Le isole Tremiti (o Diomedèe) sono un arcipelago del mare Adriatico e si trovano a 22 km a Nord del promontorio del Gargano e 45 km a Est da Termoli (costa molisana).
Le isole Tremiti sono l’unico arcipelago italiano nel basso Adriatico. Fanno parte della regione Puglia, provincia di Foggia. Il capoluogo è San Nicola, sull’omonima isola. Dal 1996 sono entrate a far del Parco Nazionale del Gargano, in qualità di Riserva naturale marina.
Pur essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso comune della Puglia, è uno dei centri turistici più importanti dell’intera regione.
Cosa troverai in questo articolo
L’arcipelago delle Tremiti è così composto
- San Nicola, sede comunale, dove si trovano i principali monumenti dell’arcipelago.
- San Domino, la più grande e la più abitata, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell’unica spiaggia sabbiosa dell’arcipelago (Cala delle Arene).
- Capraia (detta anche Caprara o Capperaia), disabitata.
- Pianosa, anch’essa completamente disabitata
- Il Cretaccio,
- La Vecchia.

Come raggiungere le isole Tremiti
Le Isole Tremiti sono collegate alla terraferma da traghetti e aliscafi che partono da Termoli in Molise; Vasto; Rodi Garganico e Vieste. La differenza principale tra i due tipi di collegamento sta nel prezzo. Il porto di Termoli garantisce un maggior numero di corse durante l’arco della giornata. I porti di arrivo da Termoli sono San Domino e San Nicola, le due isole principali dell’arcipelago.
Le maggiori compagnie che collegano questi porti con San Nicola e San Domino sono Tirrenia e NLG – Navigazione Libera del Golfo. Da Termoli i traghetti patono tutti i giorni dell’anno, mentre dagli altri porti ci sono solo corse stagionali da luglio a settembre.
Si impiega circa una o due ore per arrivare alle isole Tremiti, a seconda del porto di partenza scelto. Ecco come raggiungere le isole tremiti e acquistare il tuo biglietto.
Sull’arcipelago non sono ammesse automobili e le uniche che circolano qui sono dei residenti. Se non vuoi arrivare ai porti con la tua auto e lasciarla lì, puoi raggiungere i vari punti di imbarco anche in treno; Termoli o Vasto sono i più comodi perchè il porto si trova a poca distanza dalla stazione dei treni.
San Domino l’isola più bella delle Tremiti
Cosa vedere alle Isole Tremiti? Sicuramente San Domino, che è l’isola più estesa dell’arcipelago e forse, la più bella dal punto di vista naturalistico. Ha una sola spiaggia di sabbia e diverse calette rocciose, molto piccole. La più grande è cala degli Inglesi, ad uso esclusivo degli ospiti del Villaggio Tci.
San Domino è ricco di altre cale bellissime tra cui la cala dei Benedettini e cala Tonda, la cui particolarità è data dalla sua forma. Le rocce si stringono attorno all’acqua del mare formando un piccolo laghetto dal fondale cristallino. Continuando troviamo cala Matano, molto cara al cantante Lucio Dalla che scrisse qui un suo album; cala delle Arene e cala Tamariello.
Spiaggia dei Pagliai, che si raggiunge solo in barca, è la più famosa e fotografata di tutte le isole Tremiti. Il nome deriva dalle rocce affioranti dal mare, la cui forma ricorda balle di paglia poggiate sull’acqua.
Il porto e il centro abitato principale si trova a San Domino. Sull’isola ci si muove a piedi ma le distanze sono brevi e non troppo impegnative. San Nicola e San Dominio distano poco l’una dall’altra e si raggiungono con le barche a noleggio.

Le grotte di San Domino, lo scoglio dell’elefante e le cale più belle
San Domino si può ammirare in tutta la sua bellezza facendo un giro in barca. Solo così si ammireranno le numerose piccole grotte come la Grotta del Bue Marino, profonda 70 metri, dove viveva la foca marina che insieme alla grotta delle rondinelle, delle Viole e del sale è una delle cose più particolari da visitare.
Infine c’è anche la Grotta del Coccodrillo. Girando in barca di possono ammirare anche le formazioni rocciose particolari come lo scoglio dell’Elefante e i bellissimi Pagliai. Informati bene prima di partire perché alcune bellezze delle Isole tremiti, si scoprono solo facendo qualche escursione in barca.
La Cala dei Benedettini è un piccolo angolo di paradiso caratterizzato da scogli e mare incontaminato e a 30 metri a largo della baia, giace il relitto della Galea Turca dal 1566 e il relitto del Piroscafo detto “Il Lombardo” usato da Garibaldi per la spedizione dei Mille, affondato qui nel 1864 e scoperto solo nel 2005.
L’Architiello è un arco di roccia nel bel mezzo delle acque dell’isola. La punta del diamante è un angolo suggestivo dell’isola che offre tramonti spettacolari.
Il villaggio TCI di San Domino
si trova a 15 minuti a piedi dal porto e a 5 minuti dal centro del paese. Il villaggio cresciuto all’ombra della macchia mediterranea, si affaccia sulla cala degli Inglesi, così chiamata perché qui fu rinvenuto il relitto di una nave inglese. Interamente rocciosa, la cala dispone di pedane attrezzate con ombrellone e sdraio e di accessi al mare tramite pedane con scalette. Il Villaggio ospita svariateattività gratuite per i suoi ospiti, apre il 24 maggio e chiude il 13 settembre.

L’Isola di San Nicola e Santa Maria a mare
Un altro luogo da non perdere quando si visitano le Tremiti è l’isola di San Nicola. Il centro storico è un vero e proprio museo a cielo aperto. La seconda isola delle Tremiti ospita la più grande abbazia del Mediterraneo sul mare e sto parlando di Santa Maria a Mare, le cui origini si perdono nella leggenda e nella storia di cui ti parlerò tra pochissimo. Abbandonata da secoli oggi è visitabile.
II Castello dei Badiali fu costruito per volere di Carlo D’Angiò per proteggere l’isola e il Monastero dagli attacchi. Questa imponente struttura è dominata dal Torrione Angioino e dal torrione del Cavaliere del Crocefisso. La storia è palpabile in questo luogo, infatti salendo sul terrazzo del Cannone vedrai ancora le corazze di ferro che proteggevano i cannoni durante la I Guerra Mondiale e la Guerra Libica.
Di fianco al portale di legno c’era una passerella che collegava San Nicola all’isola di Cretaccio e Cretaccio a San Domino. All’interno merita una visita la Cisterna della Loggia della Meridiana, un pozzo profondo 17 metri, da cui i monaci attingevano l’acqua.
Una curiosità: dagli interni del Castello parte un lungo cunicolo e nessuno sa dove porta. Probabilmente erano una via di fuga per i monaci in caso di assedio, che qualcuno ipotizza sia collegato all’isola di Caprara da sotto il mare.
Impredibili anche la misteriosa tomba di Diomede (continua a leggere per saperne di più).

L’isola di Capraia
Ricca di tante piante di capperi, è un’isola delle Tremiti piccola e disabitata e non è ammesso sbarcarci. Molte escursioni fermano a pochi metri dalle sue rive. Qui si trova una statua sommersa di Padre Pio che puoi vedere facendo snorkeling o qualche immersione.
Le Tremiti sono piena di cale e grotte dagli interni variopinti e un mare ricco di dentici, astici, aragoste, e cavallucci marini, che si muovono indisturbati tra Gorgonie e Coralli Neri. Ci sono molti punti per fare immersione alle Isole Tremiti, come la zona di Punta Secca, qui a Capraia dove si aprono due archi rocciosi naturali a 42 metri di profondità e lo Scoglio del Corvo.

Pianosa, l’isola disabitata
Dista circa 20 Km dalle altre isole ed è un pianoro roccioso completamente disabitato. Durante le mareggiate è quasi completamente sommersa. Pianosa è una Riserva Marina Integrale, quindi c’è il divieto di approdo e navigazione e divieto assoluto di pesca. Si possono fare immersioni solo se accompagnati da guide subacquee autorizzate.
Diversi nostri amici sono stati portati qui dalla loro scuola per prendere il brevetto da sub. Stando ai loro racconti ti consiglio di contattare queste giude, perché i fondali sono i più spettacolari dell’arcipelago.
Se vuoi staccare la spina ed immergerti per qualche giorno tra natura selvaggia ed incontaminata, lontano da tutto e da tutti, le Isole Tremiti sono una meta ideale per un lungo week end di relax e vacanze detox. La prima volta che sono sbarcata qui facevo le elementari e poi ci sono tornata ancora alle superiori. Eppure ne ho ancora un ricordo indelebile. Purtroppo non era ancora l’epoca del digitale e ho solo foto vecchio stile scattate a pellicola; le foto che vedi sono prese dal web con licenza libera.

I miti legati a Diomede
L’arcipelago nel corso dei millenni ha legato il suo nome a quello dell’eroe Diomede, tanto che in antichità le isole furono chiamate isole Diomedee.
La leggenda racconta che le isole Tremiti nacquero per mano di Diomede, quando gettò in mare tre giganteschi massi (corrispondenti a San Domino, San Nicola e Capraia), portati con sé da Troia e misteriosamente riemersi sotto forma di isole. Qui l’eroe incontrò Daunia e sposò la figlia di Dauno, re dei Dauni, Euippe (secondo alcuni Drionna o Ecania). Come in tutte le leggende ci sono diverse varianti di questa storia.
Molti racconti collocano il luogo della scomparsa dell’eroe nelle isole Tremiti; altri parlano di una morte per naufragio ma, la versione più comune della leggenda narra del ritiro di Diomede sull’arcipelago, dove incontrerà la morte. Sull’isola di San Nicola c’è una tomba di epoca ellenistica chiamata ancora oggi Tomba di Diomede.
Un particolare interessante della leggenda riguarda le diomedee, caratteristici uccelli che popolano le falesie e le scogliere dell’arcipelago. Infatti si pensa che questi uccelli dal nome riconducibile all’eroe greco, siano i suoi compagni trasformati da Afrodite per compassione o per vendetta.
Il Tesoro di Menelao
Un’altra leggenda narra di un eremita che scelse l’isola di San Nicola intorno al 312 d.C. come luogo di ritiro e di contemplazione. Secondo la leggenda, una notte gli apparve in sogno la Madonna che gli indicò indicandogli dove scavare per rinvenire un tesoro di monete e monili, il cosiddetto tesoro di Menelao.
Con questo tesoro doveva edificare una chiesa in onore della Vergine Maria. Il monaco ignorò questa richiesta e così la Vergine apparve di nuovo e questa volta chiaramente alterata in volto. Il monaco allora obbedì, ritrovando il tesoro e costruendo con questo un edificio dedicato alla Vergine.

Storia delle Isole Tremiti
Abitate già in antichità, le isole Tremiti per secoli furono un luogo di confino. In epoca romana erano note col nome Trimerus. L’imperatore Augusto relegò qui la nipote Giulia, che morì dopo vent’anni di soggiorno forzato. Nel 780 Carlo Magno ci esiliò Paolo Diacono che però riuscì a fuggire.
La storia dell’arcipelago è anche legata alle vicende dell’abbazia di Santa Maria a Mare. Secondo il Chartularium Tremitense, il primo centro religioso fu edificato nel territorio delle isole adriatiche nel IX secolo ad opera dei benedettini, come dipendenza diretta dell’abbazia di Montecassino. Nel XI secolo il complesso abbaziale raggiunse il massimo splendore, aumentando a dismisura possedimenti e ricchezze, cosa che portò alla riedificazione da parte dell’abate Alderico della chiesa, consacrata nel 1045 dal vescovo di Dragonara.
In questo periodo si aggirarono ospiti illustri tra le mura del monastero, tra i cui Federico di Lorena e Dauferio Epifani. L’intero complesso rimase un possedimento dell’abbazia di Montecassino per circa un secolo, nonostante le pressanti richieste di autonomia e le proteste dei religiosi tremitesi.
Isole Tremiti tra il 1300 e il 1400
Nel XIII secolo, oramai svincolata dal monastero cassinese, aveva possedimenti in terraferma. Secondo le cronache dell’epoca le tensioni mai sopite con il monastero laziale ed i frequenti contatti con i dalmati, portarono i monaci del complesso a una decadenza morale, che spinse il cardinale Raniero da Viterbo nel 1237, ad incaricare al vescovo di Termoli, di sostituire alla guida dell’abbazia l’ordine di San Benedetto con i Cistercensi.
In seguito, Carlo I d’Angiò munì il complesso abbaziale di opere di fortificazione. Nel 1334 l’abbazia fu depredata dal corsaro Almogavaro e dalla sua flotta. Trucidarono i monaci mettendo fine alla presenza cistercense nell’arcipelago.
Nel 1412, su diretto ordine di papa Gregorio XII, una piccola comunità di canonici regolari si trasferì sull’isola per ripopolare l’antico centro religioso. I Lateranensi restaurarono il complesso abbaziale, ampliandone le costruzioni e realizzando numerose cisterne, ancora oggi funzionanti che estesero i possedimenti dell’abbazia.

isole Tremiti negli anni tra il 1500 e il 1800
Nel 1567 l’abbazia-fortezza di San Nicola riuscì a resistere agli attacchi della flotta di Solimano il Magnifico.
L’abbazia fu soppressa nel 1783 da re Ferdinando IV di Napoli, che nello stesso anno istituì sull’arcipelago una colonia penale. Nel periodo napoleonico, l’arcipelago fu occupato dai murattiani che si trincerarono all’interno della fortezza di San Nicola, resistendo agli assalti della flotta inglese. Di questi attacchi sono visibili ancora oggi sulla facciata dell’abbazia, i buchi delle palle di cannone inglesi. In seguito a tale evento Murat concesse la grazia ai deportati, che avevano collaborato alla resistenza contro gli inglesi. Fu così che ebbe fine la prima colonizzazione delle isole Tremiti, effettuata mediante l’insediamento di colonie penali.
Nel 1843 re Ferdinando II delle Due Sicilie, con l’intento di ripopolare le isole fece insediare molti pescatori provenienti da Ischia e da famiglie del regno dando luogo così a una seconda colonizzazione delle Tremiti.
Le Isole Tremiti dal 1900 fino ad oggi
Nel 1911 furono confinati alle Tremiti circa milletrecento libici. A distanza di un anno circa, un terzo di questi erano morti di tifo esantematico. In epoca fascista l’arcipelago continuò a essere luogo di confino, ospitando tra l’altro anche il futuro Presidente della repubblica, Sandro Pertini e Amerigo Dumini. L’autonomia comunale risale al 1932.
In virtù delle deportazioni di cittadini libici effettuate dal governo Giolitti, nel 1987 Gheddafi dichiarò che l’arcipelago era parte della Libia. Tali pretese territoriali seguivano la tensione diplomatica che sussisteva con l’Italia.
Nel novembre 1987 due cittadini svizzeri, Jean Nater e Samuel Wampfler, misero una bomba sul faro di San Domino. Il primo rimase ucciso nell’attentato, il secondo fu catturato e condannato. Il 28 ottobre 2008 una trentina di abitanti delle isole, si sottoposero volontariamente all’esame del DNA allo scopo di stabilire se nel loro sangue ci fosse traccia di quei deportati libici del 1911. Il risultato fu negativo.
Seguici sui nostri social: Instagram, Facebook, Pinterest e Trip Advisor – ti aspettiamo con tanti contenuti inediti! Se i nostri articoli ti sono stati utili, offrirci un caffè su Ko-fi e sostieni il nostro lavoro.
sponsorizzato da TraghettiPerTremiti.it
8 comments
Queste isole sembrano meravigliose! Non sono ancora stata in Puglia, mi resta ancora così tanto dell’Italia da visitare! Negli ultimi anni ho fatto quasi sempre viaggi all’estero.
anche noi spesso se abbiamo più giorni a disposizione, andiamo all’estero, ma devo dire che la nostra bella Italia, merita veramente tanto 🙂 Pian piano faremo tutto!
Che mare meraviglioso! Io ancora non ci sono stata in Puglia e sul GARGANO; pertanto le iSOLE Tremiti mi mancano.. mi hai incuriosito molto!
Le ricordo ancora bellissime e proprio la scorsa estate c’è stata la mia parrucchiera, che me le ha descritte esattamente come le ricordavo! Quindi credo siano rimaste per lo più inalterate 🙂
Che storia interessante! Peccato che sia abbastanza scomodo raggiungerle dal nord Italia, le isole Tremiti sembrano un paradiso perfetto per un fine settimana di relax
Confermo Paola, ci sono stati anche dei nostri amici la scorsa estate e si sono fermati per un fine settimana … sono stati veramente benissimo, lontano da tutto e immersi nella natura 🙂
Io amo alla grande le isole e vorrei davvero vedere le Tremiti, di nuovo. Ci andai da piccola e ricordo ancora il colore di quel mare.
Anche io Giovy, sono veramente innamorata delle isole e come te non ci torno da quando aveva 10/12 anni … mi piacerebbe veramente tanto poterle rivedere con gli occhi di oggi!