Palazzo Castiglioni è la casa di Francesco Saverio Castiglioni, meglio conosciuto come Papa Pio VIII. Questa casa museo è ancora usata dalla famiglia Castiglioni quando si reca a Cingoli, infatti non tutte le stanze sono visitabili. Il palazzo fu eretto alla fine del 1600, fondendo due precedenti dimore nobiliari: quella di Luzio Bernardi e quella di Bonifazio Giulioni.
Fra queste due case un tempo sorgeva la chiesa di San Giuliano, spostata dal Giulioni nel 1500 per ampliare il suo palazzo. Tali vicende hanno dato origine a un palazzo particolare: le due strutture originali, anche se unite, restano distinte formando due unità abitative con portoni gemelli.
La facciata è stata rimaneggiata agli inizi del ‘900 per volere di Filippo Castiglioni che aggiunse il balcone con ringhiera in ferro battuto.
Cingoli è ricca di antichi palazzi dalle storie interessanti come Palazzo Conti, Palazzo Puccetti, Mucciolanti, Raffaelli e Palazzo Silvestri; se vuoi saperne di più su cosa vedere a Cingoli, il balcone delle Marche, leggi il nostro precedente articolo.




Palazzo Castiglioni: cosa vedere
Suntuosi salotti, soffitti dipinti, grandi caminetti, modeste camere da letto, oggetti d’antiquariato, quadri e tante storie ti aspettano addentrandoti all’interno di queste antiche mura. Palazzo Castiglioni è una casa museo da non perdere quando si visitano le Marche, come la spendida casa museo quadreria Cesarini.
L’interno è articolato con falsi piani, scale, dislivelli e cortili. Un viaggio nel tempo, accompagnato da oggetti, storie ed emozioni che ancora aleggiano tra queste stanze.
Di particolare interesse tra gli oggetti in mostra a Palazzo Castiglioni di Cingoli: il busto di marmo del pontefice e una Portantina del 1600. Gli ambienti del piano nobile evocano il prestigio della famiglia e conservano arredi e oggetti personali del papa.
Le sale di rappresentanza sono decorate da quello che resta delle strutture primitive, arricchite con l’aggiunta di pitture murali ottocentesche. Molte stanze ospitano mobili e suppellettili d’epoca ed è stupendo toccare con mano tutta questa bellezza.




La sala delle armi
Appena terminata la scalinata d’ingresso si arriva alla sala delle armi, che si trova nel nucleo più antico del palazzo e conserva ancora un soffitto ligneo e un portale cinquecentesco in marmo.
Si sente ancora odore di fumo e di sigaro quando si entra qui dentro. Il camino sembra spento da poco e la stanza è intrisa di vita. Al suo interno elmi, mazze, scudi, fucili e pugnali, che ben spiagano il perchè del suo nome.
Sono inoltre presenti due busti marmorei di alcuni antenati della famiglia e una portantina. La sala ospita anche un grande ritratto di Pio VIII, opera di Camuccini.
Molto interesse il camino rinascimentale, con inciso il motto e lo stemma della famiglia Maria. Sul camino, che dona un tocco unico alla stanza, poggiano due busti: quello del Conte Carlo, padre di papa Pio VIII e del canonico Giuseppe.


La piccola cappella
Ecco la porta dei cieli: è questo il messaggio inciso sull’architrave, tratto da un passo della Genesi. Aperte le porte con inciso lo stemma marchionale e papale dei Castiglioni, si entra nella cappella privata.
E’ un luogo suggestivo e silenzioso, in cui gli arredi e gli oggetti sembrano arrivare da un altro tempo. Tutta la stanza rimanda a qualcosa di decadente e di nostalgico: la luce soffusa, i colori, i fiori e i decori alle pareti.
All’interno della minuscola stanza, c’è una Madonna con un bambino in braccio e diversi libri sacri. Appese alle pareti spiccano le incisioni delle stazioni della via crucis e un soffitto decorato sul tema della Passione: una corona di spine, la veste, la lancia, la spunga e i chiodi.
Dentro la piccola Cappella si conservano inoltre suppellettili sacre e arredi liturgici. Non si può entrare ma osservare solamente dall’ingresso, come a mantenere una sorta di rigoroso rispetto.



L’archivio Privato Castiglioni
L’Archivio conserva i documenti della famiglia dalla fine del cinquecento, quando i Castiglioni arrivarono a Cingoli da Milano. Oggi contiene 130 faldoni di grande interesse storico. Libri, corrispondenza, registri, pergamene, atti di nascita e di morte e il registro degli ecclesiastici arrestati.
L’archivio è anche la sede dell’accademia degli incolti. Il nome rimanda al principio del “so di non sapere” inteso come unica forma propulsiva per intraprendere un percorso di conoscenza.
L’accademia nacque a Cingoli nel 1636 e fu voluta dalla parte colta della città che amava intrattenersi esercitandosi in nobili arti. Era divisa in tre rami: musica, letteratura, recitazione. Osservando il logo, si può notare che vicino alla civetta simbolo della sapienza, ci sono i libri, gli strumenti musicali e la maschera della recitazione.
L’accademia giunse al declino intorno al 1920, ma risorse a nuova vita poco dopo, con il nome “de Filpedici” con l’intento di dedicarsi alla cultura materiale per riscoprire gli usi, costumi e tradizioni del nostro paese.




Il salone della Musica
Questa sala è la più ampia e sfarzosa di Palazzo Castiglioni ed è caratterizzata da un soffitto suddiviso in cinque cupolini ottagonali e quattro pentagonali, tutti riccamente decorati con scene allegoriche, mitologiche, idilli e vedute di antichità in stile neo-classico. E’ l’unico esempio di soffitto di questo genere visibile nelle Marche.
La Sala della Musica è in assoluto una delle mie preferite e quando si varca la sua soglia si resta davvero increduli di tanta bellezza! Il soffitto è stato realizzato in questo modo, per consentire un’acustica perfetta all’interno della sala.
La sala è illuminata dalla luca di quattro finestre, due delle quali danno sul cortile e da accesso attraverso quattro porte a altrettante stanze laterali.
Bellissimi gli arredi d’epoca, il divano circolare al centro della stanza e il lampadario di Murano. Svariati dipinti adornano le pareti, come quelli di Francesco Saverio Castiglioni ritratto con abiti vescovili e papali.
Hai già visto i nostri reel su instagram? Ti abbiamo portato dentro le stanze di questo suntuoso palazzo insieme a noi.




La Biblioteca
collocata originariamente in un’altra ala del Palazzo, conserva soltanto una minima parte dei volumi collezionati dal pontefice. Dopo la morte di papa Pio VIII, nella biblioteca c’erano circa 17.522 volumi distribuiti in cinque sale, ognuna delle quali accoglieva i testi di una singola disciplina: storia, filosofia, teologia, letteratura, giurisprudenza. Attualmente la sala adibita a biblioteca è costitutita solamente dal vano che dava accesso alle cinque sale.
Il giovane Francesco si troverà tra le mani una biblioteca per lo più di stampo storico-letterario, che amplierà nel corso degli anni con tanti testi di carattere religioso. Una volta divenuto Papa, la biblioteca di famiglia raggiunge il suo apice e diventa “aurea”.
Dopo la sua investitura al Castiglioni vengono donati testi con legature di estremo pregio: opere di artisti italiani e francesi ricche di cuoi pregiati, sete, ricami e persono ori. Arrivano in dono anche volumi molto preziosi dal punto di vista editoriale, acquistati direttamente dal pontefice.
Un numero elevato di incunanboli, tante opere di medicina, alchemiche e poi ancora libri di scienza, filosofia e arte. Estremamente preziosa una Bibbia del XV secolo stampata da Renner a Venezia. Il fondo più importante della raccolta oggi costituisce una delle raccolte più prestigiose della Biblioteca Mozzi – Borgetti di Macerata.

La collezione di numismatica
Francesco Saverio Castiglioni prese la passione per le medglie e le monete dai suoi familiari. I Castiglioni si dedicarono da sempre a questo antico studio, ma Francesco a causa dei suoi tanti impegni politici e religiosi non ebbe molto tempo da dedicargli.
Francesco non era solo un raccoglietore, ma anche un grande conosciutore degli inganni che la numismatica può riservare. Le maggiori testimonianze che Pio VIII ci fornisce come cultore della numismatica arrivano delle monete coniate durante il suo pontificato.
Egli cercò di “migliorare l’aspetto delle monete e di incoraggiare gli studi sulle medaglie”. Sulle monete pontifice volle variare i rovesci, facendo porre su quello dello scudo i Santi Pietro e Paolo e su quello del testone, i Santi Esuperanzio e Sperandia, protettori di Cingoli.


la Camera da letto del Papa
Al centro delle volta decorata, decorata con vedute di rovine, è dipinta un’allegoria della Fama: una figura femminile che regge in entrambe le mani una tromba dal lungo collo, simbolo dell’annuncio al mondo del valore e delle virtù.
La stanza è ancora intatta e con il suo mobilio originale del settecento. Il letto a barca, l’inginocchiatoio, il comò ed un bel tavolino intarsiato. Sono esposti anche alcuni paramenti sacri e un dipinto che ritrae Francesco in abiti papali.
Sala delle esposizioni dove negli anni sono state allestite due mostre: “Papa Castiglioni: suoi ricordi a Cingoli” e “Le stanze di un Pontefice” in occasione dei 250 anni dalla nascita del papa.
Sotto al Palazzo si trova una cantina che a causa di una falda è diventata una cisterna d’acqua naturale e potabile, ma che non ci hanno permesso di visitare quel giorno.




L’esposizione e i soffitti dipinti
L’esposizione è l’ultima sala dove troverai in mostra vari oggetti d’epoca: vestiti, lettere, testi e addirittura il modellino rudimentale di quello che sembra il predecessore dei moderni flipper. Tante teche interessanti, fotografie antiche, documenti e qualche quadro appeso alle pareti.
Non dimenticare di alzare gli occhi al cielo mentre visiti Palazzo Castiglioni, perchè i soffitti di diverse stanze sono affrescati e davvero molto belli da ammirare. Soggetti mitologici, scene di vita in colori e soggetti di incredibile fattura.
Visita la nostra sezione Marche se stai organizzando un viaggio da queste parti. Trovi itinerari, borghi, curiosità, luoghi sacri e tanti spunti per arricchire la tua avventura
Palazzo Castiglioni: accenni storici
Palazzo Castiglioni fu la residenza dei Marchesi Castiglioni, che ancora lo abitano quando si trovano a CIngoli. Bernardo, esule da Milano, acquistò il Palazzo nel 1599. Egli visse in una parte della dimora, poi ampliata dai suoi successori.
L’arrivo di Bernardo a Cingoli, fu anticipato da una fitta corrispondenza che S. Carlo Borromeo ebbe con il Priore dei Frati Cappuccini, per assicurarsi che Bernardo, capostipite del ramo marchigiano dei Castiglioni, potesse inserirsi in questo luogo a lui sconosciuto.
Da allora la famiglia crebbe in potere e prestigio partecipando sia alla vita ecclesiastica che a quella comunale e il Palazzo venne ampliato per rispondere meglio alle nuove esigenze.
Fra i personaggi più illustri che hanno dato prestigio alla famiglia vanno ricordati: Urbano II, Celestino IV, Baldassarre Castiglione e infine Francesco Saverio Castiglioni, che divenne Pio VIII in memoria di Pio V avo di sua madre.

Informazioni per visitare Palazzo Castiglioni a Cingoli
Palazzo Castiglioni si trova lungo Corso Garibaldi. Aperto eccezionalmente durante le giornate del FAI o su prenotazione anticipata, chiamando il numero 0733.602531 o mandando una mail a: infolavineria@gmail.com.
La visita è solamente guidata e il costo è di appena 3€ a persona. I nostri amici a 4 zampe sono i benvenuti, a patto che siano tenuti in braccio e siano ben educati. Trovo sia davvero molto apprezzabile, che pian piano tanti luoghi stiano aprendo le porte ai nostri cuccioli.
Il palazzo può essere prenotato per cerimonie ed eventi, ha un ristorante ed è utilizzato anche come B&B.
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