La Casa natale di Santa Maria Goretti si trova a Corinaldo, borgo diventato celebre proprio per averla vista nascere. La casa dove nacque e visse “Marietta” con la sua famiglia è ancora intatta, così com’era allora.
Oggi è meta di molti pellegrini che arrivano da ogni parte d’Italia per venire a renderle omaggio. Camminare per queste stanze rievoca sensazioni davvero forti, soprattutto ripensando alla sua storia tormentata.
Si può dire che Maria Goretti rappresenta e incarna tutte le donne vittime di abusi, molestie e violenza e per questo la sua storia non andrebbe mai dimenticata. A prescindere dalla fede, visitare questo luogo e conoscere quanto accaduto deve essere un monito per tutti.
In questo articolo ti racconto cosa vedere a Corinaldo, il paese dei matti e dei polentari.
Cosa troverai in questo articolo
Visitare la Casa natale di Santa Maria Goretti
La piccola abitazione dove visse la Santa è una tipica casa contadina di mattoni a due piani, molto semplice e umile, con intorno un piccolo giardino.
Al piano terra l’ambiente conserva ancora degli elementi di quella che un tempo era la stalla, mentre dove un tempo c’era la cantina oggi si trova una piccola cappella dedicata a Santa Maria Goretti.
Al piano superiore della casa natale di Santa Maria Goretti, c’è l’ampia sala da pranzo con un grande camino centrale e altri due ambienti modesti, caratterizzati da un bel soffitto con travi in legno. A destra della sala puoi vedere il vecchio telaio che Assunta utilizzava per tessere, come facevano tutte le donne di un tempo.
Questa stanza non è in buone condizioni, c’è molta polvere ed è parecchio trasandata purtroppo. E’ piena di vecchi oggetti, compresa la sedia a rotelle che Assunta utilizzò negli ultimi anni della sua vita.
A sinistra invece c’è la camera da letto di Luigi Goretti e Assunta Carlini. Proprio qui il 16 ottobre del 1890 nacque “Marietta”, come usavano chiamarla in famiglia. In questa stanza sono conservati mobili originali della famiglia Goretti, tra cui il letto e il quadro donato da Mamma Assunta a Marietta.
Non ci sono foto o ritratti di Maria, ogni sua immagine è di fantasia, ispirata alle sue descrizioni. Se vuoi vedere la Casa natale di Santa Maria Goretti più nel dettaglio, trovi una storia in evidenza sulla nostra pagina instagram.
Chi era Maria Goretti
il 16 ottobre 1890 nasce a Corinaldo Maria Goretti da Luigi Goretti e Assunta Carlini, due poveri ma onesti contadini. E’ la terzogenita di sette figli e trascorse qui i primi 6 anni della sua vita.
Col crescere della famiglia, i Goretti dovettero lasciare il loro paese perchè non riuscivano più a sostenersi e verso la fine del 1896 si trasferirono a Paliano, in provincia di Frosinone. Restarono qui per circa tre anni, prima lavorarono da soli e poi con Giovanni Serenelli, che aveva due figli: Gaspare e Alessandro.
Agli inizi del 1900 sia i Goretti che i Serenellì si trasferirono a Ferriere di Conca perchè avevano trovato lavoro presso il Conte Attilio Mazzolenì, che assegnò alle due famiglie un’abitazione unica che aveva una cucina comune e ai lati tre stanze per ciascuna famiglia.
Il clima dell’Agro Pontino non fu salutare per Luigi Goretti, che morì il 6 giugno del 1900, colpito prima da malaria, tifo, e meningite, inf犀利士 ine dalla polmonite. Lasciò nella desolazione la povera Assunta, a cui consigliò di ritornarsene a Corinaldo prima di morire.
Assunta, temendo che a Corinaldo non avrebbe potuto guadagnare a sufficienza per mantenere i suoi figli, decise con rammarico di rimanere a Ferriere e di lavorare ancora con i Serenelli.
Maria soffrì molto per la morte del padre, tuttavia cercava di fare coraggio alla mamma. Aveva dieci anni all’epoca e non aveva ancora fatto la prima comunione. Lo desiderava così tanto che alla fine convinse la madre che stava rimandando in attesa di tempi migliori, ad accontentarla.
La mamma se pur analfabeta crebbe i suoi figli nel rispetto dei valori cristiani e in seguito disse che Maria è sempre stata una bambina ubbidiente, educata, che non le mancò mai di rispetto.
L’aggressione
Maria era una ragazzina molto carina, bruna e dall’aspetto grazioso. La sua bellezza non passò inosservata agli occhi di Alessandro Serenelli, otto anni più grande di lei. Il giovane iniziò a nutrire un’affetto per Maria che degenerò in una cieca ossessione.
Nel giungo del 1902 iniziò a fare delle proposte fuori luogo alla ragazzina, che inorridita le respinse e fuggì piangendo. Alessandro la minacciò di morte se lo avesse detto a qualcuno e Maria non disse nulla.
Dopo qualche giorno il giovane provò di nuovo ad abusare di lei, ma fu respinto nuovamente. Confuso e irritato per la resistenza di Marietta, decise che se non l’avesse ascoltato l’avrebbe uccisa. E con premeditazione preparò un punteruolo lungo 24 centimetri e un piano.
Da quel momento la vita di Maria divenne un incubo. Alessandro la trattava con durezza, la rimproverava e la sovraccaricava di lavoro. Maria evitava d’incontrarlo, obbediva e si raccomandava alla Madonna pregando la mamma di non lasciarla mai da sola.
Glielo chiese anche alla vigilia della tragedia, ma la mamma ignara di tutto, non immaginava il terrore che si nascondeva dietro alle parole di Maria, che sola e indifesa andò incontro al martirio.
Il 5 luglio del 1902 mentre le due famiglie erano occupate nella trebbiatura, si consumò la tragedia. Angelo Goretti e Alessandro guidavano i carri, mentre Giovanni Serenelli, malato di malaria, riposava. Maria rammendava una camicia sul pianerottolo e Assunta lavorava nll’aia.
Alessandro, che aveva già preparato il suo piano, saltò giù dal carro e fingendo di dover salire un momento in casa chiese ad Assunta se volesse guidare per qualche minuto. La donna, ignara di tutto, accettò e salì sul carro col figlio.
Alessandro entrò in camera, pose il punteruolo sulla madia della cucina e ordinò a Maria di entrare. Ella non rispose e non si mosse. Alessandro l’afferrò con forza, trascinandola in cucina e cercò nuovamente di stuprarla. Maria si oppose gridando con forza e così lui la colpì ripetutamente sul ventre. Il pavimento si cosparse di sangue ed egli capì di averla uccisa.
Nonostante le ferite così profonde Maria trova la forza di alzarsi e di chiamare Giovanni. In ospedale i medici riscontreranno sul suo corpo quattordici ferite molto gravi. La mamma le chiese chi era stato e Maria rispose: “Alessandro, mi voleva far fare cose cattive e io non ho voluto”.
La lunga agonia di Santa Maria Goretti
La povera Maria resterà in vita per un altro giorno e avrà modo di raccontare quanto le è successo, per questo si hanno notizie precise del suo martirio. I carabinieri portano Alessandro Serenelli alla caserma di Nettuno, mentre Maria in ospedale. Il viaggio è un calvario e Maria soffre molto.
All’ospedale i medici tenteranno di salvarla, anche se hanno poche speranze. Maria si confessa e poco dopo va sotto i ferri. L’operazione dura diverse ore ed è molto dolorosa, perché i medici non possono addormentarla. Terminato l’intervento Maria dice con un filo di voce alla mamma di star bene e chiede notizie dei suoi fratelli.
L’Arciprete di Nettuno, Monsignor Temistocle Signori, vede che la piccola stava peggioramento e pensò di darle l’Eucarestia. Le parla anche del perdono che Gesù concesse ai suoi carnefici e le domanda se vuole perdonare il suo aggressore. Maria risponderà di si, che per amore di Gesù lo avrebbe fatto.
Dopo la Comunione, china il capo sul petto e rimane raccolta a parlare con Gesù. In quell’occasione riceve anche l’Estrema Unzione.
La morte e la beatificazione
Le condizioni di Maria si aggravano di ora in ora a causa delle emorragie subite e per la setticemia prodotta dalle ferite. È debolissima e deliria. Morirà alle 15.45 del 6 luglio 1902 ad appena 11 anni. Assunta non mise mai più piede in casa Cinarelli e si traferì definitivamente a Corinaldo.
Ai funerali partecipò una folla immensa e l’Arciprete Monsignor Temistocle Signori elogiò la piccola martire in due commoventi discorsi. Intanto la fama del suo martirio cresceva e la sua tomba diventò meta di numerosi pellegrini.
Il 26 gennaio del 1929 Assunta partecipò all’esumazione dei resti di Maria, portati provvisoriamente nella cappella delle Suore della Croce. Il 28 luglio del 1929 il corpo della Santa fu traslato al santuario della Madonna delle Grazie di Nettuno, con l’intervento di una folla immensa.
In quella circostanza Mamma Assunta diede il corpo di Maria in dono ai Padri Passionisti perché lo conservassero, e si occupassero della sua glorificazione. Nel 1935 la diocesi di Albano ottenne di poter iniziare il processo per la causa di Beatificazione di Maria.
Il 27 aprile 1947, Maria Goretti fu beatificata a San Pietro da Pio XII, con dispensa dai miracoli, alla presenza della mamma, delle sorelle e del fratello Mariano.
Dopo tre anni, il 24 giugno 1950, sotto lo stesso Pontefice, ebbe luogo la sua solennissima Canonizzazione. A causa dell’immensa folla di circa 500 mila persone, la cerimonia si svolse in Piazza San Pietro. Ancora una volta era presente la mamma con i suoi figli. Per l’occasione ritornò dall’America il fratello Angelo che Assunta rivide dopo 35 anni.
I miracoli riconosciuti a Santa Maria Goretti sono due:
- la guarigione di Anna Musumarra, da pleurite essudativa e liquido abbondante avvenuta il 4 maggio del 1947
- la guarigione di Giuseppe Cupo, operaio guarito da grave ematoma al piede destro, causato da un grosso masso l’8 maggio dello stesso anno.
Il pentimento dell’assassino
Alessandro Serenelli fu condannato a 30 anni di reclusione. Nel carcere di Noto, incoraggiato dal vescovo Giovanni Blandini, si pentì e si convertì alla religione cattolica. Anni dopo Serenelli raccontò di aver tentato una riconciliazione con la famiglia in seguito a un sogno in cui Maria gli offriva dei gigli che si trasformavano in fiammelle.
Dopo 27 anni di reclusione, Serenelli fu scarcerato per buona condotta e chiese il perdono dei familiari di Maria Goretti. La madre glielo accordò. Serenelli trascorse il resto della sua vita come giardiniere e portinaio in un convento di cappuccini a Macerata dove morì a 87 anni il 6 maggio 1970, in seguito ad una frattura del femore provocata da una caduta.
Onestamente non so se avrei mai potuto perdonare il mio assassino o se, come madre, avrei mai potuto perdonare l’assassino di mia figlia.
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Il Santuario di Santa Maria Goretti a Corinaldo
Il Santuario di Santa Maria Goretti e l’adiacente ex monastero vennero costruiti nel XVIII secolo.
L’attuale edificio ha un’elegante facciata in laterizio con lesene, le cui basi e capitelli sono in calcare. L’interno a navata unica e croce latina, con cupola e lanterna nell’area del transetto. Si tratta di un bell’esempio di tarda architettura barocca, non priva di eleganza nella garbata varietà degli effetti pittorici e scenografici:
Nel santuario si trovano anche la statua di Santa Maria Goretti con la Reliquia e la tomba di mamma Assunta
Oggi purtroppo a causa dei danni dell’ultimo sisma, il Santuario è interdetto al pubblico.
Altri luoghi legati a Santa Maria Assunta da visitare a Corinaldo sono:
- la Chiesa parrocchiale San Francesco che conserva il battistero dove battezzarono la Santa il 17 ottobre del 1890 e il monumento in suo onore
- Il Santuario dell’Incancellata dove Santa Maria Goretti pregava
Come raggiungere la Casa natale di Santa Maria Goretti
Trovare la casa di Santa Maria Goretti non è stato semplicissimo e una volta abbiamo sbagliato strada, perchè le indicazioni non erano precisissime. In realtà invece si trova a poco più di 1 Km dal centro storico di Corinaldo e se utilizzi Waze, ti dico già che ti sarà utilissimo per non sbagliare.
Da Corinaldo prendi la Strada Provinciale dell’Acquasanta e svolta in direzione Nord, direzione Contrada “Pregiagna”. Da qui percorri per circa 1 Km una piccola strada di campagna, finché non raggiungerai un vasto piazzale che si trova davanti alla Casa con un ampio parcheggio a disposizione.
Non farti confondere dal fatto che ti sembrerà di percorrere una sperduta stradina di campagna, che sembra fuori dal mondo, perchè sarà proprio questa a portarti a destinazione.
Casa natale di Santa Maria Goretti orari e informazioni utili
La Casa natale di Santa Maria Goretti è una delle case museo imperdibili quando si visitano le Marche, come la splendida casa museo quadreria Cesarini.
La casa è aperta tutti i giorni dall’alba al tramonto e l’ingresso è gratuito.
Si può visitare in autonomia e se il custode è presente, risponderà volentieri a tutte le tue domande. Per informazioni puoi chiamare lo 071 67123 o mandare una mail a: in**@sa***************.it
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