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Home » Italia » L’eremo delle grotte: scopri 1000 anni di storia a Cupramontana
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L’eremo delle grotte: scopri 1000 anni di storia a Cupramontana

by Ale Carini 27 Luglio 2020
by Ale Carini 27 Luglio 2020
1,1K Tempo di lettura: 7 minutes

L’Eremo delle grotte del Massaccio, conosciuto anche come l’Eremo dei frati bianchi, fu fondato nel XI secolo da San Romualdo.

Si trova nella gola naturale del corvo fra Cupramontana e Poggio Cupro, in provincia di Ancona, nelle Marche. Se cerchi un luogo insolito da visitare è il posto giusto per te.

Percorso il sentiero nel verde che porta fino all’eremo, sarai trasportato in un altro luogo e tempo. Il silenzio, i colori, la natura silenziosa, interrotta solamente dal ruomore di una fontana che scorre sono lì ad aspettare di essere scoperti.

In questo luogo vissero prima degli eremiti e poi dei frati, in grotte scavate nel tufo ancora visibili; una di queste è dedicata a Romualdo, la Cella di San Romualdo. Sembra incredibile che un tempo queste grotte fossero abitate e mentre si entra, piano e in punta di piedi, si assapora la storia e ci si emoziona.

La natura è stata un rifugio per l’uomo sin dalla notte dei tempi e questo legame, qui, è ancora palpabile.

L’eremo delle grotte rappresenta una delle testimonianze più importanti dell’insediamento religioso alle origini del Cristianesimo nelle Marche e in Europa.

l'eremo delle grotte, eremi nelle marche
L’eremo delle grotte

Cosa troverai in questo articolo

  • L’origine del nome
  • Accenni storici sull’Eremo delle Grotte
    • Antonio da Ancona
    • L’eremo delle grotte fino al 1700
    • I successivi eventi storici e l’abbandono
    • La ristrutturazione
  • L’incantevole bosco
  • Eremo delle Grotte – dove si trova e come raggiungerlo
  • Cosa fare nelle vicinanze

L’origine del nome

L’Eremo delle Grotte del Massaccio prende il nome dalle affascinanti grotte scavate nell’ampia parete rocciosa e al cui interno, si trovano le antiche celle dove i monaci conducevano una vita di meditazione e preghiera.

È conosciuto anche come l’Eremo dei Frati Bianchi di Curpamontana, per il colore bianco del saio che indossavano i monaci Camaldolesi. Tra gli eremi nelle Marche, il monastero dei frati bianchi è sicuramente uno dei meno conosciuti, ma la sua incredibile bellezza, merita indubbiamente una visita.

È un luogo dove regna il silenzio e dove puoi sentire ancora il rumore dei tuoi passi echeggiare lungo il piccolo viletto. L’interno dell’eremo non ha illuminazione artificiale, quindi ti suggerisco di visitarlo durante il giorno.

Visita anche la nostra categoria Marche, se cerchi ispirazione e idee per organizzare il tuo viaggio.

l'eremo della grotte - viaggio nelle marche - eremo marche
eremo delle grotte

Accenni storici sull’Eremo delle Grotte

Le prime tracce dell’Eremo dei frati bianchi risalgono al XI secolo, quando nelle grotte da cui prende il nome il monastero, vivevano dei monaci che conducevano una vita di penitenza e preghiera in questo ambiente silenzioso.

Il primo documento conosciuto, è un atto del notaio Garrusi del 1294, in cui si parla della donazione di una parete dove erano state scavate le prime grotte.

Le prime grotte scavate nella ripida parete di arenaria, sono opera di due monaci eramiti e risalgono alla fine del 1200.

Dopo la morte di Giovanni e Matteo le grotte conobbero un periodo di abbandono, interrotto nella prima metà del XV secolo, dall’arrivo di molti fraticelli giunti a Maiolati e nel Massaccio per scampare alle persecuzioni dell’Inquisizione e degli stessi francescani, loro confratelli, sottomessi alla gerarchia ecclesiastica e chiamati “Osservanti”.

Le persecuzioni iniziarono dopo che papa Giovanni XXII dichiarò eretici i fraticelli a causa del loro stile di vita povero.

eremo delle grotte, eremi nelle marche
eremo delle grotte

Antonio da Ancona

In seguito ampliarono le grotte, sviluppando un complesso di costruzioni che rappresentava un centro culturale molto importante per la zona e custodiva una ricca biblioteca. Le grotte rimaste nuovamente deserte, vennero affidate a Padre Angelo che le custodì fino al 1509, vendendole poi ad Antonio da Ancona.

Antonio desiderava vivere in solitudine ma, sapendo che i francescani non potevano possedere chiese si aggregò nell’Ordine dei camaldolesi, per non rinunciare alle sue grotte e al gruzzolo che aveva nascosto qui.

Nel 1510 Antonio ricevette l’abito di oblato e si diede un tenore di vita molto austero e per meritare il perdono di Dio nel 1515 decise di scavare una grotta più grande delle altre e adattarla come oratorio da dedicare ai beati Giovanni e Matteo, suoi predecessori.

Nel 1516 trasformò l’oratorio in una chiesetta e lo dotò di una campana e di una pala d’altare in terracotta. In quello stesso anno, Antonio cedette le Grotte all’Ordine Camaldolese facendole diventare una parte integrante dell’Ordine.

Nel 1520 Paolo Giustiniani avviò la riforma dell’ordine monastico dei Camaldolesi di Monte Corona adottando esclusivamente la parte eremitica. In quegli anni l’eremo dei frati bianchi ospitò Ludovico e Raffaele Tenaglia, che presero poi parte alla creazione dell’Ordine dei Cappuccini.

eremo delle grotte - tursimo marche - eremi nelle marche
eremo delle grotte

L’eremo delle grotte fino al 1700

L’eremo dei frati bianchi era piccolino e poco solido e fu spesso vittima di frane e smottamenti. Nel 1780 le pareti a strapiombo si staccarono rendedno inagibili gli accessi all’eremo.

A causa delle piogge, le acque del ruscello resero impraticabile la strada d’accesso all’eremo. Non era possibile rimediare ai danni, così i monaci decisero di costruire un nuovo eremo non molto lontano dalle Grotte.

I frati ritornarono nelle loro Grotte solo nel 1792 e posero sopra la porta di accesso una grande lapide con una incisione, allo scopo di tramandare ai posteri il passato dell’Eremo. A causa di atti vandalici e dell’incuria la lapide è oggi andata in frantumi.

L’ultimo intervento edificatorio risale alla fine del XVIII secolo ad opera del monaco ed architetto Apollonio Trucchi.

frati bianchi cupramontana - eremo delle grotte
l’antico campanile dell’eremo delle grotte
eremo frati bianchi - eremi nelle marche
eremo frati bianchi

I successivi eventi storici e l’abbandono

Scampato il primo pericolo di soppressione, a seguito della decisione di Innocenzo X di eliminare tutte le piccole comunità religiose, i frati soccombero alle conseguenze del decreto napoleonico del 1810, che intimava di chiudere confraternite, eremi, monasteri e abbazie dove il numero dei religiosi fosse inferiore a 24.

La soppressione imponeva l’abbandono dei monasteri e la chiusura delle chiese annesse. I frati bianchi, i camaldolesi e i vicini francescani dovettero tornare dalle loro famiglie. Dopo il 1820 furono autorizzati a rientrare nelle loro sedi ma, ripresero possesso delle Grotte solo nel 1822.

L’occupazione napoleonica e un decreto del 1866 del nascente regno d’Italia, insieme ad altre leggi relative all’unificazione italiana, abolirono alcune corporazioni religiose tra cui l’eremo. Seguirono una serie di saccheggiamenti che portarono alla perdita di un gran numero di opere d’arte sia letterarie che pittoriche.

eremo delle grotte - eremo frati bianchi
eremi nelle marche
eremo delle grotte - frati bianchi cupramontana
eremo delle grotte o eremo dei frati bianchi

Quando i monaci ebbero la possibilità di tornare dopo il 1874 non c’era più traccia della ricca biblioteca e la stessa sorte toccò all’altare della scuola di Della Robbia.

Oggi una parte dell’eredità artistica e culturale dell’Eremo dei Frati Bianchi è custodita nella biblioteca comunale di Cupramontana, nella galleria degli Uffizi a Firenze, nella galleria d’arte a Jesi e in collezioni private.

Il monastero dei frati bianchi ha ospitato un gran numero di personalità di spicco nella via eremitica; i Cuprensi ne sono molto orgogliosi ed è stato fonte di ispirazione per scrittori e poeti, come Luigi Bartolini, Corradi e Bonci.

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eremo delle grotte - eremi nelle marche
eremo della grotte

La ristrutturazione

Nel 2000 sono iniziati i lavori di ristrutturazione sia sull’edificato che del bosco protetto e finalmente anche le antiche grotte sono agibili e visitabili. È stato realizzato anche un meraviglioso restauro degli affreschi e persino il chiostro è tornato al suo antico splendore.

Il monastero dei frati bianchi anche se ristrutturato, conserva una parte dove la vegetazione regna sovrana; per vederla basta fare il giro completo dell’edificio. Qui manca addirittura il tetto, i rami degli alberi si aggrovigliano alla struttura di cemento e sembra di essere in un luogo completamente differente.

Fai attenzione e non oltrepassare le aperture, perchè potresti cadere di sotto e fare un bel volo. Alle tue spalle un enorme cancello che da su un pezzo di bosco; varcandolo sembra di entrare nel videogioco di Tomb Raider o in un film di Indiana Jones.

Se vuoi saperne di più sulla storia dell’Eremo dei frati bianchi e vedere altre fotografie, puoi consultare i luoghi del silenzio e la memoria dei luoghi.

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eremo delle grotte - eremi nelle Marche
eremo delle grotte - eremo frati bianchi
eremo delle grotte – parte ristrutturata e parte in decadenza
eremo delle grotte - frati bianchi cupramontana
eremo delle grotte

L’incantevole bosco

L’eremo delle grotte è circondato dal bosco, un luogo primordiale che avvolge il monastero in un abbraccio che rende il luogo ancora più affascinante.

Dopo aver percorso circa 1 Km lungo una piccola via antica, immersi tra alberi secolari si giunge al giardino antistante il monastero e si ha quasi l’impressione di essere approdati in un altro mondo.

La vegetazione è favorita da un particolare microclima e sono presetni numerose specie rare come l’ontano nero, il giglio rosso e l’orchidea piramidale. Nel bosco dei frati bianchi si conserva una tale ricchezza di flora e vegetazione da creare le prerogativa per istituire un’area Floristica Prottetta, la numero 16.

Ovviamente appena ho visto queste pietre non ho potuto fare a meno di pensare ad una delle mie serie tv preferite, Outlander. Il viaggio indetro nel tempo delle protagonista, inizia proprio toccando una pietra.

l'eremo delle grotte - eremi nelle marche
l'eremo delle grotte - monastero frati bianchi
eremo delle grotte

Il bosco tra il Convento dei Frati neri e l’Eremo dei Frati bianchi rappresenta un elemento naturale di grande valore: è un bosco collinare residuo e per questo è uno scrigno di biodiversità. La geomorfologia di quest’area ha fatto si che nei secoli sono l’eremitaggio e la gestione del bosco, siano stati possibili in questo luogo.

Nel bosco dei Frati bianchi si conserva un’enorme richezza di flora e vegetazione, così importanti che è stata istituita l’Area Floristica numero 16 ed è segnalato come parte del percorso blu Ambiente per la particolarità dei suoi versanti.

Il bosco di igrofilo a ridosso delle stretto letto del Fosso del Corvo è importante da un punto di vista naturalistico perchè ospita specie legnose rare come l’ontano nero e il pippo bianco, oltre che pioppo nero e salici.

Ai piedi degli alberi si sviluppa una florida vegetazione erbacea. Sulla parete arenacea stillicidiosa si può osservare una felce dalle fronte idrorepellenti con i capelli di Venere quando uscì dalla spuma del mare.

Eremo delle Grotte – dove si trova e come raggiungerlo

Da Ancona prendi l’autostrada ed esci a Chiaravalle, poi percorri un tratto della superstrada ed esci ad Apiro Mergo e presegui in direzione Apiro per qualche chilometro, fino a quando non vedi il cartello “Bosco ed Eremo dei Frati Bianchi”.

Se arrivi da Cupramontana come abbiamo fatto noi, basta seguire le indicazioni che dal paese  conducono verso una ripida discesa; non ti affidare al navigatore perchè la zona non è segnalata bene. Se hai dei dubbi, chiedi ad una persona del posto le indicazioni precise da seguire, arriverai in men che non si dica.

L’eremo non si può raggiungere in auto, dovrai parcheggiare in un piccolo parcheggio auto (dove c’è posto per una quindicina di auto al massimo) e percorrere circa un chilometro passeggiando lungo una via antica che sale pian piano fino all’Eremo. La salita è un pochino impegnativa, ma se andrai con calma non avrai problemi ad arrivare fino in cima.

Lungo la strada sarai immerso nel bosco, tra alberi secolari e il rumore dall’acqua del ruscello del Corvo, in questa stagione quasi in secca. Alla fine del sentiero percorso con un pò di fatica, ti troverai davanti il grande spiazzo del giardino dell’Eremo dei frati bianchi e sarai immediatamente ripagato della fatica.

eremo delle grotte - monstero frati bianchi
eremo delle grotte – interno di una cella

Cosa fare nelle vicinanze

Se hai ancora tempo a disposizione puoi scegliere tra diverse attrazioni interessanti per completare la tua visita nella zona:

  • visita il paese di CupraMontana
  • esplora l’Eremo dei Frati Neri e ammirare nella chiesa di San Giacomo un altare del 1529.
  • Visitare la cantine dell’azienda vinicola Colonnara

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N.B. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e di Ivan Balducci ©2017-2023. Vietato ogni uso.

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