Pioraco cosa vedere in questo borgo incastonato tra il verde delle valli e l’acqua, che si trova in provincia di Macerata nelle Marche. E’ attraversato da fiumi e torrenti, che rendono l’atmosfera molto suggestiva e nasconde tanti segreti.
Pioraco (MC) è il paese della carta, delle grotte, del silenzio e dei mostri, ricorda un piccolo centro montano dove il tempo scorre più lentamente.
Le risate dei bambini che giocano nell’acqua, il fragore delle cascate, il rumore del vento che si infila tra le fronde degli alberi, ecco quello che mi è rimasto più impresso di questo paesino marchigiano, che conta poco più di 1000 abitanti.
Si trova nei dintorni del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e quando le temperature sulla costa diventano bollenti, qui si trova sempre un pò d’aria fresca e refrigerio. Siamo a 440 metri sul livello del mare e c’è moltissimo verde da questi parti.
Cosa troverai in questo articolo
Pioraco cosa vedere e cosa fare
Pioraco in provincia di Macerata, sarà anche piccolino, ma nasconde in se davvero tanta bellezza e ci sono tante cose da fare e scoprire.
Il territorio di Pioraco era frequentato già in epoca neolitica e conserva ancora le tracce di un santuario dell’età del bronzo, che si trova sulla cima del Monte Primo. In età romana c’era già un insediamento qui, chiamato Prolaqueum.
Sapevi che le prime attività legate alla carta che si sono svolte qui risalgono al 1364? Ecco perchè Pioraco è conosciuto come il paese della carta! Gli abitanti affittavano i locali e le attrezzatture mentre i duchi, mettevano a disposizione gli stracci per lavorare. Visitando il polo museale, puoi scoprire moltissimo su questa pratica antica.
Il territorio di Pioraco è ricco di tracce del passato, che si mescolano alla modernità; sei pronto a scoprire quali sono le attrazioni principali di questo borgo?
Esplora il sentiero li Vurgacci tra mostri di pietra e cascate
Se sei stato al Parco dei Mostri di Bomarzo, l’atmosfera di questo luogo ti sembrerà un pò familiare. A ridosso del paese si sviluppa un sorprendente e suggestivo sentiero detto “li Vurgacci”, che si snoda adiacente al fiume Potenza, lungo la gola scavata dal fiume.
Una delle principali attrazioni che trovi lungo questo sentiero sono dei mostri, che spuntano all’improvviso su uno spiazzo tra gli alberi. Antonio Ciccarelli ha scolpito sulla roccia delle enormi facce terrificanti, che in realtà non fanno poi così paura, anzi io le trovo divertenti; hai già visto le nostre storie su Instragram?
Lungo il sentiero che conduce verso li Vurgacci, trovi ponti di legno, cascate, rocce, grotte e tanta vegetazione. Una volta scese le ripide scale che conducono all’ingresso, sembra di entrare nella giungla: cambiano i colori, il verde diventa più inteso e nell’aria si inzia a sentire il suono dell’acqua che si scontra con le rocce.
Ti racconto tutto nel dettaglio in questo articolo, interamente dedicato al sentiero del li Vurgacci.

Scopri l’Eremo della Madonna della grotta
Nel cuore del borgo di Pioraco (MC), lungo l’antica via Flaminia, troverai una chiesetta incastonata nella roccia che ricorda un pochino il Tempio del Valadier, di cui ti ho già raccontato in un precedente articolo.
Questo piccolo eremo, noto anche come Madonna della carceri, un tempo dava ospitalità a eremiti e viandanti. E’ un Santuario Mariano verso la via di Loreto.
Probabimente risale all’anno 1000, anche se non ci sono informazioni certe. All’interno c’è una Statua lignea della Madonna con Bambino del XV secolo e un Crocifisso in legno con Cristo Flagellato del XVI secolo.
E’ veramente sorprendente la bellezza di questo eremo, incastonato in una cornice da cartolina, che regala una vista sorprendente sulle bellezze di Pioraco.
La tradizione vuole che alcuni sassolini portati via dal santuario, accompagnassero gli abitanti che combattevano in guerra o che avessero dovuto abbandonare il paese. Era un gesto di buon auspicio, come piccole tracce per ritrovare la strada di casa.
Sopra la chiesa vedrai una casa costruita e sospesa sulla roccia: un’incredibile opera di convivenza e di equilibrio tra natura e uomo. Fa davvero impressione ammirare questa meraviglia architettonica.
Un’antica leggenda
All’Eremo della Madonna della grotta è legata una vecchia leggenda. Pare che un giorno giunse a Pioraco un “madonnaro” (venditore di statuine sacre), che stanco dopo un lungo cammino e demoralizzato per non aver venduto nulla, si riposò tra le fenditure della roccia.
Al suo risveglio, si accorse che gli mancava una statuina lignea e quando si mise a cercarla, la trovò nella Chiesa della Carcera.
Il venditore cercò invano di riprenderla e alla finè capì, che la Madonna aveva scelto di fermarsi lì, per donare la sua benedizione al paese. A quel punto, secondo la leggenda, gli abitanti costruirono la piccola chiesa intorno alla grotta. Ci sono alcune varianti di questa leggenda, perchè ovviamente il tutto si perde nella memoria e nel tempo.
Se quando arrivi, dovessi trovere il portone chiuso, proprio come è capitato a noi, puoi sbirciare gli interni da una grata di ferro che si trova pochi passi più avanti. Se vuoi vedere più immagini dell’interno, clicca questo link e scopri un pò della sua magia.
Passeggia per il centro storico
Il complesso architettonico più maestoso all’interno del paese è costituito dalla Chiesa di San Francesco e dall’adiacente chiostro, un ex convento francescano, sede del municipio di Pioraco dal 1984. La chiesa di San Francesco venne costruita agli inizi del XIV secolo e all’esterno presenta linee romanico-gotiche con un abside poligonale in pietra calcarea e un’elegante finestra sopra il portale.
In origine, la comunità di francescani che diedero vita alla struttura, era collocata in località Malpasso, tra Pioraco e Sefro. Questa zona era coinvolta nelle controversie tra questi due paesi, a causa della mancanza di confini ben definiti e per il muro di sbarramento eretto dagli abitanti di Pioraco ai piedi dal lago, che danneggiava le terre circostanti e il convento.
In attesa di una soluzione i frati si trasferirono dentro le mura di Pioraco nel 1200, utilizzando la piccola Chiesa di Santa Maria. Qui nel 1327 costruirono l’originale convento e la chiesa, dedicati a San Francesco.
Il convento, a chiostro quadrato in mattoni rossi, divenne un importante centro di pellegrinaggio, fino alla soppressione napoleonica del 1808 che comportò l’allontanamento di tutti i monaci.
La Chiesa venne affidata alla Confraternita del Santissimo Sacramento e il convento destinato ad usao abitativo e commerciale.
Passeggiare per il centro storico, con scorci improvvisi che si aprono sulle montagne e l’acqua, che appare quando meno te lo aspetti, è davvero rilassante e suggestivo. Ci sono alcuni edifici che presentano ancora i danni dell’ultimo sisma, ma tutto sommato il paese di Pioraco non è stato troppo danneggiato.
Ammira lo stemma cittadino
Nella pavimentazione che fa da sfondo allo splendido chiostro comunale, si vede bene lo stemma di Pioraco, adottato nel 1870. Un gambero di fiume campeggia su uno scudo rosso, sormontato da un’aquila incoronata ed è contornato da armi e insegne romane.
Al di sotto due cartigli recano due scritte in latino: “Prolaqueo Statio Militaris Romana” e “Solertiae Signum“.
Soffermati sul monumento ai caduti
In largo Giacomo Leopardi si trova il monumento ai Caduti della Grande Guerra, eretto dalle autorità locali per ricordare i concittadini morti sul fronte Austro-Italiano fra il 1915 e il 1918.
Il monumento si compone di un basamento in marmo su tre livelli, ornato di lastre e lapidi in bronzo. Sul primo gradino campeggia un bassorilievo, che raffigura uno scudo e una spada.
l monumento, immerso in un giardino che costeggia il fiume Potenza, risale al 1920 ed è un’opera di Cappelloni. A ricordo dei Caduti di tutte le guerre, e ampliato nel corso del tempo.

Visita la chiesa di San Francesco
La Chiesa di San Francesco venne eretta sui resti di un teatro romano e pare che usarono alcune delle pietre per la costruzione della Chiesa. L’abside e il campanile, ben visibili dal piccolo giardino vicino al chiostro, furono aggiunti in un secondo momento.
L’interno, ad aula unica, presenta un soffitto ligneo a cassettoni rifatto nel 1730, che sostituì quello a capriate. Fino al 1700 l’interno era tutto affrescato con la vita di San Francesco, ma oggi ne restano poche tracce.
La Chiesa aveva sette altari, tra cui spicca l’altare del Crocefisso in stile barocco, eretto nel 1622 dai cartai di Pioraco. Questo luogo sacro ospita altre importanti opere tra cui un’edicola affrescata da Arcangelo di Cola, proveniente dalla Chiesa del S.S. Crocefisso e una piccola pietà di origini germaniche, note come Vesperbild.
Il pavimento conserva alcune lapidi di defunti, tumulati in sepolcri sottostanti (pratica abolita con l’editto di Napoleone. C’è una tela che raffigura San Carlo Borromeo; le Via Crucis del Mancini e due statue lignee del’600: l’Addolorata e l’Apostolo Giovanni.
Ammira i lavatoi, il ponte Marmone e l’antica via Flaminia
Poco prima di entrare nel centro storico del paese, vedrai i resti del Ponte Marmone di origine romanica. Qui si incontrano due fiumi e quasi in un abbraccio il Scarsito si tuffa nel Potenza. Prolaqueum era una “stazio romana” che per la sua posizione era ben difendibile.
Il nome deriva dalla sua prossimità ad un lago, scomparso nel 1660. Pioraco fu una stazione militare ma anche una cittadina viva e fiorente, con tanti nobili romani che all’epoca, venivano esiliati qui per gravi pene, come evidenziano i ritrovamenti di strutture attributie a edifici pubblici, di culto e a impianti termali, ma anche resti di statue e reperti dalla prima epoca augustea.
Prolaqueum sorgeva sulla Via Camellaria, diramazione dell’antica Via Flaminia. Di questa importante strada restano ancora alcuni tratti di carreggiata aperti nella roccia e il Ponte Marmone, che consentiva a chi la percorreva, il superamento del fiume Potenza.
Il Ponte Marmone, che risale al II secolo avanti Cristo, conserva pochi aspetti della struttura originaria, perchè ha subto diversi interventi di recupero nel corso degli anni, l’ultima dopo la Prima Guerra Mondiale. Il ponte presenta un’epigrafe onoraria, la cui copia originale si trova in Comune, risalente al secondo consolato di Ottaviano (33-32 a.C)
Pedala lungo la pista ciclabile
Amanti delle bike e dello slow travel a me! Pioraco in provincia di Macerata, offre una bella pista ciclabile lunga circa 8 km che lo collega a Spindoli di Fiuminata. La pista ciclabile è poco trafficata e si snoda lungo le rive del fiume Potenza.
Oltre alla pista ciclabile trovi anche numerosi percorsi naturalistici, che puoi percorre a piedi o in mountain-bike, assaporando un pò di natura incontaminata e scoprendo i paesaggi che a Pioraco si mescolano con il fascino di un antico avamposto romano, i colori delle pietre medievali e la bellezza dell’Appennino.

Goditi il lungo fiume e scatta una foto sul ponte del bacio
Pioraco non è solo il paese delle carta, dell’acqua e de Li Vurgacci ma anche dei baci. Sul ponte del bacio, che vedi qui sopra, puoi darti un bacio sospeso e scattare una foto con uno splendido panorama alle tue spalle. E’ stato proprio il sindaco a promuovere questa simpatica iniziativa. Carina non trovi?
Dopo una giornata trascorsa a scoprire ogni angolo di questo borgo, perchè non rilassarsi un pò sull’erba? Osserva qualche anatra sguazzare felice, rilassati al sole e guarda i bambini giocare felici nell’acqua.
Si respira una bella atmosfera in questo borgo lambito dalle acque, tra le montagne che fanno da contorno e il verde della natura. Ci è piaciuto davvero molto e non vediamo l’ora di tornare da queste parti.
Se vuoi mangiare qualcosa puoi provare una pinsa, che è una focaccia salata, condita. Qui a Pioraco viene servita ripiena con salumi, formaggi, verdure o con la porchetta.
Sali fino alla Grotta di San Vittorino
Nella piazzetta che si trova dietro l’Attuale Caserma dei Carabinieri, vedrai una targa all’inizio di una ripida scaletta di cemento, che indica La Grotta di San Vittorino, che si trova sul fianco del Monte Gualdo.
Dopo aver salito 100 gradini arriverai alla grotta di San Vittorio, patrono di Pioraco, che nel VI secolo si ritirò qui a vita ascetica, dopo aver resistito alle tentazioni di una donna mandata dal diavolo. Il Santo restò qui fino alla sua morte, avvenuta nel 538.
Gli abitanti venerano le sue spoglie, che dal 1950, dopo varie peripezie, sono state riportate in paese, nell’antica Pieve.
Prima di scendere verso il paese, prosegui il breve e stretto sentiero per avere una splendida vista panoramica su Pioraco dall’alto. Fai attenzione c’è una rete di protezione, che non copre tutto il dirupo e ci vogliono delle scarpe adatte per non rischiare di scivolare. Noi avevamo Papaya e il passeggino, quindi non ce la siamo sentiti di rischiare.

Visita i musei di Pioraco
Tornati del sentiero de Li Vurgacci, passerai accanto alle Cartiere Miliani Fabriano e dopo una salita vedrai il Polo Museale di Pioraco. Il borgo ospita ben 3 musei: la Gualchiera, il museo della carta e della filigrana e il museo dei fossili e dei funghi.
Quanto costa visitarli? Tutti e 3 i musei, 6 euro, oppure 2 musei per 5 euro. Apertura: Prefestivi dalle 15.30 alle 18.00; Festivi dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00.
La Gualchiera
E’ stata ricostruita una “gualchiera prolaquense”, ovvero una piccola cartiera medioevale per la dimostrazione pratica, dell’antica lavorazione della carta “Miliani Fabriano”, che producevano qui fino al 1920.
Puoi assistere alla lavorazione della carta fatta a mano dai maestri cartai, secondo il metodo medievale. A Pioraco la produzione della carta iniziò già nalla metà del 1200 sviluppandosi contemporaneamente a quella di Fabriano, che poi l’ha inglobata nel 1900.
Il Museo della carta e della filigrana
Il tour prosegue nel museo della filigrana, dove trovi esposta una raccolta di filigrane artistiche, carte filigranate (dei secoli XIV e XIX) e filigrane in chiaroscuro create da stampe in cera purissima, incise in bassorilievo, grazie alla galvanoplastica che sfrutta l‘elettrolisi.
La produzione della carta ebbe il suo massimo sviluppo a Pioraco attorno al 1500. La produzione caratterizzò sempre la città a partire dal XIV secolo, con un approccio per lo più artigianale fino all’avvento dell’industrializzazione. Oggi nel centro storico c’è il museo dedicato alla Carta e alla Filigrana, che si trova adiacente al vecchio quartiere di produzione.
Museo dei fossili e dei funghi
Nel museo dei fossili ci sono più di 1200 reperti: una raccolta di fossili vegetali di età diverse, che va dal Paleozoico al Triassico superiore e fossili animali. Nel museo dei funghi una raccolta di 200 modelli di funghi realizzati in gesso, che riproducono le diverse specie esistenti.

Cosa fare a Pioraco: scopri le misteriose grotte
Ebbene si, a Pioraco e nel territorio circostante ci sono diverse grotte una più particolare dell’altra, tutte da scoprire come la Grotta del Castoro, una delle più interessanti, ma allo stesso tempo, non semplice da raggiungere, perchè l’ingresso principale è subacqueo.
Mi sono davvero incantata a guardare le immagini delle esplorazioni fatte dai sommozzatori e vederla con i miei occhi sarebbe un’esperienza che mi piacerebbe molto fare.
In località Costa si trova la grotta dei Falsari, sul versante orientale del Monte Castei Santa Maria, all’uscita della gola del Potenza. La grotta è pseudo-carsica ed è interessata da un significativo flusso d’aria, favorito dall’intensa fratturazione della roccia.
La grotta di IT, nota anche come grotta della Galleria, fu scoperta dagli speleologi durante i lavori di ristrutturazione. Si tratta di una grotta di origine carsica, con uno sviluppo di 70 metri e un dislivello di – 25 metri.
Sempre un gruppo di speleologi ha scoperto la Grotta del Barbiere, che si trova nella zona meridionale del comune, nella valle del torrente Scarzito. E’ stata dedicata al barbiere di Pioraco, Antonio Ciccarelli, un personaggio poliedrico, appassionato di arte, archeologia e pioniere della speleologia.
E poi ancora la grotta dei cinghiali e la vicina grotta del Reperto che si trovano a 620 metri di altitudine; grotta Nottolana, grotta Preistorico e la caverna della Parete. Ultima ma non per importanza grotta di San Sommeo.

Pioraco il paese dei nomi strani
Sapevi che Pioraco è conosciuto anche come il paese dei nomi strani? La spiegazione risale al periodo in cui arrivavano a Pioraco enormi quantità di libri destinati al macero, per la fabbricazione della carta.
Un tempo qui lavorava quasi la metà della popolazione, che leggeva questi libri che poi sono stati conservati e hanno costituito una fonte di nuovi termini, conoscenze e anche nomi da mettere ai propri figli.
Alcuni nomi, nel tempo, sono diventati di uso “comune”. Eccone alcuni esempi: Abigaille, Zoe (come mia nipote), Isla, Azema, Baldina, Cloe, Delda, Egle e molti altri ancora. Tra i più stravaganti anche Oceano, Chanel, Nathan Falco e c’è persino chi ha chiamato la figlia Ave Maria!
Non sai come chiamare i tuoi 5 figli? Che ne dici di Primo, Secondo, Terzo, Quarto e Quinto? Oggi la tendenza è un pò cambiata e vengono scelti nomi un pò più “normali”.
Eventi
- Festa di San Vittorino (8 giugno)
- Rassegna “Musicarte” (giugno)
- Mercatini di Antiquariato (l’ultimo lunedì di luglio e tutti i lunedì di agosto)
- Seppio Rock Festival (agosto)
- Festa dei cartai (14 settembre)
- Rassegna di teatro dialettale (dicembre)

Cosa vedere vicino Pioraco (MC)
Puoi tranquillamente trascorrere una giornata intera alla scoperta di Pioraco. C’è tanto da scoprire tra sentieri, musei, chiese, natura e storia. Tuttavia se ti resta ancora tempo puoi dirigerti verso
- Sefro, il bosco segreto dei folletti
- Braccano il borgo dei murales delle Marche
- la gola di Jana
- Cerreto d’Esi
- le Lame Rosse
- il lago di Fiastra.
Hai già visitato Pioraco? Cosa ti è piaciuto di più? Commenta e se ti va, facci sapere la tua esperienza.
Visita la nostra sezione Marche se stai organizzando un viaggio da queste parti. Trovi itinerari, borghi, curiosità, luoghi sacri e tanti spunti per arricchire la tua avventura
Come arrivare a Pioraco, provincia di Macerata
Arrivando da Sud come noi, prendi la A14 ed esci al casello di Civitanova Marche. Da qui percorri la SS 77 fino a Camerino, in direzione Castelraimondo e poi presegui per Pioraco.
Da Nord imbocca la A14 ed esci ad Ancona Nord. Da qui prendi la SS 76 fino ad Albacina, direzione Matelica – Castelraimondo e prosegui in direzione Pioraco.
Per parcheggiare ti suggerisco di raggiungere la pista ciclabile e poi fare il percorso a ritroso verso il centro storico!
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Fonti consultate: Pioraco turismo