Cenare a Edimburgo al The world’s end è l’ideale per passare una serata diversa dal solito, immerso in un’atmosfera calda e accogliente. Questo pub situato lungo il Royal Mile, è forse uno dei pub più famosi di Edimburgo e fino ad oggi non ci ha mai delusi.
Lo raggiungi comodamente a piedi, facendo una bella pesseggiata lungo il miglio reale scozzese!
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Cosa troverai in questo articolo
Perchè si chiama World’s end?
Per risalire alle origini del suo nome occorre tornare indietro fino al XVI secolo, al tempo in cui Edimburgo era una città fortificata. Il pub prende il nome dalla sua posizione, adiacente all’ex Netherbow port; “Nether” significa più lontano e “Port” sta per gateway.
Costruito nel XVI secolo per proteggere la città dagli attacchi inglesi, Netherbow Port era un grande cancello che si trovava tra High Street e Canongate con il Flodden Wall, che racchiudeva la città e separava la Città Vecchia dal Canongate.
L’area all’interno divenne nota come “la fine del mondo” perché per quanto riguardava i cittadini di Edimburgo, era letteralmente il luogo dove finiva il loro mondo! La base del porto può ancora essere vista al di fuori del pub, contrassegnata da piastre di metallo nella carreggiata.
The World’s End Close si trova adiacente al pub. Le fondamenta del pub incorporano anche una parte del Flodden Wall, che una volta era una parte importante delle difese della città.

Il Flodden wall
Al termine della battaglia di Flodden, nel 1513 fra l’Inghilterra e la Scozia, nel corso della quale fu ucciso il Re Giacomo IV di Scozia, fu eretto un muro per proteggere gli abitanti della città di Edimburgo dagli attacchi futuri, il Flodden Wall. Le porte erano situate proprio all’entrata di questo pub.
La città contenuta all’interno delle mura difensive, aveva un numero di porte per consentire l’accesso e l’uscita dalla città. La porta principalmente utilizzata era quella di Netherbow port, che si trovava sul sito dello svincolo del The World’s End.
Questa porta era un’entrata pesantemente fortificata, con un cancello che poteva essere chiuso sulla strada, delimitato su entrambi i lati da torri robuste.
Sebbene il Netherbow Port sia stato smantellato nel 1760, il profilo del vecchio portale è ancora visibile, segnato con placche di ottone nella strada acciottolata, lungo il Royal Mile.
La campana originale che si trovava nel Netherbow Port, suonata ogni sera per avvertire i cittadini della chiusura dei cancelli per la notte, sopravvive ancora oggi in cima a una torre di cemento adiacente al Netherbow Arts Center, che si trova nelle vicinanze.

Il pedaggio da pagare
L’accesso alla città avveniva attraverso Netherbow Port. Per entrare in città dovevi pagare una tassa e se non avevi soldi non potevi farlo, per questo quel cancello era dove finiva il mondo – The world’s end.

Il pagamento della tassa o il pedaggio doveva essere pagato da tutti, anche dai residenti di Edimburgo.
Molte persone povere della città, non potevano permettersi di pagare questa tassa e di conseguenza furono letteralmente intrappolate all’interno delle mura della città.
A peggiorare le cose, chi non poteva andarsene era costretto a vedere ee teste dei prigionieri giustiziati nell’Old Tolbooth messe in mostra sulle punte delle torri alla Porta.
Questo incrocio con la sua enorme porta, era il più lontano possibile dalle case sul Royal Mile e sembra che fosse il punto più lontano dal castello di Edimburgo che poteva ancora essere colpito con una freccia.
Fermati per un attimo a leggere la storia che trovi scritta proprio fuori dal locale e immagina come poteva essere questo luogo, tanti anni fa, quando tutto questo era la realtà di tutti i giorni.
Fuori dal The world’s end
Fuori dal pub puoi leggere una breve storia del The World’s End dipinta sul lato dell’edificio. Ad Edimburgo questo locale è anche associato all’omicidio di due ragazze adolescenti Helen e Christine, avvenuto nel 1977, noto come The World’s End Murders.
Il caso rimase irrisolto per venti anni dopo, fino a che non sospettarono di Angus Robertson Sinclair, che infine venne assolto. Nel 2012 il caso è stato riesaminato e se ti interessa qui trovati l’intero articolo che parla di questi omici. Leggi anche i close di Edimburgo tra fantasmi e leggende, per scoprire qualcosa in più sulla città.
Hai mai mangiato al the world’s end? Scrivici nei commenti e se vuoi raccontaci la tua esperienza.
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Cenare al The world’s end e cosa mangiare
Oggi, chi si avventurano all’interno di questo pub, sarà sorpreso dalla loro ospitalità unica, ottimo cibo e musica dal vivo diverse sere a settimana. Il posto è carinissimo e ti fa sentire subito a casa ed il personale è veloce e sopratutto cortese.
Il world’s end è accogliente e intimo e offre due aree separate: una per sedersi e mangiare e l’area del bar. Parte dell’area del ristorante è incorporata nel Flodden wall e lo trovo una chicca interessantissima.
Per mangiare in Scozia con i bambini, questo è uno dei locali adatti, perchè avendo due spazi separati, consente l’ingresso dei minori accompagnati dai genitori.
Goditi un hamburger gigante, o un Haggis, Neeps e Tatties oppure una deliziosa zuppa del giorno! Sono disponibili anche opzione vegetariane. Non dimenticare di assaggiare i dolci, il il mio Sticky Toffee Pudding era buonissimo così come il brownie! Birra rigorosamente scozzese e gran finale un bel bicchiere di whisky.
Se vuoi un’idea su cosa mangiare, leggi 30 piatti da assaggiare in Scozia.
Cosa non ci è piaciuto? Forse l’unico appunto che posso fare riguarda la cucina che è decisamente piccola e si trova in piena vista. Dall’apertura sul locale fuoriescono parecchi odori dei cibi in preparazione (non è così fastidioso ma c’è); dall’altro lato potrai osservare dal vivo la preparazione dei tuoi piatti!
Per conoscere altri localini interessanti ad Edimburgo dai uno sguardo anche a:
- Mangiare ad Edimburgo: mini guida sui posti più particolare
- Pub storici di Edimburgo
- 15 pub da provare e piatti tipici
- Cosa mangiare a Natale in Scozia secondo la tradizione



N.B. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e di Ivan Balducci ©2017-2023. Vietato ogni uso.
2 comments
Caspita che storia questo locale! Immagino quanta gente sia passata da lì.
Adoro questo genere di luoghi, per quanto siano un pochino turistici, restano una pietra miliare della storia del posto!