L’Abbazia di San Vittore alle Chiuse (o delle Chiuse) è una delle chiese romaniche più importanti delle Marche. Si trova a San Vittore Terme nel Comune di Genga, vicino al ponte romano sul fiume Sentino.
È racchiusa dalle montagne nel pittoresco scenario del parco Regionale della Gola Rossa e di Frasassi che la abbracciano, avvolgendola completamente; ecco il perchè del suo nome “alle Chiuse“.
È un luogo di profonda pace e spiritualità dove il complesso architettonico è in totale armonia con la natura circostante. La sacralità, il misticismo che si respira in questo luogo è quasi palpabile e trasmette un senso di pace assoluta.
Abbiamo avuto la fortuna di visitarla senza troppe persone intorno e l’atmosfera è stata ancora più suggestiva. Seguici su Instagram, trovi una storia in evidenza tutta dedicata a questa gita fuori porta.
Cosa troverai in questo articolo
Accenni storici
Il primo documento nel quale si nomina il monastero di S. Vittore delle Chiuse risale al 1007 e probabilmente è dedicata a San Vittore perchè già dall’epoca romana quel territorio era chiamato Victorianum. Nel 1010 è menzionato per la prima volta nei documenti il monastero benedettino.
Sorta come chiesa conventuale benedettina, è stata edificata tra il 1060 e 1080 e nonostante i restauri avvenuti negli anni, presenta ancora i volumi originali.
All’inizio del XIII secolo il convento raggiunge il periodo di massimo splendore a cui seguì un lenta e lunga decadenza, che portò alla soppressione dell’abbazia nel XV secolo.
Tutto iniziò quando l’abate Morico III, fu costretto a consegnare Castel Petroso al comune di Fabriano nel 1212 e terminò quando l’abbazia fu consegnata al monastero olivetano di Santa Caterina di Fabriano.
Oggi del complesso monastico restano pochi ambienti.
Dopo un periodo di abbandono all’inizio del XIX secolo, in cui la chiesa fu adibita a fienile e stalla, vennero intrapresi intorno al 1830 i primi lavori di restauro.
Per approfondire le vicende storiche dell’abbazia di San Vittore alle Chiuse puoi cliccare qui.
La chiesa dell’Abbazia di San Vittore alle Chiuse
La chiesa datata XI secolo è stata consacrata cinque volte nel corso dei secoli: a Santa Maria, a San Benedetto e San Vittore, a San Biagio e Nicola ma successivamente è stata mantenuta solo quella a San Vittore.
Anche se è solo nel 1234 compare per la prima volta in un documento “de clusis” in aggiunta al nome, probabilmente perchè l’abbazia si trova presso le chiuse della Gola di Frasassi.
La chiesa è dotata di altri due ingressi: uno a nord che conduce al presbiterio ed uno sul lato sud. L’interno è poco illuminato e privo di decorazioni, scandito da archi a tutto sesto. La chiesa in pietra calcarea bianca e rosata è a croce greca, iscritta in un quadrato.
Quattro colonne dividono la chiesa in nove campate, coperte da volte a crociera e sono presenti cinque absidi. La facciata è caratterizzata da una bassa torre cilindrica e da un alto torrione. Le due torri e la compatta volumetria contribuiscono a dare alla chiesa un aspetto di fortezza.
Lo sguardo non è attratto da nulla e si perde tra una facciata e l’altra, attratto da un senso di semplicità e di purezza. È piccola e raccolta ma molto suggestiva.
Mistero e simbolismo all’Abbazia di san Vittore alle Chiuse
La pianta a croce greca iscritta in un quadrato, la disposizione degli absidi, la facciata con atrio chiuso tra due torri e i decori esterni con archetti pensili, sono presenti in altre 3 chiese marchigiane: la chiesa di San Claudio al Chienti (ritenuta la capostipite della serie), l’abbazia di Santa Maria delle Moie e la chiesa di Santa Croce di Sassoferrato.
Queste caratteristiche architettoniche sono tipiche dell’arte dell’Impero Bizantino ed hanno attirato l’attenzione degli studiosi perchè è un mistero come questo stile possa essere arrivato nelle Marche. Di recente è stato ipotizzato invece, che questi elementi possano derivare da modelli occidentali di origine nordica, rintracciabili in chiese tedesche, normanne, lombarde e pugliesi.
Un particolare piuttosto curioso all’interno dell’abbazia è il simbolo dell’infinito rovesciato vicino alla porta sinistra dell’altare.
Questo simbolo balza immediatamente agli occhi e ancora oggi non è del tutto chiaro il motivo della sua presenza qui, alcuni credono che sia una traccia esoterica lasciata dai templari; altri che sia un rimando alla possibilità di raggiungere l’infinito grazie alla fede.
All’interno della chiesa, sopra una delle colonne interne sono presenti dei graffiti che, per gli appassionati di esoterismo, rappresentano un Nodo di Salomone e una losanga che simboleggia una variazione del noto simbolo del Centro Sacro. Questo luogo forse racconta più di quanto si creda.
Il ponte romano ed il torrione
L’abbazia si trova sopra il fiume Sentino, dove è possibile ammirare il bellissimo ponte romano, inglobato nel piccolo borgo abbaziale, contraddistinto da una torre quadrangolare romanico – gotico di difesa medievale, che conferisce al luogo l’aspetto di “cittadella fortificata”. È stata dichiarata monumento nazionale nel 1902.
In questi luoghi hanno soggiornato per secoli gli Ordini monastici, in particolare i benedettini che si occupavano della cura delle anime nei borghi e nelle campagne, con la diffusione e l’istituzione di altri conventi e complessi monastici nell’entroterra marchigiano.
Prima di lasciare la zona ti suggerisco di visitare le Grotte di Frasassi ed il Tempio del Valadier.
Museo Speleo Paleontologico e Architettornico
Allestito nei locali del centro benedettino dell’abbazia di San Vittore alla Chiuse si trova questo museo che si sviluppa su tre piani. La sezione geologica è dedicata alla studio del fenomeno carsico, alla formazione della gola di Frassassi e del complesso ipogeo.
Il secondo piano ospita la sezione paleontologica dove è esposto il celebre Ittiosauro; l’ultimo piano ospita la seziona archeologica che custodice i reperti preistorici ritrovati nel territorio di Genga.
Orari di apertura:
- Da Marzo a Ottobre: aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato 10 -13, 14.30 – 18.30; domenica 8.30-19.30
- Novembre – Febbraio: chiuso dal lunedì al venerdì.
- Novembre – Febbraio: aperto Sabato, Domenica, Festivi e ponti: dal 26/12 al 31/12 dal 02/01 al 06/01 dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 14.00 alle 18.00
Il costo del biglietto intero è di 4 euro. Scontato se si acquista insieme all’ingresso per le grotte di Frasassi.
Come raggiungere l’Abbazia di San Vittore alle Chiuse
Per raggingere l’abbazia di San Vittore alle Chiuse prendi l’autostrada A14 ed esci al casello di Ancona nord. Da qui imbocca la superstrada per Roma, fino all’uscita per Genga. Da qui segui le indicazioni, fino all’abbazia.
Per chi proviene dall’entroterra: raggiungere Gubbio e poi proseguire per Fabriano. Lungo la superstrada per Ancona, uscire a Genga e seguire le indicazioni fino all’abbazia.
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N.B. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e di Ivan Balducci ©2017-2024. Vietato ogni uso.