Un buon motivo per visitare le Marche? Scoprire uno dei tanti borghi tra i più belli d’Italia che sono disseminati lungo il suo territorio, come Torre di Palme. Questo borgo medievale conserva ancora la sua antica struttura e dalla sua posizione elevata sul livello del mare, offre una vista panoramica sul litorale Adriatico, fino al Monte Conero e le campagne circostanti.
La zona è legata anche alla tradizione vinicola e immagino che doveva essere molto buono il vino prodotto da queste parti, tanto che persino lo scrittore Plinio il Vecchio parlò del vino pregiato di Palma noto come il Palmense.
Torre di Palme è una delle dieci contrade della città di Fermo e rappresenta ancora oggi la gente di mare, tanto che nella rievocazione storica della Cavalcata dell’Assunta, gli abitanti sfilano portando una barca chiamata Vincenzina e ricordano gli abitanti della marina. È logisticamente lontana da Fermo ma è la contrada più antica.

Cosa vedere a Torre di Palme
Questo borgo annoverato come uno dei più belli d’Italia, offre incredibili viste sul mare e un’architettura unica. Le sue anguste viuzze che si aprono all’improvviso sull’Adriatico, le strette facciate in cotto delle case fiorite e le ampie viste sul mare e le colline circostanti, fanno innamorare ogni visitatore al primo sguardo.
Quando siamo arrivati qui, non ci aspettavamo di trovare un’atmosfera così calma, lenta e scandita solo del canto delle cicale e dal fragore del mare, che si ode in lontananza da tutte le parti. Il tempo sembra essersi fermato qui e anche la bellezza, che esplode all’improvviso, passo dopo passo.
Il centro storico è un susseguirsi di vicoli stretti, case in pietra, scorci sul mare azzurro e fiori variopinti dai mille colori. L’area è interamente pedonale e oggi vivino qui non più di mille anime.
Visitando le diverse chiese medievali disseminate lungo le vie del borgo, sembra di tornare indietro nel tempo, come se all’improvviso tutto intorno si fermasse e aprendo qualche antico portone cigolante, si arriva in un’altra epoca. Vuoi un’anteprima live? Trovi una storia in evidenza tutta dedicata a questo borgo, sul nostro profilo Instagram.



Il museo archeologico a Torre di Palme
Il museo archeologico si trova nel Piazzale della Rocca all’interno di un elegante Palazzo in stile neoguelfo, risalente al secondo dopoguerra. È stato inaugurato nel 2019 e ospita alcuni tra i reperti piceni più importanti rinvenuti durante gli scavi. Si trova proprio all’ingresso pedonale del borgo e il prezzo del biglietto è di 4 euro. Purtroppo lo abbiamo trovato chiuso e non ci è stato possibile visitarlo internamente.
Il museo archeologico si snoda in tre stanze che espongono i corredi funerari di tre delle venti tombe rinvenute in contrada Cugnolo, nel versante sud del borgo. Nella prima sala è esposta la tomba più antica della necropoli, risalente all’età del bronzo: un giovane, sepolto con un pugnale e un manufatto in selce.
La seconda sala ospita la ricostruzione di una tomba appartenuta ad una donna vissuta nel VI secolo a.C., che probabilmente rivestiva un ruolo di prestigio nella comunità. La tomba è la più ricca fra quelle rinvenute e di particolare interesse è la presenza del tipico anellone piceno in bronzo a quattro nodi.
La terza sala è dedicata ai resti di una tomba di un bambino, probabilmente risalente al VI secolo a.C.. Durante gli scavi sono stati rinvenuti numerosi reperti di ambra; infatti nella necropoli di Torre di Palme, l’ambra è presente in otto delle venti tombe ritrovate. Il Piceno è il territorio italiano nel quale è stato rinvenuto il maggior numero di reperti in ambra.


Chiesa di San Giovanni Battista
è la prima chiesa che si incontra esplorando il borgo di Torre di Palme nelle Marche. L’edificio risale al X secolo ed è il più antico del borgo medievale. La struttura originaria risale al tempo in cui la prima comunità di monaci Eremitani giunse a Turris, dell’antica città picena di Palma e lo edificò.
La chiesa di San Giovanni Battista è a pianta rettangolare e ha una sola navata. Ha subito diversi restauri che non hanno modificato l’aspetto originale, mentre sono evidenti gli interventi del 1930, documentati dalla lapide affissa sulla parete destra, che ricorda la ristrutturazione avvenuta nell’Era Fascista, al termine della quale l’edificio fu dedicato ai caduti in mare e in terra.
La chiesa è realizzata quasi interamente con conci di pietra regolari ed è molto piccolina. Il sottotetto è decorato da archetti pensili a tutto sesto e l’interno è abbastanza spoglio e pulito. Molto raccolta, con una luce tenue che filtra dalle piccole aperture laterali.
Nella piazzetta antistante una grande fontana e un piccola terrazza panoramica sul mare e la campagna circostante, regaleranno le prime viste da cartolina, che offre questo borgo incantato e perso nel tempo.


Il Palazzo dei Priori
Il Palazzo dei priori risale al XII secolo e oggi ospita il municipio. Si erge a metà della stretta via centrale, le forme sono sobrie ed eleganti e risale all’anno Mille. Colpisce alla vista un grande arco a tutto sesto murato nella facciata, il portale, uno snello campaniletto a vela e un’antica meridiana.
Passeggiare per le vie del centro storico così curato e pieno di fiori colorati, mi ha ricordato un pò i vicoli di Spello, stretti e pieni di colore.
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Tempio di Sant’Agostino a Torre di Palme
Lungo il corso, poco dopo aver lasciato il Palazzo dei Priori, ci si imbatte nella Chiesa tardo gotica di Sant’Agostino. L’edificio tutto in laterizio ha due ingressi: quello principale ad ovest e uno secondario a sud. La facciata ha una forma a capanna ed è caratterizzata da un portale a cuspide. Sopra il portale c’è un rosone decorato.
Spicca dietro l’altare un sarcofago lorigobardo e il pregevole polittico di Vittore Crivelli, un tripudio di colori smaltati, esaltati dall’oro dello sfondo. Il tema del polittico è il peccato originale che esige la redenzione.
Maria mette al mondo il Redentore che salverà l’umanità con la sua morte e resurrezione. La cornice originale in legno intagliato unisce le varie tavole dipinte. L’opera fu trafugato nel 1972 e recuperata in seguito.
A sinistra dell’altare la Madonna con bambino tra i santi Sebastiano, Rocco e Nicola di Vincenzo Pagnani mentre sul lato destro del presbiterio la Reliquia della Croce di Cristo, incastonata in una preziosa Sturoteca rivestita d’argento del XIII secolo e un Reliquiario della Sacre Spine del XV secolo.
Se vuoi approfondire in questo articolo ti racconto di più sulla Chiesa di Sant’Agostino e l’arte sacra che espone.



Chiesa di Santa Maria a mare
Proseguendo lungo il corso, dopo essersi imbattuti in altri vicoli stretti e nascosti e spledide case, si giunge alla chiesa di Santa Maria a Mare, in stile romanico-gotico.
Questa chiesa risale al XII – XIII secolo e si presenta con una struttura composta e non omogenea: il lato est è il più antico ed è costituito da conci in pietra e un antico portale; il lato nord è l’attuale ingresso ed è realizzato con conci di pietra e laterizi che producono la classica bicromia romanica.
Al centro della facciata si può ammirare un portale timpanato del 500. Il lato ovest è formato da due diversi corpi annessi a quello principale: la Cappella del Sacro Cuore e la sagrestia. Il lato sud ha una torre campanaria del XIV secolo.
Splendenti bacini in maiolica del XIV secolo decorano la facciata e il campanile, mentre all’interno, sulla parete sinistra del presbiterio si ravvisa una raffigurazione della Madonna di Loreto. L’interno è diviso in tre navate da un colonnato in gesso neoclassico e coperto da controsoffitto in cannucciato, decorato a tema mariano dal pittore Sigismondo Nardi. Numerosi gli affreschi che ornano l’interno e sul presbiterio c’è un arcosolio (tomba) di un priore agostiniano.
Ti racconto nel dettaglio tutto quello che nasconde questo luogo mariano nelle Marche in questo articolo dedicato alla Chiesa di Santa Maria a mare.


Oratorio di San Rocco e il Belvedere
l’Oratorio risale probabilmente al XIV – XV secolo. L’architrave del portale presenta al centro uno stemma di Torre di Palme e la data MDXXIII ovvero 1523, anno dei probabili lavori di ristrutturazione.
L’oratorio era di proprietà della Confraternita del Santissimo Sacramento, a cui fu espropriato durante l’Unità d’Italia, come la parrocchia, l’orto e il giardino, che oggi costituiscono Piazza Amedeo Lattanzi noto anche come il Belvedere.
L’ ampio belvedere permette di ammirare le rive sabbiose di Porto San Giorgio, il porto turistico e tutta la campagna circostante. L’antico santuario di Santa Maria a Mare è un importante centro religioso sin dal medioevo. La brezza e il fresco del mare, hanno accompagnato ogni nostro passo, regalandoci un pò di respiro dell’afa delle settimane precedenti.
Altri punti panoramici a Torre di Palme sono Piazza Risorgimento e Via Duca d’Aosta. Scopri le spiagge più belle del Conero: imperdibili se sei in viaggio nelle Marche.




Torre Merlata e la cinta muraria
La torre merlata a pianta quadrata risale al XIII secolo ed è una delle sei torri che una volta difendevano il castello di Torre di Palme. La base della torre conserva le caratteristiche feritoie ovali, comuni a tutte le torri di guardia.
I merli ghibellini, che sembrano stonare su una fortificazione che fu feudo della Chiesa, non sono un falso, ma rappresentano la testimonianza della breve dominazione sveva avvenuta nella metà del XIII secolo. Fu proprio il partito imperiale di Federico II di Svevia a volere la ricostruzione delle mura del castello e pertanto i merli a coda di rondine, sono il segno di questa dominazione.
Torre di Palme infatti, ebbe un ruolo importante durante la “lotta per le investiture” tra Papato e l’Impero. Mentre Fermo si era spesso piegata all’Impero, Torre di Palme fu un fedele baluardo pontificio. Il priore degli agostiniani palmensi divenne commendatario, cioè feudatario del Papato. Il feudo palmense, tornò nelle mani dei vescovi fermani solo nel 1516.
La cinta muraria duecentesca aveva camminamenti di ronda coperti, alcuni ancora visibili nel lato nord del borgo e una sola porta a nord-ovest, sormontata da una rocca caduta a causa di un forte vento nel 1848. Allora, che ne pensi delle nostre belle Marche?

Il Bosco del Gugnolo – Torre di Palme e dintorni
Nel contesto del caratteristico borgo di Torre di Palme si inserisce la passeggiata al Bosco del Cugnolo, un breve e facile percorso di circa 2 km, che si svolge lungo un tratto di duna fossile del Poliocene, a poche centinaia di metri dal mare, attraverso un piccolo boschetto che rappresenta uno dei pochi lembi residui di macchia mediterranea del litorale marchigiano ed ha un eccezionale valore botanico morfologico.
Il bosco ha un’estensione di circa 9 ettari e prende il nome dalla contrada in cui si trova, racchiuso tra il Fosso Cupo e quello del Molinetto. Uscito dal paese, fai attenzione al cartello “bosco del Cugnolo” e dopo circa 500 metri in salita, vedrai una ripidissima strada che scende alla tua sinistra. Entra, percorri tutto il viale e parcheggia. Da qui dovrai proseguire a piedi.
Il percorso del bosco del Cugnolo è ben segnalato dalla presenza di alcuni paletti di legno conficcati nel terreno. Il sentiero ampio e curato è dotato di parapetti e staccionate in legno per aiutarsi nella salita/discesa. Si scende nel Fosso di S. Filippo e si entra nel boschetto dominato da querce secolari e offre scorci suggestivi su Torre di Palme e la rupe pliocenica su cui poggia sulla sponda opposta del fosso.
Dopo alcuni minuti di cammino si arriva a scorgere il mare, come da un ombroso e fresco balcone. La locale vicenda della “Grotta degli amanti“ contribuisce a rendere più suggestiva questa bella passeggiata.


La grotta degli amanti
Durante le guerre coloniali per la conquista della Libia, il giovane Antonio ebbe una licenza di qualche giorno per tornare a casa della sua famiglia e dalla sua promessa sposa, Laurina.
Trascorsa la licenza, i due innamorati non ebbero il cuore di lasciarsi e si rifugiarono in una piccola grotta di arenaria scavata nelle pareti di tufo del bosco. Qui vissero la loro storia d’amore, mangiarono pane e sarde e aiutati dai pescatori del luogo. Quando si diffuse la voce che le autorità stavano cercando Antonio perché aveva disertato, i due si rifugiarono nella chiesina di San Filippo Neri; dopo qualche giorno, divorati del rimorso e braccati, invece che separarsi scelsero la morte.
Si gettarono nel fosso di S. Filippo, uno strapiombo di 70 metri, legati insieme con lo scialle di Laurina e la cinta di Antonio. Il volo uccise Laurina sul colpo mentre Antonio riportò gravissime lesioni alla colonna vertebrale e morì qualche mese più tardi. Questa è la tragica vicenda che ha dato il nome alla “Grotta degli amanti”.

Marina Palmense
Cosa vedere a Torre di Palme e dintorni? Protagonista indiscusso della zona è senza ombra di dubbio il nostro splendido mare Adriatico. Marina Palmense, Bandiera Blu, è distesa sotto le grandi terrazze panoramiche di Torre di Palme e presenta un tratto incontaminato di spiaggia sassosa dove fare kitesurf e windsurf.
Se sarai da queste parti con il tuo amico a 4 zampe qui trovi un articolo interamente dediacto alle spiagge per cani nelle Marche.
Fiore all’occhiello del borgo di Marina Palmense nelle Marche è l’antico Santuario di Santa Maria a Mare, dedicato a Maria Santissima Stella del Mare e conosciuto anche come Sant’Anna, per la devozione alla mamma di Maria, protettrice delle partorienti.
Fondato dagli Agostiniani nel XII secolo, venne edificato sui resti di un antico tempio pagano dedicato all’Aurora, che si trovava in prossimità del porto di Fermo. Verso il 1400 la struttura fu trasformata in un Convento.
Torre di Palme – eventi
- Nei mesi estivi di Luglio e Agosto tutti i martedì per le vie del centro storico un marcato artigianale con i migliori prodotti locali.
- La Cavalcata dell’Assunta ogni anno nel mese di maggio
- Il 6 maggio si festeggia Santa Croce, Patrono di Torre di Palme con processione e parata



Dove mangiare a Torre di Palme
La gastronomia locale rispecchia la tradizione contadina e un pizzico di quella marinara. Tra i piatti tipici da gustare, forse più in inverno che in estate, data la richezza delle pietanze troviamo: i vincisgrassi, i maccheroncini di Campofilone, il fritto misto e per finire il ciambellotto della trebbiatura e il vino cotto.
Altri prodotti tipici, più leggeri da assaggiare durante il caldo estivo sono la caciotta del fermano, il salame fermanello e il ciauscolo.
Se stai cercando un buon ristorante a Torre di Palme, ti consiglio ristorante Story, che si trova nella piazzetta antistante la Chiesa di San Giovanni Battista. Ci siamo accoccolati sotto l’ombra a goderci una bella vista sul mare e il silenzio della campagna circostante. Era un secolo che volevo mangiare un pò di pesce, quindi questa volta ho optato per della tagliatelle allo scoglio mentre Ivan ha preso gli gnocchi.
Un’altro bel ristorante a Torre di Palme è lu Focarò, che immancabilmente offre una spledida vista panoramica e piatti tipici del luogo! Si trova ad un piano più rialzato rispetto al ristorante story ma lo raggiungi facilmente, perchè il borgo è piccolino e si gira tranquillamente tutto a piedi.
Come arrivare a Torre di Palme
Torre di Palme si trova nelle Marche, in provincia di Fermo. Da Ancona prendi la SS 16 fino a Porto San Giorgio e poi segui le indicazioni fino a Torre di Palme.
In autostrada venendo da Nord, prendere la A14 in direzione Pescara (direzione Ancona se si parte dal Sud). Esci al casello di Fermo-Porto San Giorgio. Dal casello, alla rotatoria occorre girare a destra e costeggiare la ferrovia, seguendo le indicazioni fino a Torre di Palme.
Una volta arrivato puoi lasciare la macchina nel piccolo parcheggio gratuito che si trova subito prima dell’ingresso al borgo. Ci sono anche altri piccoli parcheggi disponibili nei pressi del centro storico.
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Accenni storici
La storia di Torre di Palme ha origini molto antiche tanto che il suo territorio, chiamato Ager Palmensis, fu abitato sin dal Paleolitico. Sulle colline a ridosso della costa, già a partire dell’età del ferro si insediarono popoli di mare, i cui resti archeologici sono conservati nella necropoli.
Torre di Palme sorse nel medioevo come luogo fortificato a protezione dell’antico scalo marittimo della città picena di Palma, fondata nel VI secolo a.C. che venne poi conquistata dai Romani nel 268 a.C.. Il capoluogo costiero Ager Palmensis (o Agro Palmense) era di grande importanza strategica e per il commercio nella zona.
Il suo nome deriva probabilmente da Palmae “della città di Palma” e Turris che significa “difesa”. Divenne Turris Palmae, quando nell’alto medioevo ebbe luogo l’incastellamento del vecchio insediamento palmense sul colle, dove oggi sorge questo borgo. È probabile che una distorsione nella pronuncia l’abbia fatta diventare nel tempo Torre di Palme.


Palma continuò a soggiacere al controllo di Fermo ma sfiancata dalle incursioni dei pirati, venne ridotta a un cumulo di rovine. Gli abitanti si rifugiarono su un colle nelle vicinanze, dove si trovava la torre d’avvistamento (Turris Palmae), seguendo alcuni monaci detti Eremitani, che intorno al IX secolo si spostarono sulla sommità del promontorio.
È intorno ai primi luoghi di culto costruiti degli Eremitani, che nasce e si sviluppa il borgo di Torre di Palme.
Torre di Palme un tempo era un fiero castello medievale, munito di un saldo sistema difensivo, arroccato su uno sperone roccioso. Deve anche ai religiosi agostiniani la costruzione di gran parte del suo nucleo più antico.
Molte furono le diatribe che portarono Torre di Palme a misurarsi con Fermo, durante la lotta per le investiture tra il Papato e l’Impero. A queste seguì un periodo di autonomia, iniziato nell’anno 1100 circa e finito nel 1861 quando il paese divenne frazione di Porto San Giorgio.
Fu solo nel 1878 che il paese chiese spontaneamente di essere annesso sotto l’amministrazione di Fermo.
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