Cosa vedere a Grottammare un borgo medievale tra i più belli d’Italia. Grottammare conosciuta come la riviera delle palme, è un tripudio di case in stile liberty che si affacciano sul lungomare e si estende fino alla collina del paese alto.
Grottammare alta, affettuosamente chiamata vecchio incasato dai suoi abitanti, è un susseguirsi di viuzze, vecchie case, balconi fioriti e strepitose viste sul mare Adriatico. Un piccolo centro raccolto sul ciglio di un colle, che guarda giù fino alla marina di Grottammare tra profumo di aranci e di fiori.
Torniamo spesso a Grottammare alta, per perderci tra i vicoli silenziosi e lasciarci trasportare da quei luoghi che hanno ispirato tanti artisti come il grande compositore Liszt, a cui è dedicata una scalinata.
Cosa troverai in questo articolo
Cosa vedere a Grottammare
Ci sono 4 itinerari che puoi fare alla scoperta di questo borgo sia nel paese alto che nella parte nuova della marina:
- del vecchio incasato, di cui ti parlerò nel dettaglio in questo articolo
- della Marina, che dalla stazione porta fino a Palazzo Ravenna
- Chiesa di San Martino, che ripercorre i luoghi della storia più antica di Grottammare, custodita lungo la via dei vivai.
- del lungomare dove si snoda la pista ciclabile e che tocca luoghi iconici come lo Scoglio di San Nicola; il ragazzo con i gabbiani (opera di Pericle Fazzini) e il monumento alla Vela. Questo itinerario arriva fino a Villa Sgariglia e alla Chiesa di San Francesco da Paola, passando per ville in stile libery e interessanti architetture – e merita un approfondimento a parte.
Sul nostro profilo instagram trovi tante storie in evidenza, dedicate all’esplorazione di questo borgo, tra i più belli d’Italia, ti aspettiamo
Cosa vedere a Grottammare alta – il vecchio incasato
La passeggiata alla scoperta di Grottammare inizia dal borgo medievale del Paese Alto, dove spicca Palazzo Laureati, che nel 1860 ospitò Vittorio Emanuele II durante il suo incontro con la delegazione dei notabili inviata dal Municipio di Napoli. Una lapide posta sull’edificio commemora questo evento.
Subito dopo spicca la splendida Villa Azzolino, commissionata dal cardinale Decio Azzolino nel XVII secolo e caratterizzata da particolari decorativi che rimandano allo stile del Bernini.
Di fronte si intravede Largo Mario Rivosecchi, intitolato a un poeta e storico dell’arte di Grottammare, ritratto da una scultura di Pericle Fazzini. Ti accorgerai che il centro storico di Grottammare è un piccolo gioiello tutto da scoprire.
Salendo verso il borgo, tra il profumo degli aranceti, si arriva alla Chiesa di Sant’Agostino, dove è collocata una via Crucis del celebre scultore Fazzini. La Chiesa è del 1500 e conserva al suo interno diverse opere d’arte, tra cui un affresco di Vincenzo Pagani, la “Madonna della Misericordia“.
La costruzione ha una torre mozzata perchè, secondo la tradizione, Martin Lutero durante il suo viaggio verso Roma prima della scomunica, fu ospitato nel convento annesso alla chiesa e questa fu la punizione per averlo accolto.
Il complesso agostiniano, venne costruito in seguito ad una frana avvenuta nel 1451, che costrinse i monaci a trasferirsi dalla loro originaria. Il convento venne soppresso con una bolla papale nel 1653 perchè Papa Innocenzo X, aveva stabilito l’abolizione dei piccoli conventi con meno di sei frati.
Prima di entrare nel cuore del Vecchio Incasato di Grottammare Alta, vedrai l’Ospitale. Ricavato da un ex ospedale cittadino in uso fino alla metà del ‘900, ogge sede di alcuni uffici comunali e alcune associazioni.
Dopo l’Ospitale, attraverserai Largo Palmaroli arricchito da case del ‘700 fino ai primi del ‘900. Qui vedrai i maestosi resti dell’antica Porta Maggiore, demolita alla fine dell’800.
Poco dopo vedrai la pittoresca Piazza Peretti, dedicata al pontefice di Grottammare, con la sua statua sopra le logge. Da qui il panorama sulla città sottostante e il mare Adriatico è mozzafiato! Su un lato della piazza c’era l’emprio del paese, oggi osteria dell’Arancio, dove abbiamo mangiato un paio di volte davvero molto bene.
Sempre su piazza Peretti si affaccia la Chiesa di San Giovanni Battista, decorata agli inizi del ‘900 dal pittore Giuseppe Pauri. Oggi ospita il Museo Sistino di Grottammare, che purtroppo non abbiamo avuto modo di visitare internamente, perchè chiusa quel giorno.
In piazza Peretti spicca il Teatro dell’Arancio, che risale alla fine del 1700. Il nome deriva da una pianta di arancio che un tempo si trovava davanti alle logge, che un cittadino doveva proteggere durante l’inverno per evitare che morisse. Oggi due piante di arancio sono presenti nello stemma comunale. Le coltivazioni di agrumi che si svilupparono qui erano una delle maggiori fonti di reddito degli abitanti.
La torre civica, parte della costruzione, ha la sommità chiusa da un campanile a vela; una nicchia con la statua della Madonna con Bambino e un orologio circolare in pietra, donato nel 1857 da Papa Pio IX.
Da notare al centro della facciata la nicchia con la statua di Papa Sisto V con le mani sproporsionate rispetto al resto. Furono danneggiate durante un bombardamento nella seconda guerra mondiale e sistemate da un artigiano in modo non troppo esatto.
Il paese alto di Grottammare riesce ad incantarmi ogni volta, specialmente fuori stagione, lontano dal caos e dai tanti turisti che affollano le strette vizze.
L’architetto Pietro Maggi alla fine del 1700 riqualificò la piazza e la costruzione del teatro fu opera sua. Il teatro restò attivo fino al 1908 quando si tenne l’ultimo spettacolo. In seguito, il legno fu usato per costruire le bare delle vittime della epidemia di febbre spagnola, che colpì duramente gli abitanti.
Negli ultimi anni il teatro è stato recuperato e nelle sale al di sotto ospita il Museo del Tarpato, dedicato al pittore locale Giacomo Pomili. Proprio qui alcuni anni fa abbiamo preso parte all’evento Cornamuse al borgo di Grottammare, un pò di Scozia a due passi da casa nostra.
Da Piazza Peretti proseguiamo la passeggiata per scoprire cosa vedere a Grottammare, passando sotto un antico arco, verso il Torrione della Battaglia, una fortificazione che risale al XVI secolo che oggi ospita l’omonimo Museo, dedicato a Pericle Fazzini. Parte più inespugnabile della città, interamente in laterizio e costruito con funzione militare.
Dal Torrione della Battaglia, un’altra splendida vista da una balconata sul mare, dove lo sguardo si perde fino a scorgere una delle tre porte antiche del borgo, Porta Marina, che un tempo conduceva al mare.
Nelle vicinanze la Chiesa di Santa Lucia, il monumento che più rappresenta il legame di Grottammare con il suo figlio più illustre, Felice Peretti. Nato qui il 13 dicembre del 1521 e divenuto pontefice col nome di Sisto V nel 1585.
Proprio Sisto V volle edificare la chiesa, che sorge sul luogo della sua nascita, portata a termine dalla sorella Camilla dopo la sua morte nel 1590. La chiesa di Santa Lucia sorge in una posizione suggestiva e si apre su uno stretto spiazzo sostenuto da tre archi, che sovrastano i lavatoi pubblici.
Papa Sisto V nascque il giorno di Santa Lucia, ecco perchè la Chiesa è intitolata alla Santa. Fu elevata a collegiata da Papa Clemente VIII nel 1597.
Lasciata la Chiesa proseguiamo la scoperta del paese alto di Grottammare, proseguendo verso Porta Castello, la più bella delle tre antiche porte della città. Salendo per i ripidi viottoli si arriva ai ruderi del Castello, dove un’area forma il Parco Monte Castello con splendide viste dall’alto.
Grottammare Alta è una gemma nascosta ricca di vicoli soleggiati, fiori variopinti, porte colorate e silenzio in cui è facile perdere il senso del tempo.
Percorso il Belvedere, dedicato ad Alceo Speranza, si intravede la Chiesa di Santa Maria dei Monti, sede di un convento di frati minori francescani dal 1614. La chiesa conserva al suo interno diverse opere d’arte tra cui due pale d’altare di Nicola Monti. All’interno delle mura del convento c’è un boschetto impiantato nel ‘700 da cui è ammirare un bel paesaggio sulla città.
Purtroppo la Chiesa di Santa Maria dei Monti è inagibile a causa degli eventi sismici che si sono abbattuti sul territorio negli ultimi anni.
I musei nel vecchio incasato di Grottammare Alta
Una delle cose da vedere a Grottammre sono i musei, che raccontano un pò la vita di questo pittoresco borgo, che affaccia sul mare Adriatico.
Il Museo Torrione della Battaglia si trova all’interno di una fortificazione del XVI secolo. Espone bozzetti, piccole sculture, disegni, litografie, medaglie e altri oggetti in oro lavorati da Pericle Fazzini, lo scultore del vento e donati a Lisa Schneider.
Tra le varie opere spicca il bozzetto realizzato per la Resurrezione in Vaticano. Questo museo è il più importante nucleo di opere di Pericle Fazzini esistente, ad eccezione di quelle custodite dalla famiglia.
Il Museo Sistino, nella Chiesa di San Giovanni Battista, che espone diverse opere d’arte tra cui San Rocco di Vittore Crivelli; il calice per le celebrazioni liturgiche che Sisto V lasciò in eredità al suo paese natale e la medaglia commemorativa per la costruzione della Chiesa di Santa Lucia, che Camilla la sorella del pontefice, fece erigere dopo la morte del fratello.
Sempre in Piazza Peretti, il Museo Il Tarpato, che espone i quadri visionari del pittore locale Giacomo Pomili, detto il Tarpato.
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Tradizioni
La Chiesa di San Martino venne fondata dai monaci benedettini dell’abbazia di Farfa tra il VIII e il IX secolo e venne eretta sulle rovine di un antichissimo tempio dedicato alla dea Cupra.
Secondo la tradizione, nel giugno del 1177, papa Alessandro III, che si stava recando a Venezia con una flotta, a causa del maltempo fu costretto a sbarcare nel porto di Grottammare, accolto dai monaci di San Martino e da una folla in festa.
Il Pontefice ne restò così colpito che decretò un’indulgenza plenaria che si poteva ottenere, visitando l’abbazia, ogni volta che il 1° luglio fosse caduto di domenica. Da questa tradizione trae origine la Sacra che tuttora si celebra nella chiesa.
Un’altra tradizione secolare che risale al 1738, è la processione del Cristo Morto che si tiene ogni tre anni, la sera del Venerdì Santo.
La Fiera di San Martino, che agli inizi del ‘900 serviva per la compravendita del bestiame e del vino novello, oggi è la fiera più conosciuta del Piceno. Il 10 luglio, per le vie della Marina c’è la festa di San Paterniano, considerato il patrono di Grottammare. Per finire la Festa di Sant’Aureliano Martire che si svolge nei pressi del Convento di Santa Maria dei Monti la prima domenica dopo Pasqua.
Eventi a Grottammare
In ogni momento dell’anno trovi qualche evento a Grottammare come il Cabaret amoremio, un festival che si svolge dal 1985, che nel corso degli anni ha visto sul suo palco figure di spicco come Dario Fo, Paolo Villaggio, Francesco Guccini e tanti altri.
Uno degli eventi più importante dell’estate è il Festival Liszt, in memoria del compositore ungherese e delle sei settimane passate a Grottammare nel 1868, ospite del conte Fenili. Puoi assistere ad una serie di concerti in diversi luoghi della città.
Tra i vicoli del vecchio incasato nel mese di luglio c’è il Festival Anime Buskers che ospita i musicisti di strada londinesi.
Cosa vedere a Grottammare? A fine estate si tiene lo stupendo Juttenìzie, che propone cene itineranti per le vie del borgo tra musica e spettacoli a cui partecipiamo sempre molto volentieri; il cibo è ottimo e l’atmosfera di festa ti va sempre venire voglia di ballare!
Per finire il Presepe Vivente, che durante il periodo natalizio trasforma il Paese Alto in un borgo incantato, con centinaia di figuranti; ci piacerebbe vederlo, magari quest’anno.
Cosa mangiare a Grottammare
Cosa mangiare a Grottammare? Certamente Il brodetto di pesce, un piatto simbolo nella zona centrale dell’Adriatico o il guazzetto. Non mancano piatti a base di carne come il timballo e il fritto misto, famoso per le olive all’ascolana e i cremini fritti; e poi ancora formaggi di pecora, paste all’uovo o di acqua e farina.
Un piatto tipico di Grottammare è il frustingo, un dolce natalizio a base di frutta secca con fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto e spezie. La cucina utilizza spesso per insaporire i piatti, erbe aromatiche come finocchio selvatico, rosmarino, alloro, timo e maggiorana, che da queste parti sono molto apprezzate.
Non dimenticare di assaggiare “l’arancio biondo del Piceno” prodotto in zona dai pochi produttori e molto richiesto nella prima parte del secolo scorso.
Abitando a meno di un’ora da Grottammare non abbiamo mai dormito da queste parti; tuttavia passeggiando per le vie del abbiamo notato due chicche proprio nel cuore del vecchio centro storico: B&B Villa Fiorita e il B&B la Torretta del Borgo
Come raggiungere Grottammare
Grottammare dove si trova? Siamo in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. Il paese Alto di Grottammare si raggiunge facilmente sia da Nord che da Sud, percorrendo la A14 e usendo al casello Grottammare. Una volta arrivato, ti basterà seguire le indicazioni per raggiungere il Paese Alto in pochi minuti.
Parcheggiare a Grottammare Alta non è semplice. Le viuzze sono strette ed i parcheggi pochi, quindi armati di pazienza e vedi se trovi qualcosa poco prima di accedere al borgo storico.
Breve storia di Grottammare
La storia di Grottammare è molto antica e ci sono tracce che arrivano fino al Neolitico. Pare che già nei secoli VIII-VI avanti Cristo, ci fosse una necropoli picena nella zona collinare a ridosso del litorale.
I monaci di Farfa si stanziano nel monastero di San Martino nei secoli VIII-IX dopo Cristo. Nel 1193 l’imperatore Enrico VI conferma all’abate Gualtiero, tutti gli antichi possedimenti tra cui Gruttamcumpertinentiissuis. Re Manfredi nel 1259 sancisce la fine dell’autonomia cittadina concedendo il castello di Grottammare e il porto al Comune di Fermo.
I pirati di Dulcigno nel 1525 espugnano la città e così Grottammare viene circondata di mura e rafforzata col torrione della battaglia, posto in corrispondenza del sottostante porto.
Nei secoli a seguire Grottammare vive un periodo florido e molti nobili scelgono di passare qui i loro momenti di svago sia per il bel clima che per la bellezza del luogo. Sarà Papa Pio VI nel 1779 ad affidare all’architetto Pietro Augustoni l’espansione del nuovo incasato.
Anche se Grottammare apparteneva al territorio pontificio, fu proprio qui che Garibaldi nel 1848 raccolse nuovi proseliti per la sua causa dell’Unità d’Italia. Pochi giorni dopo la sconfitta dell’esercito pontificio, Vittorio Emanuele II ricevette a palazzo Laureati la delegazione partenopea venuta a consegnargli il Regno delle Due Sicilie.
Un pò di poesia
Nell’ottobre del 1989 il treno su cui viaggiava Lawrence Ferlinghetti, si fermò per un guasto alla stazione di Grottammare. Questo famoso poeta della beat generation, scrisse dei versi ispirato dal colore del mare e dal verde della collina del vecchio incasato, ricordati per sempre da una targa commemorativa.
Turchese il mare al largo di Grottammare
Grottammare con quelle grotte marine che riecheggiano lungo l’AdriaticoL’eco d’un canto di sirena
ancora mi raggiunge dentro al treno silenzioso
una volta ancora le perdute voci a chiamare sotto al mareAh ma certamente tutto è illusione
La nebbia pesantemente ancora indugia tra gli ulivi
L’alba è scandita dall’orologio ma non dalle luce
che sono esiste nella nostra menteUomini e donne riposano nella consueta oscurità
solo la luce in quegli occhi addormentata fa allusione
a un futuro iridescente
a un destino incandescenteSolo di lontano, oltre lontane isole
Grottamare di L. Ferlinghetti – traduzione di Marco Fazzini
Il mare restituisce la sua risposta turchese
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