Tartan e Clan della Scozia, cosa li lega? Perchè sono così importanti per questa nazione e i suoi abitanti? Dopo aver palato nel precedente articolo del Kilt scozzese e la sua storia, oggi scopriamo insieme qualcosa di più.
Il tartan è un tipico tessuto scozzese e se hai già fatto un viaggio in Scozia, avrai visto molte persone indossarlo e magari, anche tu avrai acquistato qualcosa fatto con il tartan per farti un regalo dal sapore autentico di Scozia.
Cosa troverai in questo articolo
Cos’è il tartan?
Il tartan è il tessuto del kilt, un particolare disegno dei tessuti in lana tipico delle Highlands. Questo disegno è ottenuto con fili di colori diversi che si ripetono con uno schema definito, uguale sia nell’ordito che nella trama, denominato sett. L’armatura del telaio per tessere il tartan è la saia.
I blocchi di colore nel tartan si ripetono verticalmente e orizzontalmente in un modello distintivo di quadrati e linee che, intrecciandosi, danno l’apparenza di nuovi colori miscelati da quelli originali (trovi tante info sui vari tipi di tartan anche su Wikipedia).

La parola tartan pare derivi dalla parola francese tiretaine mentre la parola in lingua gaelica per tartan è breacan.
Questa parola fu probabilmente introdotta in Scozia nel XVI secolo, quando Alba era da un punto di vista di dinastie, legata alla Francia.
Non si sa esattamente quando nelle Highlands abbiano iniziato a tessere la lana utilizzando questo particolare disegno ma, sicuramente è molto antico.
Solo intorno al XVI secolo il tartan scozzese assunse le caratteristiche di oggi e diventò un simbolo di identità nazionale estremamente diffuso nel XVII e XVIII secolo.
La prova più antica del tartan indossato in Scozia è il Falkirk tartan, che si chiama così per la città in cui è stato scoperto. Questo piccolo campione di materiale noto come “plaid del pastore” sembra risalire a circa il 325 dC. Ma questo non significa che sia il più antico tartan noto nella storia. I recenti scavi in Mongolia rivelano che la gente caucasica indossava abiti a forma di tartan che risalgono a oltre 5000 anni fa!

Cosa rappresentava il tartan
Fino alla metà del XIX secolo gli Highland tartan erano associati a regioni e distretti piuttosto che ad uno specifico Clan. Martin nel suo scritto A Description of the Western Islands of Scotland pubblicato nel 1703, scriveva che i tartan potevano essere usati per distinguere gli abitanti delle diverse regioni.
La distinzione dei tartan in connessione alle diverse famiglie pare un’istituzione moderna originata dal fatto che i clan utilizzavano il tartan della zona dove erano presenti. Infatti fino alla metà del XIX secolo, i tartan dell’altopiano erano solo associati alle regioni o ai distretti, piuttosto che a qualsiasi clan o territorio scozzese. Questo accadeva perchè i disegni erano prodotti da tessitori locali per i gusti locali e di solito utilizzando solo i coloranti naturali disponibili nella loro zona.

L’evoluzione del tartan
Il Tartan fu indossato originariamente come un abbigliamento alla moda; cucito a mano dai tessitori che creavano disegni unici basati sui colori disponibili. Alcuni colori erano più comuni in determinate regioni, ma non c’era niente che proibiva a chi potesse permetterselo di importare tessuti di coloranti diversi.

Nel XVI secolo il tartan era diventato una caratteristica dell’abito degli Highland.
Gli Highlanders che parlavano Gaelico, indossavano un tartan di tonalità luminose e sfumate per mostrare la loro ricchezza e lo status.
Al tempo delle ribellioni giacobite del XVIII secolo, la moda del tartan era diventata eccezionale.
Il tartan sopravvissuto a questo periodo comprende colori molto vivaci come il giallo, il viola, l’oro, il verdi, l’arancione, il rosso, il blu, intrecciati in schemi sempre più intricati. Spesso si indossava più di un tartan contemporaneamente.
Nel frattempo nelle Lowlands, scialli di tartan erano indossati favorendo disegni più semplici, in bianco e nero. Il massacro di Culloden lasciò le forze giacobite in rovina e il tartan fu proibito. Non fu tanto il tartan ad essere stato bandito ma il tartan come simbolo dell’indipendenza scozzese. La fine delle ribellioni giacobite ha visto anche la fine del sistema dei clan in Scozia.
Ad oggi risultano più di 7000 varietà di tartan registrate. Troverete tutte le informazioni su diversi siti ufficili di: Scottish Tartans World Register; Scottish Tartan Autority (STA) o sul sito del Clan Tartan Centre di Edimburgo.
I registri del tartan
Lo Scottish Register of Tartans è l’ente ufficiale per la registrazione dei tartan. Oltre ai tartan appartenenti ai Clan, esistono molte altre categorie di tartan registrati.

Esiste anche quello della Famiglia Reale britannica ed in relazione a questo, c’è un curioso aneddoto nel quale si narra che il principe Carlo Eduardo Stuart, figlio di Giacomo II, dopo la sconfitta di Culloden si sia rifugiato in Vaticano e che qui morì da solo ed in pessime condizioni. Carlo Edoardo morì a Roma il 31 gennaio 1788, all’età di 68 anni, a causa di un ictus.
Fu sepolto prima nella Cattedrale di San Pietro a Frascati, dove suo fratello Enrico Benedetto Stuart era vescovo. Alla morte di Enrico nel 1807, i resti di Carlo Edoardo (eccetto il suo cuore) furono trasferiti nella cripta della Basilica di San Pietro in Vaticano, dove furono sepolti accanto a quelle di suo fratello, suo padre e sua madre.
Il cuore è rimasto nella cattedrale di Frascati, dove è contenuto in una piccola urna sotto il pavimento sotto un monumento. Si narra che prima di morire però concesse agli italiani l’onore di poter vestire il Royal Stewart Tartan, il tartan reale scozzese. Quindi tecnicamente noi potremmo indossarlo davvero e con onore ed orgoglio!
I Clan della Scozia
hanno sempre dato e ancora danno alle persone di tutto il mondo un senso di unità. La parola infatti viene dal gaelico e significa “figli della famiglia”. Ogni Clan era costituito da un grosso gruppo di familiari congiunti e dai “Septs” che, spesso includevano membri di altre famiglie, quindi una grande famiglia allargata. Hanno spesso avuto una storia lunga e sanguinosa e probabilmente non si sono mai estinti proprio perchè, nel corso dei secoli, hanno sempre fatto sentire uniti i loro membri.
La loro esistenza sembra risale indietro fino al IX secolo. Infatti il clan MacGregor afferma di essere discendente del re scozzese Kenneth MacAlpin, diventato re dei Pitti nel 843 e che fondò il regno di Alba (la Scozia).
Sono strutturati in modo che i Capi del Clan siano ufficialmente registrati presso il tribunale del Lord Lyon, ed il King of Arms controlla l’araldica e lo stemma. Sono di solito identificati in aree geografiche, che originariamente sarebbero state sotto il controllo dei Capi del Clan. Spesso queste terre avevano un castello ancestrale o una casa padronale, molti dei quali sono ancora oggi occupati, dagli attuali Capi del Clan. Per chi fosse interessato a vedere la mappa dei clan può andare sul sito scottish-clan.

Il declino dei clan
Il declino dei clan sarebbe iniziato con la ribellione giacobita, quando il governo ha compiuto ripetuti tentativi di frenarli. Questa repressione è diventata brutale dopo la battaglia di Culloden nel 1745. Nel 1746 con l’Act of Proscription si attuarono ulteriori misure che limitano molto la libertà degli scozzesi, nella loro capacità di avere armi, di indossare il kilt, sulla loro cultura e anche la loro musica.
Hanno anche rimosso l’autorità feudale di cui i capi avevano goduto, la mappa del clan della Scozia stava cambiando. Velocemente i loro capi vennero incorporati nell’aristocrazia britannica e stavano perdendo gli obblighi tradizionali nei confornti dei loro membri. A partire dal 1725 molti membri dei clan scozzesi avevano emigrato in America e questa situazione ragginse il suo culmine in un’emigrazione di massa conosciuta come l’Highland Clearances, che annullò il tradizionale sistema dei clan. Uno dei più grandi sopravvissuti fu il Clan Cameron, che è anche uno dei più antichi.
La legge sul vestito che vietava l’uso del kilt fu abrogata nel 1782; inoltre la visita del re Giorgio IV in Scozia nel 1822 suscitò un rinnovato interesse in tutte le cose scozzesi.
I Clan oggi
Più o meno intorno a questo periodo i clan cominciarono ad essere associati ai tartan del clan, mentre prima i tartan erano collegati ai distretti invece che alle famiglie.

Oggi l’interesse e le domande attorno alla loro storia hanno assicurato la loro sopravvivenza. Un segno moderno di fedeltà ad un clan e al suo capo è quello di indossare un distintivo, che comprende la cresta dei capi circondata da una cinghia e da una fibbia che porta il suo motto o il suo slogan.
Un altro dei clan più antichi e di maggior successo della Scozia è l’Elliot Clan, che mostrò fedeltà al re Robert The Bruce. Un altro molto antico è il Robertson Clan che ha combattuto con il Re Robert the Bruce a Bannockburn.
Usanze dei Clan scozzesi
I clan si riuniscono regolarmente e incoraggiano i loro membri, provenienti da diverse parti del mondo a riunirsi, assicurando forti legami sociali. Una riunione molto speciale si è svolta ad Edimburgo, nel giugno 2009 mentre noi eravamo lì in vacanza! The Gathering, che ha visto i membri di tutti i clan scozzesi riunirsi per l’Homecoming Scotland, per celebrare il 250° anno dalla nascita di Robert Burns, il poeta nazionale scozzese. Il Gathering è stato ufficialmente aperto da Sua Altezza Reale, il principe Carlo.
Storicamente un Capo del Clan poteva aggiungere membri semplicemente adottando altre famiglie e legalmente aveva il diritto di bandire chiunque, compresi i membri della propria famiglia. Oggi chi porta il cognome dei capi è considerato un membro del clan, e chiunque offra la sua fedeltà a un capo è considerato un membro del clan, a meno che il capo non si rifiuti di accettare la fedeltà di quella persona.
L’adesione al Clan avviene attraverso il cognome, per cui i bambini che prendono il cognome del padre fanno parte del clan del padre e non della madre. Tuttavia sta diventando una pratica comune per le persone quella di rivendicare l’appartenenza anche al clan della propria madre, semplicemente offrendo fedeltà al capo del clan in questione.
Qui trovi una bellissima mappa interattiva con tutti i clan scozzesi. Basta cliccare su quello che ti interessa e avrai la sua storia e tante informazioni.
E’ incredibilmente suggestivo girare per le strade e vederli passare per strada, hanno una fascino molto particolare e ti riportano in un attimo indietro nel tempo a momenti importanti e pieni di orgoglio! Se i racconti sulla storia ed i simboli della Scozia ti ha appasisonato, puoi leggere qualcosa sulla cornamusa scozzese e la sua storia.
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NB. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e Ivan Balducci 2017-2020. Quelle tratte da internet sono con licenza libera e crediti riportati.
6 comments
Ho lavorato per quasi vent’anni in un’azienda la cui casa madre era scozzese e durante tutte le celebrazioni o eventi internazionali tutti i manager scozzesi si presentavano indossando il kilt. Il mio amministratore delegato un giorno riprese uno perchè aveva usato un tartan diverso da quello del suo clan di appartenenza. Ne era nata una discussione che per fortuna si è risolta in nulla, ma al momento c’era stata un po’ di frizione che non eravamo riusciti a comprendere fino in fondo.
Capisco benissimo, l’appartenzna ai Clan è veramente molto sentita in Scozia, specialmente con tutto quello che è accaduto durante le rivolete e con i divieti che ne sono seguiti. Sarà stato molto strano trovarsi nel bel mezzo di una situazione come questa. A questo punto sono davvero molto curiosa, posso chiederti che azienda era?
Bellissimo il tuo articolo sul tartan e sul clan. Adesso il tartan è molto fashion e se ne vedono diverse interpretazioni, spero che le famiglie storiche non si offendano….gli Highlanders con la loro forza e la loro integrità mi hanno sempre affascinato e deve essere stato bellissimo incontrarli al raduno di Edimburgo
Sono meravigliosi e mi emoziono sempre tanto quando mi capita di vederli! E quanta storia si nasconde dietro il loro abito tradizionale!
Molto interessante la storia del colore del tessuto legato ad un clan. Non avevo mai pensato che da righe e colori differenti dipendessero discendenze con amori e odi. Mi ha fatto piacere leggere il tuo articolo.
Grazie mille! Ogni volta mi stupisco di quanto ci sia da apprendere e imparare, anche partendo da piccole cose, che all’apparenza sembrano non avere troppo significato