Il Teatro Bramante di Urbania è uno dei gioielli imperdibili delle Marche, che con la sua imponente mole arricchisce piazza San Cristoforo e rende il centro storico qualcosa di speciale.
Non so tu ma io adoro l’atmosfera che si respira entrando in questi luoghi, che sembra provenire da epoche passate. Appena varcata la soglia d’ingresso ci si trova circondati da drappi di stoffa colorati, ricchi decori, luci soffuse e un profumo unico e indescrivibile. Sembra ancora di vedere sul palco, gli attori recitare opere famose.
La cultura teatrale è diffusa un pò in tutte le città delle Marche, che nascondono diversi teatri di incantevole pregio e Urbania con i suoi portici e le architetture rinascimentali non è da meno.
Secondo la tradizione pare che la favola di Torquato Tasso, l’Aminta, si sia ispirata ai luoghi fiabeschi sul fiume Metauro tra Castel Durante e il Barco Ducale, dove il poeta era ospite in uno dei suoi soggiorni presso la corte roveresca.
Il teatro Bramante di Urbania, tutto in laterizio, ha una facciata di stile neoclassico, decorata nella parte centrale da un doppio ordine di semicolonne: doriche al piano terra e joniche al piano superiore, fra cui si aprono semplici porte e finestre, prive di ornamentazioni.
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Accenni storici sul teatro Bramante
La storia del teatro Bramante di Urbania inizia molto tempo fa. Urbania, l’antica Castel Durante, ebbe il suo primo teatro già nel secolo XVI, ricavato da un magazzino per la paglia nelle antiche scuderie ducali, sito dietro la chiesa di San Francesco.
Per renderlo un teatro a tutti gli effetti, nel 1726 riinovarono la struttura con l’aiuto dell’Accademia degli Acerbi, che affidò il progetto all’architetto Pietro Abati.
L’unica testimonianza degli interni di questo teatro ancora in uso nella prima metà dell’800 sono i frammenti di due belle statue di Tommaso Amantini raffiguranti “La Giustizia” e “La Verità”.
In seguito nel 1855 con l’aiuto dell’Accademia Teatrale iniziaro nuovi lavori di miglioria e il progetto venne affidato all’architetto Ercole Salmi. L’attuale teatro Bramante, occupa l’area dove sorgeva un tempo l’antica Rocca trecentesca dei Brancaleone, distrutta da Lorenzino de’ Medici nel 1518.
Il Risorgimento fu un periodo florido per i teatri; nel 1864, poco dopo l’Unità d’Italia, con il Trovatore di Giuseppe Verdi, inaugurarono il nuovo teatro, intitolato all’illustre concittadino Donato Bramante. Romolo Liverani, dipinse le scene delle quinte e il sipario con la veduta di piazza San Cristoforo.
Fu il fulcro della vita sociale e il protagonista indiscusso di serate eleganti e feste. Ha rivestito il ruolo anche di cinema e sala da ballo. Durante le grandi guerre restò in attività con spettacoli pensati per aiutare le famiglie dei caduti in Africa; spettacoli in favore delle truppe di passaggio e dei minorati dalle mine tedesche.
L’interno dello splendido Teatro Bramante
Il Teatro Bramante di Urbania, a tre ordini di palchi con loggione è una meraviglia per gli occhi; ci si perde tra i mille riflessi di rosso e oro che serpeggiano da ogni lato.
L’interno ha un impianto a ferro di cavallo e dispone di 44 palchi, distribuiti su tre ordini con sovrastante loggione a balconata aperta. Il boccascena, privo di palchi, è affiancato da due paraste terminanti con mensole che reggono un architrave piano.
Il pittore Lancisi da Verucchio realizzò i medaglioni nel soffitto, che riportano i quattro elementi: aria, terra, acqua e fuoco, rivissuti attraverso un’elegante mitologia. Pietro Gai modellò i busti di Donato Bramante e Girolamo Crescentini, che con la sua voce deliziò le platee dell’Europa napoleonica.
La sala, sobriamente decorata, presenta lungo le balaustre a fascia una serie di medaglioni con dipinte le effigi dei più illustri personaggi marchigiani del Rinascimento e del Risorgimento, collegati alla storia della città; da Donato Bramante a Raffaello Sanzio, dal celebre Girolamo Crescentini a Gioachino Rossini; dal duca Francesco Maria II Della Rovere a Filippo Ugolini fino a Giuseppe Verdi – l’unico non marchigiano.
Il sipario e il corredo scenico ancora esistenti sono opera del noto scenografo faentino Romolo Liverani che li eseguì in collaborazione con il figlio Tancredi.
Un grande orologio sopra il sipario è a guardia del tempo, che all’interno del teatro si ferma e che ci trasporta verso mondi fantastici e lontani dove tutto è possibile. La vita si sospende, come in una lunga pausa e riprende solo dopo aver lasciato questo regno magico.
Teatro Bramante informazioni per la visita
Il Teatro è stato chiuso agli inizi degli anni ’80 per un lungo lavoro di restauro durato quasi 20 anni ed ha riaperto recentemente. Si trova in Piazza San Cristoforo, nei pressi dell’obelisco e poco distante da qui c’è un luogo misterioso assolutamente da non perdere a Urbania, la chiesa dei Morti.
Non possiamo che ringrazionare l’Ufficio del Turismo ed in particolare Francesco, per aver aperto il teatro solo per noi ed aver collaborato alla realizzazione di questo articolo, alla scoperta di questa meraviglia di Urbania. E’ stato magnifico trovarsi qui completamente da soli e poter vedere ogni singolo angolo di questo incantevole teatro.
Come visitare il teatro Bramante di Urbania? Il teatro è visitabile solo su prenotazione e il costo del biglietto è di 3 euro. Per informazioni puoi rivolgerti allo IAT – C.so Vittorio Emanuele II, 21 – Tel. 0722 313140.
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