Skara Brae, il villaggio neolitico delle Isole Orcadi, si trova accanto alla baia di Skaill sulla costa occidentale del Mainland. E’ patrimonio naturale dell’UNESCO dal 1999 ed è considerato, insieme ad altri siti, il cuore neolitico delle Orcadi – “Heart of Neolitc Orkney“.
Skara Brae era già fiorente prima che Stonehenge fosse costruito e prima delle pirami di Giza. Riesci a immaginare il fascino di un luogo così tanto antico? Facciamo un passo indietro nel tempo di 5000 anni per esplorare Skara Brae, l’insediamento neolitico meglio conservato di tutta l’Europa settentrionale.
Il villaggio neolitico di Skara Brae è un luogo incredibile da esplorare, ricco di storia e energia, circondato da una cornice da cartolina e immerso in una baia da sogno! Non ci resta che entrare e scoprirlo. Siamo nell’isola di Mainland delle Orcadi e c’è davvero moltissimo da scoprire qui.
Passeggiare liberamente tra i resti delle case sopravvissute al passare dei secoli e delle intemperie è a dir poco suggestivo. Hai già visto le nostre storie in evidenza su Instagram? Trovi approfondimenti e curiosità non presenti sul blog.
Cosa troverai in questo articolo
Come si è originato il villaggio di Skara Brae
Quest’anno siamo ritornati alle Isole Orcadi e non ci siamo lasciati scappare l’opportunità di tornare a visitare il villaggio neolitico di Skara Brae, scoprendo nuovi ulteriori dettagli.
Uscito dal visitor center, troverai una replica della casa neolitica numero 7 ricostruita per i visitatori sulla base di quelle originali rinvenute durante gli scavi. Fermati a esplorarla per iniziare a capire come fu creato Skara Brae.
Chi ha costruito il villaggio ha creato inizialmente un grosso mucchio di rifiuti, detti “midden”: una sorta di compost fatto di terra e argilla, pieno di scarti domestici come ossa di animali, lische di pesce, conchiglie e avanzi di cibo. I costruttori di Skara Brae stratificarono le case sulla terra per un maggiore supporto, riempiendo lo spazio tra le pareti e la terra con i middens per l’isolamento naturale.
All’interno del midden scavarono il posto per 10 abitazioni e i passaggi per collegarle e poi, tutto venne ricopertro con sassi e pietre. Il villaggio appariva allo sguardo come un tumulo basso, interrotto a tratti dalla superficie dei tetti delle case, oggi scomparsi.
Perchè decisero di scavare proprio qui per creare delle abitazioni? Probabilmente perchè la zona era ideale per procacciarsi il cibo e tenere d’occhio eventuali invasori e perchè il midden, avrebbe protetto il vilaggio dal freddo e dai forti venti che sferzano incessanti queste isole.
Il nome Skara Brae deriva del vecchio nome con cui era conosciuto: “Skerrabra” o “Styerrabrae” che sta per tumulo seppellito (e quindi conservato).
Le case di Skara Brae
Entrando nel sito archeologico abbiamo finalmente visto gli scavi, immersi tra verde, cielo azzurro e baia sabbiosa. Qui vivevano le loro vite agricoltori, cacciatori e pescatori di un’antica civiltà.
Il villaggio di Skara Brae fu abitato per più di 600 anni. Le abitazioni che restano hanno tutte un mobilio fatto in pietra composto da un focolare centrale, abbozzi di credenze e due letti. Le case preistoriche contengono ancora diversi oggetti ben conservati, questo perché sono rimaste sepolte per secoli prima di essere ritrovate.
Tutte le case “sembrano” identiche, nessuna spicca rispetto alle altre, ma alcune sono differenti. Si possono vedere anche i resti di alcune mensole, nicchie e rientranze dove probabilmente gli abitanti del villaggio stipavano cibo e oggetti vari. Noterai anche un rettangolo di pietra per terra (come quello che si trova nella casa ricostruita) che conteneva le esche per pescare.
Per dormire sui duri letti di pietra li riempivano di erba e erica. L’ambiente era molto buio vista l’assenza di finestre, ma caldo e fumoso dato che il focolare era sempre acceso.
Come erano costruite le case
In media le case del villaggio misuravano 40 m² e avevano al centro un grande focolare, necessario per cucinare e riscaldarsi. Dal momento che sulle isole Orcadi non c’erano alberi, gli abitanti usarono i resti dei tronchi arrivati delle mareggiate e le ossa di balena per costruire il tetto delle loro case interrate, aggiungendo qualche zolla erbosa.
Il legno non veniva mai usato né per costruire né per risalcadarsi, ecco perchè tutto era in pietra. Era presente anche un sofisticato sistema di drenaggio che permetteva l’esistenza di una grezza forma di bagno in ogni abitazione. Considerando il clima delle Isole Orcadi in inverno, un’idea brillante per gli abitanti del villaggio.
Si entrava nelle case tramite una piccola porta bassa che si chiudeva con una lastra di pietra. Ogni casa era collegata alle altre tramite degli stretti passaggi coperti alti circa un metro e rivestiti di pietra.
Non era necessario uscire alle scoperto per spostarsi all’interno del villaggio, se non davvero indispensabile. L’altezza dei passaggi aveva anche uno scopo difensivo: c’era infatti solo un ingresso che all’occorrenza veniva chiuso con una lastra di pietra o di legno che fungeva da porta. Per entrare chiunque avrebbe dovuto inginocchiarsi.
Durante gli scavi sono stati ritrovati i buchi dove probabilmente veniva incastrata una sbarra di legno o di osso di balena per sigillare il villaggio e tenere al sicuro i suoi abitanti.
Il laboratorio, la casa più antica e altre curiosità
Come ti accennavo prima tutte le case di Skara Brae sembrano identiche ma alcune in realtà si differenziano dalle altre. Una di queste è l’abitazione numero 8: qui non ci sono letti e mobili di pietra ma solo delle nicchie.
Durante gli scavi del 1920 hanno trovato anche frammenti di pietra, selce e ossa sul pavimento. È probabile che usassero questa abitazione come laboratorio per la creazione di piccoli arnesi quali aghi in osso o asce di selce, utili per la vita quotidiana degli abitanti del villaggio.
Sono stati ritrovati anche misteriosi oggetti in pietra, il cui scopo non è tutt’ora noto. E’ stato dedicato molto tempo all’intaglio di queste pietre che erano chiaramente importanti. Una in particolare, il cui uso è ancora misterioso, pare che quando passava intorno a un raduno di persone, serviva per conferire il diritto di parola. Potrebbe essere stata usata come simbolo o per qualche cerimonia religiosa?
Anche la casa numero 7 è diversa dalle altre, infatti è stata costruita sulla sabbia e non sui resti di strutture precedenti come le altre abitazioni. Questo ha portato i ricercatori a pensare che sia la casa più antica di Skara Brae.
La casa numero 7, di cui puoi esplorare la riproduzione, si trova in posizione più isolata rispetto alle altre ed ha un passaggio privato a suo uso esclusivo. Gli scavi hanno scoperto al suo interno i corpi di due donne sepolte in una tomba di pietra posizionata sotto uno letto.
La sepoltura è antecedente alla costruzione della casa e questo ha portato a pensare che i corpi fossero stati coinvolti in una sorta di rituale. Che l’abitazione numero 7 avesse un significato speciale per gli abitanti di Skara brae? La porta di questa abitazione era l’unica che poteva essere sprangata solo dall’esterno: cosa accadeva al suo interno? Forse non lo sapremo mai.
Un’altra curiosità è che nel muro della casa numero 5 sono stati ricavati degli spazi di stoccaggio. Uno di questi si trova dietro a una cassettieria e nascosto alla vista. A cosa serviva questo scomparto segreto? Gli incavi a vista invece erano più accessibili e probabilmente contenevano beni di suo quotidiano come la ceramica; altri offrivano supporto per lampade che bruciavano olio di balena, foche o uccelli marini.
Gli abitanti di Skara Brae
Gli abitanti di Skara Brae, come ti ho accennato in precedenza erano contadini, cacciatori e pescatori: allevavano bestiame e pecore, coltivavano la terra, cacciavano e pescavano per procacciarsi il cibo.
Tra gli abitanti del villaggio di Skara Brae c’erano anche abili costruttori in grado non solo di costruire le abitazioni ma, anche di realizzare tanti oggetti, oggi esposti al centro visitatori.
Realizzavano strumenti, dadi di gioco, gioielli e altri ornamenti di ossa, roccia preziosa e pietra. La principale proprietà delle case di Skara Brae, oltre ad una certa stabilità, era l’isolamento termico che serviva a proteggere gli abitanti dal rigido clima delle Orcadi.
L’archeo-astronomo Euan Mackie ha affermato che Skara Brae era una comunità di astronomi e saggi che hanno tracciato i cieli e ritiene che le basi di questa sua affermazione risiedano in delle palline di pietra trovate incise nel sito con motivi rettilinei.
Tuttavia non ci sono prove a sostegno di questa affermazione, mentre molte sostengono che fosse un villaggio di pastorizia e agricoltura. Gli abitanti di Skara Brae, circa 50 – 100 persone, mangiavano uccelli marini, bacche e carne di animali. Durante gli scavi hanno ritrovato anche tracce di nocciole e mele selvatiche mescolati con gusci d’uovo di tante specie diverse di uccelli.
Le Orcadi avevano un clima più clemente un tempo, c’erano animali al pascolo e vicino al villaggio di Skara Bre c’erano anche dei laghi, fonte preziosa di acqua e alghe. Quando Skara Brae venne costruita era più lontana dal mare rispetto a oggi ed era circondata da una terra fertile da coltivare.
La conformazioni del territorio e della costa è molto cambiata nei secoli. E’ impressionante vedere quanti reperti si sono conservati e immaginare come le persone possano aver vissuto in questi luoghi, lontani dal tempo e dal mondo.
L’abbandono e il ritrovamento di Skara Brae
Il filmato introduttivo che puoi vedere al Visitor Center racconta che il viallaggio di Skara Brae fu abbandonato attorno al 2200AC, quando gli abitanti si spostarono in zone più confortevoli.
L’erosione della costa, le tempeste di sabbia e gli eventi climatici erano diventati insostenibili e la terra aveva perso la sua fertilità, rendendo l’ambiente sempre più difficile da vivere. Il villaggio si riempì di sabbia che lo celò all’occhio umano per secoli. Nessuno sa esattamente perchè questo luogo e i suoi abitanti cessarono di essitere.
Il sito, sommerso da sedimenti che lo celavano all’occhio umano, è stato riscoperto dopo una forte tempesta che nel 1850 lo fece riemergere dalla sabbie del tempo.
Fu così che William Watt, Laird di Skaill House e proprietario di quelle terre, scoprì Skara Brae e si attivò per iniziare i lavori contattando l’antiquario George Petrie. Nel 1868 aveva già documentato importanti reperti come perle, strumenti di pietra e ornamenti. Non sono state trovate armi di alcun tipo, tranne utensili di lavoro o caccia. infatti si pensa che siano state impiegate come strumenti nella vita quotidiana piuttosto che per qualsiasi tipo di guerra.
Nel 1868 i lavori si fermarono a causa di un’altra tempesta e non ripresero fino al 1925 quando venne costruito un muro di contenimento tra Skara Brae e il mare, che permise rinvenire altri antichi edifici, oltre ai quattro già scavati.
Nonostante questa eccezionale scoperta, gli scavi vennero trascurati per diversi anni, fino a quando non intervenne il professore dell’università di Edimburgo Vere Gordon Childe che riportò alla luce il sito, rendendolo una delle attrazioni archieologiche più interessanti da visitare.
Inizialmente si riteneva che il villaggio risalisse all’Età del Ferro ma, l’analisi al radiocarbonio del 1970 consentì di datarlo nel periodo tardo Neolitico per l’esattezza tra il 3100 e il 2500 avanti Cristo. Skara Brae rivide la luce dopo circa 5000 anni.
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Emozioni e panorami mozzafiato
Posso dire che camminare attorno a questo sito archeologico a cielo aperto, sentire il vento addosso e il sole che ci scaldava è stata un’emozione indescrivibile.
Era maggio la prima volta che siamo stati qui, mentre quest’anno quando siamo ritoranti era agosto. Abbiamo avuto la fortuna di vistare Scara Brae con uno splendido sole. Il paesaggio tutto intorno a noi sembrava un dipinto e passeggiare lungo la baia è stato incantevole.
Ti consiglio di restare almeno un paio d’ore per visitare bene sia Skara Brae che Skaill House. Noi siamo rimasti più a lungo, perchè ci siamo goduti una piacevolissima passeggiata sulla sabbia, gustando tutta la magia di questo luogo incantato!
Dal villaggio neolitico di Skara Brae poi ci siamo diretti a Skaill House e infine ci siamo fermati al centro visitatori per un pranzetto veloce e poi siamo ripartiti. Scopri di più sulle remote isole Orcadi nella nostra sezione dedicata.
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Informazioni per visitare Skara Brae
Skara Brae è uno dei siti archeologici più visitato delle Isole Orcadi. Se pensi di visitarlo in alta stagione ti suggerisco di prenotare e farlo per tempo, per assicurarti l’ingresso. Devi prenotare anche se hai acquistato Explorer Pass, non dimenticarlo perchè l’accesso al sito è contingentato e non sono ammesse troppe persone insieme.
Scara Brae è gestito da Historic Scotland, il costo del biglietto per visitarlo è di 9 sterline. Il biglietto combinato che consente l’ingresso sia a Skara Brae che alla vicina Skaill House costa £ 11. L’ingresso è gratuito se sei in possesso di un pass per attrazioni turistiche per visitare la Scozia.
Skara Brae è aperta nei seguenti giorni e orari
- 1 Aprile / 30 Settembre 9.30 – 17.30
- 1 Ottobre / 31 Marzo 10 – 16
- chiuso 25/26 dicembre – 1/2 gennaio
NB. controlla sempre i siti ufficiali per verificare prezzi e orari che possono essere soggetti a cambiamento. Skaill House di norma rispetta gli stessi orari del sito neolitico, che puoi vedere aggiornati cliccando nel link in evidenza.
Skaill House
si tratta di un imponente edificio del XVII secolo, che era la residenza di William Graham Watt, l’uomo che scoprì Skara Brae. Inizialmente era una semplice villa costruita per il vescovo George Graham che ottenne le terre dal Conte delle Orcadi.
Il figlio di Graham divenne Laird e così la tenuta passò di generazione in generazione. Modificata dai successivi proprietari terrieri, assunse un profilo caratteristico che la contraddistingue ancora oggi. E’ aperta al pubblico dal 1997.
Oggi si possono visitare molte delle stanze, scoprire oggetti antichi e storie dimenticate da tempo. Vicino a Skaill House hanno rinvenuto diversi tumuli sepolcrali dell’età del bronzo. Ti racconto tutto su Skaill House, la residenza più bella delle Orcadi in questo articolo.
Skaill House è ricca anche di storie di fantasmi, odore di fumo, scheletri nascosti e altre storie agghiaccianti. Se vuoi saperne di più, trovi maggiori dettagli nell’articolo Scozia terra di fantasmi.
PS. Per tutti gli amanti della falconeria c’è un edificio a parte, adibito a spettacoli di questo genere.
Cosa vedere vicino al villaggio neolitico delle Orcadi
Le Isole Orcadi sono un luogo magico ricco di cose da vedere: baie, piccoli villaggi, altre isole dell’arcipelago e siti neolitici. E’ un paradiso per gli amanti del trekking, della natura e degli animali.
Se stai progettando il tuo viaggio ecco qualche suggerimento che potrebbe interessarti
- 3 giorni alle Isole Orcadi
- Kirkwall la vibrante capitale delle Orcadi
- The Italian Chapel
- Stromness
- Westray e Papa Westray
- Isole Orcadi dove sono e come raggiungerle
- the standing stone of Stenness
- The ring of Brodgar
Se ti è piaciuto condividi l’articolo e dicci cosa ne pensi. Hai mai visitato Skara Brae? Conoscevi questi villaggio neolitico alle Isole Orcadi? Scrivici nei commenti e se vuoi raccontaci la tua esperienza.
Tour per le Orcadi
Tour di 1 giorno da John O’Groat: barriere di Churchill, Kirkwall, la Cattedrale di St Magnus, il piccolo museo e il pittoresco porto. In seguito Scapa Flow e le colline di Hoy. Arrivo a Stromness e visita della città. Successivamente Skara Brae, i laghi di Harray e Stenness, Ring of Brodgar e le Standing Stones of Stenness. Prima di rientrare sosta alla Cappella Italiana e ritorno. Se hai poco tempo è un modo carino per fare un assaggio della magia delle Orcadi.
Crociera lungo la costa da John O’Groat: Attraverserai il Pentland Firth, passa accanto al faro di Duncansby Head. Osserva le scogliere alte circa 60 metri popolate da tanti uccelli marini e sorprenditi davanti ai faraglioni di Duncansby Stacks. Goditi il panorama dell’isola disabitata di Stroma e le colonie di foche grigie dell’Atlantico. Tra giungo e luglio tante pulcinelle di mare e con un po’ di fortuna, forse potrai vedere alcune balene.
Tour di 5 giorni Orcadi e costa settentrionale con partenza da Edimburgo: il castello di Stirling e al monumento a Wallace, Doune castle, Callander, Loch Lubnaig e Loch Earn, le valli di Glen Ogle e Glen Dochart e la selvaggia distesa di Rannoch Moor. Si Continua verso Loch Ness e la città di Inverness per ripartire il giorno successivo. I dettagli di tutte le tappe sono disponibili al link qui sopra.
N.B. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e di Ivan Balducci ©2017-2024. Vietato ogni uso.
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32 comments
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
Grazie ??
Luogo veramente molto particolare, non immaginavo che potessero esservi a quella latitudine insediamenti risalenti a periodi tanto remoti. E poi la casa infestata, e la possibilità di visitare un luogo dove i falchi vengono addestrati alla caccia… molto bello!
ciao Valeria, assolutamente unico! E’ stato incredibile passaggiare attraverso tanta bellezza. Un’emozione indimenticabile 🙂
Bellissimo ed assolutamente suggestivo … passeggiare tra quegli scavi a cielo aperto è stato incredibile ed emozionante!
Hai mai visto le trasmissioni di Neil Oliver sulle isole britanniche e la loro storia antica? Io le conosco ormai a memoria e mi appassionai di Scara Brae proprio grazie a lui. Vorrei tornare alle Orcadi in inverno per godermi quel luogo in un momento quasi magico.
Ne ho viste solamente alcune. Io vorrei tornare alle Orcadi in inverno per andare a caccia dell’aurora boreale! Sarebbe un magnifico incontro ? lungamente atteso
Bello questo luogo. E se ha colpito me che ne ho solo letto, capisco quanto possa avere colpito voi che l’avete vissuto in prima persona. Mi è piaciuto tutto quello che avete raccontato, ma la cosa che amo di più sono le storie di fantasmi perchè la dicono lunga sul modo di affrontare la vita e il mistero dei popoli.
Adoriamo anche noi le storie e le leggende, proprio per questo motivo ?
Adoro questi luoghi ricchi di storia! Fanno pensare e riflettere su quanto tempo è passato e su come si è evoluta la civiltà!
Ciao! piacciono tantissimo anche a noi! Impressiona vedere come si sopravviveva qui 5000 anni fa, contro ogni comodità e clima veramente ostico!
Sono stata in Scozia diverse volte ma non mi stanca mai. Anzi ormai non ci torno da oltre due o tre anni e ne sento la mancanza: dei paesaggi, del clima, del cibo – insomma di tutto!
Purtroppo però ho un rimpianto: non sono mai stata alle orcadi per mancanza di tempo, anche se una volta, arrivati fino a John O’ Groats, abbiamo pensato di fregarcene del programma di viaggio e di prendere il traghetto. Ma poi il mare mosso ce lo ha impedito… Almeno ho un’ottima scusa per tornare 😉
Ciao Silvia, ti capisco bene … credo che non ci stancheranno mai anzi, dopo un pò di tempo che manchiamo, inizia a farsi forte il richiamo di tornare a vederle nuovamente! Felice di averti dato una buona scusa per tornare 🙂
È incredibile e affascinante vedere come siano giunti a noi certi intrecci storici che hanno accomunato popoli diversi. Ti sembrerà strano ma vedere quei reperti mi ha fatto pensare ai villaggi nuragici che ci sono in Sardegna, con quei muretti a secco che tanto ricordano anche quelli irlandesi. Secondo me anticamente questi popoli avevano molto in comune e sicuramente vi erano contatti tra le varie etnie più di quanto possiamo immaginare. Mi piace pensare che infondo ciò che ci hanno lasciato sia proprio la testimonianza di un mondo senza barriere culturali.
Ciao Sylvie mi piace tantissimo il tuo commento e devo ammettere che leggerlo, mi ha fatta riflettere! Un interessante punto di vista, sul nostro passato.
Grazie cara mi fa piacere. È da parecchio che mi faccio certe domande soprattutto nel vedere così tante affinità tra i reperti megalitici trovati nella mia terra e nel resto del Nord Europa. Pensa che anche qui in Danimarca ho trovato delle costruzioni molto simili. Non può essere un caso
Davvero Sylvie, grazie a te! Ci saranno ancora moltissime cose da scoprire che non conosciamo e molto da imparare da chi ha creato così tanta meraviglia, secoli prima della nostra nascita.
Certo che trovarsi catapultati in un’epoca così lontana deve essere davvero affascinante. Le costruzioni sono praticamente nascoste nella terra per offrire protezione e calore, che bella idea. Certo l’idea di tutti quegli scheletri ritrovati e dei possibili fantasmi mi intimorisce un po’. Ma se sono amichevoli allora nessun problema 😉
Un luogo ricco di storia e di mistero… davvero da scoprire. E poi è immerso in una natura meravigliosa!
in effetti Skara Brae è immerso in una particolare magia. Per non parlare della baia che lo racchiude che sembra uscita dal pennello di un pittore!
Che posto particolare, 5000 anni fa, pazzesco a pensarci. Deve essere realmente emozionante passeggiare fra le rovine e pensare al loro modo di vivere. Pensa che bello deve essere d inverno, con le luci verdi dell aurora.
Assolutamente si. Pensare a come si sopravviveva in condizioni climatiche avverse è incredibilmente affascinante
Oddio, la Scozia… ogni volta che leggo un tuo articolo, mi fai venire una voglia pazzesca di tornarci. E questo villaggio dell’età della pietra è davvero affascinante, complimenti per averlo scoperto e grazie di averne scritto.
Ciao Francesca, ha quanto ho capito anche tu ami la Scozia ? Grazie mille … e confesso, sto già pensando al prossimo viaggio ??
Mi fai sempre scoprire qualcosa di nuovo e ogni volta è sempre più interessante. Bellissimo questo villaggio dove la storia si fonde con la natura.
Ciao Silvia …. grazie mille, davvero ???
Wow ma che meraviglia! Continua a dire che mi piacerebbe moltissimo visitare la Scozia on the road e con questo articolo me ne sono convinta ancora di più! Non lo conoscevo, ma sembra davvero un luogo magico!
Ciao Veronica, la Scozia è veramente bellissima e fatta in libertà … on the road lo è ancora si più !!!
Che bello mi hai ricordato la mia visita a questo luogo millenario e suggestivo anni e anni fa..noi però non abbiamo avuto la fortuna di trovare un sole così!!
Ci sei stata! Che bello!!! Ho amato l’energia che si respira in questo luogo magico!! E si, devo dire che il tempo è stato fantastico ???
Very nice shots!!!
I liked that place! Very good to my bucket list! 🙂
thank you very much! it’s my pleasure 🙂