La via delle cascate perdute a Sarnano è l’deale per gli amanti del trekking e delle passeggiate in mezzo alla natura e consente di scoprire tre suggestive cascate, immerse nel verde dei boschi.
Il fragore delle cascate, i boschi, il silenzio della natura riescono ogni volta a trasportarmi in un modo fatato, fatto di sogni, leggende e storie; accade anche a te?
Il borgo medievale di Sarnano, si trova ai piedi dei Monti Sibillini, abbarbicato su un colle, è ancora suggestivo, nonostante i danni dell’ultimo sisma, che ha reso inagibili diversi edifici storici.
E’ circondato dal Rio Terro e dal torrente Tennacola, che hanno numerose cascate: alcune naturali, altre create con antichi muri, costruiti per incrementare il salto dell’acqua e convogliarla verso i mulini, che un tempo erano il centro dell’attività del borgo.
Non lontano dal centro storico di Sarnano, annoverato tra i borghi più belli d’Italia, puoi raggiungere tre splendide cascate, collegate da un itinerario ad anello, che oggi è conosciuto come la Via delle Cascate Perdute.
Si chiama così, perchè due di queste cascate sono rimaste nascoste in mezzo alla vegetazione fino al 2020.

Quando percorrere la via delle cascate perdute a Sarnano
Percorrere la via delle cascate perdute a Sarnano non richiede un particolare allenamento. Il sentiero è adatto un pò a tutti: famiglie con bambini, cani avventurosi e amanti delle attività all’aria aperta.
Il percorso è lungo circa 6 km, con un dislivello di 80 metri e solo un breve tratto in pendenza, che si trova poco prima di raggiungere la Cascata dell’Antico Molino.
Il percorso è agibile tutto l’anno, con abbigliamento e scarpe adatte. Se hai un bambino piccolo o un cagnolino anziano come noi, che ha bisogno di un passeggino, il percorso è ugualmente fattibile, con un pizzico di pazienza e un pò di sforzo in più, ma solo in alcuni punti.
Il nostro cane pesa circa 8 Kg e il passeggino che abbiamo ne pesa circa 5 kg. Siamo riusciti a fare quasi tutto tranquillamente, trovando difficoltà solo in alcuni punti del percorso. Papaya cammina ancora molto volentieri, nonostante i suoi 16 anni, ma ovviamente ogni tanto ha bisogno di riposare un pò!
In estate da queste parti, c’è un bel fresco che ristora dall’afa e si può fare anche il bagno nelle cascate; in autunno invece, tutto si tinge di mille splendidi colori! Questi luoghi, protetti e racchiusi dai boschi hanno qualcosa di unico e sono magici in ogni periodo dell’anno, proprio come il sentiero de Li Vurgacci a Pioraco.
La via delle cascate perdute a Sarnano, è un percorso che unisce tre cascate:
- la Cascata dell’Antico Molino nella zona del Piano
- la Cascata “de lu Vagnatò” in località Morelli e
- le Cascatelle in località Romani
Durante la nostra ultima escursione le abbiamo raggiunte tutte e tre; hai già visto le nostre storie in evidenza su Instagram?




La cascata dell’Antico Molino – via delle cascate perdute a Sarnano
queste cascate, in realtà sono due, presentano un dislivello di più di 12 metri, formatosi su strati di arenaria molto spessi, che costituiscono anche lo strato profondo delle colline su cui venne eretto il comune di Sarnano.
Il mulino situato lungo la strada che porta verso le cascate, risale al XVI secolo. Venne fondato dal Comune, per rispondere ad un’insistente richiesta degli abitanti della zona, stufi di doversi recare nel lontano mulino che distava circa 4 Km, un tempo dei signori di Brunforte.
Le fonti ci raccontano di una vera e propria guerra, durata decenni, per accaparrarsi la supremazia su quel mulino, che alla fine rimase al Comune di Gualdo. Ecco dunque perchè venne fondato quello in prossimità di questa cascata.
Nella parte alta della cascata, furono creati degli invasi e una serie di chiuse, che servivano a gestire le acque a seconda delle necessità delle macine del mulino. Inoltre, in questo modo si cercava di evitare che una piena imprevista danneggiasse questa struttura, tanto importante per la vita dei cittadini dell’epoca. Quest’antica costruzione è ancora visibile tra la vegetazione.



Attorno al 1929, con l’avvento dei mulini elettrici, il vecchio mulino andò in disuso e qui venne creata una delle due centrali idroelettriche, che davano energia alla popolazione dell’intero paese.
Il fragore dell’acqua è molto inteso e la temperatura si abbassa all’improvviso quando scendi. Il terreno può essere scivoloso e nei gradini c’è spesso del fango. Ti suggerisco di indossare scarponcini da trekking o comunque delle scarpe belle comode.
La cascata dell’Antico Molino è la prima tappa della Via delle Cascate Perdute a Sarnano. L’atmosfera qui è pazzesca e confesso che non mi aspettavo di emozionarmi così tanto quando l’ho vista. Tra le tre, forse è la mia preferita.



Come raggiungere la cascata dell’Antico Molino
Faccio una premessa: lungo i vari percorsi ci sono diversi cartelli con le indicazioni, quindi anche se sembra complicato raggiungere le cascate, ti dico che in realtà non lo è. Ci si riesce ad orientare abbastanza facilmente ed è improbabile che tu possa sbagliare strada.
Da Piazza Perfetti, che si trova nel centro storico di Sarnano, scendi lungo la ripida Via Buozzi e oltrepassa Largo Decio Filipponi. Arrivato al limite delle mura del centro storico, dovrai imboccare un vicolo in discesa, che conduce verso gli impianti sportivi.
Lasciati il Palasport a sinistra e scendi lungo via del Colle verso la contrada Piano.
A destra vedrai il Liceo Scientifico e le vecchie scuole elementari. Cammina lungo la strada asfalta, fino a quando non vedrai un sentiero che si inoltra nella vegetazione. Da qui attraverso una ripida discesa, scenderai fino a raggiungere il letto del fiume e la prima cascata.
Lungo la strada troverai i suggestivi ruderi dell’Antico Molino e in un attimo l’atmosfera surreale di questo luogo abbandonato, ti trasporterà dentro ad uno dei videogiochi di Lara Croft o un film di Indiana Jones.
Passati i resti dell’Antico Molino, raggiungi la passerella di legno e pochi istanti dopo apparirà la cascata dell’Antico Molino, in tutta la sua bellezza. In estate capita spesso di vedere anche diverse persone che fanno il bagno, quindi se passi di qui tra giungo e agosto, puoi portare anche il costume: non si sa mai.

La cascata de “lu Vagnatò” – cascate perdute a Sarnano
Questa cascata nelle Marche presenta un dislivello di circa 10 metri. Le acque del fiume Tennacola, ricche di carbonato di calcio, hanno contribuito alla formazione di travertino e pietra spugna, presente sul ciglio e sulla parete delle cascate di Sarnano.
La cascata prende il nome dal vascone posto al suo fianco, un antico Bagnatoio, in dialetto Vagnatò, protagonista nella vita degli abitanti di Sarnano. In questa zona, detta Tenna, venivano a fare il bucato, usando le enormi pietre che si trovavano ai margini del fiume. Qui si veniva a prendere l’acqua pulita e si faceva anche il bagno.
L’acqua del Tennacola serviva un mulino, detto “mulino del Passo” probabilmente perchè qui vicino si attraversava il fiume e perchè si trova sulla Salaria Gallica, una delle vie di collegamento più importanti per Roma.
In tempi antichi questa zona era tra le più importanti per la produzione della Lana. Durante la seconda guerra mondiale, i soldati inglese ristrutturarono l’invaso, rendendolo una vera e propria piscina.
La vasca dell’invaso venne chiamata per tanti anni “la piscina degli inglesi”, purtroppo intorno al 1960, a seguito della diminuzione della portata del fiume, il mulino chiuse.



Come raggiungere la Cascata de “lu Vagnatò”
Dopo esserti goduto la cascata dell’Antico Molino, dovrai tornare sui tuoi passi e seguire la strada asfalta fino a superare di nuovo gli impianti sportivi. Arrivato all’incrocio con la Strada Provinciale 78 Picena, svolta a sinistra e cammina con molta attenzione lungo la provinciale: molti corrono su questa strada!
Superato il Mattatoio, vedrai dall’altro lato della strada una casa tutta rosa, che si trova poco prima di un ponte. Attraversa e imbocca la strada bianca che costeggia la casa. Dopo qualche minuto gira a sinistra al bivio.
Non preoccuparti, le cascate sono tutte ben segnalate da molti cartelli lungo la strada, non farai fatica a seguire la direzione giusta!
Ad un certo punto vedrai alla tua sinistra una piccola chiesa (oggi completamente in rovina purtroppo) dedicata alla Madonna di Loreto. Arrivato a questo svincolo infatti, ti troverai lungo un tratto di strada che è comune sia al Cammino Francescano della Marca, che alla Via Lauretana, entrambi frequentati dai pellegrini.

Superato il ponticello, devi imboccare il sentiero alla tua destra, che conduce alla Cascata “de lu Vagnatò”.
La prima immagine che avrai della cascata sarà dall’alto e godrai di tutta la sua bellezza, ma ti consiglio di scendere fino al letto del fiume, per ammirarla dal basso e da molto più vicino.
E’ davvero grande, anche se il fragore dell’acqua e la potenza, non è paragonabile a quella che abbiamo visto nella prima cascata.
In fondo al sentiero vedrai anche un’antica vasca usata un tempo dalle lavandaie, anche questa in stato di semi abbandono e tutt’intorno, diverse grotte semi abbandonate. L’atmosfera che si respira qui è davvero molto particolare, unica nel suo genere direi.




La Chiesa della Madonna di Loreto a Sarnano
La Chiesa della “Madonna di Loreto” è stata costruita nel XV secolo sull’antico tracciato della “Salaria Gallica”. L’edificio fu costruito dalla “Corporazione della Lana” di Sarnano, costituita da artigiani dediti alla tessitura e alla coloratura delle lana.
Nel 1619, la chiesa fu in parte ricostuita per il passaggio dei pellegrini, che da sud andavano verso il Santuario della Madonna di Loreto.
Non ha una facciata tradizionale con il portale d’ingresso, si entra tramite ingressi situati sulle pareti laterali dall’aula, con la funzione di passaggio diretto dalla strada. Un tempo si entrava, si pregava e si usciva dalla porta opposta, per proseguire il pellegrinaggio verso Loreto.
Chi non voleva entrare, poteva vedere la statua della Madonna con la Santa Casa, dalla finestra con grata aperta sulla facciata adiacente alla strada.
Le pareti interne e la volta sono tutte decorate con pitture relative alla Madonna di Loreto, che risalgono alla prima metà del XVII secolo. Al centro della volta è raffigurata la traslazione della Santa Casa da Nazareth a Loreto con la Madonna e gli angeli.
Un vero peccato che oggi, oltre ad essere privata sia anche inagibile e in semi stato di abbandono, perchè mi sarebbe piaciuto moltissimo visitarla.


Le cascatelle dei Romani – via delle cascate perdute a Sarnano
Si chiamano così per le dimensioni ridotte rispetto alla altre cascate che si trovano nel territorio di Sarnano ed hanno un’origine naturale.
Nel medioevo il salto naturale, venne sopraelevato con un muro in pietra e mattoni, in parte ancora visibile, per dirigere le acque in maniera più controllata, per il funzionamento del mulino posto sotto alla cascata.
L’edificio che si incontra lungo il sentiero che conduce alla cascata, è ciò che resta del mulino attivo fino alla metà del ‘900. Antichissimo di origine, venne ricostuito nel 1317 dal Comune e venne chiamato “Il molino delle Bascie”.
Il Comune prendeva l’affitto per la gestione e le tasse sul macinato, ma una grande alluvione nel 1487 distrusse il muro del vallato del mulino, un canale che portava l’acqua dal fiume al mulino e poi al fiume.
Osservando la cascata, potrai scorgere un fenomeno che in geologia viene detto “Bisciaro”: una formazione rocciosa costituita da strati calcarei che si sovrappongono, dando quasi l’idea che dietro alla cascata ci sia un antro magico, come quello caro all’antica guardiana protagonista di tanti racconti dei nonni, la Sibilla.




Come raggiungere le cascatelle
Dall’antico lavatoio che si trova vicino alla cascata de “Lu Vagnatò”, devi imboccare uno stretto sentiero, che sale tra gli alberi e porta oltre la frazione dei Morelli. Non farti spaventare, la salita è meno ripida e meno lunga di quella che sembra.
Una volta raggiunta la strada asfaltata, vedrai la Chiesa della Madonna dei Quattro Occhi, nata come edicola all’incrocio di 4 strade (da cui il nome). Venne fatta edificare da un signore della zona che vendeva olio, che dopo essere caduto da cavallo, restò quasi illeso.
A causa di questo miracolo, fece erigere la chiesetta, con all’interno un dipinto della Madonna.
Dalla Chiesa, dovrai proseguire lungo la strada bianca alla tua destra. Nei paraggi vedrai una splendida fattoria con tanti animali, uccellini colorati e cagnolini che corrono felici sui prati! Fermati un attimo a leggere il cartello di benvenuto, scoprirai che ogni animaletto qui ha un nome!
Giunto al bivio, che si trova in prossimità di un ponte, svolta a sinistra e sali per qualche metro lungo la strada asfaltata, finché non vedrai alla tua destra un’altra strada, che conduce alle Cascatelle dei Romani, la terza e ultima tappa della Via delle Cascate Perdute a Sarnano.
Sono davvero molto suggestive: peccato che il fiume fosse in piena e così abbiamo potuto sbirciare solo da dietro al sentiero. Anche con le scarpe da trekking non ci sentivamo sicuri ad immergerci nel fiume, per vederle da più vicino.

Le altre cascate di Sarnano
Arrivato alle Cascatelle dei Romani, puoi decidere se tornare indietro verso il centro storico di Sarnano o proseguire lungo un percorso escursionistico, che conduce alle Pozze dell’Acquasanta e alla Cascata del Pellegrino.
Da questo punto in avanti la difficoltà del percorso inizia a farsi sentire, aumenta notevolmente il dislivello e il percorso escursionistico si complica notevolmente. La lunghezza di questo tratto è 5 Km, che si aggiungono ai 6 che avrai già percorso per raggiungere le prime tre cascate.
Noi a questo punto abbiamo deciso di tornare indietro e lasciare queste due cascate per un’altro giorno, perchè era ottobre quando ci siamo stati, iniziava a fare buio e la stanchezza di tutta la giornata fuori a camminare, si stava facendo sentire.
Se hai poco tempo a disposizione, non conosci la zona e non te la senti di avventurarti da solo, puoi prenotare un’escursione alla scoperta dei Monti Sibillini e delle cascate delle durata di circa 2 ore.
Visita anche la nostra categoria Marche, se cerchi ispirazione e idee per organizzare il tuo viaggio.

Dalle cascatelle al centro storico di Sarnano
Dalle cascatelle, attraversando l’abitato dei Romani e la chiesa di San Rocco, si arriva in via Donato Bramante e al nuovo polo scolastico di Sarnano. Il primo edificio che sembra una villa romana, è la scuola secondaria, ricostruita da Andrea Bocelli e Renzo Rosso.
Proseguendo e attraversando il Parco del Serafino si arriva ad un viale. Salite le rampe, c’è Piazza della Libertà. Da queste parti trovi anche due furgoni di street food che vendono prodotti tipici della zona. Dopo la bella passeggiata che hai fatto, ti suggerisco un bel cartoccio di olive all’ascolana appena cotte o un panino col ciaiuscolo!
Se vuoi comprare qualcosa da portarti a casa, sappi che anche i formaggi non sono affatto male.
Nel prossimo articolo ti racconto cosa vedere nel centro storico e cosa fare nei dintorni! Oggi ho preferito concentrarmi su la via delle cascate perdute a Sarnano, che già da sola, può tranquillamente tenerti occupato per la giornata.
Come raggiungere la via delle cascate perdute a Sarnano
Lungo il percorso troverai tre aree per parcheggiare la macchina:
- in largo Bozzoni, vicino al centro storico
- nella zona degli impianti sportivi in via Scarfiotti (vicino alla Cascata dell’Antico Molino)
- nella zona artigianale dei Morelli
Noi abbiamo parcheggiato in Largo Bozzoni, per visitare prima il centro storico di Sarnano e poi vedere le cascate. Siamo partiti da Piazza Perfetti, dove si trova la splendida terrazza panoramica che affaccia sulle campagne circostanti.
Se non vuoi camminare tutto il giorno come abbiamo fatto noi, c’è anche una navetta che fa il giro delle cascate. Il tour dura 2 ore e fa tre soste da 30 minuti ciascuna. Il costo è di euro 2,50 a persona e possono salire a bordo massimo 6 persone.
Piccola curiosità: Dal 12 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 si può percorrere il sentiero di notte, per ammirare le cascate illuminate e decorate con dei presepi. L’illuminazione è presente solo nei pressi delle tre cascate, ma il sentiero è al buio, perciò ti servirà una torcia.

Come arrivare a Sarnano
Sarnano si trova nelle Marche, in provincia di Macerata, ai piedi dei Monti Sibillini ed è uno dei borghi più belli d’Italia nelle Marche.
In automobile, sia da Nord che da Sud Italia, si arriva a Sarnano imboccando la A14 e uscendo al casello di Civitanova Marche. All’uscita dell’autostrada, prendi la Superstrada Civitanova Marche – Foligno ed esci a Macerata Ovest oppure Belforte del Chienti.
Da Roma dovrai percorrere la A1 e uscire ad Orte, direzione Foligno. A questo punto prendi la superstrada Foligno – Civitanova Marche ed esci a Caldarola.
In treno non c’è un collegamento diretto per arrivare a Sarnano. La stazione più vicina è quella di Civitanova Marche – Montegranaro.
Una volta arrivato qui puoi raggiungere il borgo medievale di Sarnano in autobus con Contram, ma non è certamente il modo più comodo secondo me. Per arrivare in questi borghi un pò isolati, l’ideale è avere una macchina a disposizione.
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