La chiesa blu di Bratislava, costruita in stile Art Nouveau è la chiesa di Santa Elisabetta d’Ungheria (Kostol svätej Alžbety in Slovacco). Un pittoresco luogo di culto cattolico che si trova adagiato a est della città vecchia di Bratislava.
Una piccola nuvola di zucchero filato che rende l’atmosfera della città davvero unica, molto ricercata dai turisti e così amata dai suoi abitanti, tanto che rappresenta la capitale slovacca nell’Europa in miniatura a Bruxelles.
Il tempio è dedicato all’imperatrice Elisabetta d’Ungheria, figlia di Andrea II d’Ungheria nata nel 1207 e cresciuta nel castello di Bratislava. All’entrata si può leggere l’iscrizione: “Posa il cappello, mortale, perché il luogo sul quale tu stai è Santo”.
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Esterni della chiesa blu di Bratislava
Nel 1907 dopo 700 anni dalla nascita di Elisabetta, inizia la costruzione di una nuova chiesa a Bratislava a lei consacrata. Qualcosa di unico e particolare che mi ha da subito ricordato le sfumature del cielo o le increspature del Danubio blu.
La chiesa a navata unica, fu costruita in cemento. Sul lato anteriore sopra l’ingresso principale, si trova un mosaico italiano raffigurante la patrona della chiesa, Santa Elisabetta – dono dell’arcivescovo di Esztergom Klaudius Vaszary. Sopra il mosaico c’è il simbolo del sacrificio eucaristico – una coppa con l’ostia.
La torre della chiesa è alta poco più di 36 metri ed ha un tetto rotondo che finisce con una croce apostolica (doppia croce). L’orologio della torre, prodotto dalla compagnia Schmidt, fu pagato grazie alle donazioni dei fedeli.

L’architetto Lechner, il Gaudì ungherese
L’architetto Edmund Lechner, pioniere dell’Art Nouveau, ha costruito la chiesa prendendo spunto dallo stile secessionista di Budapest.
Lechner impiegò materiali assolutamente nuovi per l’epoca come cemento armato, pietra e maioliche ed arricchì la sua opera con dettagli architettonici unici quali mosaici di piastrelle e grondaie di rame, creando un complesso mix di architettura ispirato a motivi orientali.
Per terminare l’esterno usò piccoli piatti di ceramica di colore blu e per questo motivo la chiesa di Sant’Elisabetta è stata rinominata dagli abitanti “La cappella blu“. Anche il tetto presenta dalle placche blu che rendono lo stile di questo luogo di culto davvero unico.
Lechner, noto anche come il Gaudì ungherese, conosceva bene la leggenda di Sant’Elisabetta e delle rose e per questo ha usato spesso i motivi della rosa per decorare la chiesa.
Diversi sono i richiami al romanico e all’arte bizantina visibili nei portali e nei mosaici esterni.

Gli interni della chiesa blu
Questa chiesa che sembra fatta di pan di zucchero è molto particolare anche internamente, dove predomina ugualmente il colore blu in un tripudio di luci e riflessi che fino ad ora non avevo mai visto all’intero di un luogo sacro. L’atmosfera è quasi ovattata, tanto da sembrare fatata.
L’immagine dell’altare mostra Santa Elisabetta che sotto il Castello di Wartburg dona soldi ai poveri, non a caso è la patrona della carità cristiana. Nel volto di Sant’Elisabetta c’è grazia ma anche una profonda compassione per i poveri.
Nella parte posteriore della chiesa c’è un coro costruito su colonne con teste doriche. L’architetto ha collocato numerose pale d’altare con 6 figure all’interno come ad esempio quella dell’agnello con la bandiera e quella di un pellicano (simbolo del sacrificio).
Ci sono anche le immagini di quattro santi della famiglia Arpad: San Stephan, San Ladislav, San Imrich e Santa Margita.
Nelle pitture degli interni predominano i colori blu e giallo e per le decorazioni sono stati usati ornamenti di fiori. Sul retro c’è un piccolo rilievo in marmo di carrara che rappresenta il conte Peter Szapary, figlio della contessa Gabriela Maria Szapary (il più grande benefattore della chiesa) che acquistò un nuovo organo e alcuni altri oggetti.
All’interno della chiesa ci sono solo due statue quella di Sant’Antonio da Padova in marmo bianco tirolese e la statua del Sacro Cuore di Gesù.

L’altare principale
È forse il pezzo più prezioso di tutta la chiesa, costituito da marmo Sutto e pieno di decori in argento e oro. Le porte del tabernacolo sono decorate con undici teste di angeli placcate in oro con un triangolo e un occhio (simbolo della Santissima Trinità).
Sopra il tabernacolo c’è un trono per ospitare la Sacra Croce. Dietro il trono c’è una nicchia riempita con un vetro a mosaico color argento e circondata da una cornice dorata.
Sul gradino piramidale e sulle scale sono posti sei eleganti candelabri a un braccio. L’altare si erge su quattro colonne senza teste e sulla cima è collocata una croce d’argento.
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Il miracolo di Santa Elisabetta
All’interno della chiesetta blu di Bratislava c’è un mosaico che raffigura l’apparizione delle rose, ovvero il miracolo attribuito a Santa Elisabetta.
Elisabetta sposò Ludwig, un principe tedesco di Turingia e si trasferì subito dopo in Germania dove si prodigò per aiutare i poveri. Rimasta vedova molto presto decise di rimanere presso la famiglia del marito.
I suoi parenti non erano d’accordo con il suo stile di vita e non comprendevano le sue azioni caritatevoli tanto che spesso l’imperatrice era costretta a nascondere il pane che portava ai poveri, sotto il suo grembiule.
Un giorno mentre trafugava il cibo venne scoperta e per tentare di giustificarsi Elisabetta mentì, dicendo che nel grembiule c’erano solamente delle rose. Quando fu obbligata ad aprire il grembiule per mostrare ciò che stava nascondendo, miracolosamente il pane si tramutò in rose rosse e profumate.
Elisabetta venne cacciata dal castello e si trasferì a Malburg dove diede il suo contributo per costruire degli ospedali, diventando in seguito francescana. Morì alla tenera età di 24 anni.
Dove si trova la Chiesa Blu a Bratislava
La Chiesa di Santa Elisabetta si trova ad Alžbety, Bezručova 2.
Si raggiunge tranquillamente a piedi ma, se non hai troppo tempo a disposizione o non hai voglia di camminare puoi usare il Tram o il Bus in direzione Šafárikovo nám. Trovi tutte le informazioni su orari, tratte e prezzi a questo link.
L’hai mai visitata? Conoscevi la storia del miracolo? Scrivici nei commenti e se vuoi raccontaci la tua esperienza.
Informazioni per la visita
La Chiesa Blu di Bratislava è aperta ogni giorno e non occorre prenotare prima per poterla visitare. L’ingresso è gratuito.
- lunedì – sabato dalle 6.30 alle 7.30 e dalle 17.30 alle 19.00
- domenica dalle 7.30 alle 12 e dalle 17.30 alle 19.00
Al di fuori di questi orari la Chiesa è aperta solo per le funzioni ecclesiastiche.
Dove dormire a Bratislava?
Siamo rimasti solo due giorni in città e avendo deciso all’ultimo momento di partire non ci siamo troppo dilungati sulla ricerca di un alloggio. Ci siamo appoggiati all’ostello Brickyard che si trova poco fuori dal centro.
L’ostello ha una sala comune al pian terreno, con tanto di piccolo pub e possibilità di usare la cicina per mangiare. Offre anche stanze doppie con bagno privato e noi abbiamo optato per questa soluzione.
Eravamo all’ultimo piano e il nostro corridoio era abbastanza tranquillo. Pur dando sulla strada, non siamo stati infastiditi dal rumore delle auto. La stanza era molto spartana, con due letti signoli un piccolo tavolinetto e due sedie. Pulita ma molto fredda a causa degli spifferi che arrivavno dalle due enormi finestre nella stanza.
Il bagno è suddiviso in due: serivizi igenici da una parte e doccia con laandino in un’alra piccola stanza. Attenzione all’orario in cui si fa la doccia, perchè dopo le 23 di sera, tende a venire appena tiepida.
N.B. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e di Ivan Balducci ©2017-2023. Vietato ogni uso.
2 comments
La chiesa è molto bella per i suoi colori
davvero molto!