Cosa vedere a Montecassiano, un borgo medievale adagiato tra le colline marchigiane e racchiuso da un’ampia cinta muraria. Montecassiano nel maceratese è uno dei borghi più belli d’Italia e un borgo bandiera arancione del Touring Club Italiano.
Ha partecipato in rappresentanza delle Marche anche al programma alle Falde del Kilimangiaro, arrivando ottavo nel concorso il borgo dei borghi del 2017. Ancora oggi visitandolo, camminerari per stradine, piaffe e vicoli, seguendo un tragitto che dal XV secolo è rimasto lo stesso.
Noi lo abbiamo scoperto in occasione di una caccia al tesoro ogranizzata dal TCI, durante la sagra dei sughitti, tra musica, danze e spettacoli; trovi tutti i dettagli nelle stories in evidenza sul nostro profilo di Instagram.
Sei curioso di scoprire cosa fare a Montecassiano? Bene allora iniziamo la nostra passeggiata alla scoperta di questo splendido borgo storico.
Cosa vedere a Montecassiano
Fondato nel V secolo, probabilmente dagli abitanti in fuga dalla vicina Ricina, Montecassiano conserva ancora la sua antica struttura urbanistica e strette stradine interne che salendo, arrivano fino alla parte più alta del paese, piazza Giacomo Leopardi.
Il centro storico è racchiuso da una cinta muraria costruita nel 1437 e vi si accede da una delle tre porte: San Giovanni (o della Pesa), dove si trovavano le prigioni e si rinchiudevano i ladri; Porta Diaz e C. Battisti, che si trova vicino alla storica Fontana dei cavalli.
La tradizione vuole che il cavallo di Vittorio Emanuele II si sia abbeverato alla fontana durante il corteggio che accompagnò il passaggio del sovrano lungo la cinta muraria nel 1860.

Il luogo più scenografico di Montecassiano è Piazza Unità d’Italia, dove un tempo sorgeva la corte del castello dei Cassi, su cui oggi si affacciano il Palazzo dei Priori; Palazzo Compagnucci e il monumentale complesso dell’ex Convento degli Agostiniani, con l’annessa chiesa dei SS. Marco, Agostino e Madonna del buon Consiglio.
Da piazza Unità d’Italia una scalinata incorniciata da un arco, conduce alla Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta, che custodisce una stupenda pala d’altare di fra’ Mattia della Robbia.
Il centro storico racchiude tanti piccoli tesori tutti da scoprire come il Chiostro degli Agostiniani, tutto il laterizio e con un vecchio pozzo non più utilizzato; il Cortile delle Clarisse; il Giardino di San Giacomo; la Chiesa di San Giovanni Battista e Palazzo Ferri, ultima residenza di Camillo Ferri, che oggi ospita l’archivio storico.
Fuori dal centro storico si trovano il Parco del Cerreto; l’Oratorio di San Nicolò, che risale al XIII secolo, che ospita la più antica campana delle Marche e la chiesa di Santa Croce del XVII secolo. Ma andiamo per ordine e vediamo più nel dettaglio cosa vedere a Montecassiano e immergerci nelle atmosfere del XV secolo.
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Palazzo dei Priori
Il Palazzo dei Priori esisteva già agli inizi del 1400 ed ha subito diversi interventi nel corso dei secoli. L’aspetto odierno della facciata è il risultato dell’opera di restauro condotta nel 1938 dall’architetto Guido Cirilli.
La facciata del Palazzo è caratterizzata da un profondo loggiato con cinque archi a tutto sesto sostenuti da pilastri poligonali. Nella nicchia tra la prima e la seconda finestra si intravede uno sbiadito affresco ottocentesco che raffigura la Madonna con il Bambino.
Un altro affresco più antico si trova sotto il loggiato e rappresenta San Cassiano. L’attuale interno non ha conservato nulla delle antiche stanze quattrocinquecentesche, perchè negli anni sono stati diversi lavori per accogliere gli uffici comunali.
Il palazzo dei Priori rappresenta un bell’esempio di architettura gotica civile nelle Marche.
Articolato su due livelli è caratterizzato da un suggestivo coronamento merlato, dalla loggia del banditore e un grande arco, che lo collega con Palazzo Compagnucci.
All’interno del Palazzo dei Priori, spicca un soffitto a capriate lignee, illuminato da tre bifore che affacciano sulla piazza. Da non perdere la mostra permanente dell’artista montecassianese Giovanni Cingolani che ha avuto una grande fortuna in Argentina.
Palazzo Compagnucci
E’ un palazzo quattrocentesco riccamente decorato. Sono poche le informazioni sulle vicende storiche di questo palazzo gentilizio che si trova nel cuore di Montecassiano, che risale al XV secolo. Oggi identificato con il nome dell’ultima famiglia che lo ha posseduto, i Compagnucci.
Anticamente era detto Palazzo Pretoriale o del Podestà, perchè ospitava anche la dimora e gli uffici del Podestà oltre ad essere la sede del Monte di Pietà, della scuola pubblica, della cancelleria e dell’archivio comunale. La facciata di fronte alla piazza sin dal 1732 minacciava di crollare e così venne ricostruita nel 1806 e arretrata di 5 metri rispetto alla piazza.
Nel secolo XVI Antonio Scaramuccia vi allevò segretamente per cinque anni Amedeo di Savoia, figlio del Duca Emanuele Filiberto. A Palazzo Compagnucci puoi ammirare anche una vecchia cucina con ancora tutti gli attrezzi esposti, vecchie stanze e antichi abiti restaurati.
Pinacoteca Civica Girolamo Buratti
Il Piano Nobile di Palazzo Compagnucci ospita la “Pinacoteca Civica – Girolamo Buratti”. Buratti, discendente di una delle famgilie locali più illusti, fu allievo del Pomarancio e pittore al servizio dell’imperatore Ferdinando II, che per i suoi meriti gli concesse l’acquila imperiale da aggiungere allo stemma gentilizio e il titolo di familiare.
L’appartamento nobile presenta tre sale nelle quali è possibile ammirare una ricca decorazione pittorica a grottesche: la biblioteca o Sala degli dei; il salotto maschile o Sala degli animali esotici e il salotto femminile o Sala delle quattro stagioni. Il nome dell’artista che ha eseguito i dipinti agli inizio dell’Ottocento è ancora oggi sconosciuto.
Le stanze sono decorate a guazzo e affresco in stile pompeiano e esotico ed ospitano quadri di pittura sacra e profana, provenienti da chiese e conventi ormai soppressi, che un tempo si trovavano nel centro storico.
Da non perdere durante la visita: il Sogno di Giacobbe del pittore Girolamo Buratti e la tempera di Hispanus del 1506 che raffigura la Madonna con Bambino in trono tra Sant’Andrea, Sant’Elena e due angeli musicanti.
La sala degli dei
forse è una delle sale più belle da visitare, con una fantasiosa decorazione a grottesche di soggetti mitologici connessi a cammei con poeti, laureati, scene di caccia e un richissimo repertorio aviario. Le pareti sono suddivise da scomparti racchiusi da cornici.
Entrando si incotra Ercole che trascina cerbero per portarlo vivo al re Euristeo per l’ultima delle sue fatiche. Ercole porta con se la clava, le sue mani e la pelle di un leone di Nemea, strangolato durante una delle sue prime fatiche. In alto il cammeo di Omero con foglie di alloro.
Da notare la figura di Venere, ritratta quasi completamente nuda con in alto il profilo di Dante Alighieri, sotto coppie di uccelli in atteggiamenti di corteggiamento, allusione alle varie sfaccettature dell’amore. Sulla parete ad Est, troneggia la figura di Marte con lancia, scudo ed elmo con pennacchio; nel cammeo in alto il poeta Virgilio.
Nel pannello a Sud, Saturno che si appresta a divorare uno dei suoi figli, personificazione del tempo che passa. Il Dio è rappresentato alato, con clessidra e la falce. Questa stanza è un inno alla classicità e alla conoscenza e fa chiaramente intuire la sua primaria funzione di biblioteca, luogo di studi e meditazione.
In questa stanza spicca la tela del pittore Pietro Ricchi, raffigurante San Giovanni Battista.
La sala degli animali esotici
La parete ad est che separa la sala dalla biblioteca, ha un grande pannello decorato con tanti animali e strani uccelli. Tutta la stanza è ricca di elementi decorativi, lucerne, cammei, gabbiette, festoni di foglie che suddividono gli spazi.
Spiccano le figure di un ghepardo e un leone che si affrontano e ai lati un dromedario e un elefante cavalcato da una scimmietta.
Nella parette opposta un pavone e un pappagallo, affiancati da un cammello cavalcato da una scimmietta ed un rinoceronte. Tutto intorno pesci, uccelli presi all’amo, lumachine e farfalle.
La sala delle quattro stagioni
Le stagioni sono personificate da quattro fanciulle, sorette da esili podi. La Primavera è rappresentata da una fanciulla che sorregge un mazzo di fiori con ai lati frutta e uccellini; l’Estate ha una giovane con capo adornato di fiori che sorregge un mazzo di spighe e fiori gialli, con ai lati un fagiano e alcuni pesci.
L’Autunno è simboleggiato da una fanciulla che sorregge una brocca, circondata da grappoli d’uva e l’Inverno è reso da una sorta di sacerdotessa su uno stretto podio fiancheggiato da delfini. La donna regge il tirso dionisiaco e una lucerna accesa che simboleggia il calore del fuoco durante la fredda stagione.
E’ veramente suggestivo, caminare all’interno di queste stanze e immergersi in queste atmosfere.
Percorso tra le chiese di Montecassiano
Collegiata Santa Maria Assuna
Salendo per la scalinata che passa sotto l’arco, che unisce palazzo dei Priori a Palazzo Compagnucci, si arriva alla Collegiata di Santa Maria Assunta, dove un tempo sorgeva un tempio pagano dedicato alla dea Venere Ericina.
Costruita nel 1234 dai monaci distercensi di Chiaravalle, questa chiesa ha subito molte modifiche nel corso dei secoli. Nel 1402 sono state realizzate le tre navate attuali con volte a crociera, sorrette da pilastri ottogonali.
Da non perdere il reliquiario della Santa Croce, realizzato nella seconda metà del XV secolo, che contiene una fra le più antiche raffigurazioni della Traslazione della Santa Casa di Loreto e la pala d’altare in terracotta invetriata, raffigurante l’incoronazione della Vergine tra i Santi Rocco, Sebastiano, Pietro martire e Antonio abate, capolavoro di fra’ Mattia della Robbia.
La predella racconta storie dell’infanzia di Gesù alternate a festoni di frutta robbiana. Nella lunetta si impone la figura del Padre Eterno benedicente, affiancato da angeli suonatori e circondato dai cherubini. Lungo la navata destra una pala d’altare di Giacomo da Recanati e un organo del 1775 di Callido.
La traslazione della Santa casa di Loreto la pala d’altare
Ex Chiesa di San Marco
Proseguiamo verso la Chiesa Santissimo Marco e Agostino e Madonna del Buon Consiglio, eretta nel XIV secolo e un tempo usata come luogo di riunione nei tempi di pestilenza. Restaurata nel XVIII secolo perse ogni traccia della sua struttura originaria; la ex Chiesa di San Marco di solito è chiusa ma era accessibile durante l’evento a cui abbiamo partecipato.
La chiesa venne utilizzata come sala per il Consiglio durante i periodi di guerra e pestilenza. L’interno è stato rifatto più volte e oggi è un esempio di barocchetto marchigiano dai colori pastello e con molti lampadari di cristallo, per compensare il fatto che è molto buia dentro.
Al suo interno la Madonnina del latte, venerata sia dalle ragazze che volevano avere figli sia da quelle che non ne volevano più.
Inoltrandoci tra i vicoli di Montecassiano, troviamo anche la piccola chiesa di San Giacomo, che non abbiamo potuto visitare perchè chiusa al pubblico dopo i danni dell’ultimo sisma.
Ex Chiesa di San Marco
Chiesa di Santa Croce
La Chiesa di Santa Croce fu costruita nel 1558 per accoglier la reliquia della Croce. L’interno ha otto cappelle ornate di stucchi, tele, affreschi e arredi, che appartennero a nobili famiglie locali, che posero i loro stemmi alla sommità degli archi d’ingresso.
L’altare maggiore in legno intagliato e dorato è una delle opere più importanti. Costruito tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, separa il presbiterio dal coro e al centro ospita un imponente crocifisso ligneo.
La cantoria della controfacciata, in stile rococò, ospita un organo del 1750 attribuito a Giuseppe Attili da Ortezzano. Veramente un peccato averla trovata chiusa perchè dentro è splendida e avremmo voluto vederla!
Posto dinanzi alla chiesa di Santa Croce, vi è un obelisco dedicato al marchese Camillo Ferri, in ricordo del fatto che il complesso conventuale passò alla famiglia Ferri nel 1898 e il marchese lo cedette alla Congregazione di Carità, che vi aprì un ospedale nel 1901.
Chiesa di San Giovanni Battista
Questa chiesa un tempo era il nucleo più antico del convento delle Clarisse, oggi è la sede del Museo di Arte e Arredi Sacri. Dentro puoi vedere due busti di San Cassiano e la macchina processionale, che ogni 5 anni in occasione della festa della Madonna del Buon Cuore, viene portata a spalla in processione per le vie del borgo.
Purtroppo l’abbiamo trovata chiusa e non abbiamo potuto visitarla internamente.
Montecassiano cosa fare – eventi e feste
Trovi diverse cose da fare al borgo di Montecassaino, specialmente tra marzo e ottobre. Iniziamo dalla Sagra del Lupino che si svolge il 19 marzo, in corrispondenza della festa del patrono del paese, San Giuseppe.
Svicolando, è una delle più importanti feste di musica e arte di strada che si tiene il 2° week end di Giugno; tra luglio e agosto in calendario c’è la settimana della musica e Montecassiano Estate.
Il Palio dei Terzieri è una rievocazione storica che si svolge la 3° settimana di Luglio. In questa occasione il paese torna indietro nel tempo e rivive la sua dimensione medievale.
Più di 500 figuranti animano i vicoli e le piazze del centro storico, mostrando solenni cerimonie, scene di vita quotidiana; cortei storici, giochi popolari e spettacoli insoliti come la giostra dei cavalieri.
La sagra dell’uva – sagra dei sughitti
L’ultimo evento che segnalo è la sagra dell’Uva, oggi conosciuta come la Sagra dei Sughitti, che si tiene la 1° domenica di Ottobre, da 45 anni. La caccia al tesoro organizzata dal TCI a cui abbiamo partecipato si è svolta proprio durante questa sagra.
Tutta la città si tinge a festa, i vicoli si colorano di uva, fieno, carri, musicisti, danze e street-food. Se ti piace questo piatto tipico marchigiano, non perdere l’occasione di assaggiarlo! Il TCI ce ne ha offerte 2 porzioni e non hanno durato molto a lungo!
Questa festa risale al 1930 quando il partito fascista per promuovere la vendita e il consumo sia di vino che di uva, disponeva che si svolgesse questo evento in tutti i comuni. Questo serviva anche per esaltare l’immagine dell’Italia rurale e avere il consenso dei ceti contadini.
Da qui in poi la festa si è ripetuta diventando una grandiosa manifestazione folkloristica con carri artistici – i così detti virocci, addobbati con tralci di vite e fiori, che sfilavano trasportando uomini vestiti da contadini, che pigiavano l’uva nel tino con i piedi. Il tutto accompagnato dal suono di organetto, cantori e danzatori.

Cosa mangiare
Il piatto tipico per eccellenza del borgo di Montecassiano sono i sughitti, una polenta dolce fatta con mosto, farina di granoturco e noci. Adoro questo piatto della tradizione marchigiana sin da quando ero bambina; mia nonna, insieme ad alcune vicine, li preparava dopo la vendemmia, prendendo il mosto da qualche contadino locale.
Ricordo ancora il profumo che aleggiava in cucina e la mia impazienza nell’assaggiarne qualche cucchiaiata.
Questo piatto ha delle origini molto antiche. I contadini lo portavano in paese come dono alle persone importanti in segno di stima.
Altre prelibatezze locali sono i frescarelli, il lesso, la polenta al capocollo di maiale, i mitici vincisgrassi; i fagioli con le cotiche, il coniglio in bottacchio e lo stoccafisso con le patate. Il tutto accompagnato da vino locale e vernaccia.
Come raggiungere Montecassiano
Montecassiano si trova nelle Marche e dista solo 11 Km da Macerata e 15 Km da Recanati. Si raggiunge facilmente percorrendo la A14 e uscendo al casello di Civitanova Marche se si viene da sud o in quello di Loreto – Porto Recanati se si viene da Nord.
Da Porto Recanati imbacca la statale che passando per Potenza Picena e Sanbucheto arriva al borgo. Da Macerata percorri la statale Sp 37, supera Villa Potenza e dirigiti verso Montecassiano.
Se sei pratico delle strade provinciali puoi anche evitare di prendere l’autostrada per arrivare fino a qui, dipende da dove parti.
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