardini di Ètretat non sono solo un modo di mostrare la biodiversità e la bellezza naturalistica della Normandia, ma un’opportunità di testare nuovi metodi nell’arte del paesaggio. Sono una specie di museo diffuso all’aperto.
Sono poche le specie di piante e arbusti, per lo più sempreverdi, utilizzati per realizzare questi giardini senza tempo e le fioriture presenti assicurano delle macchie di colore in ogni stagione: rododendri e azalee in primavera, ortensie e Agapanthus africanus in estate, bacche di agrifoglio e Camelia in inverno.
Grivko ha preso ispirazione da André Le Nôtre, l’architetto paesaggista di re Luigi XIV, che in breve tempo riuscì a creare il giardino reale di Parigi, usando solo poche specie vegetali, che rese impressionante grazie a un’ingegnosa opera di potature.
Alexander Grivko ha dedicato ogni parte del giardino a dei temi a lui molto cari che spaziano tra musica, emozioni e impressioni, con qualche riferimento al Jardin des Huitres della regina Maria Antonietta.
Jardin Avatar – I giardini di Étretat
Appena varcato l’ingresso de Les Jardins d’Étretat ti sembrerà di essere catapulatato in un’altro mondo. Il primo giardino che incontrerai è Jardin Avatar, dal nome in sanscrito della divinità protettrice dell’universo, che permea tutto con la sua presenza divina.
Questo giardino trasporta altre i confini della realtà, in un regno magico dove il confine tra reale e surreale si confondono fino a quasi scomparire. Anche gli alberi fanno musica, introducendoti in una dimensione quasi fiabesca.
Il Giardino di Avatar è ricco di sculture che rimandano all’incanto alle falesie e si respira un’atmosfera quasi magica, tanto è incantevole. Regna pace, silenzio e c’è un’incredibile atmosfera in quaesto luogo pieno di energia.
Tra le sculture in mostra “The space between” di Gianna Disperanza e l’installazione “Clockwork Forest” creata dal collettivo britannico Greyworld: una maxi-chiave sul tronco di un albero, che se girata sprigiona la melodia di un carillon. Fermati e girala: sarà suggestivo ammirare la bellezza di questo giardino con un sottofondo musicale perfetto!
Jardin Impressions – I giardini di Étretat
Nel cuore dei giardini di Étretat, spicca il Giardino delle impressioni, che si apre sull’iconico panorama che si snoda tra l’Oceano e le falesie, che ha ispirato tanti artisti come: Jean-Baptiste Camille Corot, Eugéne Delacroix, Eduard Manet, Claude Monet e Polenov che sono venuti tutti qui per dipingere i loro capolavori.
Jardin Impressionis ti sorprenderà con spirali di siepi che riproducono i moti vorticosi delle acque de La Manica, le maree ed i riflussi. Tutto questo ti darà come l’impressione di immergerti nelle sue acque profonde.
Sulla terrazza a volte c’è una scultura di Claude Monet, realizzata con materiali naturali. Peccato non averla trovata durante la nostra visita.
La terrazza di questo giardino è il punto panoramico più bello di tutti i giardini di Ètretat e le viste sulle falesie sono veramente mozzafiato!
Tra le sculture in bronzo da ammirare spicca “Summer” di Tadevosyan. In questa figura emblematica l’artista esplora le tensioni e le connessioni tra allegoria e realismo, tentando di esprimere l’ambivalenza della natura umana. Summer racconta dei cambiamenti nel ciclo di vita e di come spesso ci muoviamo in direzioni contrapposte.
Altra opera dello stesso artista è “Le cardiogramme“: l’espressione delle onde del nostro cuore, forse mentre si osserva questo paesaggio strepitoso?
Jardin Émotions
Il giardino delle emozioni è stato modellato sul primo allevamento di ostriche di proprietà della regina Maria Antonietta, che storicamente si trovava ai piedi dei Jardins d’Étretat. La visione del fondale oceanico è stata l’ispirazione principale per la creazione di questo giardino.
Le piante potate ricordano i paesaggi del mondo sottomarino e l’habitat delle ostriche. Non è impressionante trovarsi di fronte a questo capolavoro di arte topiaria?
In mezzo ai cespugli di bosso vedrai emergere tanti volti realizzati in resina e alluminio, dall’artista Samuel Salcedo, noti come Drops of rain. Le sculture sono tutte diverse tra loro e catturano l’intera gamma di emozioni, simboleggiando i vari stati d’animo.
L’artista ha immortalato le espressioni più imprevedibili, come l’aspettativa di un bacio o il fastidio che si immagina quando si imbronciano le labbra, l’esaurimento o la soddisfazione, il dolore o il piacere. L’interpretazione di ciascuna di queste facce dipende soprattutto dallo sguardo dello spettatore. Tu cosa ci vedi?
Tra le altre sculture spicca anche Èvolution 2 di Cyrille André. Indubbiamente questo è uno dei giardini più pittoerschi e magnetici dei giardini di Ètretat. Ti piace?
Jardin d’Aval
il Jardin d’Aval è ispirato dl romanzo “Alice nel paese delle meraviglie” ed è un punto d’incontro e relax per i visitatori.
Il giardino vanta una ricca collezione di orchidee che quando esplodono nel periodo della fioritura, rendono questo giardino tematico ancora più suggestivo.
Jardin d’Aval è circondato da piante fantasiose e archi di tasso che simboleggiano la famosa falesia d’Aval. Ospita “The Tree Hugger Project” di Agnieszka Gradzik e Wiktor Szostalo, un progetto che tenta di illustrare in modo ironico “100 modi per abbracciare un albero senza sembrare stupido”. Le sculture sono state realizzate con rami di alberi caduti e rifiuti di legno.
Questo giardino è un trionfo di guglie con alberi di tasso, inno alle frastagliate architetture della costa normanna. Camminando in questa cornice quasi surreale dei giardini di Étretat, sarai sorpreso da cespugli di rododendri, profumatissime orchidee, fiori di agapanto e coloratissime ortensie.
Tra le sculture anche “A table and two benches” di Thomas Rösler. Da queste parti trovi anche un piccolo punto ristoro immerso nel verde. I prezzi non sono propriamente economici, ma è l’unico posto dove mangiare o bere qualcosa mentre visiti Les Jardins d’Étretat.
Jardin Zen
Il Jardin Zen incarna l’armonia tra uomo e natura. Qui crescono solo piante con fiori bianchi, che infondono un senso di purezza e di unità con la natura.
Il giardino zen ospita un’installazione sonora il cui scopo è di evocare le forze del bene e del male e consente ai visitatori di scoprire nuovi modi di percepire il mondo attraverso l’arte.
Le sculture in terracotta “Until The Word Is Gone” dell’artista russo Sergey Katran, esposta alla Biennale di Venezia nel 2017, sono appese agli alberi e le onde sonore che producono pronunciano la parola “arte” in 125 lingue.
Da notare anche “The rain” di Nazar Bilyk, dedicata al dialogo interiore dell’uomo con se stesso. Rappresenta le domande, la ricerca del significato e i quesiti irrisolti della vita.
Meditation, una persona in procinto di liberarsi dal mondo “esterno” e che si trova in uno stato mentale di concentrazione. La scultura bronzea è focalizzata su un obiettivo finale, una battaglia di luci e la sua vittoria.
Un filosofo meditativo, nella postura di un monaco buddista, che è allo stesso tempo un guerriero orientale. Le leggi dell’armonia cosmica si manifestano in potenti simboli creati dall’artista, che conferiscono qualità umane all’animale e delle qualità simili agli animali.
Questo potente guerriero assomiglia ad una bestia pericolosa, mentre quest’ultima possiede un’intelligenza umana.
Jardin La Manche
Jardin La Manche, un vero e proprio labirinto topiario, si trova al centro dei giardini di Ètretat ed è composto da dei veri e propri labirinti fatti di piante tagliate su larga scala, evocative delle onde agitate dell’oceano.
Il colore argenteo delle foglie nelle composizioni vegetali, ricorda la spuma del mare sulle creste delle onde che si infrangono contro le scogliere di Ètretat durante la tempesta. Questo giardino è stato pensato per evocare intense emozioni nei visitatori: la sensazione di entrare dentro una tempesta e riuscire a venirne fuori restando vivo.
Tra le sculture in mostra “Crash V.” di Samuel Salcedo. In quest’opera l’artista continua a sviluppare il tema dei sentimenti e delle emozioni umane, ma questa volta in una situazione dinamica di gruppo. Vediamo tre teste raggruppate insieme che quasi si confondono l’una con l’altra. Qual’è la relazione tra oguna di esse? Che cosa prova ciascuna?
Jardin d’Amont
Dal Jardin La Manche si arriva al Jardin d’Amont che domina il punto più panoramico dei giardini di Étretat.
Qui le piante si trasformano in scogliere e si fondono con il litorale dell’orizzonte, imitando gli strati rocciosi delle bianche scogliere della costa di alabastro della Normandia.
La terrazza del giardino d’Amont è il punto più alto di tutti i giardini di Ètretat. Lo stesso Claude Monet trascorso molte ore su questa terrazza, lavorando alla sue tele, una serie di dipinti e schizzi intitolata “Les Falaises d’Ètretat”.
Questa terrazza è ancora oggi una calamita per artisti e amanti del giardino, della natura e dell’arte.
E tu hai mai visitato i giardini di Ètretat? Quale area tematica ti ha appassionato di più? Faccelo sapere nei commenti qui sotto.
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Informazioni utili per visitare i giardini di Étretat
I giardini di Ètretat sono aperti tutti i giorni dalle 10 alle 18 e il costo del biglietto è di 12 euro per adulti. L’indirizzo esatto è Avenue Damilaville, 76790 Étretat, France. Ti suggeriamo di arrivare qui il mattino molto preso e verso l’ora del tramonto, un pò per evitare la folla degli orari di punta, un pò per i colori del cielo.
Puoi acquistare il tuo biglietto per i giardini di Etretat a questo link.
I giardini consentono l’accesso ai nostri amici a 4 zampe, purchè stiano in braccio o all’interno di un trasportino. Inutile dire che abbiamo particolarmente apprezzato questa apertura nei confronti dei nostri migliori amici. Hai già visto le nostre storie in evidenza su Instagram?
Abbiamo acquistato per Papaya una zainetto fatto apposta per l’occasione, perchè visitarli con il passeggino non sarebbe stato possibile a causa delle pendenze, dei gradoni e dei dislivelli su cui si sviluppano i giardini. Credo che non sia indicato nemmeno per famiglie che abbiano necessità di usare il passeggiano per i bambini.
Qual’è il periodo migliore per visitare Les Jardins d’Étretat? La primavera e l’estate a nostro avviso sono i periodi migliori, ma il tempo più può cambiare molto rapidamente per i venti che spesso animano le coste, perciò bisogna avere anche un pizzico di fortuna.
Noi siamo arrivati con il sole, poi si è annuvlato tutto e dopo un pò è sbutaco nuovamente il sole! Sei già stato da queste parti? Ti piacerebbe visitare un giardino di sculture vegetali come questo? Commenta e facci sapere quale’è il giardino più bello che hai visto fino ad oggi.