Craco, il paese fantasma della Basilicata è così suggestivo da togliere il fiato. Lo abbiamo visitato durante il nostro ultimo on the road: silenzio, strade vuote, nuvole e qualche asinello solitario hanno fatto da perfetta cornice alle case disabitate ancora aggrappate alla collina.
Il paese fantasma di Craco è immerso nei calanchi lucani e il colpo d’occhio arrivando è davvero incredibile! Ci si trova di fronte a un paesaggio quasi surreale: i resti di una città sopravvisuta al passare del tempo che ha ancora tanto da raccontare.
Indossa scarpe comode e il tuo casco protettivo, porta una bottiglia d’acqua, tira fuori la tua macchina fotografica e preparati a un percorso in salita che ti porterà a scoprire la storia e i resti di tante vite che hanno animato i luoghi diroccati di Craco.
Cosa troverai in questo articolo
Dove si trova il paese di Craco
Craco è un piccolo comune in provincia di Matera in Basilicata, situato fra l’Appennino Lucano e il Mar Ionio, un museo a cielo aperto da assaporare passo dopo passo. Il borgo di Craco è stato abbandonato nel 1963 a causa di una frana e la popolazione si è spostata nella valle sottostante, Craco Peschiera.
Il vecchio centro storico è stato colpito anche da un’alluvione e un terremoto negli anni ’80. Queste catastrofi naturali hanno reso il borgo di Craco così suggestivo da renderlo famoso come “terra delle frane” o “paese fantasma”.
Il borgo si può esplorare solo con visita uidata, non in autonomia proprio a causa delle precarie condizioni degli edifici. Hai già visto le nostre storie in evidenza su Instagram? Ti aspettiamo con tanti contenuti in evidenza, tutti dedicati al borgo fantasma della Basilicata.
Come prenotare la visita a Craco: come fare per visitare il borgo fantasma
Craco, il paese fantasma, è accessibile solo con visita guidata. La zona non è accessibile in autonomia e l’ingresso all’area richiede alcune accortezze per la propria sicurezza. Durante il nostro tour guidato ci hanno fatto indossare degli elmetti protettivi e ci hanno suggerito scarpe chiuse e comode per camminare.
La visita guidata di Craco dura un’ora e sarai accompagnato tra case, storie e racconti che aleggiano tra le mura di questo borgo ancora oggi.
Il parco museale di Craco è aperto dalle 9 alle 20 con orario continuato ed i tour partono ogni ora.
Aggiornamento: Craco è chiuso da fine agosto 2020 a causa di un incendio doloso, in attesa di ristrutturazione. Non posso credere che quancuno abbia avuto il coraggio di fare una cosa del genere. E’ accaduto l’anno dopo la nostra visita. Attualmente si può visitare solo il museo e il monastero.
NB. i nostri amici a 4 zampe sono i benvenuti nel borgo fantasma di Craco in Basilicata!
Dove acquistare la Craco card
Il costo della visita guidata del solo borgo fantasma di Craco è 10 euro; 15 euro per il tour completo di 2 ore con visita del centro storico e del MEC.
Per visitare il borgo fantasma di Craco, ha bisongo di acquistare la Craco Card, che da accesso al borgo
- l’Ex Monastero di San Pietro
- Mostre fotografiche
- Il Museo Emozionale di Craco – M.E.C. e relative sezioni sulla memoria storica, sulla frana e sul cinema a Craco
La Craco Card si può acquistare al museo Emozionale di Craco, prima della visita. Suggerisco di arrivare almeno un’ora prima perchè l’affluenza è alta nei periodi di alta stagione o di prenotare giorno e orario online.
Cosa vedere a Craco, il paese fantasma della Basilicata
Craco ha una magia tutta sua difficile da descrivere con le parole. C’è un silenzio quasi surreale e gli unici rumori che sentirai saranno quelli dei tuoi passi sui sampietrini dissestati. Le frane hanno ridotto molti edifici in macerie, ma altri sono sorprendentemente intatti, come l’imponente Torre Normanna del 1400 che i Crachesi chiamano “il castello”.
L’antica torre è alta 20 metri e domina incontrastata su tutta la valle. Solitaria e imperturbabile, sarà una delle prime immagini che avrai di Craco, arrivando in auto verso il borgo fantasma.
Nessuno vive più a Craco Vecchia, tanto che una volta varcato il cancello d’ingresso, sembra di entrare in un set cinematografico. Indossa il tuo casco protettivo, aspetta la tua guida esperta e preparati ad un percorso in dolce salita, alla scoperta di questa ghost town in tutta la sua suggestione.
Tra gli edifici di maggiore interesse spiccano 4 Palazzi Nobiliari con decorazioni e affreschi sopravvissuti ai crolli e ai saccheggi, che sono avvenuti negli anni.
La visita al centro storico ti farà scoprire i resti della Chiesa Madre e la cinta muraria medievale ma andiamo per ordine e scopriamo tutto quello che c’è da vedere a Craco.
Palazzo Carbone
Questo antico palazzo apparteneva alla famiglia Rigirone e si trova nella parte più settentrionale dell’abitato medievale di Craco. Ha un ingresso monumentale che risale alla fine del 400 e attraversandolo si accedeva a un sottano, che un tempo fungeva da stalla. Tramite due rampe costruite in seguito, si giungeva ai piani nobili e ad un loggiato con doppio fornice, che conserva ancora le basi di una vecchia balaustra.
Il terrazzo è stato rifatto nel XVIII secolo, ma originariamente l’edificio era coperto da capriate. La strada di accesso per raggiungere Palazzo Carbone è ricavata nella roccia conglomeratica ed è ricoperta da ciottoli di fiume. La frana non ha intaccato la strada, ma l’edificio invece rischia di crollare del tutto, compreso il suo bel portale.
Palazzo Carbone è ricordato anche nelle vicende storiche della Basilicata di fine Settecento. Sulla scia del rinnovamento riformatore napoletano andò crescendo nella popolazione contadina, un nuovo ceto dirigente noto come “borghesia rurale”, formatosi dall’unione di “massari”, professionisti e intellettuali.
Con le sommosse e i tumulti avvenuti a Potenza, Matera e altri paesi, Craco assistette al tentativo dei contadini di occupare le terre comunali ed ecclesiastiche indebitamente occupate. Fu proprio da palazzo Carbone che i vecchi nobili spararono contro gli insorti sconfitti nel 1799 a opera delle forze guidate dallo spietato cardinale Ruffo.
La sconfitta degli ideali repubblicani e la prosecuzione dei saccheggi da parte delle vittoriose truppe francesi causò la rinascita più cruda e violenta del brigantaggio.
Palazzo Grossi
Continuando a camminare tra macerie, finestre semi aperte, porte distrutte e resti di oggetti di uso comune, si immagina la vita che un tempo animava queste pareti ormai spoglie.
Palazzo Grossi ha un ingresso che si affaccia sulla piazzetta dove sorge la Chiesa Madre ed è molto singolare. Anche se si notano numerosi interventi di ripristino avvenuti nel Settecento, presenta una tipologia tipica delle abitazioni monumentali della Craco vecchia.
Un alto portale architravato privo di cornici porta ad androne dal quale si dipartono delle rampe di scale che conducono ai piani superiori, coperti da volte a vela e decorati con motivi floreali o paesaggistici racchiusi dentro a dei medaglioni.
Poche sono le finestre e i balconi che conservano ringhiere in ferro battuto, in quanto divelte per vandalismo e per l’incuria degli uomini. Questo palazzo è un capolavoro dell’architettura civile e può essere giustamente definito uno dei più maestosi del paese.
Se stai organizzando il tuo viaggio in questa terra splendida, potrebbe interessarti anche cosa vedere in Basilicata: un itinerario di 7 giorni.
Palazzo Cammarota
noto anche come Palazzo Simonetti, ha un semplice ingresso che conduce ad un salone dal quale si diramano camere affrescate di fine XIX secolo. I medaglioni dipinti raffigurano città di mare, probabilmente campane, come l’artista che le eseguì.
L’edificio si affaccia su due diversi lati del paese: il passaggio che conduceva alla Chiesa Madre e verso la base rocciosa del paese, caratterizzata da stretti passaggi, scale e salite ripide realizzate con ciottoli di fiume.
Durante il tour ti potrai affacciare dalle finestre e le viste sul paesaggio circostante e Craco sono impressionanti. Qui hanno girato alcune scene di “Cristo si è fermato a Eboli”, che Carlo Levi scrisse mentre si trovava in esilio ad Aliano.
Palazzo Maronna
Lo splendido Palazzo Maronna è un edificio del XVII secolo concepito con più ingressi al piano terreno e un unico piano nobile superiore. Gli interni sono bui e male illuminati.
Palazzo Maronna è caratterizzato da un ingresso monumentale costruito in mattoni, sovrastato da un grande balcone terrazzato.
Camminando vedrai apparire dalle mura erose resti di sedie, tavolini, caminetti e oggetti di vario genere. Camminando noterai alcune case che hanno delle colorazioni color blu, che un tempo erano utilizzate per tenere lontane le mosche, in queste aree così afose e umide in estate.
Le contrade e le leggende
Craco nel 1800 era diviso in piccole contrade: quella del “Canzoniere” che deve il suo nome a una taverna che si trovava lungo un “tratturo”, chiamata così a causa di una leggenda. Pare che la proprietaria fosse una bellissima donna che seduceva gli avventori per poi ucciderli e trasformali in pietanze per i clienti.
Contrada “San Lorenzo”, quella di “Sant’Eligio” dedicata al protettore dei maniscalchi e Contrada di “Terravecchia” che indicava la zona più alta dove si trovava il “castello” con la torre medievale.
Se ami i borghi, gli antichi palazzi antichi e i posticini pittoreschi e unici non perdere Castlemezzano, arroccatto sulle Dolomiti Lucane e Pietrapertosa. Puoi volare da un borgo all’altro acquistando un biglietto per l’adrenalinico volo dell’angelo, lo sapevi?
La chiesa Madre di San Nicola
Una delle attrazioni religiose più particolari da ammirare nel borgo fantasma di Craco è la Chiesa Madre di San Nicola, decorata con delle maioliche e sormontata da un imponente cupola e un campanile.
L’edificio ha un ingresso monumentale e la facciata mostra un antico rosone del XVII secolo. L’impianto più moderno risale alla metà del XVIII secolo, periodo in cui costruirono le cappelle laterali. La maggior parte degli affreschi e degli altari residui sono stati realizzati da maestri locali influenzati da scuole napoletane, per l’intervento degli arcipreti Molfese e Giannone.
A nord del paese c’è la Chiesa della Madonna della Stella, che risale al XVII secolo.
Il museo emozionale di Craco
Fuori dalla cinta muraria di Craco si trova il monastero e l’annessa Chiesa di San Pietro Principe degli Apostoli che risalgono al 1630. II convento fu concepito con un singolo cortile a pianta quadrangolare delimitato da sette colonne in pietra calcarea. Alla fine del 600 aggiunsero un edificio successivo, con un altro cortile.
All’interno degli spazi dell’antico monastero di San Pietro, hanno allestito il MEC – Museo Emozionale di Craco – che rappresenta l’accesso al borgo fantasma di Craco. Mentre aspetti l’inizio del tuo tour guidato avrai modo di conoscere Craco e la sua storia attraverso delle proiezioni e un archivio digitale storico, cinematografico e della memoria.
E’ rimasto poco della chiesa di San Pietro e del cappellone costruito intorno al 1777 su iniziativa di alcune famiglie nobili. Purtroppo a causa di un incendio e una frana, il cappellone rovinò del tutto nel 1933 e rimase in piedi solo la zona dell’abside.
Un poderoso lavoro di recupero avvenuto tra il 1998 e il 2015, ha reso nuovamente accessibili gran parte degli ambienti del monastero e da una disastrosa rovina, Craco è diventato un’attrazione turistica visitata da migliaia di persone ogni anno.
Quali film hanno girato a Craco, il paese fantasma
ll borgo abbandonato di Craco è stato un set cinematografico per vari film molto famosi in tutto il mondo, come La passione di Cristo di Mel Gibson. Scelsero Craco come sfondo durante la scena dell’impiccagione di Giuda mentre altre scene sono state girate a Matera.
Un altro film che ha reso famoso questo paese fantasma è Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi. Hanno ambientato a Craco l’episodio dell’arrivo di Carlo Levi nella nuova destinazione di confino, Gagliano, dove per l’occasione furono disposti sulle prime case del paese degli stendardi a lutto, per ricreare lo scenario descritto nel libro.
Il libro di Carlo Levi, nasce dalla sua esperienza di confino ad Aliano, te ne parlo nel dettaglio in cosa vedere ad Aliano il borgo dei calanchi e di Carlo Levi in Basilicata.
Tra gli altri film girati a Craco ci sono anche:
- King David di Bruce Beresford
- Saving Grace di Tom Conti
- Ninfa Plebea di Lina Werthmuller
- James Bond 007 – Quantum of Solace di Marc Forster
- Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo con Fabio Olmi e Max Gazzè
- Murder in the Dark di Dagen Merril
Accenni alla storia di Craco
Craco nel 1060 era nota come “Graculum“, ovvero “piccolo campo arato“. Tuttavia si pensa che il suo nome potrebbe far riferimento alle taccole, una specie di uccelli che svolazzano su questa area diroccata. L’origine del nome Craco, foneticamente ricorda il verso del corvo, in latino Corax, che un tempo era molto presente da queste parti e ne richiama il nome.
Arroccata su una collina a quasi 400 metri sul livello del mare, Craco, fu fondata nel VIII secolo avanti Cristo dai greci in fuga, poi nel X secolo arrivarono i monaci bizantini che si dedicarono all’agricoltura.
La struttura delle case, arroccate intorno al torrione quadrato che domina il centro, risale al regno di Federico II di Svevia. In questo periodo Craco divenne un importante centro strategico militare e la torre normanna insieme ad altre fortificazioni della zona erano un barriera di protezione per ricche città come Pandosia e Lagaria.
il borgo fantasma di Craco nel 1276 fu anche una sede universitaria e la città si espanse intorno a quattro palazzi nobiliari di cui potrai ammirare alcuni resti. Secondo la leggenda, San Vincenzo martire e San Maurizio, giunsero a Craco durante il loro viaggio di ritorno dalle crociate in Terra Santa.
Innocenzo De Cesare rientrò a Craco nel 1799 e capeggiò un movimento rivoluzionario della Repubblica Napoletana, che con sommosse e tumulti si proponeva di rompere i rapporti feudatari del tempo. A Craco, la rivolta fu sedata nel sangue a Palazzo Carbone dalla plebe sobillata dall’esercito sanfedista del cardinale Ruffo.
Durante il decennio napoleonico, bande di briganti attaccarono Craco sia nel 1807 che nel 1861 nel pieno della reazione borbonica poco dopo l’unità d’Italia. Pare che venti briganti furono fucilati di fronte al campanile della chiesa Madre nel corso delle rivolte post-unitarie.
Ma perchè Craco è stata abbandonata? Come già accennato nel corso di questo articolo, nel 1963 Craco fu evacuata a causa di una frana e la popolazione si è spostata nella valle sottostante, a Craco Peschiera. A seguito di questo grave evento Craco è rimasta disabitata: ecco perchè è diventato il paese fantasma della Basilicata.
La città fantasma di Craco è stata inserita nella lista dei World Monuments Found, un elenco che riporta i monumenti da salvaguardare nel mondo.
Come arrivare a Craco il paese fantasma della basilicata
Craco si trova a meno di 60 Km da Matera in Basilicata. Partendo dal centro di Matera abbiamo impiegato un pò più di un’ora per arrivare, perchè abbiamo trovato diverse strade dismesse, chiuse per lavori e non troppo facili da percorrere.
Se arrivi in auto dovrai percorrere la A3 fino all’uscita di Sicignano, in direzione Potenza, per poi proseguire sulla E847 fino a Pisticci Scalo e poi lungo la SS176 fino a Peschiera. Da qui, la statale 103 conduce a Craco.
Non siamo stati molto fortunati con le strade e alcune erano ridotte davvero in pessime condizioni: l’asfalto finiva in modo improvviso e iniziava una strada dismessa con grandi sassi e buche. In qualche momento abbiamo pensato di non riuscire a raggiungerlo.
Un pò di difficoltà l’abbiamo avuta anche per la scarsa segnalatica stradale e anche il navigatore in alcuni punti ci ha condotti fuori strada. Peccato, perchè la Basilicata è una terra incredibilmente bella, che ci ha affascinati in un modo che non avremmo mai pensato prima di partire.
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