Scopriamo cosa vedere a Offida, un borgo che si trova in provincia di Ascoli Piceno, annoverato tra i più belli d’Italia. Qui vivono circa 5000 persone e l’atmosfera è intima e accogliente. Imperdibile una visita alla scoperta della pittoresca Chiesa di Santa Maria della Rocca, adagiata sul ciglio di una rupe e il Teatro del Serpente Aureo.
Offida è il borgo del Merletto a Tombolo, del Carnevale e dei funghetti di Offida, del Pecorino e della Passerina, due eccellenze vinicole del territorio Marchigiano.
Ricordo lo stupore quando davanti ai miei occhi è apparsa l’incantevole Piazza del Popolo, che come un cuore, racchiude il centro storico. Passeggia, cogli i particolari, scopri le Chiese, i musei e gli angolini nascosti, senza fretta, perdendoti tra i vicoli e i paesaggi circostanti.
Continua a leggere, ti racconto tutto su cosa vedere a Offida e dintorni, cosa fare, un pizzico di storia e quali prelibetezze assaggiare una volta arrivato qui.
Cosa troverai in questo articolo
Cosa Vedere a Offida
Offida si trova su un’altura dell’entroterra marchigiano, a 293 metri sul livello del mare e nel corso dei secoli è stata palcoscenico di tante battaglie tra Ascoli e Fermo e tra Guelfi e Ghibellini.
L’abitato era una fortezza militare, composto da un’importante cinta muraria e da torrioni quadrati, di cui non restano che alcune tracce a causa delle guerre e dei terremoti. Ciò nonostante il borgo di Offida resta una perla delle Marche e offre molto da scoprire.
Visita anche la nostra categoria Marche, se cerchi ispirazione e idee per organizzare il tuo viaggio.
La fontana delle Marlettaie
Offida ha diverse fontane di pregevole valore artistico, tra queste spicca la Fontana Grande o della Dea Flora e la Fontana del Mietitore, realizzata nel 1800 in una fonderia francese.
Appena parcheggiata la macchina, mentre percorri le antiche mura castellane e ammiri la maestosità dell’antica rocca quattrocentesca, vedrai la fontana delle marlettaie. Siamo proprio all’ingresso del paese.
Quest’opera d’arte in bronzo, mostra tre generazioni di merlettaie, intente nell’arte manuale, tramandata da generazioni. Passeggiando nel centro storico, è facile vedere ancora alcune donne, sedute fuori dalle abitazioni, cimentarsi nel laborioso intreccio di fili e dei merletti a tombolo.
Girovagando tra le viuzze, arriverai nella via del Merletto. Concediti qualche minuto per leggere le didascalie affisse sulle facciate delle abitazioni e per conoscere qualcosa in più, su questa tradizione offidiana. Questa è una buona alternativa se non hai tempo per visitare il museo o se dovessi trovarlo chiuso.
All’inizio della via del Merletto, un pannello riporta la poesia che Vincenzo Maria Castelli ha composto in onore delle merlettaie nel 1950.
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Piazza del Popolo
Proseguendo lungo la strada, vedrai l’antica struttura dell’ospedale risalente al 1340, edificato come opera pia, che aveva il compito di aiutare i poveri, diffondere l’istruzione e curare i bisognosi in caso di malattia.
Continuando arriverai alla piazza principale di Offida, chiamata affettuosamente dai cittadini “piazza baccalà“ che si trova tra Corso Serpente Aureo e Via Roma. Qui si affacciano il Palazzo Comunale, il Teatro del Serpente Aureo, la Chiesa della Collegiata e la Chiesa dell’Addolorata.
Offida è racchiusa all’interno di antiche mura castellane che risalgono al XII secolo. Il centro storico si snoda intorno a piazza del Popolo, che colpisce lo sguardo per la sua particolare forma triangolare. Tale aspetto risale alla seconda metà del 1700, quando demolirono alcune strutture ospedaliere e costruirono la nuova chiesa della Collegiata.
Dopo l’Unità d’Italia, la piazza fu intitolata a Vittorio Emanuele II e solo nell 1994 ha preso il nome di Piazza del Popolo. Questa piazza ospita il Carnevale Offidano, la Sagre del Chichì ripieno e il Festival delle cucine dei Borghi più belli d’Italia.
La piazza è un vero e proprio incanto e tutt’intorno è contornata da edifici gentilizzi e piccole botteghe. Allontanati un pò per cogliere la sua forma particolare o infilati dentro qualche portico, per ammirarla da una prospettiva insoltia.
Il Palazzo Comunale
Visitare Offida ti condurrà inevitabilmente a scoprire l’iconico Palazzo Comunale, che risale all’XI secolo; si affaccia sulla pittoresca piazza del Popolo e ospita al suo interno il Teatro del Serprente Aureo.
Costruito in laterizio, è caratterizzato da una torre trecentesca coronata da merli a coda di rondine. Sulla facciata principale c’è una graziosa loggetta, formata da 13 colonne cilindriche in travertino e alle due estremità, ci sono due stemmi, ad opera dello scultore offidano Aldo Sergiacomi, raffiguranti i simboli del Comune di Offida e di casa Savoia.
Il portico centrale del XV secolo che dà sulla piazza, è costituito da colonne in laterizio sormontate da capitelli in travertino, mentre l’altro portico, che fiancheggia il palazzo dalla parte del Corso Serpente Aureo, è più recente e risale alla fine del XVIII secolo.
La modifica più evidente apportata all’antica struttura, è l’aggiunta di una fila di merli a coda di rondine lungo il muro perimetrale superiore della facciata principale nel 1924. Le eleganti sale interne, ospitano ancora oggi gli uffici amministrativi comunali.
Anticamente, alla base della torre c’erano le carceri. Il cardinale Felice Peretti, futuro Sisto V, donò la campana delle torre.
Il Teatro del Serpente Aureo
Se c’è una cosa che amo fare quando visito i borghi, è perdermi nella bellezza dei teatri marchigiani: appena varco la soglia sono letteralmente invasa dalla bellezza degli arredi, dagli affreschi, da quel tipico odore che si sente nell’aria solo in questi luoghi. La mia mente inizia a viaggiare nel tempo e ne resto ogni volta sempre più ammaliata.
Il Teatro del Serpente Aureo, fu costruito nel 1820, dove un tempo sorgeva l’antica Casa Comunale, di cui utilizza l’elegante portico del ‘400, come facciata. La pianta è tipica dei teatri settecenteschi italiani, con tre ordini di 17 palchetti e un loggione diviso in 15 parti.
Il Teatro, chiamato affettuosamente dai cittadini “la bomboniera“, ospita non solo le stagioni teatrali, ma anche i famosi Veglionissimi di Carnevale.
L’antico sipario dipinto da Giovanni Battista Magini, raffigura la leggenda del mitico Serpente d’Oro. Si narra che un Serpente d’Oro attraversò la città, percorrendo il tragitto che oggi è noto corso Serpente Aureo, la via principale di Offida.
Un tempo si credeva che un serpente d’oro potesse guarire le ferite e si iniziò a venerarlo, anche se non esiste alcun riscontro ufficiale. Hai già visto le nostre storie in evidenza su Instagram?
La Chiesa di Santa Maria della Rocca
Arroccata sopra uno sperone roccioso, la chiesa Santa Maria della Rocca, è certamente una cosa da vedere a Offida. Ti farà subito innamorare della sua bellezza solitaria e malinconica, appena la vedrai apparire davanti ai tuoi occhi.
Nella cripta è conservata una parte degli affreschi, attribuiti al Maestro di Offida, mentre la chiesa superiore, presenta tracce di affreschi, che un tempo rivestivano completamente le pareti. Ci sono alcune interessanti leggende da scoprire e la Chiesa è ricca di storia.
Tutto è magico in questo luogo iconico di Offida e non resterai deluso visitandola. Ti racconto ogni dettaglio nell’articolo interamente dedicato alla Chiesa di Santa Maria della Rocca.
Ex Convento dei francescani
L’ex convento dei Francescani fu costruito nel XIII secolo, sul luogo di un castello medievale e di una piccola chiesa dedicata a San Martino. Proprio al suo interno, nella prima metà del XIII secolo, fu aperto l’antico monastero.
Il convento di San Francesco è uno dei luoghi più antichi di Offida. Fu edificato per volontà delle monache Clarisse, che lo dedicarono a San Francesco.
Nel 1515, Papa Leone X, affidò al suo delegato nella Marca, il compito di verificare i costumi e le abitudini delle monache, non sempre ligie alla rettitudine. In seguito alle indagini, soppressero la comunità e affidarono il monastero e la chiesa ai frati Francescani.
All’ interno c’è un chiostro, decorato con le storie di San Francesco nel 1625, grazie alla benevolenza delle famiglie più ricche di Offida. I dipinti hanno un cornice “dorata” con una piccola ghirlanda verde, su fondo rosso e alla base, era raffigurato il nome e lo stemma del committente.
Il piano terra è caratterizzato da un ampio locale, che presenta l’antica suddivisione a tre navate, definite da due file di pilastri a sezione quadrata. Il soffitto ha una copertura a capriate lignee. Sopra la porta d’accesso al piano superiore, il perimetro del rosone, che si distingue lungo la parete esterna in laterizio.
Le Chiese di Offida
Cosa vedere a Offida? Se sei religioso o semplicemente ami l’arte e l’architettura sacra, oltre alla Chiesa di Santa Maria della Rocca, puoi fare un tour religioso per ammirare tutte le chiese del borgo.
La Collegiata di Santa Maria Assunta
conserva i resti del Miracolo Eucaristico. La facciata della chiesa racchiude una pluralità di stili: greco, barocco, romano e lombardo. Due colonne monolitiche di travertino sorreggono un grande lunettone, che contiene “il Mosaico dell’Assunta”.
Adiacente alla struttura, una torre rigata s’innalza per ospitare la statua bianca della Madonna. Ricordati di scendere nella cripta per ammirare un capolavoro: la Grotta della Madonna di Lourdes, costruita in miniatura dagli artigiani locali nel 1920, con la pietra di roccia presa dal Monte dell’Ascensione.
La chiesa dell’Addolorata
Si trova nei pressi del Palazzo Comunale e risale al XV secolo. La facciata è caratterizzata da un portico sopra il quale si trovano due eleganti finestre cinquecentesche in pietra.
Più in alto, si scorge un occhialone sovrastato da un timpano e un campanile a cupolino. L’interno a navata unica, ha un soffitto decorato dal pittore Nardi di Fermo. Imperdibile al suo interno, la pittura che raffigura “la Vergine Addolorata circondata da Santi“.
Sull’abside si erge un altare in legno dorato, sovrastato da un tempietto che custodisce la statua della Madonna Addolorata. All’interno della chiesa c’è la “Bara” (un carro con baldacchino con la statua di Cristo Morto) che la sera del venerdì Santo è portata in processione.
Visita le altre chiese di Offida
L’ex convento di Sant’Agostino, fu costruito tra il ‘300 e il ‘400 su l’antica chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena. I resti del Miracolo Eucaristico, oggi sono visibili all’interno della Chiesa Collegiata perchè il Santuario Diocesano del Miracolo di Sant’Agostino, al momento è chiuso, a causa dei danni dell’ultimo sisma.
La struttura esterna è in stile barocco, la cupola è a pianta ottagonale e c’è un bel campanile-torre. Un secolo più tardi, realizzarono il chiostro a forma di quadrilatero, con lunghe file di colonne ottagonali e archi a tutto sesto. All’interno la Chiesa è molto sfarzosa e il bianco delle pareti contrasta con l’oro dei capitelli e degli angeli.
La chiesa di San Marco, si trova adiacente al monastero francesco omonimo. Il complesso databile 1359 è in stile romano-gotico. L’ambiente interno è barocco, arricchito da un crocifisso ligneo policromo e un dipinto della “Madonna Addolorata con quattro Santi“.
La Chiesa del Suffragio o della morte che risale al ‘300 e il Santuario del Beato Bernardo, costruito nel 1600 grazie ai frati Cappuccini, che sorge su un’altra, concludono questa carrellata sacra.
Per finire il tuo tour religioso della zona, puoi ripercorrere l’itinerario delle chiese rurali, riscoperte negli ultimi anni.
Palazzo De Castellotti – Pagnanelli: i musei di Offida
Palazzo De Castellotti – Pagnanelli ospita la Pinacoteca civica e il polo museale di Offida: il museo del Merletto e del tombolo, delle Tradizioni Popolari e quello archeologico.
Il Palazzo fu realizzato da una delle famiglie più illustri di Offida: la famiglia Castellotti, che divenne “De Castellotti” grazie al Decreto Regio nel 1890. Originariamente, era più grande di come appare oggi e inglobava anche Palazzo Di Fortunato e l’ala vecchia dell’attuale struttura museale, dove oggi si trova la Collezione Archeologica.
Alla fine del ‘700, Benedetto e Gaetano Castellotti dividono l’abitato in due unità abitative e Gaetano amplia la vecchia ala, trasformandola nell’attuale struttura e si affida allo scalpellino Orsini di Ascoli, per realizzare i decori architettonici esterni.
L’importanza del Palazzo e il prestigio della famiglia è testimoniata dalla presenza di una piccola cappella, che si trova al primo piano, oggi parte del percorso del museo del merletto.
La famiglia Pagnanelli, vendette il Palazzo nel XX secolo e dal 1997 è di proprietà dall’Amministrazione Comunale.
Museo del Merletto a Tombolo
Cosa vedere a Offida? Il borgo è famoso per l’arte del merletto a tombolo, un’antica tradizione vecchia di cinque secoli. Le merlettaie lavorano ancora con i fuselli di legno, proprio come un tempo. Lungo le vie del centro storico ci sono le botteghe, che vendono questi capolavori fatti a mano e realizzati grazie al movimento incessante dei fuselli, con un intreccio di fili fissati da spilli.
Se vuoi scoprire di più su questa antica arte, puoi visitare il Museo del Merletto a Tombolo, che espone anche un abito indossato da Naomi Campbell durante una sfilata a Londra nel 1997.
Ci sono diverse sale espositive, come la sala dei punti e la sala del tombolo, dove è esposta l’attrezzatura necessaria per la realizzazione dei merletti.
Il tombolo, detto anche “lu capezzale” è l’oggetto sul quale le merlettaie appoggiano e lavorano le loro creazioni. E’ un cuscino di varie misure, imbottito generalmente di segatura di legno e ricoperto di tessuto.
In passato la fattura del tombolo cambiava a seconda di chi lo possedeva: le donne del ceto popolare, lo costruivano in casa con il materiale che avevano a disposizione, mentre le “signore” ne ricevevano in dono alcuni di qualità elevata.
Questi cuscini sono appoggiati su dei reggi tombolo o trespoli in legno mobili, detti “prepenna“. I fili utilizzati per tessere erano di lino, canapa, cotone o anche seta, uniti talvolta a fili d’argento ed oro.
La sala della camera da letto, espone gli oggetti più importanti del corredo, come il lenzuolo, la camicia da notte e gli asciugamani, tutti fatti a mano. La sala successiva mostra l’applicazione del merletto e poi si giunge al laboratorio didattico.
Museo delle Tradizioni Popolari
Il museo delle Tradizioni Popolari, è suddiviso in tre grandi settori e ti fa fare un viaggio alla scoperta della vita quotidiana del territorio piceno, attraverso i reperti dell’artigianato rurale ed urbano.
Al suo interno trovi diverse sale che espongono le botteghe artigiane: del calzolaio, del sarto, del fabbro e del falegname, con diversi strumenti del mestiere. In altre sale vedrai alcuni oggetti necessari per la preparazione del formaggio e la tostatura dell’orzo, un antico telaio e diversi campioni di stoffe prodotte a Offida nei secoli passati.
Il museo ospita anche la ricostruzione di un’antica cucina del palazzo. La cucina era la stanza più grande della casa, dove la famiglia si riuniva per mangiare. Nell’arredo era sempre presente una madia per la preparazione del pane.
Un’ampia sezione del museo è dedicata a gioghi e bilancini per il traino di carri e degli attrezzi agricoli. Ci sono sale dedicate al raccolto, alla pesatura e alla conservazione dei cereali, alla coltivazione della vite e alla produzione del vino e del vino cotto.
Museo Civico Archeologico
Il Museo Archeologico, è stato fondato in seguito ai ritrovamenti compiuti nelle campagne durante la seconda metà dell’800, dall’archeologo Guglielmo Allevi (1834-1896). Ospita circa 1.000 reperti, tra cui spicca una situla, cioè un affascinante vaso, utilizzato per contenere liquidi e una teca di vetro che contiene la ricostruzione di una tomba picena, con le ossa di una donna ritrovata durante gli scavi nelle necropoli.
Il tour si snoda all’interno di cinque sale: la sala Guglielmo Allevi, dedicata alla vita e all’attività letteraria di Allevi; e poi procede verso la Sala Picena, Sala Presitorica e Sala Romana. Si passa da reperti del Paleolitico al Neolitico, fino ai cimeli dell’età del Ferro. Una sala è dedicata interamente alla Civiltà Picena, mentre l’ultima espone reperti dell’età romana e logobarda.
Molti reperti sono andati perduti nel corso degli anni, ma si è conservato quasi intatto il nucleo fondamentale della “Officina litica” delle due importanti necropoli Picene di Offida e Spinetoli, assieme alla decorazione fittile templare di epoca repubblicana attribuita al leggendario “Tempio dell’Ophys”.
Informazioni per visitare il Polo Museale di Offida
Il Polo museale è aperto nei seguenti giorni e orari:
- dal 13 giungo al 15 settembre tutti i giorni: 10-12.30/ 15.30-19.30.
- il venerdì l’orario si prolunga dalle 21 alle 24
- Nel periodo invernale è aperto sabato, domenica, festivi e prefestivi: 10-12.30/ 15-19
- Il costo del biglietto unico per i 3 musei è di euro 3,50
- Il costo del biglietto per il Polo Civico, che comprende Santa Maria della Rocca e il Teatro è di 6 euro
Il museo Aldo Sergiacomi, si trova nell’ex laboratorio dell’omonimo scultore e ospita una raccolta di disegni, gessi, oggetti in terracotta, bronzo e fotografie dei lavori realizzati dallo scultore offidano. Purtroppo non abbiamo avuto occasione di vederlo in quanto chiuso.
Per orari e prezzi sempre aggiornati puoi consultare il sito dei Musei Piceni.
Il Carnevale storico Offidano
Cosa vedere a Offida se passi da queste parti a febbraio? Il carnevale storico è un evento ricco di rievocazioni, in grado di trasportare tutti in un’atmosfera magica. Le origini del carnevale offidano risalgono alla metà del ‘700 e l’apice di questa manifestazione è “Lu bov fint”.
Il venerdì successivo al giovedì grasso, degli uomini coperti da un telo bianco a strice rosse noto come “lu guazzarò“, guidano una sagoma di bue, “lu bov fint”, viene guidata per i vicoli di Offida.
Il martedì grasso c’è la processione dei Vlurd: uomini e donne mascherati, portano lungo le vie del paese, lunghi fasci di canne infuocate e li gettano in piazza per il falò finale, che apre la Quaresima.
Ad arricchire il Carnevale di Offida ci sono i Veglionissimi: serate danzanti al Teatro del serpente aureo. Non ti spaventare quando sentirai il suono delle fanfare, che anticipano le Congreghe, ovvero gruppi mascherati che propongono falsi riti propiziatori in giro per il borgo.
Visita la nostra sezione Marche se stai organizzando un viaggio da queste parti. Trovi itinerari, borghi, curiosità, luoghi sacri e tanti spunti per arricchire la tua avventura
Cosa mangiare a Offida
Uno dei piatti più tipici del borgo di Offida è il chichì ripieno: una focaccia gustosa, farcita con tonno, alici, carciofini e peperoni, originaria del luogo e creata seguendo una ricetta antichissima. Da abbinare con uno dei tre vini di Offida: Rosso, Pecorino o Passerina.
Se non ami il salato o non gradisci le alici puoi optare per i funghetti dolci di Offida, un dolce tipico della tradizione marchigiana preparato con farina, zucchero, acqua e semi di anice, da gustare con un bicchiere di Passerina Passito.
Tra i prodotti tipici di Offida trovi il coniglio in salsa e i taccù, grossi tagliolini cucinati in brodo con soffritto di cipolla e pancetta o con sugo di pomodoro. Dalla tradizione contadina i maccheroncini della trebbiatura e il pollo ncipp nciapp: uno spezzatino rosolato in padella, con aglio e rosmarino.
Ti suggerisco di fare come noi e fermarti all’Enoteca Regionale, che si trova nell’ex convento di San Francesco. Qui puoi bere un bel calice, assaggiare qualche prelibatezza e magari un bel cartoccio di olive all’ascolana! L’ambiente è accogliente e rilassante e d’estate puoi sederti anche fuori, tra il verde e il canto degli uccellini.
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Come raggiungere Offida
Il borgo di Offida, si trova in provincia di Ascoli Piceno e sorge al centro delle valli del fiume Tesino e Tronto. Offida se ne sta adagiata su uno sperone roccioso, tagliato dal torrente Lama.
Se provieni dalla A14, esci a Grottammare e prosegui sulla strada provinciale Valtesina, in direzione Offida/Montalto per 10 Km fino a Santa Maria Goretti. Una volta arrivato fino a qui, oltrepassa il centro abitato e alla rotatoria, prosegui in direzione Offida.
Dove parcheggiare a Offida? Trovi un parcheggio gratuito, poco fuori dalle mura del centro storico.
Cosa vedere vicino Offida? Nei pressi di Offida ci sono tanti altri borghi delle Marche da scoprire come Acquaviva Picena, Montalto, Appignano del Tronto, Cossignano, Ripatransone e molti altri.
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Accenni alla storia di Offida
L’origine di Offida è ancora avvolta nel mistero. Per molto tempo hanno ritenuto che il nome “Offida” derivasse dal greco “Ophis” – serpente.
Negli anni si è consolidata un’altra teoria, che interpreta l’origine del nome come il risultato dell’unione di due radici indoeuropea: “Oph” e “Ida” che stanno per “ricco” “monte o colle“.
Secondo alcune teorie, i primi insediamenti risalgono all’età della pietra e il primo popolo ad abitare questa terra sarebbe stato quello dei Pelasgi, provenienti dall’Asia minore. Nei dintorni sono state ritrovate anche alcune necropoli, i cui resti si trovano al museo archeologico.
Gli Etruschi ed i Piceni vissero qui tra il IX e il XI secolo. Offida è stata territorio dello Stato Pontificio e anche un luogo di riparo durante le guerre mondiali.
La nascita di Offida, secondo alcuni, risale al periodo della dominazione Longobarda nel Piceno, quando il popolo barbaro nel 578 dopo Cristo, mise in fuga i Piceni. In questo periodo edificarono i castelli sui colli piceni: Montalto, Amandola, Comunanza, Appignano e Offida.
Altri sostengono che il nome di Offida derivi dal latino “Oppidum“, che sta per cittadina fortificata e quindi la fondazione di Offida andrebbe ricollegata alle tradizioni dell’egemonia romana.
La prima certezza storica risale al 1039 quando Longino D’Azone donò il castello di Ophida, all’Abbazia di Farfa. Tra il XIII e il XIV secolo, Offida prese parte alle guerre tra Ascoli e Fermo e poi anche a quelle tra guelfi e ghibellini.
Nel 1531 divenne una città, grazie a Papa Gregorio XVI che la elevò al rango di centro urbano. Verso la fine del Medioevo, diventa un grande centro di vita urbana e viene istituito il mercato cittadino. Nel 1808 le Marche entrano a far parte del Regno Italico.
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