Oggi ti presento Laura, expat in Austria, più precisamente a Salisburgo. Nella rubrica “storie di vita on the road” ti racconto la vita degli italiani all’estero: chi sono, perchè sono partiti, com’è la loro vita lontano dall’Italia, come e perchè hanno compiuto questo passo! Qui trovi la prima intervista a Conny, un’italiana in Scozia.
Quale che sia la ragione che ci spinga a lasciare la nostra terra d’origine per cercare una nuova casa in un’altra nazione, poco importa. Si sbarca in una terra straniera e quello che prima era sconosciuto, presto diventa quello che chiameremo, casa.
Il blog di Laura, Tutto il Mondo è Paese nasce dalla sua voglia di abbracciare la diversità e conciliarla con l’amore per la sua terra. Laura, expat in Austria, racconta di tradizioni nostrane e internazionali con l’obiettivo di abbracciare e promuovere l’interculturalità. Passa a trovarla se ti va!
Cosa troverai in questo articolo
Ciao Laura raccontaci in breve chi sei, per farti conoscere dai nostri lettori
Ciao a tutti sono Laura, ho 25 anni, a breve 26 e ho da poco concluso una laurea magistrale in interpretariato di conferenza. Ho una grande passione per i viaggi, la scrittura e amo scoprire nuove culture, oltre l’italiano parlo il tedesco, l’inglese e il portoghese. Ho giocato per molti anni a pallavolo a livello agonistico e do per questo grande valore allo sport che può dare grandi lezioni di vita.
Da che regione Italiana vieni?
Dal Lazio, più precisamente da Roma.

Come andavano le cose in Italia prima di partire?
Andavano bene, avevo appena finito la triennale a Roma in Mediazione Linguistica ma non avevo ancora trovato una magistrale che mi convincesse e avevo le idee un po’ confuse sul mio futuro.
Cosa ti ha spinto a partire?
Sapendo di voler continuare la magistrale ma non avendo le idee chiare sulla specializzazione da scegliere ho colto l’opportunità offertami dalla mia università di partire come stagista all’estero. Il programma si chiamava Erasmus Traineeship. Così sono approdata in Austria nell’ormai lontano 2015.
Come sei approdata in Austria?
Il mio obiettivo era migliorare il tedesco, ma non ero intenzionata ad andare in Germania. Il mio ultimo viaggio a Berlino non mi aveva colpito particolarmente, così optai per l’Austria. Volevo respirare la vera tradizione ed immergermi nel verde dei suoi paesaggi, volevo anche una cittadina a misura d’uomo dove avrei potuto stare per qualche mese anche da sola, così scelsi Salisburgo che soddisfece tutte le mie aspettative.

Quando hai lasciato l’Italia avevi già un lavoro o sei partita all’avanscoperta?
Prima di partire avevo già organizzato la mia vita in Austria. Quando sono arrivata sapevo già dove avrei lavorato dato che avevo preso contatti con il datore di lavoro che aveva accettato la mia candidatura come stagista.
Come ti sei organizzata? Conoscevi qualcuno? Raccontaci il pre-partenza e come ti sei mossa appena arrivata.
Non conoscevo assolutamente nessuno. Sia la ricerca della stanza dove abitare, sia la ricerca del lavoro l’ho organizzata tutta dall’Italia mandando continue e-mail e prendendo contatti.
Parlavi la lingua? Come hai fatto senza aiuti?
Il mio livello di tedesco era ancora molto basico perciò quando non riuscivo a comunicare in quella lingua parlavo in inglese.

Cosa hai fatto nei primi mesi per integrarti?
Ho semplicemente lavorato e cercato di fare conoscenza con i miei coinquilini, dato che vivevo in un appartamento con vari studenti.
Come hai cercato di far diventare una nuova nazione la tua casa? Raccontaci qualche piccolo gesto di ogni giorno, che ha costruito la tua vita a Salisburgo.
Ho cercato di fare tutto ciò che avrei fatto anche in Italia. Ho conosciuto persone a lavoro e poi successivamente anche all’università (dopo un anno mi sono trasferita a Vienna per iniziare la magistrale). Devo ammettere non è stato facile e ancora fatico a trovare una mia routine.
Avrei voluto proseguire ad esempio con la mia pallavolo ma l’ho dovuta abbandonare per il momento. Per il resto ho cercato di conoscere maggiormente la città visitandola più volte e cercando di orientarmi da sola.

Dopo quanto tempo non ti sei più sentita un’ospite?
Il problema della maggior parte degli expat in Austria è questo. La cultura nordica e la mentalità è molto diversa e non aiuta sicuramente ad integrarsi. Io non demordo e cerco ancora di trovare una mia dimensione anche qui. Mi sento ancora ospite quindi. Le poche volte in cui non mi ci sono sentita sono state quando ho fatto conoscenza con qualche persona del posto.
Hai avuto paura prima di partire? Non esserci e lasciare quello che ti era familiare è stata dura?
Prima di partire ero eccitatissima e piena di entusiasmo e non avevo alcun tipo di paura. Avevo voglia di scoprire il mondo e di mettermi in gioco e questa voglia non mi ha mai abbandonato. Lasciare la famiglia è stata durissima proprio perché la nostalgia di casa è sempre presente. Malgrado ciò l’ho sentita sempre vicina nonostante la distanza e questo ha solo rafforzato il nostro legame.
Cosa ti piace del luogo in cui vivi?
Mi piace più di tutti il modo in cui è trattata la natura circostante. Parchi, aree verdi e campi sono valorizzati al meglio. C’è un grande rispetto per la natura. Inutile dire che anche i trasporti hanno letteralmente una marcia in più a Vienna e sono quasi sempre impeccabili.
C’è qualcosa che non riesci proprio a capire della cultura in cui vivi? Che stona per te?
Sì, in Austria non c’è molto la cultura dello stare insieme. La convivialità a tavola o anche la passeggiata in compagnia è qualcosa che fino ad ora mi è mancata. Non si organizzano spesso uscite, bisogna sempre avere l’iniziativa.

Torneresti mai in Italia?
Assolutamente sì, ho lasciato l’Italia semplicemente per arricchirmi e per mettermi in gioco, da appassionata di lingue e intercultura quale sono per me questo è stato un percorso quasi “ovvio”. Se trovassi un’opportunità di lavoro che soddisfa le mie esigenze tornerei sicuramente in Italia.
Un tuo suggerimento mirato a chi sta valutando l’idea di trasferirsi all’estero: cosa serve assolutamente per decidere di partire?
Serve passione e voglia di mettersi in gioco. Serve tanta determinazione e voglia di scoprire qualcosa di diverso.
Cosa fai adesso e quali sono i tuoi sogni per il futuro?
Da neolaureata sono alla ricerca di un lavoro. Vorrei mettere a frutto tutto ciò che ho imparato dalla mia esperienza finora. Il mio sogno è quello di poter trovare l’ambito perfetto per me che possa mettere insieme la mia passione per l’interculturalità e le mie competenze linguistiche.
Ognuno ha la sua storia e nessuno può indossare le scarpe di un’altra persona e non possiamo giudicare le scelte altri! Non dimenticarlo.
Ps. sei un italiano che vive all’estero e vuoi raccontare le tua storia? Mandaci una mail a scoziaontheroad@gmail.com
NB. Tutte le foto sono di Laura. – foto copertina Gaertringen
2 comments
Ammiro moltissimo i giovani che decidono di darsi un’opportunità in più e aprono la loro vita e la loro mente al mondo che li circonda, con coraggio e con quel pizzico di spensieratezza che caratterizza il mondo dei ragazzi. Spesso non si ha la consapevolezza di quanto sia importante fare questo genere di esperienze proprio da giovani, imparare delle lingue nuove, confrontarsi con culture diverse, imparare a gestire situazioni in piena autonomia. Lo ritengo un valore aggiunto.
Complimenti a Laura per la sua determinazione e il suo coraggio, l’Austria poi è sicuramente un Paese splendido, soprattutto paesaggisticamente.
La penso proprio come te Silvia, aprire la mente a nuove culture aiuta a crescere, così come imparare lingue traniere permette di aprire i propri orizzonti ed avere davanti a sé sempre meno limiti! Anche io ammiro molto chi è in grado di fare un passo importante come questo!