Visitare il teatro dell’Opera di Budapest è un’esperienza che ti farà scoprire uno degli edifici più eleganti e sfarzosi della città. E’ dominato dai colori rosso e oro ed è di una bellezza disarmante.
La sua costruzione risale alle fine del 1800 (1875-1884) a opera dell’architetto ungherese Miklós Ybl. La sua acustica è considerata tra le migliori d’Europa, quasi al pari del Teatro alla Scala di Milano e del Palais Garnier di Parigi.
Negli anni l’hanno frequentato personaggi illustri come l’imperatrice Elisabetta, diplomatici e artisti. La prima rappresentazione messa in scena al teatro dell’opera di Budapest risale al 1886: un trio per pianoforte e archi di Johannes Brahms.
Hungarian State Opera House (Magyar Állami Operaház in ungherese) è uno splendido palazzo in stile neo-rinascimentale che si trova a pochi passi dal centro di Pest. E’ possibile visitarlo solo partecipando a un tour guidato di cui ti parlerò nel dettaglio alla fine dell’articolo.
L’’edificio è ricco di decorazioni rinascimentali e barocche, ospita diverse opere d’arte, affreschi e sculture di artisti come: Bertalan Székely, Károly Lotz e Mór Than.
Cosa troverai in questo articolo
Visitare il teatro dell’Opera di Budapest
La facciata principale del palazzo su Andrássy útca è a dir poco imponente, sia per la struttura che per le decorazioni.
Se prima di entrare ti soffermi ad ammirare l’edificio, sarai colpito dalla vista di due Sfingi in marmo di Carrara che custodiscono gli ingressi laterali: una tiene tra gli artigli una corona di alloro, l’altra una maschera teatrale.
Le nicchie accanto all’ingresso principale invece ospitano due grandi sculture: una di Ferenc Liszt, uno dei compositori più famosi del paese e l’altra di Ferenc Erkel, che compose l’inno nazionale ungherese. I due musicisti hanno posato personalmente per la realizzazione di queste statue.
Il portico ha quattro colonne e nelle nicchie spiccano le statue delle muse. Il parapetto esterno è adornato da sedici statue di calcare bianco che raffigurano vari compositori tra cui: Monteverdi, Scarlatti, Gluck, Mozart, Beethoven, Rossini, Donizetti, Glinka, Wagner, Verdi, Gounod, Bizet, Mussorgsky, Tchaikovsky, Moniuszko e Smetana.
L’edificio è sormontato da un tetto mansardato anch’esso decorato. E poi ancora luci, candelabri e colorati pezzi di majolica di Vilmos Marschenke, decorano i soffitti degli archi e delle pareti.
L’atrio
Se quando entri al teatro dell’Opera, l’atrio non è già invaso dalla calca di persone che aspettando di entrare per iniziare il loro tour, fermati ad ammirare i bellissimi colori e le decorazioni con marmi italiani.
Le pareti color rosso bruno e il marmo grigio scuro dell’ingresso sono adornate da colonne doriche e volte dorate. Questo stile ricorda tanto le strutture dei palazzi del Rinascimento italiano! Sopra l’ingresso principale spicca un liuto dorato e le pareti sono ricolme di ritratti di musicisti, opere di Szécsi Antal.
Le casse del soffitto della lobby sono decorate con i dipinti delle nove muse di Bertalan Székely, che accompagnano Apollo e Dioniso. Il blu, verde e carne sono i colori predominanti. Il colpo d’occhio ti farà capire immediatamente l’opulenza che ti attende durante il tour.
La grande scalinata
Le scale dell’atrio portano alla grande scalinata. Già da qui inizierai ad assaporare l’incredibile magnificenza del teatro dell’Opera di Budapest, che passo dopo passo ti lascia sempre più senza fiato.
Il soffitto è adornato dai dipinti di Mór con temi tutti legati alla musica. Tra tutti spicca la scena intitolata “The Judgment of Tholos“: la gara tra Apollo che suona la lira e Marsyas che suona il flauto. Secondo la mitologia il dio Tholos ha decretato la vittoria di Apollo e il satiro ha pagato la sua insolenza con lo scuoiamento.
Il dipinto del lampadario fa riferimento a Hera, Ade, Zeus e Poseidone mentre il lesene lungo il muro, raffigura tre scene collegate a Orfeo: prima in piedi davanti alla porta degli inferi, poi che porta Eurydice dall’oltretomba e infine la sua morte.
Da notare la statua di Ferenc Erkel, il fondatore dell’opera ungherese e il primo direttore musicale dell’opera.
L’Auditorium
L’auditorium a tre piani a forma di ferro di cavallo è indubbiamente una delle sale più belle del Teatro dell’Opera di Budapest. Un tripudio di colori rosso e 7 chili di oro!
Durante la nostra visita abbiamo avuto il paicere di veder creare una scena per lo spettacolo serale che era in programma. E’ stato molto interessante vedere il dietro le quinte del teatro e la creazione delle scenografie. Avremmo tanto voluto vedere lo spettacolo, ma già un paio di mesi prima non c’erano più biglietti.
Il palco reale si trova in mezzo ai parapetti dorati e ospita personaggi di spicco come capi di stato ungheresi e i loro ospiti. Ci sono anche quattro palchi di accompagnamentoabbelliti dalle opere allegoriche dello scultore Gyula Donáth: un tenore, un soprano, un contralto e un basso.
A completare l’opera, adornano i palchi le statue delle quattro virtù: prudenza, coraggio, temperanza e giustizia. Secondo la leggenda, quando la regina ungherese Sissi lasciava Gödöllő per assistere all’opera, osservava le esibizioni dal palco del proscenio al quale poteva accedere senza incontrare nessuno.
Le figure allegoriche della Musica e della Danza incorniciano il trittico di fronte al palco, con il Genio dell’arte nel mezzo. Tutti i dipinti nell’auditorium sono opera di Károly Lotz. E’ quasi impossibile descrivere il lusso e lo sfarzo di questa sala, che è incredibilmente suggestiva.
L’affresco del soffitto e il lampadario
Il soffitto è adornato da un affresco: “Apoteosi della musica” di Károly Lotz che è l’autore di tutti gli altri dipinti nell’auditorium.
Questo monumentale affresco ha un diametro di oltre quattro metri e una circonferenza di quarantacinque. Raffigura il Monte Olimpo e gli dei che ascoltando Apollo mentre si esibisce. Sono rappresentate anche le muse, Zeus e sua moglie Hera, Atena e altre divinità.
La terza parte del dipinto raffigura il dio della notte insieme alle creature degli inferi: Ade, Persefone, Hypnos (il dio del sonno) e Thanatos (il dio della morte). Non mancano Dioniso, satiri e un centauri e nemmeno Poseidone, il dio del mare e Afrodite, la dea della bellezza e dell’amore.
Il maestoso lampadario fu installato nel 1884. Inizialmente pesava tre tonnellate e era dotato con cinquecento luci a gas. Col passare degli anni divenne elettrico e si è per così dire alleggerito, fino a pesare solo due tonnellate e contenere circa duecento lampadine!
La scalinata reale – teatro dell’opera di Budapest
Franz Joseph I e la regina Sissi hanno percorso queste stesse scale per entrare al teatro dell’Opera di Budapest. La funzione originale delle scale separate, che conducono su Dalszínház Street è stata mantenuta, anche se oggi la sala è utilizzata per le esibizioni.
Questa stanza ospita due panchine di quercia adornate con braccioli a forma di Sfinge. Le pareti sono decorate con dei putti che producono la musica. Due statue di Gyula Bezeredi adornano i lati delle scale.
Il pezzo forte di questa sala è un famoso specchio che si trova in cima alla scalinata reale: la leggenda narra che la regina Sissi lo amasse perché la faceva sembrare più magra. Lo specchio era utile anche perché l’etichetta non permetteva alla coppia reale di guardarsi intorno e lo specchio gli permetteva di ammirare le ricche decorazioni della sala.
Di fatti ce ne sono di meraviglie da ammirare qui dentro!
Il salotto di Bertalan Székely
Questo incatevole salotto riccamente lavorato con legno di quercia, ospita un fregio in stile rococo di Bertalan Székely intitolato “The Four Seasons”.
Appena aperta la porta del salone di Szekler Bertalan, il tuo sguardo sarà attratto dal camino situato al centro della stanza. Circondato da un telaio in ferro battuto decorato con frammenti di fiori, questo camino non è mai stato usato per il riscaldamento dato che è incastonato nel legno.
Il caminetto mostra lo stemma della famiglia al potere. Secondo la tradizione tutti i figli degli Asburgo dovevano scegliere un mestiere, in cui presto o tardi avrebbero dovuto dimostrare il loro valore. Franz Joseph I, scelse di essere un falegname ed è stato molto abile a dimostrarlo.
Secondo la leggenda ha scolpito da solo il monogramma che si può vedere tra il rametto di alloro, che simboleggia la gloria e la quercia, superando i suoi antenati.
Il salotto rosso
Questa sala è ricoperta con mosaici di quercia ed rinomata per i suoi tessuti di seta color ciliegia acida. Il soffitto è in stucco decorati con cicli mitologici da Mór Than.
Il salone ha mantenimento le sue funzioni originali ed è ancora usato per ricevere persone importanti. E’ stato usato anche dalle stelle del mondo dell’opera come Plácido Domingo, Renée Fleming e Irene Theorin per incontrare i rappresentanti di Stato o parlare con i giornalisti.
Un’altra cosa interessante del salotto rosso sono gli specchi. Fermati davanti ad ognuno di loro e osserva la stanza: ti accorgerai che riflettono l’immagine in modo particolare e che la stanza sembra decisamente più lunga e più grande rispetto a come è in realtà.
The Feszty Bar
Questa grande sala alta è decorata con pannelli di quercia e tessuti color blu e oro, che rendono lo spazio molto elegante e arioso. Gli ornamenti sono incentrati su Dioniso e il piacere che segue lo spettacolo e l’atto di conoscere. Un’allegoria interessante, non trovi?
Le pareti in finto marmo sono decorate con nove dipinti di Árpád Feszty, ognuno dei quali raffigura un suono diverso: le conchiglie, il canto degli uccelli, un ruscello battente, la danza delle ninfe, la musica del fauno, la Tempesta, la musica di Saffo e un eco.
Lateralmente si apre come una sorta di privé, tutto rivestito con pannelli di legno: un luogo appartato dove un tempo si veniva a sorseggiare qualcosa, bere e parlare.
Seguici sui nostri social: Instagram, Facebook, Pinterest e Trip Advisor – ti aspettiamo con tanti contenuti inediti! Se i nostri articoli ti sono stati utili, offrirci un caffè su Ko-fi e sostieni il nostro lavoro.
Come raggiungere il teatro dell’Opera di Budapest
Puoi raggiungere il teatro dell’Opera di Budapest con la linea M1 della metropolitana, scendendo alla stazione Opera che si trova proprio di fronte all’edificio.
In alternativa puoi fare una passeggiata a piedi, prendere il tram numero 4 o 6 fino alla fermata Oktogon o l’autobus 105 e 178, fermata Opera.
Qui ti racconto di più su come muoversi a Budapest.
Informazioni utili per la visita, costi e tour guidati
Come ti accennavo all’inizio di questo articolo puoi visitare il teatro dell’Opera di Budapest solo prendendo parte a un tour o acquistando il biglietto per vedere uno dei tanti spettacoli a calendario.
Di norma partono tour guidati ogni giorno in varie lingue e la visita dura circa 60 minuti. Il prezzo per il tour è di 9000 HUF (circa 23 euro). La visita include un breve concerto alla fine con dei cantanti lirici che si esibiranno dando vita ad un piccolo momento unico.
Il biglietto si può acquistare sul sito ufficiale del teatro oppure direttamente a questo link. Ti consiglio di farlo con un certo anticipo se viaggi in alta stagione o durante le festività Natalizie.
Non siamo stati fortunati con la nostra guida, che è stata approssimativa, sbrigativa e davvero poco coinvolegente purtroppo. Un vero peccato, perchè il teatro è di una bellezza disarmante e aver avuto una guida attenta e preparata avrebbe reso la nostra esperienza ancora più interessante.
Accenni alla storia del Teatro dell’opera di Budapest
Alla fine del XIX secolo con la costruzione di Andrássy Avenue nacque l’esigenza di costruire un edificio dedicato all’opera, perché il Teatro Nazionale non era più in grado di soddisfare le nuove esigenze che si stavano creando.
Su richiesta del primo ministro, il direttore del Teatro Nazionale, Bódog Orczy, espose i suoi progetti nel 1872 che vennero sostenuti persino da Francesco Giuseppe I, imperatore d’Austria e re d’Ungheria. La gara d’appalto fu vinta da Miklós Ybl.
Una condizione per la realizzazione del teatro era che tutti i lavori dovevano essere eseguiti da artigiani ungheresi e usando solo materiali ungheresi.
Miklós ha soddisfatto le condizioni ma con cinque eccezioni: i rivestimenti sono in marmo di Carrara, le colonne in granito dell’Austria, quercia e cedro sono stati importati dall’Italia, la tecnologia del palcoscenico realizzata a Vienna e il lampadario di Magonza.
Il permesso per costruire fu rilasciato nel 1875, ma il progetto originale fu rivisto più volte perchè Francesco Giuseppe I fu molto chiaro: il teatro dell’opera di Pest non doveva essere più grande di quello di Vienna.
Lo scandalo dell’innaugurazione
La folla radunata per l’innaugurazione voleva vedere anche l’interno dell’edificio perchè per costruirlo erano stati usati molti soldi compresi quelli dei contribuenti, che tra l’altro non si spiegavano tutti i ritardi nella sua costruzione.
Durante la seconda guerra mondiale, il Teatro dell’Opera chiuse i battenti nel Natale del 1944. Il seminterrato fu trasformato in un rifugio e molti membri della compagnia vi trovarono rifugio durante le settimane dell’assedio, tra cui Zoltán Kodály.
Alcuni link presenti in questo articolo sono affiliati. questo significa che se li userai per fare i tuoi acquisti, ci verrà riconosciuta una piccola commissione. Per te il prezzo resta lo stesso che trovi negli altri portali. Usarli è un modo per sostenere il nostro lavoro, mantenere vivo questo blog e farci sapere che apprezzi tutto il lavoro che facciamo per creare contenuti utili. Grazie a chiunque lo farà.