Cosa vedere a Sarnano, uno dei borghi più belli d’Italia nelle Marche, che si trova alle pendici dei monti Sibillini. Un gioiello medievale fatto di mattoni e vicoli stretti che si intrecciano in un sali scendi infinito. Sarnano ha subito un duro colpo durante l’ultimo sisma, ma conserva ancora intatta la sua anima vitale.
Se sei appassionato di borghi come noi, il centro storico di Sarnano non ti lascerà indifferente: i vicoli e le piazzette che si aprono sui monti, trasportano in un’altra epoca. Sarnano vecchia, infatti, ha ancora la forma del “castrum”, un borgo fortificato che si snoda in cerchi concentrici dalla Piazza Alta e scende fino alla base del colle.
Per visitare il centro storico saranno sufficienti un paio d’ore. Entrando da porta Brunforte, dedicata ad un’antica famiglia nobile marchigiana di tradizione ghibellina, si raggiunge Piazza Perfetti, ideale per scattare una foto ricordo del borgo.
Salendo lungo via Leopardi, si arriva in Piazza Alta, dove si trova la cattedrale di Santa Maria, circondata da antichi palazzi storici. Non voglio anticipare troppo, quindi scopriamo insieme cosa vedere a Sarnano, che tra le altre cose è anche un borgo bandiera arancione.
Cosa troverai in questo articolo
Cosa vedere a Sarnano: il centro storico
Passeggiando per il centro storico di Sarnano, scoprirai una storia lunga sette secoli e vedrai le ferite ancora aperte del sisma, che hanno cambiato profondamente la faccia di alcune zone del borgo. Ti lasceranno un amaro in bocca, che difficilmente se ne andrà via. Quanta bellezza e beni storici danneggiati!
Il Cammino Francescano della Marca, un percorso che attraversa parte del centro Italia, passa anche per Sarnano, lo sapevi? E’ ideale per gli amanti del turismo religioso e per chi ama camminare immerso tra natura e spiritualità.
Vuoi una guida personale che ti accompagni a scoprire il borgo? Ti basta scaricare l’applicazione izi.travel, che passo dopo passo ti racconterà Sarnano e la sua storia. Si tratta di un’audioguida gratuita disponibile a questo link.
Puoi scegliere tra due tipi di tour: uno breve che dura circa un’ora e uno completo della durata di due ore. Ti basta attivare il gps, dare start e il gioco è fatto! Secondo te, noi quale abbiamo scelto?
Visita anche la nostra categoria Marche, se cerchi ispirazione e idee per organizzare il tuo viaggio.
Via degli Orti e chiesetta di San Filippo
Iniziamo con una passeggiata lungo il Loggiato di Via Roma, che conduce ad una “piaggia”, dove un tempo si apriva Porta Poggio.
Proseguendo si incontra la chiesetta di San Filippo e poco più avanti c’è la zona degli orti, una parte del vecchio incasato distrutta dal terremoto del 1730 e non più ricostruita. Oggi le zone dove sorgevano le case sono diventate orti urbani.
Al limite della zona degli orti ci sono i resti di una torre di difesa a pianta poligonale e il barbacane, una tipica struttura difensiva medievale. Il barbacane aveva una porta più piccola e facile da difendere, affiancata da una serie di aperture strette, da cui lanciare frecce e sassi agli invasori.
La bertesca oggi è murata, ma la sua forma è ancora visibile sulla parete.
Il ghetto ebraico
Scendendo vedrai quello che un tempo era il ghetto ebraico e la chiesa della Madonna del Carmine. Da queste parti si trova anche il palazzo del Monte di Pietà, che testimonia la presenza dei frati francescani in queste zone. Poco più avanti vedrai una loggia, nota come Arco del Trecento.
Arrivato in via Mazzini, ti aspetta la chiesa dell’Annunziata, oggi sconsacrata. Continuando a salire tra le viuzze del centro storico di Sarnano, arriverai nei pressi di Porta Castelvecchio, l’unica che è stata ricostruita lungo tutte e quattro le cerchie murarie.
Il borgo medievale di Sarnano per lungo tempo fu sotto l’influenza dello Stato della Chiesa, tanto che la fonte termale più antica del borgo, prende il nome dal francescano avversario degli ebrei: San Giacomo della Marca.
Nel 1409 papa Gregorio XII, arruolò 220 armigeri che pagò con le tasse prese dalle comunità ebraiche della zona. La loro vita non fu affatto facile da queste parti per lungo tempo; solo nel 1587, papa Sisto V sospese temporaneamente il divieto imposto agli ebrei da Pio V, di abitare nello Stato Pontificio al di fuori dei ghetti di Roma e Ancona.
Via della Costa
Via della Costa è una lunga e ripida strada, che unisce Piazza Alta all’ultima cerchia muraria.
La via Costa divideva l’esterno, dall’interno del paese. Non a caso gli anziani ancora oggi la dividono in due parti: la Costa Bassa, che conserva ancora i gradini originali e la Costa Alta, che sale dalla chiesetta di Santa Chiara fino a Piazza Alta.
Un tempo qui affacciavano case, botteghe e laboratori. Tutti parlavano, raccontavano e le voci passavano di bocca in bocca, spesso cambiando di senso. Temo sia un’abitudine che negli anni non si è mai persa!
Questo fenomeno divenne così importante tanto che l’Autorità comunale iniziò a consentire le “chiacchiere” solo con i vicini più prossimi. In pratica, in alcuni Comuni era proibito riferire notizie a chi abitasse due porte più in là del proprio uscio.
L’antico convento di Santa Chiara
Tornando indietro vedrai la Chiesa di Santa Chiara, l’ex convento omonimo e l’ingresso della Pinacoteca e dei Musei Civici, che abbiamo trovato chiusi, l’edificio svuotato e spento. Probabilmente perchè il palazzo ha subito gravi danni durante l’ultimo terremoto.
Poco più avanti c’è la Chiesa di San Francesco e il Palazzo Comunale, che ospita la biblioteca dove sono custoditi preziosi volumi e manoscritti. In origine questi edifici erano un complesso monastico: uno, delle suore Clarisse e l’altro, dei frati Francescani.
Tornando sui tuoi passi, vedrai la scalinata di via di Piazza Alta e se guardi bene sulla parete vedrai la traccia di Porta Brunforte. Proseguendo, sali la scalinata sotto l’Arco dell’Assassino, chiamato così per via di un delitto avvenuto qui tanti secoli fa.
I suoni delle campane delle chiese, un tempo scandivano la giornata degli abitanti del borgo ed erano importantissime per chi lavorava nei campi. Al mattino suonava la campana dell’alba, mentre la sera, la campana dell’Avemaria dava inizio al coprifuoco notturno e tutti gli accessi al paese venivano chiusi.
Di notte potevano girare per il paese solo i custodi notturni, medici, sacerdoti, notai, fornai e barbieri. Tutti gli altri dovevano stare in casa e tenere le porte chiuse, pena una sanzione di cinque soldi.
La via di Piazza Alta
Salendo lungo le scalette di via di piazza Alta, vedrai la piazzetta dei Tigli. Se la percorrerai tutta, arriverai in Piazza Alta.
Piazza Alta, è incorniciata da alcuni edifici maestosi:
- Palazzo del Podestà
- Palazzo del Popolo, che ospita al suo interno il Teatro della Vittoria, risalente al 1834
- La Chiesa romanica di Santa Maria di Piazza Alta ( di cui ti parlerò tra poco)
- Palazzo dei Priori
Le Marche sono note come la Terra dei Cento Teatri e tra questi c’è anche quello di Sarnano: un piccolo gioiello di velluto rosso con poco più di 100 posti.
Sai già quanto vado pazza per i teatri, come quello del Serpente aureo di Offida, ma purtroppo abbiamo trovato chiuso il Teatro della Vittoria, intitolato al tenore Mario del Monaco. Non so dire se a causa dei danni del sisma o solo perchè siamo stati sfortunati!
La finestra sui Monti Sibillini
Se c’è una cosa da vedere a Sarnano, quella è sicuramente il panorama!
Camminando davanti al Palazzo del Popolo, guarda dentro la cornice disegnata dai muri della Chiesa e della canonica, perchè vedrai un bel pò di meraviglie: il Monte Sibilla, il Pizzo Tre Vescovi, il Monte Castel Manardo e Pizzo Meta.
Da Sarnano puoi raggiungere facilmente le Gole dell’Infernaccio e la vetta del Monte Sibilla. Proprio su questa montagna, secondo la leggenda, viveva la Sibilla in una grotta.
Completato il giro della piazza, scendi dalle scalette che vedi accanto al Palazzo del Popolo e arriverai alla terrazza della Taverna della Luna, affacciata sulle colline marchigiane.
La Picassera – via XX Settembre
Scendi fino ad arrivare nella piazzetta più caratteristica del centro storico di Sarnano, la Picassera. Il nome Picassera, probabilmente deriva dalla locuzione “ai piedi del cassero”, perchè la piazzetta si apre al limite della prima costruzione fortificata e arriva fino alla base di una costa, che conduce a Piazza Alta.
Secondo la tradizione popolare invece, il nome picassera deriverebbe dal chiacchiericcio delle “piche”, ovvero delle comari chiacchierone, che popolavano le finestre e i muretti della piazzetta.
Piazza Perfetti
Proseguendo si arriva in Piazza Benedetto Perfetti, ai piedi dell’attuale Palazzo Comunale. La terrazza panoramica che si protende verso i Monti Sibillini, è un vero incanto. Scendendo si attraversa Porta Brunforte e si arriva al Borgo, che segna il passaggio dal centro storico alla parte nuova del paese.
Di domenica la piazza brulica di sarnanesi, che dopo aver partecipato alla Santa Messa, si rilassano in questa splendida location, dai panorami mozzafiato. Fermati per un pò su una delle tante panchine che abbracciano la piazza e gustati un pò di vita di paese, pura e autentica!
Le vecchie mura di Sarnano
La Porta Brunforte, che ancora oggi dà accesso al centro storico di Sarnano è la più famosa, però un tempo esistevano anche altre porte che si aprivano sul borgo, una per ogni castello da cui provenivano i primi abitanti di Sarnano.
All’inizio c’erano le porte di Brunforte, Castelvecchio e Poggio, mentre porta Bisio fu aperta quando gli abitanti di quella zona iniziarono a trasferirsi a Sarnano. Ognuna di queste porte fu ricostruita più volte, lo sapevi?
La popolazione cresceva di anno in anno e si formavano dei piccoli borghi fuori dalle fortificazioni, che quando si ingrandivano, venivano inglobati in una nuova cinta muraria, su cui veniva aperta una nuova porta in corrispondenza della vecchia.
Ad ogni ampliamento le vecchie mura si fondevano con le pareti dei nuovi palazzi. In alcuni punti della città la conformazione dell’antico muro di cinta è ancora ben visibile, tanto che in passato i sarnanesi chiamavano questa strada Via delle Mura Vecchie.
I nuovi edifici venivano costruiti seguendo la struttura a gironi concentrici e le nuove case rispettavano sempre determinate altezze: nessuna poteva togliere la luce a quelle del girone più interno.
Le abitazioni si affacciavano sul girone superiore, più riparato, mentre le botteghe su quello inferiore.
La porta del morto
Salendo lungo via della Costa, guarda a destra, perchè sul muro vedrai il segno di quello che un tempo era un grande portone e lì accanto, scorgerai la forma di una porticina più stretta e rialzata da terra: la Porta del Morto.
Queste porte oggi sono entrambe murate, ma si rifanno ad un’usanza molto diffusa nel Basso Medioevo in alcuni paesi delle Marche e dell’Umbria.
Questo piccolo ingresso, restava sempre murato e veniva aperto solo per far uscire la salma di un familiare. Murare la porta subito dopo l’uscita della salma, era un modo di tenere la Morte fuori di casa.
A Sarnano era vietato manifestare il lutto fuori casa, pena una multa di 100 soldi.
Visita la Chiesa di Santa Maria di Piazza Alta
Cosa vedere a Sarnano? Santa Maria di Piazza Alta è la principale chiesa del centro e contiene affreschi e dipinti di grande valore storico – artistico, anche se ha subito dei gravissimi danni durante il sisma. E’ ancora possibile entrare, ma ha perso molto del suo fascino a causa delle tante impalcature e travi di sicurezza, che sono state messe per tenere stabile la struttura.
Un vero peccato vedere questa maraviglia architettonica così ferita, ciò nonostante trasmette ancora bellezza e suggestione.
La sua costruzione inizia attorno al 1265, quando i monaci benedettini che amministravano l’Abbazia di Piobbico, Santa Maria intra rivora, chiesero uno spazio per edificare una chiesa nel paese. In origine la Chiesa di Santa Maria di Piazza Alta era nota anche come Santa Maria intra moenia, cioè dentro le mura.
Gli artefici probabilmente furono i Maestri Lombardi.
Il portale e la navata
La chiesa a navata unica, termina con un’aula sormontata dalla torre campanaria. Ai lati dell’altare, due scalinate conducono alla cripta.
Il portale d’ingresso è un capolavoro di cornici, ghiere scannellate a rombi, rosette, viticci e fogliame in pietra bianca che formano un arco a sesto acuto, al cui centro spicca una rappresentazione dell’Eterno.
La lunetta che sormonta la porta, mostra la Vergine dormiente attorniata dagli Apostoli, mentre l’Eterno su di una nube si affaccia dall’ogiva con il Salvatore alla sua destra e l’anima della Madre a sinistra; manca invece il simbolo dello Spirito Santo, forse caduto.
Il portale e le lunette di Sarnano sono le uniche in tutte le Marche dedicate all’Assunta, patrona del comune.
La leggenda dello stemma di Sarnano, disegnato da San Francesco
Sarnano è un luogo carico di memorie francescane: lo stemma del borgo è rappresentato da tre gigli, la croce e il Serafino, l’angelo a sei ali che è lo stesso dei Frati Minori.
Secondo la tradizione popolare, San Francesco visitò più volte le Marche e l’incontro tra i Sarnanesi, i conti di Brunforte e Francesco, avvenne proprio nella piana di Campanotico, dove sorgeva il castello dei Brunforte. Nel 1683, Antonio Cosciotti in memoria di quest’incontro, fece costruire una piccolissima cappella.
Nella chiesa di Campanotico, è conservata una tela che testimonia l’incontro tra il poverello di Assisi, i signori di Brunforte e alcuni ribelli.
La tradizione narra che in quest’occasione, San Francesco disegnò con il cordone del suo saio un serafino pacificatore, in memoria dell’angelo che gli aveva concesso le stimmate sul monte della Verna. Questo disegno fu poi adottato come stemma del paese di Sarnano.
Visita il Polo Museale di Sarnano
Cosa vedere a Sarnano? L’ex-convento di Santa Chiara, oggi è la sede della Pinacoteca e dei Musei di Sarnano.
La Pinacoteca, ospita tantissime opere interessanti come: “la Madonna Adorante il Bambino con angeli musicanti” di Vittore Crivelli; “Santa Lucia e gloria di angeli” e il polittico “il Compianto sul Cristo deposto” di Vincenzo Pagani.
Il Museo di Arte Sacra raccoglie oggetti e reliquiari provenienti da numerose chiese nel territorio. Quello delle Armi e delle Caccia, ha in mostra oltre 500 pezzi tra armi, spade, baionette, fucili e pistole, ma anche abiti militari che ripercorrono diverse epoche.
Il Museo dell’Avifauna dell’Appennino è una preziosa raccolta di 700 esemplari che popolano i Monti Sibillini: passeracei, palmipedi, trampolieri, rapaci notturni e diurni, tra i quali spicca una maestosa Aquila Reale.
Mentre il Museo dei Martelli ospita una ricca collezione di martelli da tutto il mondo.
Ammira le cascate e vivi la natura a 360 gradi
Il borgo di Sarnano è immerso nel verde dei boschi e delle campagne. Se ami camminare, fare trekking, andare in bicicletta e stare a contatto con la natura, non resterai deluso da questo borgo, circondato dai Monti Sibillini e dall’acqua.
Sei in cerca di qualcosa di più adrenalinico? A Sarnano puoi anche fare parapendio o andare in deltaplano. Grazie alle correnti d’aria che ci sono in questa zona, Sarnano è un luogo perfetto per gli appassionati di volo libero. Se non sai volare puoi prenotare un volo in tandem con un istruttore; tu lo faresti?
Una delle attrative più belle da non perdere in zona è la via delle castate perdute: un percorso ad anello che si snoda per 6 Km, alla scoperta di tre cascate, due delle quali sono state scoperte nel 2020.
Se ami sciare, le piste da sci del comprensorio di Sarnano, sono l’ideale per trascorrere un avventuroso week end invernale. Io non sono molto pratica ma mio cugino ha frequentato la zona di Sassotetto per molti anni quando eravamo ragazzi.
Vuoi qualcosa di più rilassante e meno faticoso? Non preoccuparti, alle terme di Sarnano c’è qualcosa anche per te! Le Terme di San Giacomo, sono famose per le acque curative, la Spa e i percorsi terapeutici, ideali per rilassarti e staccare la spina da tutto e da tutti.
Esursioni a Sarnano
Nel precedente articolo, ti ho raccontato tutto su queste cascate: come trovarle, la natura, i resti dei vecchi mulini e un secondo percorso escursionistico, per raggiungere la cascata del pellegrino e le pozze dell’acquasanta. Se non conosci bene la zona, puoi prenotare un’escursione ai Monti Sibillini e alle cascate della durata di circa 2 ore.
Cerchi un’escursione in compagnia di guide esperte del territori che ti porti alla scoperta delle cascate di Sarnano? Te ne posso proporre due:
- una adatta un pò a tutti e più turistica: Escursione alla scoperta della cascate del centro storico di Sarnano
- l’altra più adatta a persone più allenate ed esperte: escursione alla scoperta delle cascate più selvaggie di Sarnano
Assaggia i prodotti tipici dei monti Sibillini
Che nelle Marche si mangia bene, non è una novità e sappi che ogni provincia ha le sue specialità ed eccellenze culinarie! La tradizione gastronomica sarnanese è legata ai montanari e alle famiglie contadine.
Cosa mangiare quindi a Sarnano? Iniziamo con un antipasto a base di ciaiuscolo, un salume spalmabile, delizia della zona e non dimenticare di assaggiare salumi locali, formaggio pecorino, ricotta e le mitiche olive all’ascolana.
Si prosegue con un bel primo e potrai scegliere tra un bel piatto di vincisgrassi o le tagliatelle condite con funghi e tartufi, oppure con sugo di cinghiale, lepre o papera. Altrimenti ti suggerisco di provare il polentone cotto in forno, con formaggio pecorino: uno dei miei piatti preferiti.
Come secondo, per gli amanti della cacciagione c’è il coniglio alla cacciatora con le erbe dell’orto, la coratella d’agnello, oppure un bel piatto di fagioli con le cotiche con contorno di erbe strascinate.
Per finire suggerisco una fetta di crostata al torrone, unicità sarnanese, preparata con canditi e frutta secca mescolati ad altri ingredienti segreti e non dimenticare un bel bicchierino di vino cotto.
A Pasqua puoi assaggiare le ciambelle salate ripiene di salumi; a Natale la pizza di noci; in autunno la ciambella di mosto da inzuppare nel vino, che è una vera e propria prelibatezza. Se passi da queste parti a Carnevale, prova gli scroccafusi o la cicerchiata.
Rilassati al parco del Serafino
Se viaggi nelle Marche con bambini, a Sarnano puoi farli giocare e rilassare per qualche ora al Parco del Serafino, che si trova appena fuori dal centro storico, vicino ad una zona parcheggio.
Il parco è diviso in diverse aree, con giochi adatti a bambini dai 3 ai 14 anni. Ci sono molle, scivoli, altalene, funivie e anche giochi per portatori di handicap. Trovi inoltre un’area pic-nic per pranzare all’aria aperta e che affaccia sul centro storico.
Tutta l’area è ben illuminata ed è accessibile anche di notte.
Assisti al Palio del Serafino
Cosa fare a Sarnano? Se ti trovi da queste parti la seconda domenica di agoto, puoi assistere al Palio del Serafino, un evento che si tiene ogni anno. Nasce come un’espressione dell’antagonismo tra le contrade di Brunforte, Poggio, Abbadia e Castelvecchio.
Al termine dei giochi, la contrada vincitrice riceve lo stendardo raffigurante il Serafino, che sarà appeso sotto lo stemma della contrada nella chiesa di Santa Maria di Piazza Alta, fino all’edizione successiva.
Questo palio è una delle manifestazioni più belle delle Marche e la rievocazione storica ha circa 500 figuranti tra dame e cavalieri!
Come arrivare a Sarnano
Sarnano si trova nelle Marche, in provincia di Macerata, ai piedi dei Monti Sibillini.
In automobile, sia da Nord che da Sud Italia, si arriva a Sarnano imboccando la A14 e uscendo al casello di Civitanova Marche. All’uscita dell’autostrada, prendi la Superstrada Civitanova Marche – Foligno ed esci a Macerata Ovest oppure, Belforte del Chienti.
Da Roma dovrai percorrere la A1 e uscire ad Orte, direzione Foligno. A questo punto prendi la superstrada Foligno – Civitanova Marche ed esci a Caldarola.
In treno non c’è un collegamento diretto per arrivare a Sarnano. La stazione più vicina è quella di Civitanova Marche – Montegranaro.
Una volta arrivato qui puoi raggiungere il borgo medievale di Sarnano in autobus con Contram, ma non è certamente il modo più comodo secondo me. Per arrivare in questi borghi un pò isolati, l’ideale è avere una macchina a disposizione.
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