Marwick Head si trova lungo la costa ovest del Mainland delle Orcadi, tra la baia di Skaill e il Brough of Birsay. Il fascino di questo luogo non lascia indifferenti e ci sono diverse buone ragioni per venire fino a qui: alte scogliere che svettano a quasi 90 metri sull’Oceano Atlantico e viste vertiginose che ti riempiranno gli occhi di bellezza.
Il terreno intorno alle cliffs è soffice e pieno di tane dove si rifugiano una miriade di conigli selvatici, che sfrecciano come dei fulmini e le scogliere, sono piene di crepacci dove nidificano tanti uccelli marini. Da quassù lo spettacolo è assicurato e tra poco scopriremo tutto quello che c’è da fare da queste parti.
Fai attenzione perchè non ci sono barriere a Marwick Head, quindi non arrivare mai troppo vicino al bordo delle scogliere che sono friabili. La roccia è frastagliata e spesso non si capisce bene dove termini il manto erboso e in un attimo si arriva al dirupo. Le scogliere precipitano vertiginose verso il mare e se c’è vento, ti suggerisco di stare almeno un paio di metri indietro rispetto al bordo.
Questo promontorio è anche una riserva RSPB, infatti abbiamo visto una webcam che segue lo schiudersi dei nidi vicino alle scogliere, che arrivano fino a 25.000 in primavera-estate! Non è difficile avvistare qualche puffin da quassù. Dalla cima di Marwick Head, in una giornata limpida puoi vedere in lontananza anche Old Man of Hoy e tante barche che trasportano granchio e aragosta pescati dal fondo del mare.
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Cosa troverai in questo articolo
Marwick bay
La baia di Marwick (dal vecchio norreno “baia poco profonda”) si raggiunge percorrendo la B9056 da Quoyloo fino a Birsay e poi girando a sinistra lungo la strada che porta verso la spiaggia e il piccolo parcheggio.
Marwick Bay è dominata da un “Choin”, un’enorme laguna di bassa marea che si trova tra la spiaggia e il mare aperto. Il nome deriva dalla vecchia parola norrena “Tjörn” che significa “grande piscina”. Anche nei giorni in cui il mare ruggisce, l’acqua qui rimane calma e questo rifugio naturale attira varie specie di uccelli e anatre.
Da queste parti puoi vedere anche il grande calabrone giallo (Yellow Bumblebee), che nel Regno Unito si trova solo nel nord della Scozia.
La spiaggia di Marwick bay è piuttosto rocciosa ma di una bellezza elettrizzante. Su grandi ciottoli che la colorano puoi vedere la carcassa arrugginita di una caldaia che apparteneva alla S.S. Monomoy, una nave a vapore che trasportava grano e altri beni, distrutta a Marwick durante una tempesta nel gennaio 1896.
Una delle due caldaie della nave è stata lanciata a terra durante una tempesta nel marzo 1985. Riesci ad immaginare la furia del vento?
Descrivere la straordinaria bellezza di questa baia è quasi impossibile: prati verdissimi, blu intenso del cielo e nell’aria solo profumo di erba e salsedine. Vederla apparire nella sua selvaggia e incontaminata suggestione, toglie immediatamente il fiato. Prenditi del tempo per fare una passeggiata, sederti ad ammirare il panorama e scoprire tutta la sua poesia.
Honesty box
Prima però fermati a prendere un dolcetto in una delle Honesty Box più carine e scenografiche che abbia mai visto: Anna Bakes! Non è stupenda? Qui puoi acquistare prodotti freschi, pagando in contanti o con carta, in modo completamente autonomo.
Il principio si basa sull’onestà del viaggiatori, che possono prendere da mangiare, senza rubare, ma pagando le cifre indicate sui prodotti. In giro per la Scozia se ne trovano diverse di queste Honesty box che vendono un pò di tutto, anche piccoli oggetti artigianali, come quella che abbiamo trovato vicino alla baia di Skaill.
Questo minuscolo e grazioso negozietto, affaccia proprio davanti alla baia, non è il massimo della bellezza? Prendi qualcosa e fermati a gustarlo davanti a questo panorama mozzafiato.
Che ne pensi di questa idea, ti piace? Ne hai già trovate altre in giro per il mondo? Commenta e facci sapere la tua opinione se ti va.
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Fishermen’s Huts a Sand Geo
Da Marwick Bay con una piacevole passeggiata puoi raggiungere Sand Geo, uno splendido punto riparato con una baia poco profonda. In alto ci sono tre vecchie capanne in pietra, costruite per ospitare barche e attrezzature e per fornire riparo alle generazioni di pescatori di Birsay.
Per arrivarci non devi far altro che proseguire per circa 800 metri verso sud partendo dal parcheggio. Sebbene l’agricoltura sia sempre stata il pilastro della vita alle Orcadi, le comunità costiere per centinaia di anni hanno fatto affidamento sul mare per il loro cibo e sostentamento.
Arrivato a Sand Geo vedrai apparire tre capanni che scendono giù verso l’Oceano Atlantico, lungo un pendio disseminato di ciottoli grigi. The fishermen’s huts (capanne di pescatori) hanno piccole finestre sagomate e travi di legno alle porte, mentre i tetti sono ricoperti di erba e muschio verde.
Furono alcuni uomini del luogo a costruire questi rifugi tra il 1898 e il 1913, usandoli per pescare eglefino e merluzzo per sostentare le loro famiglie. Le capanne hanno più di 100 anni e sono state restaurate nel 1984.
A Sand Geo vedrai anche i caratteristici nousts: cavità scolpite nella terra per riporre le barche e proteggerle dalle furie dell’inverno e un argano, recuperato dalla S.S. Monomoy, usato per trarre in salvo le barche dai mari in tempesta.
Le viste dal the fishermen’s huts a Sand Geo sono pazzesche. Ti suggerisco di arrivare in cima alla radura e sederti nella panchina ad ammirare lo spettacolo! Ti confesso che non ci saremmo più alzati da qui, tanto era meraviglioso questo angolo di paradiso scozzese.
Una volta ritornato al parcheggio puoi continuare a camminare lungo la costa fino a raggiungere anche Skaill Bay e il villaggio neolitico di Skara Brae.
Kitchener’s Memorial e Marwick Head
Il periodo migliore per visitare Marwick Head è tra aprile e luglio, quando le scogliere sono piene di uccelli marini. La vecchia arenaria rossa ha degli anfratti ideali per la nidificazione di fulmari, puffins, gazze marine, piccioni selvatici e tante altre specie.
Nel punto più alto di Marwick Head svetta il Kitchener’s Memorial: una grande torre merlata, che sembra un pezzo di una scacchiera, eretta nel 1926 per ricordare il naufragio del HMS Hampshire. La nave che nell’ottobre del 1916 sprofondò con oltre 700 uomini a bordo in queste gelide acque, dopo essere stata colpita da una mina tedesca.
Il memoriale alto 15metri, è stato svelato nel luglio del 1926, pagato dalla gente delle Orcadi e progettato dall’architetto di Kirkwall J.M. Baikie. Nel 2016 hanno costruito Intorno alla torre un’enorme memoriale in cemento per commemorare i caduti di HMS Hampshire e HM Drifter Laurel Crown, insieme a una poesia di Robert Rendall.
A capo dell’equipaggio c’era Lord Kitchner il cui corpo non venne mai ritrovato. Lord Kitchener era il segretario di Stato per la guerra, quando la Gran Bretagna dichiarò guerra alla Germania nel 1914. Da solo arruolò il più grande esercito di volontari che la Gran Bretagna abbia mai visto.
È la faccia di Lord Kitchener che appare sui poster di reclutamento: “Your Country Needs You” ovvero “il tuo paese ha bisogno di te”.
Cosa accadde alla HMS Hampshire
HMS Hampshire era un incrociatore corazzato che andò in servizio con la Royal Navy nel 1905. Era stato coinvolto nella battaglia di Jutland, la più grande battaglia navale della WWI che ebbe luogo tra il 31 maggio e il 1 Giugno del 1916.
Il 5 giugno del 1916 l’HMS Hampshire salpò da Scapa Flow con Lord Kitchener a bordo. Lo scopo era una missione diplomatica in Russia, per convincere lo zar ad aumentare i contributi allo sforzo bellico. La nave salpò durante una feroce burrasca che veniva da nord e così decisero di navigare verso ovest, costeggiando la costa occidentale delle Orcadi per proteggersi dal vento.
La rotta orientale verso Scapa Flow era stata ripulita dalle mine, ma quella occidentale no. Un sottomarino della Marina imperiale tedesca U-75 aveva messo delle mine all’inizio dell’anno in preparazione della battaglia di Jutland.
Due cacciatorpedinieri hanno scortato l’HMS Hampshire fuori da Scapa Flow, ma non sono riusciti a mantenere la stessa velocità di 18 nodi a causa mare mosso. Per questo motivo sono rimasti indietro e tornati a Scapa Flow. Alle 19:45, a meno di 2 miglia da Marwick Head, l’HMS Hampshire colpì una mina.
Uno dei sopravvissuti ha raccontato che sembrava come se un treno si fosse schiantato contro di loro. Scoppiò il fuoco e tutte le munizioni esplosero. Quando la nave ha iniziato ad affondare, molte scialuppe di salvataggio andarono distrutte contro lo scafo a causa della furia della tempesta, mentre altre vennero sommerse dalle onde o distrutte contro le rocce.
Le esplosioni avevano ridotto la potenza dell’incrociatore e quindi, l’HMS Hampshire non era più in grado di inviare un segnale di soccorso. Kitchener stava leggendo nella sua cabina quando si verificò l’esplosione. Si narra che si fece strada con calma verso il ponte, rifiutandosi di salire sulle scialuppe di salvataggio.
HMS Hampshire affondò in circa 20 minuti. Solo 12 uomini sopravvissero, rifugiandosi in alcune case nelle vicinanze mentre altri 737 persero la vita.
Alcune voci sul disastro
Aleggiano diverse voci attorno a questo disastro come quella che alla scialuppa di salvataggio di Stromness era stato proibito di partire. Si dice che l’ammiragliato non volesse gli orcadiani vicino alla costa occidentale, per evitare che trovassero i documenti segreti trasportati da Lord Kitchener, nel caso fossero arrivati fino a terra.
C’erano storie di spie, missioni segrete e oro, ma la verità è che le condizioni del mare erano troppo pericolose e le ricerche ed i soccorsi partirono troppo tardi.
17 giorni dopo, il 22 giugno del 1916 si verificò un’altra tragedia vicino a Marwick Head, questa volta coinvolgendo la HM Drifter Laurel Crown. Quel giorno otto piccole navi lasciarono Kirkwall per cercare mine a ovest dell’HMS Hampshire, ma una di queste colpì una mina ed esplose. Tutti e nove gli uomini a bordo della HM Drifter Laurel Crown furono uccisi, tra cui un Orcadiano, George Petrie di Wart a Bur.
Come raggiungere Marwick Head
Per raggiungere Marwick Head hai due opzioni: 1) lasciare la macchina nel parcheggio di Marwick bay lungo la B9056 e da qui raggiungere le scogliere, procedendo a piedi per circa 2 km (sola andata) lungo un sentiero che costeggia l’insenatura rocciosa.
Dal parcheggio non vedrai subito le scogliere. Devi camminare per un pò e tenere il mare a sinistra. Il sentiero sale gradualmente e non è troppo faticoso da percorre a piedi.
Opzione due: se hai poco tempo o vuoi raggiungere Marwick Head faticando meno, come abbiamo fatto noi, puoi raggiungere in auto il piccolo parcheggio di Cumlaquoy, che non è proprio facilissimo da trovare, ma sulle storie di instagram ti abbiamo mostrato la strada e le varie svolte. Dagli uno sguardo se ti interessa.
Una volta lasciata l’auto, una camminata di 20 minuti tra pascoli erbosi e animali ti porterà in cima. Il tragitto è lungo circa 1,5 Km (andata e ritorno), sale un po’ in pendenza, ma non è troppo faticoso. Se puoi vieni qui verso il tramonto, perchè i giochi di luce e lo scenario diventa qualcosa di incredibile.
Entrambi i parcheggi sono piccolini, ma non temere riuscirai lo stesso a trovare posto. Il bello di queste isole remote è che non ci sono mai troppe persone nemmeno in alta stagione.
N.B. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e di Ivan Balducci ©2017-2024. Vietato ogni uso.