Fermo resa unica dal suo passato plurimillenario è una delle attrazioni da non perdere nelle Marche. Cosa fare a Fermo in un giorno? Ecco qualche suggerimento utile per aiutarti a organizzare al meglio il tuo itinerario alla scoperta della città.
Fermo è arroccata intorno al colle del Girfalco e lascia da subito un’impressione di bellezza e onestamente, non la immaginavamo così suggestiva! Erano davvero molti anni che non andavamo a visitarla e onestamente, ci ha sorpreso per la sua incredibile bellezza, che resiste ancora nonostante i danni del recente terremoto.
In questo articolo ti racconto cosa vedere a Fermo; i luoghi più suggestivi come le cisterne romane, la sala del mappamondo e il Duomo con l’imponente meccanismo dell’orologio; i punti panoramici e le chiese; i musei da non perdere e i quartieri più pittoreschi della città.

Cosa troverai in questo articolo
Fermo cosa vedere e cosa fare
L’antica Firmum Picenum è di origine picena e divenne una colonia romana a partire dal 264 a.C.. La città conserva un impianto urbano di stile rinascimentale ancora intatto. Partendo da Piazza del Popolo abbiamo esplorato il centro storico ricco di chiese, musei, palazzi nobiliari, cortili e portali artistici.
Lo stemma di Fermo è uno scudo, diviso in quattro parti: due di esse contengono un’aquila, due una croce. Il motto della città è Firmum firmae fidei romanorum colonia (Fermo, colonia romana di ferma fede). A partire dal 1336 la città di Fermo era talmente potente che correva il detto: Quando Fermo vuol fermare, tutta la Marca fa tremare.
Sul nostro Instagram trovi una storia in evidenza, tutta dedicata alla scoperta di Fermo, la città millenaria delle Marche.

Scopri la bellezza di Piazza del Popolo
Che ne pensi di visitare Fermo partendo dal cuore pulsante della città? Piazza del Popolo ospita gli edifici pubblici più antichi e belli della città. Seduta sul tavolino di un bar sorseggiando un buon caffè, ho ammirato la bellezza millenaria di questa piazza pittoresca, che rivedo ancora tutta intorno a me.
In precedenza era conosciuta come piazza Vittorio Emanuele e prima ancora come piazza San Martino. La sua storia è strettamente legata a quella degli edifici che la circondano.
Piazza del Popolo è in stile quattrocentesco, lunga 135 metri e larga 34. La piazza è delimitata da due lunghe file di logge e chiusa ai lati da importanti edifici storici: il Palazzo dei Priori; il Palazzo apostolico ed il loggiato di San Rocco, realizzato nel 1528.

Visita Palazzo dei Priori
questo palazzo nasce nel 1296 e ospita la Pinacoteca comunale di Fermo. L’edificio, ultimato nel 1525, presenta una doppia scala che sale verso un piccolo portico d’ingresso.
Sopra l’ingresso è collocata una statua in bronzo di Sisto V, opera del toscano Accursio Baldi. L’ingresso è molto scenografico così come tutto il palazzo e di certo si presta ed essere una delle locations più instagrammabili di Fermo. Al secondo piano di Palazzo dei Priori si nasconde una delle attrazioni imperdibili della città, la sala del mappamondo, di cui ti parlerò tra pochissimo.

La Pinacoteca
ospita un’importante raccolta di dipinti, manufatti in pietra, costumi, stemmi, porcellane, arredi ed oggetti di pregio. Tra le opere più significative il dipinto di Rubens raffigurante L’Adorazione dei Pastori.
Non tutte le sale sono attualmente aperte al pubblico, a causa dei danni del sisma del 2016, ma i lavori di restauro sono quasi in dirittura di arrivo.

La sala del Mappamondo
Il secondo piano del Palazzo dei Priori ha ospitato per molto tempo la Biblioteca civica “Romolo Spezioli” con la stupenda Sala del Mappamondo. Il pezzo forte della Sala del mappamondo è l’enorme globo completamente scritto a mano che da il nome alla sala. Fu realizzato nel 1713 dal cartografo fabrianese Amanzio Maroncelli, cosmografo della regina Cristina di Svezia.
La struttura lignea del mappamondo è stata realizzata da Filippantonio Morrone, con il rivestimento esterno in carta reale di Fabriano. Se guardi attentamente il Globo noterai che non è presente l’Australia, perché non era ancora stata scoperta quando venne creato!
La Sala del Mappamondo era nota un tempo come Sala delle Commedie ed è stata realizzata per volere del cardinale Decio Azzolini per sistemare i suoi libri e quelli di Paolo Ruffo. La struttura è interamente rivestita in legno, con scaffalatura in noce, il soffitto in abete, con le lettere romane a identificare i vari scaffali e le antichissime poltrone che rendono la sala davvero affascinante.
I libri sono catalogati per grandezza e possono essere toccati e sfogliati per rendere la cultura alla portata di tutti. La collezione è molto vasta e comprende circa 3000 manoscritti, 127 codici, 300.000 volumi tra i quali 681 incunaboli, oltre 15.000 edizioni del Cinquecento, 23.000 edizioni in raccolte, numerosissimi esemplari di Sei e Settecento e stampati musicali. Ci sono inoltre più di 800 testate di riviste storiche, 5.000 disegni e 6.500 incisioni, monete, sigilli e cimeli di varia natura.
La porta d’ingresso della sala del mappamondo contiene una dedica: “Cristina” ed è l’unico riferimento diretto alla singolare figura della regina Cristina di Svezia che pare fosse diventata particolarmente amica del Cardinale Decio Azzolini. Non puoi visitare Fermo senza vedere con i tuoi occhi questa sala, è di una bellezza unica e ovunque volti lo sguardo, pile di libri e antichi oggetti da scoprire.

Il Palazzo degli Studi e le pregiate collezioni
Il Palazzo degli Studi della città di Fermo è collegato da un’elegante loggetta affrescata a Palazzo dei Priori. Al centro della facciata un tabernacolo che custodisce la statua della patrona Santa Maria Assunta. I quattro busti che sormontano le finestre ritraggono i Papi che contribuirono all’Università di Fermo che aveva sede qui fino all’Ottocento.
Al suo interno si trova parte dell’antico fondo della Biblioteca Comunale, donato da Romolo Spezioli, medico personale della regina Cristina di Svezia. Fra i più pregiati della collezione ricordiamo il Libro delle Ore appartenuto a Cristina di Svezia e un’epistola “de su gran descubrimiento” di Cristoforo Colombo, datata 1493. Se vuoi maggiori informazioni sulla Biblioeca, la sua storia ed i suoi cambi di ubicazione puoi consulare il sito fermomusei.
Il Palazzo del Governatore chiude la piazza e nella foto lo vedi abbellito con gli stemmi delle contrade di Fermo, posti in occasione della festa dell’Assunta appena avvenuta. La costruzione del palazzo iniziò nel XVI secolo. Oggi è la sede del Municipio e deve il suo nome ai rappresentanti pontifici, scelti tra i parenti più stretti del Santo Padre, che risiedevano in questo edificio per curare gli interessi papali sul territorio.


Palazzo Paccaroni: scopri i musei di Fermo
Incontrerai Palazzo Paccaroni percorrendo corso Cavour e preparati perchè è uno degli edifici più belli del patrimonio architettonico della città e risale al seicento. In passato ha ospitato il Conservatorio di Musica “G.Rossini” mentre oggi, ospita il museo polare Silvio Zavatti e il museo di scienze naturali Tomaso Salvadori.
Il Museo Polare di Fermo espone una raccolta di manufatti e testimonianze delle 5 esplorazioni polari effettuate da Italiano Silvio Zavatti. I soffitti del museo sono bellissimi, così come tutti i suppellettili e manufatti che potrai ammirare al suo interno.
Ci sono gli amuleti soffiati dagli sciamani, che prendono vita e ti proteggono da indossare sempre; quello che è stato considerato per molto tempo il corno dell’unicorno che altro non era che il becco di un animale molto pacifico, usato per cacciare le predere; pelli d’orso e tanti altri oggetti.
Il museo di scienze naturali raccoglie la storica collezione ornitologica dello studioso Tomaso Salvadori, proveniente dalle battute di caccia nelle Marche e dalle escursioni in Sardegna. La raccolta comprende esemplari di alcune speci rarissime come il Falco pescatore, l’Avvoltoio monaco, e il Gufo reale.
Salvadori preparò la maggior parte degli esemplari della sua raccolta, curando la tecnica d’imbalsamazione e scegliendo i supporti usati. In particolare le pose e gli atteggiamenti cercando di cogliere il loro comportamento “da vivi”, frutto di ore di osservazione in natura. Salvadori lavorò anche a Londra e questa collezione dell’800 è tra le più antiche che si possano ammirare.
Il portone di Palazzo Paccaroni si trova di fronte al portale in pietra bianca della chiesa di San Filippo Neri, per la quale il pittore fiammingo Peter Paul Rubens realizzò nel 1608 la famosa “Adorazione dei pastori”. La chiesa era chiusa al pubblico e non abbiamo avuto l’occasione di visitare gli interni.
Visita la Cattedrale di Santa Maria Assunta
Camminando pochi minuti da Piazza del Popolo si raggiunge la sommità del colle Girfalco, conosciuto anticamente come Colle Sabulo. In fondo al parco l’imponente mole della Cattedrale dedicata all’Assunta e il museo diocesiano. L’antico Duomo di Fermo, fondato su un tempio pagano di cui rimangono tracce nell’ipogeo, venne distrutto nel 1176 per ordine di Federico Barbarossa.
Della ricostruzione del 1227, voluta da Federico II, rimane solo l’imponente facciata romanico-gotica e l’atrio ricco di affreschi del Trecento.
La facciata del Duomo di Fermo è in pietra d’Istria e al centro ha un portale con colonne scolpite sormontato da cuspide che racchiude la statua della Vergine. Da notare il grande rosone centrale e la torre campanaria a sinistra che rende asimmetrica la facciata. Sulla torre del duomo ci sono cinque campane, intonate per fare un concerto mentre sul tetto troneggia la scultura di un gallo.
L’interno, malgrado sia stato modificato in stile neoclassico conserva ancora preziose opere che testimoniano il rilievo assunto dalla Diocesi della città di Fermo nel corso dei secoli. Il Duomo ospita due organi a canne e la cripta è ricca di opere d’arte.
La chiesa è a tre navate separate da archi a tutto sesto ed ha un doppio transetto. La navata maggiore e il transetto sono coperti con volta a botte cassettonata, mentre le navate minori con cupolette, anch’esse cassettonate.
La navata centrale termina con l’abside all’interno della quale si trova il presbiterio. Alle spalle dell’altare maggiore c’è il gruppo scultoreo dell’Assunzione di Maria in Cielo. Nella settimana di Ferragosto l’Altare Maggiore è adornato da una tovaglia realizzata intorno al 1914 presso delle Monache Benedettine di Fermo. Il ricamo raffigura la processione che si svolge ogni anno in occasione della Cavalcata dell’Assunta.
Il meccanismo dell’orologio
La parte antica della cattedrale che incontri poco prima di entrare merita senza dubbio uno sguardo più attento se non altro per il bellissimo meccanismo dell’orologio della torre esposto, che è ancora in funzione.
Si tratta di un orologio a tre treni paralleli: al centro quello del tempo, a sinistra quello per la suoneria di ore e quarti e a destra quello per la suoneria ausiliaria. Il meccanismo è stato costruito nel 1872 da Galli di Montecarotto.
Galli lavorava in modo artigianale seguendo forme e principi che gli erano stati tramandati da Pietro Mai di Montecarotto. Dopo aver battuto ore e quarti per più di un lustro il meccanismo venne dismesso e allocato nei magazzini, fino a quando non fu esposto qui.
Insieme ad esso sono conservati i due pesanti percussori a rilascio con cui la macchina batteva l’orario su due campane al tempo presenti sulla Torre.
Partecipa alla Cavalcata dell’Assunta
Ogni anno dal 1182, il 15 agosto, in onore di Santa Maria Assunta, ha luogo la grande Cavalcata dell’Assunta. Proprio in onore di questa rievocazione storica, abbiamo potuto assistere alla magnifica esibizione dei figuranti e degli sbandieratori della Cavalcata. Davvero un’esperienza bellissima! Se ti interessa sapere di più questa rievocazione storice tra le più antiche d’Italia, puoi leggere qui.

Ammira la viste dal Parco del Girfalco
Il parco del Girfalco accoglie piante secolari e costituisce una delle terrazze panoramiche più belle delle Marche. Si trova sulla cima del colle Sabulo e culmina con un ampio piazzale. Da qui lo sguardo si perde verso il Monte Conero, le colline marchigiane e il mare Adriatico, Moterubbiano, il Monte dell’Ascensione e le Alpi Bebie.
Al centro del parco puoi ammirare la Fontana realizzata nel 1928 per celebrare l’acquedotto del Tenna. All’interno del parco del Girfalco non mancano i giochi per i bambini, tante panchine, pini e cedri del Libano, mentre il viale che porta al duomo è costeggiato da Lecci. C’è anche un monumento dedicato a San Sabino e nella zona orientale del parco si trova Villa Vinci che dal XVI secolo fino al 1820 ospitò il convento dei Cappuccini.
Prima di lasciare questa zona non dimenticare di esplorarlo per ammirare le viste sulla città dall’alto, il monumento funebre romano e un’antica meridiana.
Visita le Cisterne romane di Fermo
Fermo custodisce nel sottosuolo un complesso impianto idrico di cui fanno parte le Cisterne Romane di epoca augustea (le più grandi costruite dai Romani per estensione in metri quadri), la cui visita è imprescindibile per chiunque giunga in città anche per poche ore. Una delle cose da fare a Fermo senza ombra di dubbio è andare a visitare queste suggestive cistene, che lasciano sbigottiti e portano indietro nel tempo.

Insieme alla sala del mappamondo la visita al sito archeologico sotterraneo è una delle esperienze che ci sono piaciute di più! Abbiamo scelto appositamente di partecipare a questo evento proprio per vederli.
Passeggiando lungo via degli Aceti, si incontra l’ingresso per le grandi cisterne romane che sono considerate un autentico patrimonio dell’arte idraulica di età augustea e sono un’ingegnosa idea di Vitruvio.
Probabilmente realizzarono queste piscine epuratorie o limarie per rispondere a un’esigenza idrica.
L’ampio complesso sotterraneo, databile alla fine del I secolo avanti Cristo è unico in Italia per estensione (circa 2200 mq). Il sistema sotterraneo di ricezione e inalveazione dell’acqua piovana, simile all’apparato idrico di Chieti, permetteva di ridistribuirla in maniera efficiente alle diverse zone della città.
Per l’immagazzinamento e la successiva erogazione furono edificati tre serbatoi: uno sul Girfalco, uno nell’attuale largo Temistocle Calzecchi Onesti e l’ultimo in via degli Aceti che ovviamente erano disposti a diverse altezze.

Quali cisterne romane sono visitabili?
Non tutte le cisterne sono visitabili, il primo sito è chiuso perché del tutto interrato mentre le piccole e le grandi cisterne, sono aperte al pubblico. Le grandi cisterne si estendono lungo un’area piuttosto vasta che racchiude e ha una portata massima di circa 15.000 mc.
L’interno è costituito da trenta camere ripartite in tre file, ognuna delle quali ha una muratura rivestita con opus signinum o cocciopesto. La visita alle cisterne è davvero emozionante, sono in un perfetto stato di conservazione e alcune camere sono state in uso fino al 1980.
È molto suggestivo imbattersi in scritte orami sbiadite come “Calma o uscita”, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, quando gli ambienti furono utilizzati come rifugio contro i bombardamenti.
Le cisterne romane sono tra le più grandi cisterne d’acqua di epoca augustea arrivate intatte fino ai nostri giorni e insieme al sito archeologico sono il luogo più visitato di Fermo.

Escape room
Se vuoi vivere un’esperienza unica, prova a risolvere uno degli enigmi dell’Escape Room che si svolge al suo interno! Per noi hanno allestito appositamente questa stanza, niente male l’atmosfera, vero?
L’esperienza della escape room consiste in una vera e proprio “fuga dalle cisterne romane”. Dovrai trovare un oggetto magico perduto da secoli in un’esclusiva esperienza che si svolge in un’atmosfera irreale ambientata nell’epoca dell’inquisizione.
La porta si chiderà dietro di te con un indecifrabile e antico meccanismo. Avrai 60 minuti a dispisizone per uscire da un labirinto sotterraneo di 2000 anni fa. Si svolge solo su prenotazione e il costo è di 150 euro; il gruppo può essere costituito al massimo da 10 presone.

Esperienza gastronomica
Pizza? In occasione del Festival della pizza e della birra artigianale “Grano e Luppolo” siamo stati intrattenuti dall’esibizione acrobatica dei maestri pizzaioli ed è qui che abbiamo concluso la nostra passeggiata fotografica. Piazza del Popolo ha dato il suo meglio in occasione di questo simpatico festival, non trovi? Festival della pizza e della birra artigianale “Grano e Luppolo” .
Percorri l’antica via delle Botteghe a Fermo
Conclusa la photowalk siamo rimasti a Fermo per finire di vistare la città e devo dire che ne siamo rimasti piacevolmente stupiti! È splendida e non la immaginavamo così ricca di storia e di edifici interessanti.
Corso Cefalonia e Corso Cavour sono l’arteria principale del centro storico. Nel medioevo, questa strada era l’unica via carrozzabile per accedere a Piazza del Popolo.
È nota sin dall’Ottocento come “via delle botteghe“, per la prevalente vocazione commerciale; dal sedicesimo secolo si trasforma in sede di splendidi palazzi nobiliari come Palazzo Azzolino e Palazzo Vitali.

Palazzo Azzolino
fu realizzato per il marchese Giovan Francesco Rosati su disegno di Antonio Cordino, uno dei più eccelsi architetti del rinascimento, che coordinò la costruzione della basilica di San Pietro e si occupò di progettare palazzo Farnese.
Questa splendida residenza dopo qualche tempo divenne di proprietà del cardinale Decio Azzolino il Giovane, segretario di Stato sotto il pontificato di Clemente IX, mecenate e confidente della regina Cristina di Svezia (molte storie li hanno come protagonisti).
Al centro del cortile è collocato un pozzo corredato dello stemma gentilizio della famiglia Azzolino. In seguito all’Unità d’Italia il palazzo accolse prima il tribunale della città di Fermo, poi la Società Cooperativa Firmana.
Palazzo Vitali
si erge lungo la stessa via di Palazzo Azzolino e proprio qui aveva sede l’Accademia degli Sciolti di cui facevano parte letterati importanti come Torquato Tasso.
Nel XVII secolo il palazzo divenne la sede dell’Accademia dei Ravvivati che raggruppava gli intellettuali più raffinati di quel periodo. La residenza si sviluppa su due piani e il cortile è contraddistinto da due loggiati.
Se alzi gli occhi camminando le vie del centro, ammirerai molti edifici storici splendidi.
Lungo questo asse cittadino si trovano anche diversi edifici religiosi, tra cui la Chiesa di Santa Maria del Carmine e il bel portale gotico dell’ Ospedale di Santa Maria della Carità.
le strette vie della cità di Fermo Torre Matteucci
Torre Matteucci
All’incontro tra Corso Cefalonia e Corso Cavour svetta Torre Matteucci, unica torre gentilizia conservatasi a Fermo. Edificata nel XII secolo, diventò di proprietà della famiglia Matteucci nel cinquecento, il cui stemma campeggia sul prospetto principale.
Secondo la tradizione Mihirimah Sultan, figlia di Solimano il Magnifico, fu segregata qui dopo essere stata rapita a Corfù nel 1542 da Saporoso Matteucci, grande condottiero esponente della nobile famiglia fermana. La Torre priva di merlatura ha due piccole porte romaniche e si vedono ancora le feritoie impiegate per colpire il nemico con le armi da lancio, prima dell’avvento delle armi da fuoco.
Proseguendo si arriva nei pressi del seicentesco Palazzo Paccarone, riconoscibile per l’elegante bugnato rustico al centro della facciata che lo rendono unico. Il portale sembra di pietra ma, se guardi più attentamente vedrai che è in legno. Del Palazzo e della Chiesa San Filippo Neri ti ho già parlato poco sopra.

Scopri la bellezza di Quartiere di Campoleggio

Ci siamo così imbattuti nel quartiere di Campoleggio che rappresenta senza dubbio uno dei rioni di maggiore interesse, ricco di testimonianze artistiche romane, medievali e rinascimentali.
Fra gli edifici spicca l’Oratorio di Santa Monica che conserva al suo interno un importante ciclo di affreschi tardo-gotici.
La porta d’accesso era un tempo sormontata da un pinnacolo che culminava con una statua del Battista, oggi conservata all’interno dell’oratorio.
Gli affreschi dell’Oratorio di Santa Monica insieme con quelli nel tempio di S.Agostino, costituiscono un considerevole patrimonio di arte e di cultura.
La città di Fermo offre molto da scoprire, vai con calma, addentrati per le vie del centro storico per scoprire piccole stradine, vecchi negozi, scorci nascosti a prima vista.
Purtroppo la città è stata colpita da uno dei recenti sismi e alcuni spledidi edifici del centro storico sono inagibili o gravemente danneggiati e chiusi ai visitatori per garantirne la sicurezza.
Palazzo Fogliani
Nel quartiere di Campoleggio di Fermo si erge Palazzo Fogliani che noterai a colpo d’occhio per la sua splendida facciata. Il gusto gotico di questo palazzo richiama alla memoria i vivaci rapporti intercorsi nel XV secolo fra Fermo “la Città dell’Aquila” e Venezia, “la Repubblica del Leone”.
Vicino all’angolo destro del palazzo è possibile osservare una formella che racchiude uno stemma araldico composto da sei rosette con cinque foglie, una manifesta allusione al nome dei Fogliani che vi dimorarono nella seconda metà del XV secolo. Anche Machiavelli si occupò di quest’illustre famiglia che pur di raggiungere il potere mise in atto intrighi e spietate manovre.

Giovanni Fogliani e suo nipote Oliverotto Eufreducci, sono stati protagonisti di una triste storia. Fogliani era imparentato con la famiglia dei Della Rovere, nota antagonista dei Borgia, a cui invece, Oliverotto si appoggiava per assicurarsi la sua ascesa.
I fatti che accaddero la notte dell’8 gennaio 1502, sono un efferato espediente con cui Eufreducci tentò di assicurarsi il sostegno di Cesare Borgia. Durante un fastoso banchetto, Oliverotto mise in atto il suo spietato disegno che portò all’uccisione di due giovani, Gennaro Fogliani e Raffaele Della Rovere le cui teste vennero appese sul portone del palazzo.
Largo Fogliani e Largo Valentini costituiscono il nucleo più importante della città. A destra il Palazzo fogliani, a sinistra la chiesa di San Zenone la più antica di Fermo, di origini romaniche e risalente al 1171. Ormai purtroppo è pesantemente distrutta dal sisma.
Salendo si raggiunge la chiesa di San Pietro, che intravedi già dalla foto ed un punto panoramico.

Sorprenditi visitando il bellissimo Teatro dell’Aquila
Volevamo tornare a visitare anche il grande Teatro dell’Aquila ma, purtroppo la prima visita guidata non era disponibile prima delle 16 e avrebbe tardato troppo il nostro rientro a casa.
Il Teatro Comunale dell’Aquila è del settecento ed è uno tra i più belli e più grandi delle Marche! La struttura oltre a rappresentare uno dei beni culturali più apprezzati della Città, è sede di importanti stagioni di spettacolo che hanno visto come protagonisti grandi nomi del panorama internazionale. Se vuoi saperne di più, fai come noi e clicca qui.
A Fermo ci sono molte altre cose da vedere come la chiesa di San Francesco dei minori conventuali che incontri appena ti avvicini al centro storico della città, diversi punti panoramici, la terrazza del castello e le cisterne romane. A questo link puoi scaricare la mappa della città con tante informazioni utli, invece se vuoi scoprire uno dei borghi più belli d’Italia nelle Marche, puoi leggere qualcosa su Moresco.
Se ti è piaciuto condividi l’articolo e dicci cosa ne pensi. Hai mai visitato Fermo? La immaginavi così ricca di storia? Scrivici nei commenti e se vuoi raccontaci la tua esperienza.

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Grazie a Regione Marche, Fondazione Marche Cultura e Social Media Team, Comune di Fermo e Sistema Museo per aver dato vita a questa photowalk a cui abbiamo partecipato come Ambassador per #destinazionemarche.
2 comments
La Regione Marche mi attrae molto e, ultimamente, sta pubblicizzando (giustamente) i suoi posti bellissimi! Ed anche Fermo è uno di questi che vorrei visitare. Tra l’altro, scendendo in auto da Padova a Lecce ci passo sempre… devo assolutamente fermarmi 😀
Devi assolutamente fermarti da noi almeno una volta! Ci sono posti giusti per tutti i gusti: mare, collina, laghi, piccoli borghi, splendide cittadine 🙂 Ti aspettiamo!