Lungo via XXI Settembre a Torre di Palme, si trova la Chiesa tardo gotica di Sant’Agostino con annesso Convento; fondata tra il XIII e il XV secolo e rinnovata nel 1738.
Amo visitare le Chiese perchè a prescindere dal credo religioso, presentano spesso architetture molto elaborate, incantevoli da ammirare; al loro interno conservano pregevoli opere d’arte e spesso si trovano incastonate in paesaggi bucolici. Trovo che sia un modo per scoprire la storia e apprendere dal passato.
Visita anche la nostra sezione Marche, se cerchi ispirazione per organizzare il tuo viaggio, trovi tanti aricoli e curiosità.
La chiesa di Sant’Agostino o Tempio di St Agostino
L’edificio è tutto in laterizio e ha due ingressi: uno principale a Ovest e uno secondario a Sud. La facciata, al cui centro si apre un oculo con cornice lavorata, ha una forma a capanna ed è caratterizzata da due portali.
Nel primo troviamo una scultura in bassorilievo di San Giovanni Battista, che con una mano regge la Chiesa di Sant’Agostino mentre con l’indice dell’altra mano, indica la chiesa di Chiesa di San Giovanni Battista (a lui dedicata) che si trova nella piazza poco distante.
L’altro è un portale gotico cuspidato con una doppia strombatura sopra la quale si trova un rosone decorato.
Questa è una delle chiese agostiniane che ha mantenuto di più le forme medievali. Si trova in un punto di Torre di Palme molto bello e appena varcato l’ingresso si percepisce un’aurea unica. Ho avuto la fortuna di trovare un organista che stava provando, che ha reso la mia visita ancora più incantata.
L’interno della Chiesa di Sant’Agostino
L’interno della chiesa ha una sola navata e ha una copertura a capriate di una bellezza incredibile, alza gli occhi e capirai. Il tempio di St Agostino conserva ancora i resti di alcuni affreschi del periodo medioevale, un portale e due tabernacoli rinascimentali.
L’altare maggiore è decorato da un sarcofago longobardo del VII secolo, proveniente dalla chiesa ormai distrutta Santa Maria di Loreto di Fermo.
Il pavimento è rialzato di circa tre metri rispetto all’originaria costruzione romanica. Dentro la chiesa di Sant’Agostino di particolare interesse è la ricca collezione di affreschi del ‘300 e del ‘400.
Nel braccio destro del transetto c’è la “Cappella della Spina” chiamata così perché custodisce la Reliquia della Croce di Cristo – la Sacre Spine.
La reliquia, incastonata in una preziosa Stauroteca (reliquiario a forma di croce), è rivestita in argento lavorato a sbalzo e cristalli. E’ opera di un ignoto orafo marchigiano (XV secolo) e secondo la tradizione, apparterrebbe alla corona di Gesù.
Sulla parete opposta un’immagine settecentesca della Madonna del Santissimo Rosario e lungo le pareti una Via Matris Dolorosæ in legno policromo; un percorso che contempla i sette dolori della Madonna. Nella parete destra si possono osservare le poche tracce rimaste degli affreschi che ornavano l’edificio.
Nella nicchia una raffigurazione di Sant’Anna che dà alla luce la Vergine Maria mentre a sinistra dell’altare, la Madonna con bambino tra i santi Sebastiano, Rocco e Nicola di Vincenzo Pagnani.
Il polittico di Vittore Crivelli
Il pezzo forte della chiesa di Sant’Agostino è il politicco di Vittore Crivelli, che si trova dietro l’altare, a coronamento del presbiterio. Un tripudio di colori smaltati, esaltati dall’oro dello sfondo che lascia veramente stupefatti.
Il dipinto è alto 2,37 metri e largo 2,50 e fu commissionato a Crivelli alla fine del ‘400 dal Priore degli Agostiniani per la chiesa di Sant’Agostino.
Fu realizzato con tecnica a tempera su tavole di olmo secondo un gusto tardo-gotico e è arricchito da citazioni bizantine, sintomo dell’influsso subito dai fratelli Crivelli durante il loro soggiorno a Zara, in Dalmazia.
Il tema del polittico è il peccato originale che esige la redenzione. Maria, immacolata e simbolo di redenzione, mette al mondo il Divino Bambino che salverà l’umanità con la sua morte e resurrezione.
Il polittico di Crivelli è composto da 12 scomparti a fondo dorato con una predella a 13 nicchie, collegati da una cornice. Al centro c’è la Vergine, assisa in trono che ha sulle ginocchia il Redentore. Dietro si nota un tendaggio damascato, alla cui sommità c’è un festone di fiori con S. Giovanni Battista e S. Agostino.
Al centro, nella parte superiore del tabernacolo sporgente, ci sono delle cornici con tre nicchie dentro le quali c’è Cristo Risorto tra due angeli. Ai lati del tabernacolo i santi Sebastiano, Gerolamo, Nicola da Tolentino e S. Caterina d’Alessandria.
L’opera fu trafugata nel 1972, infatti mancano quattro formelle che non sono state più ritrovate. Recuperarono le altre che mostrano il Cristo Risorto, col vessillo crocifero tra i Dodici Apostoli, in una chiesa abbandonata nei pressi del cimitero di Cupra Marittima.
Vittore Crivelli nasce a Venezia nel 1440 e muore a Fermo nel 1502; dello stesso autore è noto un altro sant’Agostino a Cambridge, che si trova al Fitzwilliam Museum.
Seguici sui nostri canali social: Instagram, Facebook, Pinterest e Trip Advisor – ti aspettiamo! Se i nostri contenuti ti sono stati utili, puoi offrirci un caffè su Ko-fi e sostenere il nostro blog